- Noi non possiamo
comprendere questa inciviltà acustica se non
andando a vivere per qualche giorno nei
simulatori temporali dei nostri musei
archeosofici. Chi di noi resiste alla nausea
di quella terrificante esperienza, comprende
quanto essa sia servita allo sviluppo della
coscienza soggettiva individuale inferiore.
Infatti, il dominio delle culture anglofone
dell’epoca, l’esagerata importanza
attribuita all’economia e ai bisogni
materiali e il sovraccumulo sensoriale di
fondo (suoni, luci, odori, scosse all’equilibrio
fisico, alterazioni ecc.), produssero un effetto
contundente assolutamente benefico per
quelle nature sognanti, che di fatto
rifiutavano la penetrazione profonda sul piano
fisico. Purtroppo, quella esagerata produzione
di stimoli indusse un effetto devastante sulla
maggioranza delle anime appesantite dalla
illusorietà della condizione fisica.
-
- Il vuoto della
decompressione
-
- L’energia a
scoppio aveva pervaso soprattutto la vita di
movimento dell’uomo. Tutto ciò ha avuto dei
costi spaventosi sulla Terra, perché nel giro
di un secolo furono arrecati piú danni
ambientali al pianeta dei precedenti diecimila
anni. Il vuoto della decompressione del motore
era in relazione diretta con il vuoto di
pompaggio degli oli minerali estratti dal
sottosuolo. Cosí, compiendo un rito demoniaco
di svuotamento della Terra, si producevano
delle voragini che venivano occupate da esseri
oscuri, e lo stesso rito immondo veniva
replicato in ogni motore acceso.
- Si deve riflettere
sul ruolo dei petrolieri, esseri che lucrarono
con questa nefasta attività. Non a caso
generazioni di petrolieri occuparono ruoli
importanti alla corte dell’impero d’Occidente.
-
- L’energia
elettrica
-
- Naturalmente, tutto
ciò che legava quel mondo al motore a scoppio
fu necessario all’uomo anche se fu oltremodo
sgradevole. Ma noi vogliamo porre l’accento
su una forma di energia meno oscura anche se
pur sempre spesso nociva: l’energia
elettrica.
L’energia
elettrica imprigionava degli esseri
elementari, rendendoli schiavi dell’uomo. Il
dramma, la tragedia di questi esseri costretti
in schiavitú, avrebbe dovuto essere
ricordato dagli uomini quando accendevano
la luce o avviavano una macchina di qualsiasi
genere. Invece gli uomini nulla sapevano del
sacrificio di queste forze elementari amiche,
necessarie all’evoluzione.
-
- Le nuove arti
-
- Nel corso del 1900
d.C., nacquero delle nuove forme di creazione
artistica, infatti l’energia elettrica era
penetrata nei linguaggi espressivi. Queste
nuove arti, avevano in comune il fatto che l’uomo
aveva introdotto nella vita l’uso dell’energia
elettrica. Noi, che alla nostra epoca usiamo
altre forme di energia, piú dolci e meno
nocive, energie che si pongono ovviamente in
armonia con gli esseri elementari, rendiamo
oggi omaggio a quel sacrificio degli
elementari, grazie all’arte che è stata
creata mentre questi esseri erano al nostro
servizio.
- Essi sono
progrediti nella loro evoluzione grazie alle
arti che gli uomini hanno sviluppato durante i
momenti bui della loro secolare prigionia nell’energia
elettrica.
-
- L’elemento
duale
-
- L’energia
elettrica non era in armonia con gli esseri
elementari, in quanto portava in sé l’elemento
di contrapposizione duale (positivo e negativo
contrapposti). Anche l’informatica di quel
tempo lontano utilizzava un sistema binario,
ed aveva in un certo senso una caratteristica
duale: 0 e 1. Ora, ai tempi nostri la
conoscenza dell’ultrafisica è tale per cui
l’elemento duale è stato superato e la
maggior parte delle forze utilizzate non sono
basate su elementi duali ma sono forze
bioenergetiche ternarie.
-
- Riflessione
estetica e filosofica sulle nuove arti
-
- Noi restiamo
comunque stupiti dal fatto che per oltre un
secolo la riflessione estetica su queste nuove
arti, rese possibili dall’energia elettrica,
fosse progredita cosí poco. Il cinema, la
musica, la scultura luminosa ecc. furono una
grande scoperta, resa possibile solo dall’elemento
elettrico. Ma ci si pensava troppo raramente,
anche se sempre piú spesso accadeva di usare
l’energia elettrica per ascoltare la
registrazione della musica.
-
- Carattere
spirituale dell’orchestra
-
- Quando intorno al
1800, Ludwig van Beethoven scriveva una
sinfonia, la pensava per orchestra. L’orchestra
era ed è qualcosa di spirituale, e quando un’orchestra
suona, un essere spirituale si incarna.
Sempre.
- In un’orchestra
gli strumentisti dimenticano ogni loro
cruccio, dimenticano il passivo del loro conto
in banca, dimenticano perfino i loro amori e i
loro mal di schiena: perché esprimono all’unisono,
sotto la guida di un direttore, un pensiero
spirituale. Se la musica è dissonante,
possono esprimere un’entità spirituale
inversa. Ma la esprimono comunque. Tant’è
che l’arte musicale della nostra epoca
utilizza ancor oggi violini, corni, trombe,
arpe ed oboi, mescolati a nuovi ed ancor piú
antichi strumenti. Ebbene, quando in quell’epoca
si ascoltava una sinfonia di Beethoven su un
supporto elettrico, che cosa ne usciva?
-
- Magneti,
cartoni, potenziali elettrici e bobine
-
- Questo il vero
problema: i coni di plastica e cartone, i
magneti e le bobine degli altoparlanti, non
erano certo l’orchestra per la quale
Beethoven aveva scritto la sinfonia, anche se
la riproducevano in modo ineccepibile.
Naturalmente chi era dotato di pensiero e
sentimento puro si accorgeva della differenza,
ma le persone poco sensibili e attente non se
ne accorgevano. Che cosa dunque usciva dai
magneti dell’altoparlante?
- Usciva il corpo
della musica e l’anima della musica. Ma non
lo spirito della musica di Beethoven.
-
- Corpo, anima e
spirito della musica
-
- Il corpo della
musica era facilmente rilevabile: anche le
mucche facevano piú latte grazie alla
trasmissione nelle stalle della musica di
Bach. Il suono fisico ben ordinato ed
armonioso è il corpo della musica. Parliamo
in questo caso di costanti antropologiche
indotte dal suono nell’uomo, negli animali e
perfino nelle piante. L’anima della musica
ce la mette l’uomo che vive determinate
emozioni mediate dalla cultura. Un
pubblicitario dell’epoca conosceva queste
regole animiche, nello scegliere la musica per
accompagnare il messaggio di uno spot
pubblicitario per la scatola ipnotica. Un
compositore di musica da film applicava tali
regole al servizio della drammatizzazione. L’anima
della musica viveva nel sentimento dell’uomo.
Ma lo spirito della musica? E gli strumenti
elettrificati?
- Lo spirito della
musica riprodotta esisteva solo laddove essa
era consapevolmente creata per essere tale.