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- Oggi si vede tutta l’attività
bancaria diventare impersonale. Il capitale passa
alle società per azioni e piú non viene
amministrato da singole persone. Il capitale
comincia ad amministrarsi da solo.
- La personalità umana
può peraltro salvarsi e risalire di nuovo. Potrà
farlo per esempio se, mediante un rafforzamento
delle intime forze animiche, apprenderà veramente a
poggiare su se stessa, a rendersi indipendente dalle
forze obbiettive del capitale. …Essa però può
anche gettarsi in quelle forze, in un certo senso
può avviarsi e penetrare nell’abisso, lasciarsi
circuire dalle forze piú attive del capitale.
R. Steiner, L’Apocalisse,
O.O. 104,
Ed. Antroposofica, Milano 1976, p. 139.
E
gli uomini che prima avevano colpito le aquile e avevano
applaudito la stella ritornarono a battere le mani alle
aquile. E innalzarono loro dei monumenti in grandi città
come Vienna, Francoforte, Berlino, Parigi, Milano e Roma.
E su ogni monumento era scritto: “Le Aquile prepareranno
i cieli per la valle del Padre”. E piú sotto c’erano
tre nomi che io ho letto cosí: Gerpel, Canfark, Vindsdex.
Le Profezie della
Monaca di Dresda (1680-1706)
a cura di R. Baschera, Ed. Meb, Padova 1976.
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Il tumore del
capitalismus
- A quel tempo il mondo
finanziario stava depauperando la ricchezza del
mondo. Il capitale delle imprese industriali
venne totalmente riversato nelle società per
azioni quotate sul mercatus mondialis. Questi
colossi industriali multinazionali, quotati in
borsa, raggiungevano ogni parte del pianeta con
i loro prodotti: le singole personalità
predisposte a svolgere un ruolo economico nel
mondo, persero ogni controllo sul denaro di
prestito.
- L’idea
di poter iniziare a produrre ex novo un
qualsiasi manufatto tecnologico complesso come
un’automobile, venne sempre piú considerata
una sorta di utopia propria di un capitalismus
arcaico ed inattuale. Il capitalismus, insomma,
divorava se stesso impedendo agli uomini dotati
di talento imprenditoriale la libera
esplicazione delle loro qualità economiche. In
questo modo le aziende multinazionali iniziarono
a distruggere il sistema economico mondiale, a
roderlo dall’interno come uno smisurato tumore
fa con l’organismo vivente.
Trasferimenti di
ricchezza
Nei decenni
precedenti alla fine del millennio, le multinazionali
non avevano svuotato l’economia del mondo, in quanto
i cosiddetti stati nazionali operavano una sorta di
protezionismo nei confronti delle produzioni
industriali estere. Ad esempio in Esperia, nel
dopoguerra, la piú grande Società automobilistica
nazionale, grazie a questo legame con la classe
politica proconsolare della Prima Repubblica, tenne
importanti quote di mercato. Guardiamo con piú
attenzione questo caso specifico: i politici esperidi
della Prima Repubblica misero dei dazi e
contingentarono per decenni l’ingresso di auto
estere. Per anni, in questo modo, essa restò in una
posizione monopolistica. Ovviamente, il progresso
degli scambi internazionali mise fine a questi abnormi
legami fra classi politiche e potentati economici. Gli
esperidi iniziarono a poter scegliere fra diverse
marche ed acquistarono automobili di loro gradimento e
convenienza: allora quella grande Società si trovò
in difficoltà. Contemporaneamente, l’acquisto di
automobili estere produsse uno svuotamento di
ricchezza in Esperia, i capitali che un tempo si
accumulavano nelle banche italiane controllate da
quella Società e nei ristretti circoli economici
della Penisola, svanirono verso l’estero, ma non per
arricchire l’Estremo Oriente o l’Allemania, quanto
piuttosto per riversarsi nei meandri internazionali
del mondo finanziario(1).
Crisi
economica
- Con il nuovo
millennio, questi antichi dazi doganali imposti
dalla politica andarono a vantaggio dello Stato
Guida. Le province invece dovettero generalmente
adeguarsi alle regole imposte dai cosiddetti
organismi economici internazionali asserviti all’Impero
d’Occidente. L’Europa difese con dazi la
propria agricoltura.
- Il supercapitalismus
finanziario produsse un impoverimento
progressivo delle province e condusse alla crisi
economica del mondo. La terribile crisi
argentina aveva insegnato qualcosa: ritornava
purtroppo l’economia di scambio. L’unica
speranza di crescita era data dal Rossoceleste
Impero che, a passi da gigante, stava
sviluppandosi verso la modernità. Ma la
crisi capitalistica era inevitabile, in quanto
mancava spazio per i produttori di ricchezza,
per coloro che, incarnandosi, avrebbero avuto il
compito di creare lavoro. Insomma, il
capitalismus individuale veniva soffocato dal
supercapitalismus acefalo. Si trattò di una
crisi radicale e non piú provvisoria come
quella del 1929 d.C.
