- L’Io
cosmico, questo essere unico che crea, anima e
muove tutto, infondendo se stesso differentemente nella
multanime vita delle creature, quello del quale Dante disse:
-
- La
gloria di Colui che tutto muove
- per l’universo
penetra e risplende
- in una
parte piú, e meno altrove
-
- è il vero Uomo completo, quell’Uomo
che ininterrottamente si avvera all’interno dell’umanità,
è Colui che scese da presso il Padre
celeste in Gesú per essere manifestato, quale modello supremo
della umana vita sulla terra, e che sarà attuato interamente
nella famiglia degli uomini come signore del mondo, come
coscienza del mondo, come Io del mondo, nell’interno d’ogni
uomo singolo.
- Questo
essere, alla fine, vivrà in ciascuno di noi, come il vero Io
di ciascuno; e di Esso noi prendiamo, via via, coscienza
sempre piú ampia e piú individuale, ma in una
individuazione che tende a divenire socialità universale.
- Ed esso è
già colui che ci dà la vita e il destino individuale, e la
grazia di esser noi stessi. È Colui il quale, sebbene la
nostra coscienza non sia ancora adeguata a Lui, già opera
dall’interno di ognuno, creando il destino terrestre dei
singoli e dei popoli, il Principe dei re delle nazioni, e il
Signore dei cieli. In Lui, cioè in noi (poiché a Lui siamo
uniti), in noi, umili uomini, sebbene ancora dubbiosi e pieni
di ombre e di errori, in noi Egli opera come il creatore e il
distruttore instancabile, il rinnovatore e il misuratore delle
vicende e delle opere di ognuno, dispensando grazia e verità.