Il fiume del denaro nel corpo umano

Biologia
Il fiume del denaro nel corpo umano

L’EVOLUZIONE DELL’ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA:
IL CIBO DIVIENE DENARO

Nell’esplorazione del sangue navighiamo in una rete segreta di fiumi, che costituiscono il tessuto vivente della nostra identità e il condensato delle nostre memorie future e passate. Possiamo altresí avvertire una gradevole sensazione di calore attraverso il suo movimento incessante, pulsante e ritmico se in salute. E tramite il calore constatare la forza volitiva connessa all’organizzazione dell’Io che cerca di farsi luce e aprire il campo d’azione attraverso decisioni impulsate dall’eros vitale o da prese di coscienza mature in una costante tensione verso il Sommo Bene, di là dalle categorie consuete di Bene e Male.

 

La struttura volitiva dell’uomo è stata distinta da Rudolf Steiner in sette gradi, a partire dagli istinti fino a salire sui gradini delle brame, dei desideri, delle motivazioni, degli aneliti, dei propositi e infine delle risoluzioni.

 

I sette campi

 

Gli istinti si situano all’interfaccia, al confine fra la dimensione astrale-animica e quella eterica-vitale. Fra i sette istinti del­l’uomo spicca quello di difesa o di sopravvivenza o di autoconservazione, che è al­l’origine di un conflitto biologico primario generante malattie.

 

L’uomo di Neanderthal e i suoi antenati lo conoscevano bene, e tutti i Robinson Crusoe fra gli Homo Sapiens lo hanno sperimentato in alto grado.

 

Una connotazione ancora piú forte di tale istinto verso la vita, direi essenziale, è quello di permanenza.

 

Ascoltiamo l’avatar che parla in Antoine de Saint-Exupéry nel testo pubblicato postumo Cittadella: «Chi è stato costruito nell’amore fi­liale, cerca la sua stabilità nel salvataggio del figlio. E chi è stato costruito nell’amore in Dio, cerca la propria stabilità nella sua ascesa in Dio».

 

Possiamo attribuire un ca­rattere venusino a tale fondamentale istinto.

 

Forse vi state chiedendo quali sono gli altri sei istinti, e per non lasciarvi all’oscuro ve li cito, considerandoli in sei campi distinti, ognuno appartenente ad un’area di influsso planetario. Nella figura sono rappresentati tutti e sette, pur nella consapevolezza che potranno essere accorpati altri aspetti finora ignorati.

 

Attribuiamo alla sfera lunare l’istinto di procreazione o sessuale, di nutrizione, di protezione e accudimento; alla sfera marziale quello di dominio, di aggressività od omicida; alla sfera gioviana l’istinto di istruzione o ricerca; alla sfera saturnina quello di dignità od onore; alla sfera mercuriale l’istinto di libertà, di imitazione o quello di guarigione (!) e infine alla sfera solare quello di altruismo e di fraternità.

 

A ben guardare, tutti gli istinti citati hanno a che fare con il denaro nelle retrovie delle loro manifestazioni.

 

 

La vita economica dell’umanità fino all’avvento dei primi conii monetari si svolgeva per lo piú su base istintuale. Tuttora gli istinti sono presenti nella nostra gestione del denaro, ma è richiesto un salto quantico per trasformarli nei gradi superiori della vita volitiva nell’ambito della vita della coscienza.

fame nel mondo

 

Torniamo al conflitto di partenza. La penuria di cibo che ne è alla base e la paura di rimanerne sprovvisto, con possibili derive fobiche, hanno governato la vita istintiva di migliaia di generazioni e tuttora sono presenti in alcune aree geografiche.

 

L’istinto di sopravvivenza è anche un istinto di difesa e come tale ci spinge a custodire i nostri averi, il nostro territorio, le nostre risorse economiche.

 

«Una cosa non diventa denaro per il fatto di essere diversa dalle altre cose esistenti nel processo economico, bensí per il fatto che, in un determinato punto del processo stesso, essa subisce una metamorfosi da merce in denaro» (R. Steiner, I capisaldi dell’economia).

