L’intuire
che nel cubo, che possiede sei facciate quadrate
uguali, si intersechino internamente due tetraedri
formati ciascuno da quattro triangoli equilateri
uguali, i cui spigoli corrispondono esattamente alle
dodici diagonali dei sei quadrati del cubo, può un
giorno farci comprendere il detto occulto: «La pietra
nel suo essere è un triangolo, nelle sue qualità un
quadrato».
- Cosa differenzia la
matematica dalla geometria? La geometria sintetizza il
rapporto vivente con lo spazio. La matematica, che è
piú astratta, no.
- Altro poderoso simbolo: ci
sono molte storie in cui qualcosa “è andato dritto”
oppure qualcosa “è andato storto”.
In
pressoché tutte le storie si creano degli avvenimenti
perché si sia partecipi agli svolgimenti che
descrivono un torto che viene subíto da
qualche persona. Dopo di che, vi è tutto un romanzo
nel mezzo, o un film, in cui i vari protagonisti
tentano di ripristinare un diritto. Ma solo di
linee storte o di linee dritte trattasi.
- Tutta la comunicazione è “simbolica”.
Cosí pure i servizi in televisione non possono essere
esenti dal fatto di rappresentare un pezzo
della realtà e di sottintendere il pezzo mancante:
il dramma è di intendere “una” parte della moneta
come la moneta stessa. Chi ha l’altra parte della
moneta? Io.
- Certamente osservare come
venga manipolata la comunicazione di massa risulta una
cosa molto interessante ai nostri fini, poiché
immette i metodi intuiti in un tessuto sociale reale.
Osservavo un servizio giornalistico televisivo sulla convention
di un partito il cui presidente, non potendo
partecipare ma volendo essere presente, telefona. Come
lo “rappresenta” il TG3 o il TG5, scelti a caso?
Il fatto è unico, la rappresentazione, nel
senso di comunicazione del fatto, è differente
e suscita differenti percezioni.
- TG3: inquadrature di
personaggi che in silenzio, fermi, ascoltano il
presidente che telefona; nella grande stanza tutti
ascoltano la voce che proviene dall’altoparlante.
- TG5: inquadrature dei
convenuti mentre parlano e stacco su foto del
presidente mentre parla al telefono. L’impressione
che resta non è piú quella di una “tele-comunicazione”,
assunta autoritariamente, che il puro fatto (TG3)
descrive, ancora di piú perché confrontata con la convention
del partito alternativo vista poco prima in cui
l’altro presidente era presente; l’impressione
invece viene deviata sottilmente, smorzando il
fastidio che un tale intervento “per altoparlante”
può dare.
- Quello che passa per i
nostri “notiziari” in realtà è sempre molto piú
simile alla propaganda di qualche
bene/male-intenzionato che ci vorrebbe fare intendere
qualcosa che è solo e sempre la sua verità.
Il movimento compensativo a tutto ciò potrebbe essere
quello che, nel confronto di diversi notiziari, si
nota come posto in maggiore evidenza oppure nascosto,
sottaciuto, non detto.
- Le descrizioni, le persone,
le loro parole, i discorsi, quello che può venire
comunicato quale contenuto “esoterico”, tutto è,
per sua natura, un contenuto parziale, “un pezzo”.
Viceversa, immaginiamo ora che le parole che leggerete
abbiano un peso molto grande, che ognuna di queste
prossime parole abbia il peso di una realtà assoluta,
come quella che percepiamo immediatamente quando la
nostra sposa/sposo ci dice che ci ama da sempre, e
sappiamo che è vero, perché siamo innamorati; oppure
quando la nostra sposa/sposo ci dice che ci lascia per
sempre, e sappiamo che è vero perché non siamo piú
innamorati. O ancora, il peso di quelle parole che
prorompono infuocate davanti a qualcosa che suscita
sdegno, o le parole che cerchi, con tutta la
delicatezza possibile, tirando fuori tutta la
gentilezza di cui sei capace, quando devi dire a tuo
figlio, o al tuo piú caro amico, o a tuo fratello,
del malanno di cui è affetto. Parole del peso di
quelle di Massimo Scaligero: …«Il pensiero in realtà
scaturisce dall’essenza stessa da cui emana la Vita:
compito del pensiero è conoscere la propria
scaturigine, perché in essa ogni volta incontra
l’essenza degli enti, delle cose e degli eventi del
mondo, che Filosofia e Scienza collocano di là dal
conoscibile». …«L’estrinsecazione della dynamis
imaginativa è in sostanza una mediazione offerta
dalla coscienza al fluire della forza interiore piú
alta: alla cui impersonalità viene assicurata una
veste adeguata, perché penetri sostanzialmente
nell’anima. Lo sperimentatore, con la libera
imaginazione, offre la “forma” di cui necessitano
le forze sovrasensibili, per non soverchiare con la
loro potenza l’umano. Con il fluire di tale forza,
il discepolo fa suo un elemento interiore di vita
identico a quello della natura creatrice: dispone
della prima forma di Magia Interiore. Si può dire
magia dei nuovi tempi, germe di una redenzione
cosciente nell’umano e di una reale evoluzione dei
processi etico-sociali». …«Cosí la malattia è
un’intensa imaginazione incarnata. Essa ha alla base
un processo imaginativo, mediante il quale lo Spirito
tende a un determinato conseguimento. Tale
imaginazione, posseduta, è il principio della
guarigione»(1).
- Se da questo immaginare
comincia a rivelarsi un ambito di Vita, che
rimanda ad una attitudine di Verità, quello
che comincia a delinearsi è una specie di Via
in cui vi si può cominciare a scorgere un soggetto,
quel soggetto che tiene le fila di tutto ciò:
l’elemento ordinatore, l’io, l’Io sono.
- Si scorge immediatamente la
sua prima caratteristica sostanziale: posso dirlo di
me solo io, nessuno può dire “Io” indicando
un’altra persona. Fondandosi sul vivente e
sul vero, comincia a delinearsi una via
che porta all’Io superiore, all’Io sono.
Già con le vocali grammaticali si inverte in
euritmia, cosí anche quello che si delinea come
percorso è stato dato invertito: «Io sono la via, la
verità e la vita». Comincia in tal modo a rivelarsi
quella che è la caratteristica del piano spirituale,
in cui si manifesta un evento ma lo si percepisce “al
contrario”.
- È la mente quale “specchio”,
è il pensiero “riflesso”. Riflettete…
- Può succedere che in quei
momenti di tersa destità che si annunciano tra
l’ultimo sonno e la prima veglia, si venga colti da
una commozione infinita e si avverta il movimento
dell’aria di quella veste che trattiene il riverbero
del “femminile assoluto” e quello che si rivela in
quel momento quale esterno a sé sembra appartenere
alla piú intima essenza dell’anima, sembra essere l’anima
stessa. Può accadere allora di comprendere in un
secondo l’impulso dell’uomo a cercare la donna, la
donna della sua vita, ma fuori di sé: quella
Donna che tutte le donne incarnano incoscientemente,
fino al livello fisico, e che tutti gli uomini cercano
nel fisico, fuori di sé… Maschi che cercano di
essere Uomini. Femmine che cercano di essere Donne.
- Lí, nello stesso secondo,
scorgi l’amico che ora scopri condividere la stessa
infinita commozione. Scorgi un’altra persona, la
riscopri, ora la vedi veramente, ora sai perché
quella sera, a ora inoltrata, hai sentito quel leggero
tremolío scorrerti sul viso e cadere nel vuoto mentre
ascoltavi le sublimi parole del Sommo Poeta: