Costume

Se pure in via d’iperbole, sconvolge
l’ipotesi avanzata di recente
dai cosiddetti esperti di genetica
e ripresa da cinema e romanzi,
che si possa da un gene ricavato
dall’acido deossíribonucleico
di una creatura fossile o ibernata
appartenente ad una specie estinta,
oppure di un soggetto trapassato
avente unicità di cromosomi
che lo rese un gigante del suo tempo,
clonare un doppio in tutto similare
al verace organismo originale.
Nel caso di un illustre personaggio,
stessi attributi fisici e mentali,
l’andatura, il talento, le fobíe,
insomma un alter ego speculare
con le virtú e i difetti del prototipo.
Che so, Napoleone in fotocopia,
Cleopatra, Giulio Cesare, Lucrezia,
quella dei Borgia e quella dei Romani.
Ripetere figure eccezionali
e magari capire finalmente
se le storie narrate su di esse
siano la verità oppure fole,
se metti caso la regina egizia
avesse un naso enorme alla Cyrano
e Cesare soffrisse di calvizie.
Si avrebbe un quadro onesto del passato
e tanti rei sarebbero piú umani,
parecchi eroi ridotti d’importanza
per via che certe imprese strabilianti
da cui trassero gloria e terre al sole
furono in parte o tutte conquistate
con l’aiuto di anonimi inservienti,
che presero soltanto botte in testa
invece di palanche e monumenti.
Ma dato che un siffatto esperimento
attiene ancora al mondo futuribile
e richiede miliardi e la pazienza
dei certosini a chi volesse compierlo,
senza attendere secoli e investire
capitali in chimere duplicanti

protagonisti insigni ormai defunti,
la Cryobank di New York è scesa in campo,
badando al sodo e garantendo al pubblico
repliche umane di valore estetico.
Questa banca del seme americana
opera con licenza federale
e ostenta l’importanza di una holding.
Come gli allevatori coi cavalli
che fanno razza, ha messo in scuderia
donatori di sperma purosangue
tutti di ceppo nordico, stalloni
biondi, slanciati, muscoli d’acciaio,
palestrati campioni duri e puri
che ricordano Conan e Sigfrido,
da far perfino invidia a Schwarzenegger.
«Vi daremo un vichingo», questo dice
lo slogan con il quale la Cryobank
reclamizza il programma da cui forse
sortirà la genía dei superuomini:
robot di carne senza una magagna.
Alla faccia dei popoli piú scuri,
bassi, atticciati, privi di finezza,
o macilenti per miseria e fame.
Ma già, per una razza di padroni
alti, forzuti, agili e scattanti,
dominatori per virtú di mano
piú che per facoltà di comprendonio,
servono i servi, meglio se umiliati
da un corpo che ne fa dei complessati.
Da tutto questo incauto maneggiare
storte, alambicchi, formule e provette,
che rende l’uomo un calco replicante
l’artefatta prestanza di un Adone,
sorge però l’incognita morale:
che ne sarà del cuore e della mente?
C’è da sperare che quei nibelunghi,
ottenuti dai nuovi negromanti
manipolando le segrete essenze
che sono alle radici della vita,
non diventino futili pupazzi
posseduti dal Male, vuoti involucri
esercitanti vizio e crudeltà:
rischio letale per la civiltà.

Il cronista