- Daniel Nicol Dunlop, occultista,
teosofo, antroposofo, fondatore della World Power
Conference, amico di William Butler Yeats e discepolo di
Rudolf Steiner, nacque a Kilmarnock, in Scozia, il 28
dicembre 1868, unico figlio di Alexander e Catherine Dunlop.
Kilmarnock oggi conta circa 50.000 abitanti e si trova a
circa 30 miglia da Glasgow.
- La madre Catherine, nata Nicol, morí a 26 anni, quando
Daniel ne aveva 5, ed egli fu mandato a stare col nonno
sull’isola di Arran. Fu cosí che mise piede sulla terra
che per i successivi sette od otto anni avrebbe formato lo
scenario principale della piú importante esperienza della
sua giovinezza. Arran è un luogo speciale. L’isola, ha
quasi la forma di un uovo, e si può girare in auto in due
ore. Era già abitata nel Neolitico, come testimoniato dai
numerosi tumuli, circoli di pietre e menhir che vi si
incontrano, particolarmente nella metà meridionale
dell’isola. Il clima è mite grazie alla corrente del
Golfo e le montagne dell’isola si levano fino ad una
altezza di duemila piedi sul livello del mare. Il nonno,
nella cui casa era cresciuta anche la madre di Daniel, era
un pescatore di lingua Gaelica, che viveva a Kildonan, uno
dei piccoli villaggi nei dintorni di Lamlash. Il nome di
questo villaggio deriva da San Donan, che nel sesto secolo
venne ad Arran per evangelizzare gli abitanti pagani.
- Durante la sua giovinezza Dunlop
ebbe un’importante esperienza, di cui egli parlò soltanto
ad una ristretta cerchia di amici. Era l’estate del 1882.
Un giorno, c’era un forte temporale, pioveva e gli abiti
di Daniel erano tutti bagnati. Verso sera il temporale
aumentò d’intensità e lui e suo nonno abitavano in una
piccola casa lontana da altri esseri umani. Mentre se ne
stava nel suo lettino, un inquietante senso di timore si
insinuò in lui, e cosí chiese al nonno di lasciarlo venire
nel suo letto. Lí si addormentò tra le braccia del nonno.
Ma quella notte il vecchio morí, e quando il ragazzo si
svegliò si ritrovò a giacere in una pozza di sangue. Una
delle vene sulla fronte del nonno era scoppiata. Daniel era
in stato di shock, ma non spaventato. Si alzò, riattizzò
il fuoco, asciugò i vestiti bagnati e stette seduto su una
piccola panca davanti alla finestra a guardare il mare.
Mangiò un’aringa fritta e dopo questo leggero pasto
cominciò a pensare. «Ero pienamente consapevole che mio
nonno era morto e che ero solo, ma non provavo nessuna
fretta, cosí mi misi a pensare e i miei pensieri si
trasformarono in sogni e i sogni in visioni».
- Da quell’esperienza di morte,
libero com’era da qualsiasi senso di paura, sorse una
stella che illuminò talune zone dell’umana esperienza che
devono altresí rimanere celate all’ordinaria coscienza di
veglia legata ai sensi e all’intelletto. Fu come se il
devoto attaccamento del ragazzo al nonno – senza dubbio di
natura simile a quello che portava per la madre – gli
aprisse un occhio interiore. Cosí la cortina sulla quale
sono di solito tracciate le forme del mondo dei sensi, e che
pure ci appaiono cosí vicine e reali che quasi mai
sospettiamo o riconosciamo la presenza di un velo, si aprí
nel momento in cui suo nonno scomparve dietro di esso.
Allora, colui che era passato oltre cominciò ad apparire in
forma metamorfosata, innanzi all’occhio della mente di
quello che lo cercava, in retrospettiva, in una serie di
immagini che portarono il loro osservatore ancora piú
addentro al loro tessuto. «Potei vedere me stesso cavalcare
un cammello e altri unirsi a noi e vidi mio nonno, ma con un
volto diverso, a dorso di un cavallo. Indossava un prezioso
abito bianco». Alla domanda se fosse stato un abito arabo
egli replicò: «No, era molto piú prezioso, forse egiziano».
