
Camomilla Matricaria
Inizieremo questo articolo di Botanima traendo spunto dalle annotazioni di Castore Durante dal suo Herbario Nuovo, opera data alle stampe in Roma nel 1585.
«La Camomilla è detta anche Anthemis, è di piú sorti, una col fior tutto giallo, con un odor soavissimo di mele appie tutta la pianta. L’altra con le fronde del fior intorno bianche, ch’è l’usuale. Ha i rami alti una spanna, e piú, folti, con molte concavità d’ali, con picciole fronde sottili, e copiose, i capitelli suoi son tondi con fiori nel mezzo di color d’oro, e di fuori nella rotondità del suo ambito in alcuni bianchi, e in altri gialli, e in alcuni altri porporei, di grandezza come foglie di ruta, di odor soavi. Nasce in luoghi aspri, e magri, e appresso alle vie, e nei prati, e nei campi tra le biade. Riscalda, e dissecca nel primo grado: è nella sottilità sua simile alla rosa: ma nella calidità s’accosta piú alle virtú dell’olio, che sono all’huomo familiari, e temperate: e però ha ella il principato di giovare alle lassitudini, piú che ogn’altra cosa. Risolve, digerisce, mollifica, e mitiga i dolori e li rarefà».
Due sono le specie piú usate, la Matricaria e la Recutita, e vi è pure la Camomilla romana (Anthemis nobilis).
È diffusa in tutta Italia, dalle coste al piano submontano, un tempo era pure coltivata negli orti, tradizione che è andata perdendosi. Fiorisce da maggio a settembre e la parte usata sono i fiori, le cui proprietà erano note già nell’antico Egitto, dove era consacrata a Horus, poi in Grecia, e a Roma.
In infusione funziona negli spasmi gastro intestinali, iperacidità gastrica, ulcera, coliti, enteriti e calma gli stati ansiosi e nervosi.

Olio essenziale di Recutita
Per uso esterno l’olio essenziale di Camomilla, diluito in un olio vegetale base, come ad esem- pio l’olio di mandorle, è efficace nelle infiammazioni e infezioni batteriche della pelle, negli eczemi e dermatiti, infine viene pure usata in suffumigi nelle irritazioni delle vie respiratorie.
Nella cosmesi i suoi componenti entrano a far parte dei prodotti da bagno, nello shampoo, coloranti per capelli, creme e profumi, come pure nei colliri. Matteo Plateario, medico della Scuola Salernitana dell’XI-XII secolo, scrive che contro le malattie degli occhi si deve andare dove cresce la Camomilla prima del sorgere del sole, e recitare questa preghiera prima di raccoglierla: «Ti prendo, o erba, per la nubecola bianca della pupilla e per il dolore agli occhi, affinché tu possa prestarmi soccorso». Poi la si raccoglie e la si porta appesa al collo.

L’influenza del sole sulla Camomilla
Da un punto di vista delle forze planetarie, la Camomilla accoglie l’influenza del Sole (l’astro che governa il cuore e distribuisce il calore nel corpo) ed è sotto l’influenza del segno zodiacale del Leone. Una pianta dunque che ha una stretta relazione con l’attività delle forze strutturanti organizzative dell’individuo dal punto di vista fisico e spirituale.
Potremmo dire che è una pianta “consolatoria”, capace di accogliere il bisogno del malato offrendosi pienamente, rilassando e sfiammando le congestioni del corpo e della mente.

Ghirlanda di Camomilla
Entrando nella tradizione e nel mito, possiamo aggiungere che Plinio nella sua Naturalis Historia cosí descrive questa pianta, da lui chiamata “antemide”, all’uso greco: «L’antemide è molto lodata da Asclepiade. Alcuni la chiamano leucanthemis, altri leucanthemon, altri ancora eranthemon perché fiorisce a primavera, altri “melo nano” perché odora di mela; altri la chiamano melanthion. Si raccoglie questa pianta a primavera, nel terreno magro o lungo i sentieri, e la si conserva per intrecciar ghirlande. Nello stesso periodo i medici pestan le foglie e le comprimono in pastiglie assieme al fiore e alla radice. Tutte queste parti della pianta, mescolate assieme, si somministrano in dose di una dracma contro i morsi di tutti i serpenti».
La segnatura solare di questo fiore lo rende adatto a far parte dell’“acqua di san Giovanni” che si prepara al Solstizio d’Estate.

La fuga in Egitto della Sacra Famiglia
Nelle valli alpine si narra poi una bella leggenda che ha come protagonista la Camomilla e la Sacra Famiglia. Si racconta che la Madonna, il Bambino Gesú e San Giuseppe stavano scappando attraverso il deserto che dalla Palestina conduce in Egitto, per sfuggire alle guardie, alle quali Erode aveva ordinato di uccidere tutti i bambini del regno dai due anni in giú, per eliminare tra loro anche Colui che era stato annunciato come il Messia, il futuro Re di Israele.
La Madonna era spossata dalla calura, non c’era un albero a vista d’occhio, finché non giunsero in una minuscola oasi: una pozza d’acqua con qualche misera e bassa pianticella che non faceva certo ombra: ma vi fiorivano ai bordi delle specie di margheritine su esili steli: era la pianta della Camomilla.
Maria si accinse a bere quell’acqua; Gesú fece allora un cenno a cui obbedirono disciplinatamente alcuni capolini, staccandosi dal gambo e cadendo nella ciotola dove la madre si stava dissetando.
Grazie ad essi la bevanda calmò e nello stesso tempo corroborò la Madonna. Allora Gesú benedisse il fiore dicendo: «D’ora in poi sarai la pianticella che placherà le mamme quando sono stanche e non riescono ad addormentarsi, sicché sarai chiamata l’Erba del Buon Sonno».
Forse sarà questo il motivo per cui la Camomilla, nelle mie valli d’origine, è chiamata anche Erba di Maria.
E anche per i bambini, sin dalla piú tenera età, la Camomilla è consigliata per renderli tranquilli, sereni, e per un buon sonno.
Terminiamo con alcuni appunti tratti dal volume I di Wilhelm Pelikan Le Piante Medicinali: «L’intera pianta è aerea, trasparente fino al suolo, ramificata ma non fitta, e ogni rametto termina con le forme precise di un capolino bianco e oro.
Ciò che rivela la foglia di Camomilla si avvicina ai processi salini, dominandoli e producendo quindi un profumo delicato ma ben definito, in cui Sal e Sulfur si incontrano nel dominio di Mercurio.
La fioritura manifesta un ardore pacato, una fiamma dolce e debole. L’olio essenziale ottenuto per distillazione dei fiori è blu scuro invece che giallo chiaro come altre essenze. Esercita un’azione fortemente antinfiammatoria dovuta al contenuto di azulene.
Rudolf Steiner ha poi richiamato l’attenzione sul sottile processo siliceo che percorre la pianta, che però mostra anche affinità con il calcare.
La forte azione terapeutica della Camomilla sui processi astrali anomali dell’organismo umano si basa sull’affinità dell’elemento aereo di questa con i rapporti particolari della sfera astrale.
L’intera pianta è un’infiammazione posta sotto controllo da una dissoluzione domata, un Sulfur trattenuto da un Sal, e ciò si imprime in tutte le sostanze prodotte dalla pianta durante il suo ciclo vitale. Quello che è cosí condensato nella materia si libera nella dinamica della guarigione».
Davirita