- Miniserie fa rima con miserie,
- e tali sono quelle che raccontano
- le trame delle storie che ci vengono
- servite a pranzo, cena e colazione,
- magari anche di notte per gli insonni
- e i guardiani di stabili e rimesse.
- Palinsesti farciti di abbandoni,
- tradimenti, divorzi, crack bancari,
- cordate finanziarie, fallimenti,
- famiglie aperte come case chiuse,
- carabinieri da operetta, preti
- con tonaca e tricorno, improvvisatisi
- fini segugi come padre Brown.
- Poliziotti che inseguono banditi
- sfasciando le città, tanto poi paga
- il cosiddetto uomo della strada
- graziato da carambole e gimkane.
- Criminali e tutori della legge
- finiscono ammazzati: un Grand-Guignol
- di passate veraci e botte finte,
- cascatori che sfondano vetrate
- di zucchero glassato. Chi la scampa
- viene ricoverato con urgenza
- a rifarsi le ossa e i connotati
- in uno degli asettici ospedali,
- dove i beautiful doctor dell’E.R.
- coadiuvati da procaci nurse
- forniscono modelli di efficienza
- moderna e disponibile, per cui
- da spettatori ci chiediamo come
- a noi tocchino file e ambulatori
- da Terzo Mondo, con il rischio che
- ci asportino la milza per errore
- invece di curarci una flebite.
- Vediamo questi drammi di cartone
- e questi paradisi del sociale
- spacciati per autentici, e crediamo
- che sia cosí la vita, e ne avalliamo
- col nostro share l’essenza
taroccata.