Poi le immagini arrivarono e cambiarono costantemente, come
in un caleidoscopio. Ne descrisse un’altra. Vide se stesso
come un giovane ufficiale che ammirava uno piú anziano e di
gran bell’aspetto, che cavalcava accanto a lui attraverso
il deserto. Poi si vide come un giovane greco, con indosso
un abito bianco e con una cintura dorata: se ne stava
appoggiato al pilastro di un tempio, osservando la
processione che vi entrava. Si trovava in uno dei boschi
sacri dedicati al culto dei Misteri Orfici e provava grande
dolore poiché la donna che amava era stata portata via da
lui per l’iniziazione nel tempio. Si sentiva del tutto
desolato. Quest’ultima immagine e l’esperienza connessa
ad essa rievocano stranamente qualcosa d’altro: è come se
rappresentasse una sorta di capovolgimento di una delle
scene del quarto Dramma Mistero di Rudolf Steiner, la scena
della donna egiziana appoggiata contro un pilastro del
tempio, lo sguardo pieno di desiderio che segue l’amato “neofita”
che le è stato strappato via dal tempio… «Non sapevo
nulla di reincarnazione allora, sperimentai solo le mie vite
passate, ma senza alcuna conoscenza teorica sull’argomento».
Cosí Dunlop caratterizzò piú tardi queste esperienze
interiori.
- Il ragazzo rimase nella casupola
isolata per alcuni giorni. Mentre il cadavere del vecchio
giaceva sul letto, Daniel sbrigava quanto era necessario per
sopravvivere in quella completa solitudine, seguendo i
consigli della vivente entità spirituale del nonno. Dopo
che le visioni gradualmente svanirono, Daniel andò
all’unico ufficio postale sull’isola, che era attrezzato
con un telegrafo. Si trovava in un negozio a Brodick, a
circa tre ore di marcia. Quando Daniel chiese all’addetto
di spedire un telegramma a suo padre sulla terraferma per
informarlo della morte del nonno, l’uomo non poteva,
dapprima, credergli – forse a causa del modo del tutto
normale e tranquillo con cui aveva formulato la sua
richiesta. «Ma dopo tutto, gli dissi, era affar mio; lui
era obbligato a spedire il telegramma anche se era tutto
falso. Cosí, allora, lo spedí». Suo padre arrivò
sull’isola e con un pony e un carro. Lui e suo figlio
trasportarono il nonno al luogo di sepoltura, un semplice
appezzamento di terra lontano dai cimiteri. Non ci fu nessun
pastore né accompagnatori, né impresari di pompe funebri,
né pubblico. Dunlop finisce la descrizione di queste scene
ed esperienze che lo segnarono cosí profondamente, con
l’osservazione: «Da quel momento io mi svegliai. Ebbi una
specie di visione del futuro, e tutte le mie idee si rifanno
a quella».
- Dopo la morte del nonno, dovette
lottare per sopravvivere materialmente, mentre nel frattempo
si dedicava con dedizione allo studio della letteratura
occultistica. Spostatosi a Dublino, Dunlop scoprí La
Dottrina Segreta di H.P. Blavatsky e divenne attivo nei
circoli teosofici. Era da poco diventato amico di W.B. Yeats
e del poeta veggente George William Russel, noto al pubblico
con lo pseudonimo di A.E. Tenne numerose conferenze presso
la Società Teosofica e pubblicò un periodico mensile, «The
Irish Teosophist».
- Nel 1906, Dunlop vide Rudolf
Steiner da lontano durante un’affollata Convention della
Società Teosofica. «Il suo volto e il suo portamento mi
lasciarono un’impressione indimenticabile».
