Il patto

Poesia

Il patto

Biancospino

In una strada di periferia,

dedicata a un poeta d’altri tempi,

è tornato a fiorire il biancospino.

Segno di tregua della pandemia,

o fine del flagello, lo speriamo.

Intanto eccolo lí, nel suo candore,

il profumo discreto appena sciolto

nel vento lieve della primavera.

Ricorda la colomba che Noè

fece uscire dall’arca per saggiare

a che punto era l’acqua del diluvio,

se la terra si fosse liberata

dal fango e dagli umori degradati,

se la creatura umana, ormai divisa

dall’ordine divino e naturale,

avesse ritrovato l’armonia

del primo giorno sulla terra asciutta.

Il biancospino annuncia che l’assedio

del virus ingannevole è finito:

lo prova il volo della prima rondine

raso un cancello di cemento e ferro.

Ed ecco il gesto che rinnova il patto

tra l’umano, il Divino e la natura.

Esorcizzando il morbo e la iattura,

d’anime preda di paura e orrore,

neutralizzando incubi e veleni,

su quei fiori la Mano del Creatore

ora distende nuovi arcobaleni.

 

Fulvio Di Lieto