Re Mida

Re Mida

 

Dobbiamo ripercorrere in breve la storia del denaro per rilevare la sua genesi in occasione del passaggio da una società agricola-pastorizia con la pratica del baratto alla sua sostituzione, come merce di scambio, con alimenti deperibili e infine all’invenzione del denaro. Con i grandi suggeritori dietro le quinte, gli stessi che ci hanno tentato verso questa avventura terrestre con la Caduta dal Paradiso, di cui i reni contrassegnano nel loro percorso di discesa durante l’embriogenesi il ricordo. I reni sono i custodi del karma dell’Umanità e del singolo uomo. Essi discendono dalla Luce aurea paradisiaca alle Tenebre del ricambio, per cercare di risalire appena. Dalla Luce Spirituale alla Materia, Luce condensata: in un certo senso questo è il cammino del denaro.

 

I lontanissimi presupposti storici della comparsa del denaro sono raffigurati nella leggenda del già citato Re Mida, che tramutava in oro tutto ciò che toccava sulla base del suo malsano desiderio, e sono rintracciabili in ambito cosmologico nell’uscita del Sole dalla Terra dopo la sua fase ignea. Come residuo di questo evento, dopo che la Terra ha attraversato la fase gassosa e liquida, si addensano e si formano le vene auree, il metallo con cui all’inizio della storia del denaro viene coniato il soldo.

Oro e argento nativo

Oro e argento nativo

 

Nella condensazione progressiva della Terra avviene un evento altrettanto clamoroso: la fuoriuscita della Luna dalla Terra, a cui può esser fatto corrispondere l’apparizione dei filoni argentei e la successiva scelta dell’argento per le monete.

 

L’oro è luce solare materializzata, l’argento luce lunare condensata.

 

Dopo l’epoca dell’oro e del­l’argento segue quella del ferro, governato dalle forze di Marte. A quest’ultime si era legato Lucifero, che terrestrizza il sangue materializzandolo, cosicché il metallo ferro compare in quantità rilevante nel sangue.

 

Il denaro successivamente verrà emesso anche con altri metalli, ma rimarrà l’oro il metallo di riferimento principale per il sistema bancario internazionale, almeno fino al termine del secondo millennio dopo Cristo.

 

C’è un sipario da aprire su due secoli in epoca medievale, dagli inizi del XII agli inizi del XIV. Sulla scena europea compaiono e scompaiono i Templari, un ordine di monaci-cavalieri-banchieri che introdussero un’innovativa organizzazione sociale con la gestione del denaro di prestito tramite cui davano credito a diverse iniziative attraverso un originale conto corrente, al riparo da furti.

 

I Templari facevano un uso disinteressato dell’oro che passava nelle loro mani; il loro motto era esplicito: «Non nobis, Domine, non nobis, sed tuo Nomini da gloriam!» (Non a Noi, Signore, non a noi, ma al tuo Nome dà gloria!).

 

Al giorno d’oggi, a partire dal Rinascimento e quindi agli esordi dell’epoca dell’anima cosciente, non è piú il cibo il campanello d’allarme per il conflitto di sopravvivenza, ma la quantità di denaro di cui si dispone. Il cibo si fa denaro.

 

Siamo passati dalla paura della fame alla paura della miseria, innescata ad esempio da recessione economica, fallimenti, crack finanziari o mancanza di lavoro.

 

«Studiando l’intima composizione del sangue, si vede che essa può risultare diversa nel cervello o nel cuore o nel fegato; perciò sarà impossibile dare una definizione unitaria del sangue. Sarà invece importante trovare quale sia il sistema di nutrizione piú conveniente per favorire un normale funzionamento dell’organismo in ogni singolo caso. Allo stesso modo non può mai trattarsi di fare una teoria di valore e di prezzo, ma solo di conoscere i fattori fondamentali che, convenientemente trattati, formano poi da sé il prezzo giusto e utile per l’organismo economico» (R.Steiner, I capisaldi dell’economia, cfr. 25.7.1922).

 

Il cibo-denaro deve confrontarsi da un lato con il processo digestivo, cioè il “lavoro” che deve compiere l’apparato digerente per trasformare il bene di natura, il cibo, e dall’altro con l’attività spirituale che sovraintende alla conservazione dell’identità corporea dell’Essere, dando valore al “capitale-salute” da custodire.

 

Il lavoro digestivo nella sua attività ri-creativa della corrente alimentare, dopo la fase distruttiva, giunge a un punto di svolta nell’intestino tenue, dove avviene la formazione del sangue e della linfa. Proprio in quella fase c’è una corrispondenza con la determinazione del valore in denaro della merce-cibo.

 

Angelo Antonio Fierro