- A fianco dei suoi studi esoterici,
Dunlop, laureatosi brillantemente in ingegneria, ebbe un
ruolo guida nell’industria elettrica Britannica, fondando
nel 1911 la B.E.A.M.A. (British Electrical and Allied
Manifacturers’ Association), di cui divenne Direttore nel
1917, e come pioniere di iniziative quali la prima
Conferenza Mondiale dell’Energia (World Power Conference,
oggi chiamata World Energy Congress, o WEC) allo scopo di «promuovere
lo sviluppo e l’uso pacifico delle risorse energetiche per
il piú vasto beneficio di tutti, sia a livello nazionale
che internazionale». Il 30 giugno 1924 la prima Conferenza
fu inaugurata dall’allora Principe di Galles, sotto gli
auspici della British Empire Exhibition, alla presenza di
oltre duemila delegati da circa quaranta Paesi. La
Conferenza ebbe luogo esclusivamente su iniziativa personale
di Dunlop, e fu la prima conferenza internazionale del
dopoguerra a cui parteciparono, su invito, delegazioni non
solo russe, ma anche tedesche. L’invito alla Germania fu
esteso sulla base di un senso di realtà e di giustizia.
- Dunlop incontrò Rudolf Steiner
nel 1922, e tale incontro giocò un ruolo significativo
nella concezione della Conferenza, che fu di fatto
presentata da Dunlop proprio nello stesso anno. Due anni
dopo, al termine della Scuola Estiva a Torquay, Steiner
visitò la British Empire Exhibition a Wembley, dove un mese
prima era stata inaugurata la World Power Conference, e ne
discusse i fini con Dunlop. Nelle intenzioni di Dunlop vi
era la fondazione di una Conferenza Mondiale per
l’Economia ed in connessione a ciò una volta disse: «Mi
era chiaro che era impossibile mettere assieme i politici, e
siccome tutte le decisioni economiche importanti sono nelle
mani dei politici, non c’era speranza di fondare un corpo
economico internazionale come primo passo. Ma era possibile
mettere assieme esseri umani nel settore delle questioni
tecniche, e cosí cominciai da lí. Ma nella mia testa è
sempre stata presente l’idea di allargare tale corpo di
ingegneri ad un corpo di esperti di tutte le branche
dell’industria e dell’agricoltura. Volevo includere non
solo i produttori e i distributori, ma anche i consumatori,
e considerare il loro punto di vista».
- Nel 1920 Dunlop aveva fatto
domanda per diventare membro della Società Antroposofica e
l’incontro con Rudolf Steiner avvenne il 14 aprile 1922,
durante la sua prima visita in Inghilterra dopo il 1913.
L’industriale Josef van Leer cominciò un lungo discorso
per introdurre Dunlop a Rudolf Steiner, visto che questi
conosceva poco l’inglese e Dunlop conosceva poco il
tedesco. Ma sembra che Rudolf Steiner si fosse già formato
un’idea su chi gli stava dinanzi. Ad un tratto –
apparentemente, senza che van Leer se ne accorgesse –
Rudolf Steiner afferrò la mano di Dunlop sotto il tavolo e
la strinse per diversi minuti. Dunlop scrisse: «Il primo
incontro recò immediato il riconoscimento: ecco colui che
sa, l’Iniziato, il portatore dello Spirito della sua Era.
L’incontro umano fu stabilito immediatamente: una stretta
di mano che durò dei minuti; una conversazione che sebbene
avvenisse in lingua ordinaria, sembrò avvenire in un ambito
infinitamente piú profondo di comprensione, e fu riempito
da un’indescrivibile dolcezza e calore. Sentii come se
l’incontro fosse stato – come una volta Rudolf Steiner
stesso vi accennò – della natura di un rincontrarsi dopo
anni, forse vite, di vagabondaggio e ricerca. Lasciai
quell’incontro col cuore infiammato di riconoscenza che la
mia ricerca avesse trovato il suo compimento».
- L’8 maggio del 1922, Dunlop uscí
dalla Società Teosofica. Nell’agosto del 1923, Rudolf
Steiner tornò in Inghilterra e tenne un nuovo ciclo di
conferenze (pubblicato col titolo Conoscenza iniziatica)
a Penmaenmawr, dove Dunlop aveva organizzato la Scuola
Estiva Internazionale. Nelle parole di introduzione Rudolf
Steiner espresse la sua «particolare gioia e soddisfazione
per la scelta del tema effettuata dal signor Dunlop, in
quanto mi dà l’opportunità di connettere quanto
l’Antroposofia ha da dire sul presente e sul prossimo
futuro con la piú vecchia saggezza e la piú antica vita
spirituale dell’umanità».
