
L’inversione
meticolosa della propria missione europea
- Verso
la fine del 2004 d.C., il cosiddetto
parlamento d’Europa venne esteso a
venticinque province, che si ritrovarono a
legiferare nell’emiciclo di Starsburgus.
L’Impero d’Occidente non aveva affatto
ostacolato l’aggregazione rapidissima di
nuove province europee, in quanto riteneva che
il numero degli associati avrebbe aumentato la
debolezza e la confusione dell’Unione: divide
et impera!
- Questo
parlamento conteneva un germe futuro della
propria missione, ma esso emergeva per
contrasto. Il parlamento europeo esaltava
infatti i propri errori in un modo talmente
preciso da risultare esemplare nell’inversione
di ciò che in realtà gli sarebbe stato
richiesto. Ad esempio, nell’anno in cui fu
varata la nuova Costituzione europea,
avvennero tre eventi molto significativi per
far comprendere che l’operato dei politici
dell’Unione era il contrario di ciò di cui
l’Europa avrebbe avuto bisogno. Per prima
cosa, questo parlamento ritenne opportuno non
sottolineare nella Carta le radici cristiane
dell’Europa. In secondo luogo, le Province
europee subirono il diktat della NATUS
per accettare la Mezzaluna Ottomana nell’Unione(1).
In terzo luogo, un commissario europeo seguace
della Chiesa di Pietro venne defenestrato
dalla lobby relativista-etica (attivissima in
quella sede): aveva ingenuamente osato
asserire – a bassa voce e con mille cautele
filosofiche – alcuni inoppugnabili princípi
morali. Ora, guardando a questi tre fatti, ci
rendiamo conto che il Parlamento di
Strasburgus avrebbe dovuto invece fare
esattamente il contrario, comprendere cioè
che:
- 1.
L’essenza stessa della sua missione non era
politica ed economica ma quella di aspirare ad
un’autorità sovraconfessionale cristiana in
difesa della Libertà dell’Europa.
- 2.
che la difesa della propria identità
richiedeva una presa di distanza dallo Stato
Guida ma altrettanto una presa di distanza
dall’Oriente antico. La centralità cruciale
d’Europa fra due princípi metafisici
avversi (come Rudolf Steiner aveva a suo tempo
con precisione indicato) era richiesta dall’evoluzione
cristiana del mondo;
- 3.
che in un momento in cui nello Stato Guida si
affermava definitivamente la corrente
imperiale dei Falchi Repubblicani (vedi L’Archetipo
mese di ottobre 2003) era necessario
proteggere le province dell’Europa in difesa
della propria libertà spirituale. L’integralismo
Evangelico era infatti il nefasto tentacolo
spirituale dell’Imperatore al servizio della
Tripartizione Inversa.
Nuovi
culti imperiali d’Occidente
Nei
primi anni del Terzo Millennio, si era raggiunta una
inestricabile unità fra la sfera Economica e quella
Politica. Il mondo finanziario, l’Aristocrazia
degli Eletti e la Corte imperiale interagivano
impunemente: politica, strategie di guerra ed affari
multinazionali, venivano decisi negli ambienti di
Corte. Ciò che ancora mancava all’Impero era l’integrazione
con la sfera spirituale, il Terzo caposaldo
sociale per completare il diabolico disegno
imperiale di interdipendenza fra Economia,
Politica e Spiritualità. A Washintonus mancava
quindi un ultimo elemento: la spiritualità. A
colmare quella lacuna pensarono i telepredicatori
della scatola ipnotica, che iniziarono a deificare
la figura dell’Imperatore. Busci II fu infatti
definito dai telepredicatori dello Stato Guida come
“Il messaggero di Jahwé”. Nel 2004 d.C. egli fu
cosí incoronato imperatore
per la seconda volta. Lo Stato Guida assunse la
responsabilità di una simile scelta. Nel cuore dell’Impero
erano 80 milioni i devoti dell’orientamento
religioso in cui si riconosceva anche Busci II, e
nella consacratio imperialis del 2004 pesò
molto la loro convinzione che Busci II fosse il
messaggero del Signore, anche se i suoi bombardieri
lo rendevano piú simile ad Attila che a Cesare.
