Ostia antica - La sinagoga

Siti e miti

Ostia antica - La sinagoga

Resti della Sinagoga piú antica d’Europa

Resti della Sinagoga piú antica d’Europa

Nel 1961, mentre procedevano i lavori stradali collegati all’erigendo scalo aereo di Fiumicino, vennero alla luce, sul lato terra della carreggiata, resti archeologici che, dopo i dovuti accertamenti, risultarono appartenere a una sinagoga del culto ebraico.

 

L’attribuzione certa dei resti fu possibile grazie alla presenza, su due architravi, di alcuni dei simboli tipici della liturgia biblica: il candelabro a sette bracci, il cor­no d’ariete, il cedro e il ramo di palma.

 

La Menorah

La Menorah

Il ritrovamento fu d’importanza rilevante per la comunità ebraica, non solo romana e italica, ma di tutta l’Europa occidentale. La scoperta del tempio testimoniava in modo evidente che i rapporti tra la Palestina e Roma datavano di molti anni prima della venuta del Cristo.

 

Nell’anno 161 a.C., regnando Giuda Maccabeo, venne stilato un trattato di amicizia e di alleanza tra Gerusalemme e Roma. Ci fu solo un’ombra in un rapporto che garantiva al piccolo Stato ebraico l’autorevole protezione di Roma: nel 139 avanti Cristo gli Ebrei vennero banditi dall’Urbe perché, secondo il Senato, praticando la festività del Sabato, inficiavano il culto di Giove Sabazio. Un malinteso che venne presto chiarito, col ripristino delle buone relazioni tra Roma e il Regno di Giuda.

 

“Nodo di Salomone” mosaico pavimentale

“Nodo di Salomone” mosaico pavimentale

Al tempo di Cesare, la popolazione ebraica a Roma era una realtà influente sia socialmente che politicamente. Quanto alla Sinagoga, con i suoi 850 metri quadrati, rappresenta l’edificio di culto ebraico piú importante di altri costruiti anticamente sia in Italia – come Otranto e Bari a Sud, Genova e Milano a Nord, sia Oltralpe. In ciascuno di essi, accanto all’aula sacra con quattro colonne, orientata verso Gerusalemme, c’erano la Scuola della Legge, l’edicola in cui era conservata l’Arca santa e il forno per la cottura egli azzimi, una struttura ben visibile tuttora nella pianta delineata dai ruderi degli scavi. Il rinvenimento nell’impa­sto di un muro di una moneta di Massenzio, eletto nell’anno 306, ne data la costruzione.

 

Il nascente Cristianesimo innestò il senso del divino, erigendo le sue basiliche sugli stessi luoghi di culto delle preesistenti religioni, un continuum liturgico che celebra il nome dell’Eterno.

 

La sinagoga di Ostia accoglieva i naviganti di tutto il mondo che quel Dio invocavano, con diversi accenti e moti del cuore, lo stesso che altri uomini ringraziavano per scampati naufragi, marittimi e terrestri. Templi e altari erano le prime forme di muratura che gli uomini erigevano appena mettevano piede su una spiaggia, al termine di odissee e fortunali. Sacrificavano vittime agli dèi, deponevano offerte, facevano propositi di una vita santa e giusta. E il Dio universale rispondeva con lo stormire dei pini, con il fruscío della risacca, nei giochi di luce che il mare riverberava. E l’uomo diventava, per un arcano, esso stesso ierofante del culto della vita.

 

Elideo Tolliani