Crisi politica
- In Europa la sfiducia
verso la politica aveva raggiunto considerevoli
strati della popolazione. I votanti diminuivano
ad ogni elezione, e questo disincanto rispondeva
alla volontà precisa dell’Impero d’Occidente.
Tale sfiducia era nutrita con il bombardamento
di notizie funeste, di inganni, di litigi, che
esaurivano ogni speranza nei popoli. Le
camarille ed i complotti furono sempre il pane
millenario della politica, essendo essa, come
giustamente faceva notare il Dottor Steiner, una
sublimazione della guerra. Ma da Fine Millennio,
la propagazione continua dei retroscena di
palazzo sui giornali e nella scatola ipnotica
Televisivis aveva esaurito ogni speranza nelle
anime piú semplici e inadatte a reggere simili
nefandezze. Ogni giorno emergevano tradimenti e
cospirazioni. La gente si domandava perché i
politici non trovassero un accordo. In realtà,
l’accordo non poteva essere trovato a causa di
un sistema informativo e propagandistico che
eccitava sempre piú lo scontro tra le fazioni e
l’inganno fra i partiti. Ciò comportò un
ulteriore allontanamento degli idealisti dalla
politica. Ma la crisi politica era
inevitabile, in quanto mancava spazio per le
guide dei popoli, per coloro che incarnandosi
avrebbero avuto il compito di creare legittime
ed eque legislazioni.
- In questo modo vennero
a mancare i creatori di ricchezza in campo
economico ed i grandi statisti illuminati in
campo politico(2).
Crisi spirituale
- Infine, in terzo
luogo, la crisi spirituale delle Chiese
confessionali era sotto gli occhi di tutti, con
i seminari svuotati da una evidente atrofia ed
incapacità di parlare agli uomini di quell’epoca.
Le chiese riformate del Nord Europa erano
isterilite. Solo i semplici erano attratti dalla
Chiesa di Pietro, al punto tale che la gerarchia
vaticana tentava di accentuare l’immigrazione
da Paesi extraeuropei al fine di rimpinguare un
popolo di fedeli (e soprattutto di sacerdoti)
che ormai veniva a mancare.
- Poteva in questo
contesto incarnarsi e discendere nella chiesa di
Pietro uno spirito migliore e piú energico di
quel Papa polacco che fin dall’inizio aveva
tentato con vigore di indicare la figura di
Cristo al centro della Storia? Molto
difficilmente. Le libere associazioni spirituali
erano quanto di piú vitale emergesse nell’Europa
di quel tempo, ma la mancanza di vere e forti
individualità era purtroppo evidente.
- Grande spazio avevano
le realtà associative basate su interessi
ludici e culturali, ma la crisi spirituale
era inevitabile, in quanto non si erano ancora
rivelati gli Spiriti Guida che, incarnandosi,
avrebbero avuto il compito di indicare la
Tripartizione Sociale, cosí come era stata
donata da Rudolf Steiner.
- Ciò che la società
antroposofica faceva all’epoca, era
encomiabile dal punto di vista educativo ed
editoriale, ma non aveva la forza di coagulare
quell’energia interiore che sarebbe stata
necessaria per vincere uno scontro frontale con
le forze demoniache che all’epoca sembravano
dominare il mondo. Fu allora che apparvero sulla
scena mondiale i tre Eroi che ebbero la
capacità di rendere persuasiva e popolare
presso tutto il continente l’idea della
Tripartizione. Furono riconosciuti
immediatamente perché ispirarono, perfino nei
loro volti, uno straordinario senso di verità.
Ognuno di loro intervenne in una branca sociale
per mettervi ordine e risollevarla. Fu grazie a
loro che le Terre di Mezzo iniziarono ad
affrancarsi dall’Impero d’Occidente.
- Tutti conoscono i nomi
dei tre Saggi riformatori: Johannes Gerpel per
il campo economico, Johannes Canfark per quello
giuridico e Johannes Vinsdex per quello
spirituale.
- Il primo ebbe la
capacità di convincere molti europei a togliere
tutti i loro investimenti fuori dal mondo
borsistico internazionale. A quel tempo il
capitale investito in attività produttive era
irrisorio rispetto a quello investito in
attività finanziarie. Questa situazione era
ormai patologica, ma per lungo tempo non ci si
rese conto che il supercapitalismus finanziario
delle multinazionali, era un colosso d’argilla.
