Il regno di Àbari

Siti e miti

Il regno di Àbari

 

È il regno che tutti cerchiamo, e non è lontano da noi, basta capire quale direzione prendere per trovarlo. Chi già vi abita dice che lí i cigni sono anche nel mare.

 

Abari vola

 

Di Àbari e dell’iperboreo luogo mitico da cui proveniva, parlano Erodoto, Pindaro e Pla­tone. Di lui attestano tre poteri: quello sacer­dotale, quello di guarigione e quello profetico. Narrano di una freccia d’oro, che gli era stata donata da Apollo, con la quale poteva spostarsi in volo e visitare tutti gli ammalati che avevano bisogno delle sue cure.

 

Àbari prevedeva i terremoti e soprattutto scongiurava le pestilenze. Scrive Giamblico nella Vita Pitagorica che Àbari debellò la peste in tante città, fra cui Sparta e Cnosso.

 

Anche noi oggi vorremmo evocare Àbari per guarire la mente e il cuore dalla pestilenza che vi si è insidiata. Che è giunta a noi perché era già dentro di noi. Si era installata nelle nostre cellule e aveva agito come l’acqua del fiume Lete, facendoci cadere nell’oblio del rapporto indissolubile che abbiamo con il mondo dello Spirito.

 

lusso

 

Abbiamo creduto che tutto fosse qui, sulla Terra, dove siamo solo di passaggio, per un periodo breve, e l’unico nostro problema era prolungarlo il piú pos­sibile, circondandoci di quanti piú agi e ricchezze si possa accumulare. Senza preoccuparci affatto di ciò che viene dopo: solo una luce che si spegne, e poi il nulla. Questo abbiamo creduto. Questa è la vera pestilenza.

 

Il mare è burrascoso, come lo sono i cuori e le menti in tempesta. Ci si contrappone gli uni agli altri. Si corre il palio per disarcionare l’altro contendente.

 

Ma il regno di Àbari è alle porte, e dobbiamo prepararci. Conquistare quella freccia d’oro, che è il pensiero vivente, che alla vita vera attinge e guarisce ogni male, del fisico e dell’anima.

 

Se non sapremo adeguarci, non ci sarà posto per noi. Dobbiamo farlo adesso, non possiamo ri­mandare. Il tempo è questo. Gli avvertimenti ci sono stati dati, e anche gli aiuti, per chi ha saputo coglierli e farne tesoro.

 

Cigni nel mare

 

E i cigni solcheranno, sereni, un mare pacificato.

 

 

 

Gemma Rosaria Arlana