Al grande ballo di Lucrezia Bolgia

Socialità

Al grande ballo di Lucrezia Bolgia

Lucrezia Borgia

Lucrezia Borgia

 

Un nemico irriducibile, imbattibile, tetragono, come avrebbero specificato gli architetti delle antiche fortezze, riferendosi ai torrioni con quattro (tetra, dal greco) spigoli, ritenuti al tempo i piú impenetrabili. Come sbarazzarsi per sempre di un simile ostacolo? L’esegeta e il filosofo provano a convincere il refrattario con argomenti ficcanti, innestati ai princípi sofistici e speculativi dell’intera materia idealistica, aggregando l’avver­sario al novero dei convinti ex ratio. Un nemico convinto per ordine di cervello e non di sentimento accetterebbe la sconfitta e ne farebbe un gradino verso l’integrazione. Ma non tutte le querelle, anche le piú raffinate e sottili, scelgono il compromesso, l’aggiustamento tra saggi naviganti nel mare del “cogito, ergo sum”. In fondo, pensano, navighiamo nella stessa barca.

Il deserto dei tartari

Il deserto dei Tartari

 

Conviene, al termine di piú o meno contorte odissee, menare a destino azioni e idee per cui si rischia il rogo. Non piú Campo dei Fiori ma il Deserto dei Tartari, precluso ogni vantaggio dal Deep State. Vale a dire fare il deserto in ogni branca che conti, dallo sport al masterchef. Si creano ad hoc luoghi per bolge in cui si va per un motivo essenziale: creare omertà di appartenenza alle pratiche morali in un modo che non venga sformato il dettato costitutivo della legge morale ma lo spirito stesso delle Legge, da quella base della Costituzione nazionale alle minute regole vigenti in un circolo nautico.

 

Il termine bolgia è certamente troppo cari-co semanticamente, pure certi princípi etici dibattuti provocano, per giri ellittici, contraccolpi etici di portata storica. Anche perché la bolgia dà subito il senso del peccaminoso, dello smodato. Nulla di tutto ciò. Le bolge della sorella del Valentino erano di classe, come lo sono adesso. Infatti l’accesso a queste congreghe della disinibizione morale richiede dentature da migliaia di euro e interventi chirurgici correttivi di chiarissima fama.

 

Ma il vero scopo per animare queste bolge, è forzare la mano del giudice per il fine primo ed ultimo della bolgia stessa. Non si viene infatti alla bolgia per sete di giustizia, quanto per tentare quel colpo gobbo del Male che è lo stesso dalla notte dei tempi: svuotare i parametri del giusto del loro contenuto etico erga omnes, accosto alla legge divina e naturale, per farne un compromesso accomodante. Si va nel segno di Prada e Valentino, sull’ultima Ferrari F12 personalizzata, mossi dalla folle pretesa che prima o poi il Bene getterà la spugna e ci saranno sempre maggiori escamotage per batterlo.

 

È questo il lato debole della libertà morale accordata all’uomo perché avesse ogni chance di vincere. Una libertà che l’uomo trasforma continuamente in arbitrio, in volontà di sopraffazione, di salita personale a costo di schiacciare altri per salire piú in alto.

L'abbraccio

L’abbraccio

 

Scrive Massimo Scaligero nella sua lettera pubblicata in Accordo dell’agosto 2003 “Il possente coraggio” (https://www.larchetipo.com/2003/ago03/accordo.htm): « Còmpito dell’uomo è purificare preventivamente le forze dell’eros che entreranno in funzione nell’avvenire, cosí che sia possibile inserire il modello che deve essere raggiunto. Debbono essere purificate le forze radicali della fedeltà della coppia umana, ossia le forze del corpo lunare, che già entrano in funzione e possono scatenare grandi tempeste e demoníe: sono già fluenti. Occorre una rettificazione di forze del futuro dell’umana natura: quello che è già stato acquisito nella sfera astrale-eterica deve essere realizzato ancora piú profondamente sino ai centri piú bassi, sino alla base della spina dorsale e oltre. Quando nella parola potrà risonare la potenza dello Spirito, e sarà il suono della voce il veicolo della Forza, allora non sarà piú necessario discutere o dimostrare o combattere dialetticamente per sostenere la verità, ma la si affermerà mediante la parola: avrà la potenza della realtà obiettiva. L’errore potrà solo allora cominciare a essere vinto: la menzogna solo allora comincerà a crollare. Questa possibilità è ciò che l’uomo deve preparare: l’elevazione purificatrice, il superamento e la trasformazione della tenebra, in un impeto di donazione rigeneratrice, una possente identità con le forze della guarigione e della Resurrezione, che sono le forze del Christo. È questa superiore eroicità che oggi viene richiesta per essere veicoli della Forza-Christo nel momento piú critico della storia dell’uomo».

Arcobaleno

 

La Bolgia sembrerà affermarsi sempre piú sulle Forze del Bene, crederà di aver vinto, di aver tacitato del tutto quella voce interiore dell’uomo che chiamiamo coscienza, e che è il raccordo fra il Creatore e la creatura. Ma quella voce, a lungo inascoltata, troverà un nuovo impeto e riuscirà a farsi sentire oltre il gran baccano delle note discordanti che tempesteranno orecchi e menti per distrarre, confondere, perdere.

 

Uniamo la nostra a quella voce, ognuno con le sue note, con la propria originale musicalità, affinché la Terra risuoni dell’armonia ritrovata, e si affermi il nuovo Patto d’Alleanza con il Divino. Facciamolo subito, non attendiamo altri segnali, che non verranno. Tutto è stato detto, tutto insegnato, tutto manifestato. Ora tocca a noi. Non indugiamo oltre.

 

Leonida I. Elliot