Come era caduto l’impero di Russia ed il
Comunismus, presto sarebbe caduto il
Supercapitalismus. Tutto iniziò in sordina: i
capitali un tempo investiti nelle Borse
internazionali, vennero pian piano spostati
verso le Banche Etiche, le Fondazioni Morali
legate al territorio. Le piccole casse rurali ed
artigiane europee, che erano quasi state
definitivamente distrutte dall’accorpamento
con grandi istituti, rinacquero sulla base della
fiducia personale che i risparmiatori avevano
rispetto ai loro dirigenti. La crisi economica
sempre piú evidente indusse perfino molti
risparmiatori ad acquistare fisicamente oro e
preziosi. L’economia sembrò ritornare ad un
clima rarefatto e bellico.
- Chi aveva sudato
risparmi per una vita, aveva con il danaro un
rapporto piú reale di coloro che lo avevano
sempre trattato in modo leggero ed astratto. In
questo modo i piccoli risparmiatori si
salvarono, mentre il patriziato degli eletti
perí economicamente assieme alla convinzione
che sia lecito guadagnare danaro con il danaro.
- Grazie a Johannes
Gerpel, ciò che un tempo era stato un piccolo
sindacato di consumatori basato su intuizioni
spirituali, divenne una forza economica
straordinaria, basata sul propagarsi della
persuasione profonda che il mondo finanziario
fosse l’arto della Bestia Tenebra. Gerpel
infatti riuscí in questa impresa straordinaria:
trasformò una parte della ricchezza europea in
denaro di prestito poggiante su una attività
bancaria posta sotto responsabilità individuali.
Le piccolissime fondazioni bancarie e i crediti
cooperativi locali tornarono a vivificarsi,
mentre chi restava legato al mondo della finanza
internazionale vide sfumare il capitale
investito. Gerpel legò al territorio di
produzione il capitale, imponendo, ad un certo
punto, il trasferimento della ricchezza da un
luogo all’altro. «La ricchezza deve rimanere
laddove è stata prodotta, non perdersi nei
paradisi fiscali!» Questa era la sua
affermazione rivolta alla gente atterrita dalla
miseria innescata dalle multinazionali.
- Quando l’Europa
riuscí ad affrancarsi dal mondo finanziario e
dalle logge del patriziato degli eletti, si
diede corso al decumulo del capitale nel tempo e
alla Fraternità di un reddito
vitale garantito.
- «Un’autorità
economica espressa dalle categorie del lavoro
deve essere in grado di far convertire tutte le
obbligazioni e le azioni in denaro di decumulo,
affinché che con il reddito di cittadinanza sia
affermato il principio economico della
fraternità. Tutto ciò può nascere solo se
alla base di questa scelta vi sono motivazioni
profonde, spirituali». Cosí parlava Gerpel.
- Johannes Canfark fu il
piú grande uomo politico europeo di quell’epoca
di trasformazione: egli riuscí a sollevare
pacificamente l’Europa dal dominio dell’Impero
d’Occidente. Il suo credo non era basato sulla
politica ma sulla saggezza e il buon senso. Egli
spiegava che l’idea di Eguaglianza
impediva ai legislatori di amministrare dei beni
economici pubblici. La separazione fra potere
legislativo e potere economico fu nettissima, e
perfino esibita nelle vesti (L’Archetipo,
marzo 2004). «Un’autorità giuridica espressa
per via elettiva, capace di incarnare la legge
secondo un principio di eguaglianza e quindi
rispondere per prima all’idea che detiene un
potere giuridico, deve essere uguale agli altri
cittadini e quindi non disporre di un potere
economico sui beni collettivi né di un potere
spirituale sui suoi governati» Cosí si
esprimeva Canfark.
- Infine, Johannes
Vinsdex venne riconosciuto unanimemente quale
autorità spirituale sovraconfessionale.
Egli era attento alla difesa della dignità
della persona umana e al rispetto di una
educazione, non statalizzata, volta alla Libertà.
«L’autorità spirituale non governa, ma “indica”»
cosí amava ripetere Vinsdex, l’uomo piú
ascoltato nelle Terre di Mezzo. Egli pose fine
alle strumentalizzazioni economiche della stampa
e della scatola ipnotica. Pubblicità e
propaganda politica furono abolite dalla sua
autorità morale. Si comportò in modo
esattamente inverso a quello dei telepredicatori
dello Stato Guida.
Salvino
Ruoli
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(1)Ovviamente
la scelta protezionistica (basata sull’accordo fra
le élite politiche ed economiche), benché
auspicata dalle Tribú Sinistre, non era piú
praticabile in una economia globalizzata.
(2)Qualcuno,
guardando i documentari storici di quel lontano
periodo, si domandava come fosse possibile che in
Europa fossero esistite folle acclamanti per un
governante espresso da un popolo europeo. In realtà
le folle acclamanti esistevano ancora, ma le
speranze collettive erano state trasferite negli
stadi del calcio o nei concerti rock. Tutto ciò non
era casuale, ma rispondeva al disegno disgregatore
europeo voluto dalle élite imperiali dell’Estremo
Occidente.
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