Natale centro dell'Amore

AcCORdo

Natale centro dell'Amore

AccordoL’imagine della materia distrutta e ricreata è intuibile nel “fiore di luce”, ove l’astrale divino divora l’immediata “materia”, cosí come nel Sole, ove la “potenza vuota” del Logos divora e ricrea il mondo: onde della sua provenienza il Cristo, dando l’Eucarestia, spezzando il pane, dice: “Fate questo in memoria di me!” perché il pane viene dalla materia divorata dallo Spirito e ricreata come grano. Può divorarla perché è la forza originaria di Saturno che annienta ogni attaccamento, essendo donazione assoluta, mentre la materia è l’inverso: perciò porta la morte. L’Amore è il vero essere.

Vigilia della Nascita sacra: ore di pausa dell’Infinito: un infinito sfiorare il segreto della Resurrezione, perché nasca l’Amore capace della perenne fedeltà, pegno simbolico del solstizio perenne e della connessione bea­tifica, nel Logos!

Il Natale è il centro della elaborazione cosmica dell’Amore: deve trasformarsi il mondo attraverso questa Nascita, disegno divino, da allora, di ogni evento.

Sinossi di fuoco, l’impeto di luce del fuoco è l’intima tessitura dell’Amore che nasce in questo solstizio, che è al centro del mondo sempre, in ogni momento, da prima del tempo e ancora, quando esisterà solo lo spazio!

Beatifico solstizio, stasi magica dell’Universo, arresto del tempo e del respiro, fluire intemporale della Luce, per segreta estasi: soave la Vergine del Mondo benedice i cuori e infonde in essi la forza di Resurrezione, onde il Graal sia!

Estasi di fiamma, Pentecoste abrupta: ascende all’Empireo e discende nel segreto della vita, nella mineralità corporea come restitutrice del primordiale impeto di vita.

Filo aureo saturnio-solare, sentiero sottile oltre la Morte, straripa poi d’un subito in un oceano d’Amore per la salvezza d’innumerevoli vite.

Ecco che il Sole riascende, sempre proponendo l’enigma della sua circolarità, che è il simbolo dello spazio sempre ampliantesi illimitatamente spaziante, pur essendo connesso alla mineralità.

La Terra trattiene il respiro profondo e chiede compassione alla sua tenebra: deve sorgere ancora una volta il respiro di Luce, il segreto dell’Amore nascente.

 

 

Massimo Scaligero


Da una lettera del dicembre 1979 a un discepolo.