- L’11 agosto 1924, nel municipio
di Torquay, Rudolf Steiner poté iniziare un nuovo ciclo di
conferenze (poi pubblicato con il titolo di Coscienza
d’Iniziato), all’apertura della seconda Scuola
Estiva Internazionale. Dunlop raggiunse Torquay
immediatamente dopo la conclusione della prima World Power
Conference. Rudolf Steiner osservò che «in queste Scuole
Estive è stato possibile per la prima volta sviluppare cose
che necessitavano di un certo terreno per essere preparate
in un certo modo. La questione può essere posta cosí:
entrambe le Scuole Estive sono state organizzate in modo
tale che, in senso occulto, uno si sentiva “a casa”».
Dunlop, in seguito al suo ingresso nell’Antroposofia, non
poté piú scrivere libri o tenere conferenze. Quando gli fu
chiesta la ragione di ciò, rispose: «L’Antroposofia ha
formato un nuovo organo in me. Altri devono tenere
conferenze, ma io devo parlare dopo. Alla gente non piace
che io parli dopo una conferenza, credono sia superfluo; ma
io devo farlo». Dunlop in tali occasioni dava un quadro piú
vasto, in modo tale che diveniva piú vivo, ma con i piedi
per terra. A Dunlop non piaceva che le cose venissero
lasciate in aria. «Da quando sono diventato un discepolo di
Rudolf Steiner, ho sentito molto profondamente e chiaramente
che non dovevo parlare o scrivere, ma dare alle persone
adatte la giusta opportunità di scrivere e parlare. Cosí
ho limitato il mio lavoro a cose come l’organizzazione di
scuole estive, a stampare riviste e a parlare come
moderatore dopo che qualcun altro ha dato la sua conoscenza».
- Nel 1927 organizzò una terza
Scuola Estiva antroposofica a Gairloch, in Scozia, vicino
alle leggendarie isole Ebridi. Nel 1923, a Penmaenmawr,
aveva discusso con Rudolf Steiner l’organizzazione di una
Conferenza Mondiale Antroposofica. Questa si tenne,
finalmente, nel 1928, dopo oltre due anni di pianificazione.
Rimase, però, l’unica conferenza di questo genere.
- Dunlop si ammalò gravemente nella
prima metà del 1930, dopo essere stato eletto Segretario
Generale della Società Antroposofica in Gran Bretagna. La
malattia lo porterà alla soglia della morte. Un’amica
stretta scrisse: «Quando, dopo un giorno o due, emerse
dallo stupore della sua terribile lotta con la morte, sembrò
completamente cambiato. Non dimenticherò mai la possente
impressione che mi fece. Il suo volto era terribilmente
sottile, e coperto da una barba scura. I suoi occhi
bruciavano con un fuoco sacro e meraviglioso. Mi disse che
egli non era lo stesso Daniel Nicol Dunlop che avevo
conosciuto… che aveva contemplato la Luce del Cristo. Poi
disse: “Io sono Cristo”. Intendeva che aveva ricevuto la
Vita da Lui. Continuò parlando della necessità di fondare
un nuovo Ordine dei Misteri, un Ordine dei Dodici. Dovevano
essere i nuovi Misteri di re Artú. Giorni dopo, richiesto
su tale argomento, disse che aveva visto nel futuro, ma che
i tempi non erano ancora maturi».
- Dopo la malattia non fu piú lo
stesso, non poteva lavorare a lungo e divenne per lui sempre
piú difficile incarnarsi al mattino.
- Nel giugno del 1930 si tenne a
Berlino il secondo meeting plenario della World Power
Conference, a cui Dunlop non poté partecipare a causa del
suo stato di salute. Il 27 marzo 1932, a Birmingham, Dunlop
fondò la World Economic Association, costituita in modo
tale che in ogni momento la nuova Società Antroposofica
potesse emergere da essa, anche se ciò poi non avvenne.
- Daniel Nicol Dunlop morí a Londra
il 30 maggio 1935. Il World Energy Congress è ampiamente
riconosciuto come il piú importante evento globale del
tutto centrato sull’energia. Il ventesimo congresso della
Conferenza Mondiale dell’Energia si terrà a Roma nel
novembre 2007.