Dedicato
a C.S. Lewis |
Proseguo
nel mettere a disposizione dei lettori la
corrispondenza via email, capitatami accidentalmente
tra le mani, che il giovane diavolo Giunior Dabliu
Berlicche, studente iscritto alla perversamente
prestigiosa Furbonia University, invia a suo zio
Malacoda all’indirizzo elettronico Malacoda@redimendi.pur.
Andrea di
Furia Premessa |
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- Carissimo
zio Malacoda,
- non
posso ancora darti l’esito di questo compito in classe,
ma ho appena interrogato alcuni miei compagni sul loro
elaborato e riassumerò via via le problematiche e le
soluzioni da essi escogitate. Comincerei con quello di
Vermilingua che, essendo stata indicata da Sua
Ulcerosità orrífica come la prima a dover scegliere,
si è ritrovata un soggetto facile-facile, banale: lo
definirei tiepido e poco stimolante. Devo dire tuttavia, a
suo merito, che ha saputo svolgerlo con scientifica
perversità, degna di un consumato tentatore
professionista, visti i potenziali risultati eclatanti. La
cavia umana si presentava all’anàmnesi diabolica
iniziale, all’atto del suo concepimento, come una
personalità scarsa, debole, insipida, né carne e né
pesce, direbbero i suoi simili, e tuttavia già infatuata
dal principio di autorità. Qui il pericolo consisteva,
appunto, nel fatto che una sana introspezione gli
impedisse di ritenersi capace di grandi cose (come odio
tutti quelli che sono capaci di vera autocoscienza).
Restare nella mediocrità era, per lui, un necessario
passaggio risanante vecchie illusioni di gloria
appartenenti ad antiche incarnazioni, e tuttora covate in
profondità. La soluzione di Vermilingua, davvero
intelligentemente perfida, è stata quella di fargli
incontrare ‘per caso’, in accordo con il Malèfico
Custode di costui, un simpatico ed estroso politicante
destinato a ricoprire cariche importanti nel paese d’entrambi.
Quest’ultimo, sempre a corto di danaro per le sue mene
di corrente e per le sue clientele, esercita un fascino
particolare sulla cavia in esame. È stato semplice poi,
per Vermilingua, instillare sulla sua vittima le manie di
grandezza del politicante in questione. Quasi un transfert
direi, facendogli credere possibile che per trasformarsi
da semplice artigiano in organismo multinazionale fosse
essenziale soltanto accedere alle risorse
economiche necessarie, grazie ad amicizie coltivate ad
hoc. Brava! Ottenebrare da subito i costi
personali, familiari e sociali (soprattutto per gli
altri) di quest’illusione, inevitabili alla fine del
percorso, è stato un momento indispensabile della
strategia. E mi sono addirittura complimentato con
Vermilingua per come ha saputo innestare, ma solo come
complemento terminale della sua strategia, la leva
finanziaria «…tanto cara al Master Truffator»
(come biascica quell’odioso leccazoccoli sdentato
di Ciriatto!). No, zio, non pensare che mi stia
contagiando solo perché è mio vicino di banco. Le mie
idee sono chiarissime in proposito: la Finanza può
esprimere tutta la sua venèfica cancerosità sociale,
senza destare sospetto alcuno nelle nostre bramate
pecorelle smarrite, solo se aggiogata al carro della
Politica. Sull’elaborato di Vermilingua, però, ho un
piccolo dubbio. Secondo me non ha tenuto conto che la sua
vittima designata fa parte di una popolazione che ha un’anima
senziente rachitica, nana. I suoi esponenti
sono troppo litigiosi, troppo passionali, troppo
superficiali, troppo creativi! Come diceva il Grillo
parlante a Pinocchio: «Qui può cadere l’asino!».
Mentre non vedo pericoli per la sua strategia se fosse
affidata alle popolazioni piú occidentali, piú
utilitaristiche e meccaniche nella loro anima, piú
portate al materialismo scientifico, con questa
popolazione del centro c’è il rischio… di un pasticciaccio
brutto, di pressappochismo, di strafare. Ho il
giustificato timore che per eccesso di zelo si tenderà ad
interpretare un poco sopra le righe dogmi e tecnicismi
finanziari ben oliati e codificati. C’è il fondato
sospetto, da parte mia, che cosí si metterà a nudo non
solo Re Finanza, ma anche le manovre sottobanco della sua
rischiosissima consorte. Una tale pericolosa creatività,
peraltro piú in linea con gli eccitanti influssi dei
colleghi della Fanatic Fashion, potrebbe far rilevare,
maldestramente, che l’80% del guasto nascosto nei
reiterati finanziamenti all’impresa di costui, che è
previsto si effettueranno tramite obbligazioni (bond),
è ‘stranamente’ gestito dalla Regina delle Borse
Valori mondiali, non dagli istituti di quel paese. No,
zio, stai tranquillo. Non ho assolutamente sollevato
questa obiezione nel dibattito con i tutor a
seguito della prova di Vermilingua. Non ho proprio voglia,
per dimostrare la mia superiore competenza, di fare di me
una Cassandra infernale e di rischiare le loro frustate
contropelo solo perché li ho costretti a divinare
anticipatamente il futuro per darmi una risposta. A breve
vedremo se mi sono sbagliato oppure no, ma a parte questo
dettaglio il resto è stato un ottimo lavoro. Lo stesso
debbo dire, però, anche del professionista che si è ‘cucinato’
il politico. Nonostante qui il compito fosse facile, è
pur sempre possibile che, raggiunto l’obiettivo a tutti
i costi e con tutti i mezzi, anche e soprattutto i piú
spregiudicati, la vittima poi si decida a ritornare alle
originarie e vere motivazioni per cui ha iniziato la
carriera politica. Motivazioni di norma altruistiche, a noi
sempre avverse e in sé ontologicamente detestabili! In
funzione di una formula logaritmica di dare-avere
spirituale, Vermilingua mi ha fatto vedere la copiosa
quantità di dolore e la grandiosa disperazione di cui
potremo nutrirci. Fantastico! È una tragedia con un
crescendo in progressione geometrica ciò che tale nefasta
complicità potrà causare a quella comunità umana (e se
il mio dubbio verrà confermato dai fatti dico di piú:
all’intera collettività delle nostre bramate caviette)…
sempre che il Nemico non ci metta una pezza. Bah, non vedo
l’ora di assistere all’effettivo svolgimento di questi
piani cosí ambiziosi. Un caso evidente, ne converrai con
me zio, in cui si ottiene il massimo del risultato
malèfico con il minimo di perfidia richiesta. Ancora una
volta si dimostra egregiamente che con la superstiziosa
fede cieca nell’autorità degli altri (e il suo
indispensabile corollario: la pretesa di non dover essere
individualmente responsabili per nessuno dei propri atti)
non si sbaglia mai! Davvero mai.
- Il tuo curiosissimo nipote
Giunior Dabliu |
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