Il Tiglio, l'albero per ogni male

Botanima

Il Tiglio, l'albero per ogni male

Quercia e tiglio

 

Ovidio lo ricorda in relazione alla storia di Filemone e Bauci. I due, ormai in là con gli anni, avevano accolto nella loro povera casa Zeus ed Hermes, scesi dall’Olimpo per un soggiorno tra gli esseri umani, senza sapere che si trattava di potenti divinità, erano ospiti e pellegrini e tanto era bastato. In virtú di questo gesto la coppia aveva ottenuto un dono che loro scelsero tra altri, quello cioè di poter morire insieme. Quando il momento venne, gli Dei manten­nero la promessa e inoltre Filemone e Bauci furono mutati in due alberi, lui in una Quercia e lei in un Tiglio, uniti in un unico tronco. In ricordo di quella delicata storia d’amore il fiore del Tiglio è diventato il simbolo dell’amore coniugale.

 

Persino il linguaggio dei fiori, in questo caso, sembra ri­cordare questa leggenda, perché attribuisce al Tiglio il signifi­cato dell’amore sensuale che svanisce come rugiada notturna, mentre l’amore spirituale è simile alla luce dorata del giorno.

 

Due sono le specie da noi presenti di Tiglio, il Tilia cor­data, dalle foglie piccole, e il Tilia platyphyllos, dalle foglie piú grandi, ed è il piú usato in fitoterapia.

 

I Tigli sono tra gli alberi piú belli e piú alti delle zone temperate, si trova spontaneo o coltivato in viali e parchi, si lega saldamente al suolo e le sue radici scendono molto in profondità, ama il calore e l’umidità di cui ha bisogno per mantenere il denso fogliame e può vivere centinaia di anni. Se ne conoscono esemplari millenari.

 

Un tempo i boschi spontanei di Tiglio erano assai diffusi e sotto i suoi alberi sbocciavano tappeti di campanule, primule e anemoni di bosco, in seguito molti di questi boschi sono stati trasformati dall’uomo in faggete per trarne legname da costruzione e da ardere.

 

Fiori di tiglio

 

I fiori del Tiglio hanno un colore che va dal giallo pallido al verde chiaro e un profumo molto intenso e gradevole, tanto è vero che nell’antica Grecia il suo aspetto e il profumo evocava la femmi­nilità e l’albero era sacro ad Afrodite.

 

Al tempo della fioritura, intorno a giugno, il Tiglio viene visitato da innumerevoli api che lavorano vigorosamente e ru­morosamente sui fiori, e il miele che se ne ricava è tra i piú pre­giati, per il profumo, l’aroma e le proprietà balsamiche.

 

Nulla del Tiglio può nuocere all’uomo, al contrario, il Tiglio placa, allevia. Già nel periodo classico era un albero curativo molto importante.

 

Il centauro Chirone sotto un Tiglio

Il centauro Chirone sotto un Tiglio

 

Il centauro Chirone, che si guadagnò una grande fama come guaritore e profeta, ricevette il titolo di “Figlio di Filira” e Filira era allora la Ninfa del Tiglio.

 

I fiori e le foglie hanno effetti sudoriferi, febbrifughi, anti­settici e rilassano i crampi; il loro infuso viene usato nelle malattie da raffreddamento e per il catarro, aiuta nelle in­fezioni della pelle e si applica su occhi stanchi ed arrossati.

 

Nel passato, nella medicina popolare, la cenere del legno di Tiglio serviva come dentifricio disinfettante e per rinfor­zare le gengive. Usato anche per curare problemi di fegato, bruciori di stomaco, disturbi dell’apparato digerente e dolori mestruali.

 

Tilia tomentosa

 

Va fatto anche accenno al preparato gemmoderivato Tilia tomentosa, che preso in gocce ha un effetto calmante degli stati ansioso-depressivi.

 

Il suo legno è abbastanza duro e molto adatto per i lavori di intaglio, le sue fibre erano usate fin dal tempo dei Greci per far corde, borse e vestiti, una tradizione questa che è continuata anche nel Nord Europa.

 

I Teutoni sotto l’albero di Tiglio

I Teutoni sotto l’albero di Tiglio

 

In molti paesi un grande Tiglio era il punto di incontro per gli affari o per amministrare la giustizia. Si credeva infatti che l’albero generasse conoscenza divi­na, verità, giustizia, chiarez­za, un giusto equilibrio fra capacità di decisione e compassione, e nel Nord il Tiglio era dedicato a Freya, “Signora della Terra” e Dea dell’Amore.

 

L’albero nel villaggio era amorevolmente cu­rato, spesso visitato e molto amato. Gli antichi Teu­toni si incontravano sotto gli alberi di Tiglio per essere ispirati dal mondo dello Spirito. Gli indo­vini degli antichi Sciiti praticavano la divinazione utilizzando corteccia di Tiglio e vi erano simili usi anche nella Grecia arcaica.

 

Un fatto particolare in cui compare il Tiglio ac­cade nella Leggenda di Sigurd, un eroe della mitologia norrena. Sigurd uccide il drago Fafnir e si bagna nel suo sangue, che ha il potere di donare l’invulnerabilità. Ma da un albero che sta sopra di lui si stacca una foglia che va ad appoggiarsi tra le sue scapole, producendo l’unico punto vulnerabile, di cui neppure lui conosce l’esistenza, ma che viene scoperto da un traditore che alla fine lo ucciderà. Dal medioevo in poi si è sempre creduto che l’albero in questione fosse un Tiglio.

 

Sigurd uccide il Drago

Sigurd uccide il Drago

 

Nella leggenda di Sigurd, il Tiglio ha un ruolo di riequilibrio. Nell’era eroica un guerriero non viveva per il successo ma per l’onore, che era valutato piú delle ricchezze e della stessa vita. Dovere spirituale del guerriero era di vivere all’altezza della verità interiore in modo sincero e dignitoso. Un vero guerriero non avrebbe mai abbandonato questi valori per paura della morte o del fallimento. Una magia che dona l’invul­nerabilità è solamente un inganno e, rimanendo invulnerabile, Sigurd sarebbe stato presto infelice. L’intera idea gli era venuta in un momento di egoismo e incoscienza. L’albero che fa cadere la foglia su di lui agisce quindi in nome del lato nobile di Sigurd.

 

Questa saga è presente anche nella mitologia germanica, dove Sigurd è Sigfrido, nel poema epico del Nibelungenlied, il Canto dei Nibelunghi, scritto sembra nel XIII secolo; da questi racconti Richard Wagner trasse l’opera “L’Anello del Nibelungo”.

 

Il Tiglio, nonostante il suo aspetto gentile, ha il potere di farci entrare in contatto con le forze vitali della Terra. Il Tiglio è il punto di incontro fra Cielo e Terra, quando le propri energie si disperdono, si può ritrovare la calma sotto l’ombra silenziosa di un Tiglio.

 

Il silenzio mi porta… Io porto un cuore…

Il cuore porta amore… L’amore porta verità…

La verità porta giustizia… La giustizia porta crescita…

La crescita porta completezza… E la completezza porta il silenzio…

 

 

Davirita