Inversione
delle scritture
Di
quale Signore egli fosse messaggero, era ormai
evidente: l’Impero era al servizio del “Principe
di questo mondo”, che per mimetizzarsi meglio agli
occhi dei cristiani aveva assunto nomi cari ai culti
in voga all’epoca
(parliamo di culti, in quanto un certo sincretismo
regnava in epoca tardo-imperiale). La storia di
quegli anni testimonia in modo inequivocabile che il
suddetto Principe proponeva una sua lettura delle
Scritture, giungendo a far ritenere che la Guerra
contro il re Saddamus scatenata da Busci II fosse la
realizzazione della profezia biblica su Babilonia.
Re Saddamus era infatti considerato l’Anticristo e
Bagdad la moderna Babilonia. Le profezie contenute
nella Apocalisse si realizzavano dunque proprio a
Bagdad. In realtà questa perversa lettura delle
Scritture non rappresentava affatto la Verità, ma
era un verbo anticristiano.
Seconda
elezione di Busci II, detto “W”
In quell’epoca
regnava ancora un certo materialismo scetticistico,
per cui gli intellettuali dell’epoca, soprattutto
quelli delle province d’Europa, non si resero
conto che l’impero d’Occidente si reggeva anche
su premesse spirituali demoniache. Eppure Busci II,
come un antico imperatore, riteneva di essere stato
elevato da Dio alla soglia imperiale e dichiarava l’unicità
storica dello Stato Guida, un Paese scelto da Dio
per redimere il mondo. Busci II definí questa sua
fede con un nome: “teologia della libertà”.
Qualcosa di molto vago, che lui spiegava con la
volontà divina di liberare l’intero genere umano
da oppressione e schiavitú. In quell’epoca si
riversò quindi nel mondo la peggiore menzogna
capace di utilizzare le
parole delle Sacre Scritture e dell’Apocalisse.
Ciò fu causa della fine di questi corruttori. Nella
visione di Busci II, le truppe imperiali erano uno
strumento per promuovere la libertà voluta da Dio.
Ogni piú sacra scrittura apocalittica venne
cosí ribaltata dai telepredicatori dello Stato
Guida con blasfema impudenza. Ecco il motivo per
cui Busci II venne definito dai sacerdoti imperiali
come messaggero di salvezza, ovvero Anghelos,
ma il suo corpo elettorale non era mistico ed aveva
l’elefantiaca organizzazione dei partiti
dell’epoca.
Un’Autorità
Spirituale europea
In
quei decenni, stavano incarnandosi in Europa le
anime di coloro che avrebbero portato i germi della
Tripartizione e che avrebbero liberato le Terre di
Mezzo dal dominio imperiale. Costoro ebbero la forza
di divulgare ai loro popoli che un’opera sociale
di questo genere non apparteneva piú al piano
politico economico o militare, ma alla realizzazione
di una concatenazione di eventi trascendenti. Quando
fra la gente comune dilagò questa consapevolezza
metafisica legata agli eventi della vita sociale,
furono superate d’incanto le illusioni partitiche.
Nacque allora la coscienza che l’Europa avrebbe
dovuto rinunciare al relativismo etico che le era
stato inoculato dagli imperiali nella seconda metà
del 1900. Ma questo superamento richiedeva un’autorità
spirituale che si ponesse al di sopra dei diversi
culti, dei diversi spiriti nazionali e che
rispettasse il principio della Libertà e dignità
dell’uomo. Che rispettasse inoltre le diverse
correnti ideali e religiose d’Europa (L’Archetipo,
settembre 2004). La figura umana non poteva piú
essere prostituita al servizio della propaganda
politica o della pubblicità commerciale, il corpo
della donna non poteva essere degradato dalla
pornografia, le giovani generazioni non potevano
essere ipnotizzate da spettacoli di depravazione
legalizzata. Serviva un’Autorità che decretasse
la fine di queste degenerazioni. Tutto ciò appariva
sempre piú chiaro agli europei, ma era evidente che
le Chiese non avevano piú la forza, e soprattutto
la legittimità, di imporre queste semplici verità.
Soltanto un Ordine Scientifico-Spirituale esterno
al Pubblico Potere elettivo degli Stati
nazionali e svincolato dal mondo economico
avrebbe potuto sostenere il peso di queste scelte
morali. Tale Ordine, privo di potere politico e
senza ricchezze materiali, avrebbe avuto nell’assoluta
moralità dei propri adepti e nella rinuncia ad ogni
opulenza e dominio politico i propri punti di forza.
Era una riproposizione trasfigurata della cavalleria
medievale. Naturalmente i materialisti e gli
scettici all’inizio risero di simili prospettive
ma poi, con l’arrivo di Vinsdex le cose cambiarono…
Salvino
Ruoli |