Costume

Valere non necesse, figurare

necesse. Si presenta il candidato,

slogan e manifesto, agli elettori:

“La vostra scelta per il mio coraggio”,

“Il vostro desiderio è un mio dovere”.

Chi ha già il potere e una funzione pubblica

si mostra in una posa cogitante,

fermo, sicuro, quanto basta a incutere

fiducia in chi lo guarda, e in piú il rispetto

per uno che non dorme e sa risolvere

al meglio ogni problema sul tappeto.

Giacca e cravatta, un fondo azzurro cielo,

la mano che, nascosta fuori quadro,

l’osservatore immagina decisa

mentre impugna una stilo di gran marca

per firmare mandati ed ordinanze.

Il concorrente invece che debutta

nel bailamme del circo elettorale,

è un giovane che ride a tutto denti,

eleganza formale, dati i tempi

che hanno recuperato la decenza

dopo lo sbraco dei descamisados.

Un volto che può essere cornice

di uno sguardo volpino, ma promette:

“Il tuo supporto per la mia onestà”,

“Voglia di fare per la tua energia”.

Abilità di un gioco senza scrupoli

dove apparire conta piú dell’essere,

e garantire panem et circenses

non costa che la carta per il poster,

una mano di colla, un muro ed ecco,

se il fotografo è bravo e il promotore

d’immagine lo rende accattivante,

ogni brocco diventa purosangue,

il nano si traveste da gigante

e il lupo, con l’inganno del pannello,

si spaccia per tutore dell’agnello.

Il cronista