La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaQuando mi reco in aperta campagna, nel fine settimana, fuggendo dalla grande città, sento una forma di rigenerazione che poi prosegue nella settimana successiva. Se però non posso farlo, mi manca qualcosa di essenziale che mi permette non solo di compensare il lavoro sedentario, ma soprattutto l’aridità del mondo dei numeri del quale sono costretta ad occuparmi. Mi accorgo ogni volta di piú che siamo legati in maniera indissolubile alla natura, e che se ce ne allontaniamo per troppo tempo qualcosa si inaridisce in noi. Ho scoperto tra l’altro che per me è particolarmente salutare la pineta, mentre per mio marito è piú efficace il bosco di querce e castagni. Quindi alterniamo le nostre passeggiate per trarne beneficio entrambi. Mi chiedo se questo riguarda esclusivamente il fisico, o se anche l’interiorità sente piú affinità per un tipo di ambiente naturale piuttosto che un altro e perché.

 

Marianna T.

 

 

In realtà è proprio un’affinità interiore che rende benefico il tipo di natura in cui ci immergiamo, e in essa l’azione degli spiriti elementari che la popolano. Rudolf Steiner ci spiega questo in un modo molto particolare, riferendosi a Paolo. Nel ciclo Cristo e il mondo spirituale (O.O. N° 149) ci dice: «Anche Paolo ha attinto in un certo senso dagli elementi fondamentali della terra, ma da un ambito particolare degli elementi fondamentali della terra. E naturalmente si può comprendere molto bene Paolo in modo teologico-razionalistico-astratto, se non si tiene conto di ciò che sto per dire, che non può essere spiegato dalla scienza esteriore; lo si può interpretare molto bene se si vuole comprendere Paolo solo dal punto di vista della razionalità ordinaria. Ma se si vuole comprendere ciò che viveva spiritualmente in Paolo, nelle sue parole e tra le sue parole, se si vuole comprendere perché attraverso le sue parole si percepisce qualcosa di simile alle profezie delle Sibille, ma in lui a partire da un elemento buono dello sviluppo terrestre, allora entra in gioco il fenomeno che risponde alla domanda: fino a dove si estende il mondo di Paolo? Quanto è limitato il mondo di Paolo? E la cosa strana che otteniamo come risposta è: Paolo è diventato grande in quel mondo che si estende proprio fino alla coltivazione dell’olivo. Dico qualcosa di strano, lo so; ma vedremo che questa stranezza si dissolve in un certo senso se approfondiremo un po’ la figura di Paolo. Anche geograficamente la terra è piena di misteri. E una zona della terra in cui cresce l’olivo è diversa da quella in cui cresce la quercia o il frassino. E l’uomo, in quanto essere fisico in incarnazione fisica, è in relazione con gli spiriti elementari. Nel mondo dell’olivo si mormora, si mormora, si agita e si tesse in modo diverso che nel mondo della quercia, del frassino o del tasso. E se si vuole comprendere il rapporto tra l’essere terreno e l’essere umano, non è superfluo richiamare l’attenzione su fenomeni particolari come quello che Paolo arriva con la sua parola sulla terra proprio fino al limite raggiunto dall’olivo. Il mondo di Paolo è il mondo dell’olivo. …Se si percepisce davvero l’olio che caratterizza l’olivo in modo cosí penetrante da sentirsi stimolare le forze elementari della propria anima dal fatto che l’olivo è una pianta su cui è possibile innestare un altro germoglio che cresce al meglio su questa pianta, allora si percepisce l’intima permeabilità dell’olivo dall’olio della terra. Nell’olio si sente pulsare la penetrazione del terreno. …Ricordiamo che Paolo era stato chiamato a gettare un ponte tra l’antichità ebraica e il cristianesimo, tra la geologia e la cristologia. L’azione di Paolo si dispiega, come abbiamo detto, nella sfera dell’olivo. E quando sentiamo Apollo nei vapori che si innalzano dalle caverne montuose, attraverso i quali ispira la Pizia e pronuncia con saggezza i destini umani, possiamo anche sentire le forze elementari che fluiscono nell’ambiente attraverso l’olivo, in cui è immersa la forza dell’anima di Paolo. Possiamo percepirle nelle sue parole. Egli si immerge, per cosí dire, nell’olivo per sentirlo elementarmente nella sua aura e lasciarsi ispirare dall’aura in cui risiede la sua efficacia geologica».

 




 

letterinaComunico una notizia sorprendente e stupenda!

Vita di GianniLa scuola per ciechi di Assisi è stata intitolata a Giovanfrancesco Sculco. È veramente emozionante! Se lo meritava, dopo una vita di completa dedizione e missione.

 

Anna Sculco

 

 

Condividiamo la gioia di Anna, sorella del grande antroposofo non vedente, che ha raccontato la speciale vita di lui nel libro Vita di Gianni, dal sottotitolo molto esplicativo: “Mio fratello che ha vissuto nel buio ma donava luce agli altri”, libro che abbiamo portato a conoscenza dei nostri lettori nel numero dello scorso dicembre 2024. Una vita esemplare, come tanti amici hanno testimoniato nell’articolo “Ricordo di Gianni Sculco” pubblicato nel maggio 2021.

 




 

Negli anni 2008-2009 abbiamo inserito per diversi mesi sull’Archetipo un prezioso lavoro fatto a piú mani da giovani volenterosi, in particolare Andrea Giuliani e Maria Raffaella M., e con la traduzione di Francesco Zaccheo, grande amico antroposofo sempre presente nella nostra memoria.

 

Le pitture del Goetheanum

 

Riportiamo dalla presentazione: «Il lavoro, che propone una raccolta ed esposizione di testi vari, vuole essere un tentativo di studio personale. Il fine è di meglio orientarsi tra le indicazioni date da Rudolf Steiner nel campo della pittura, attraverso l’esempio pratico dei dipinti del Goetheanum.

 

L’argomento inizia con la descrizione delle pitture della Grande Sala, alternando il testo tratto dal libro Goetheanum – Il Soffitto della Grande Sala, Introduzione alle Immagini Motivo di Rudolf Steiner (Titolo Originale Goetheanum – Die Deckenmalgrei im Grossen Saal, Einführung in die Bildmotive Rudolf Steiners), di Thorwald Thiersch, Casa Editrice Goetheanum, con il testo Forma, colore e mondi animici, del pittore W. Scott Pyle (testo tradotto in forma sintetica da Francesco Zaccheo ed un gruppo di amici nel 1984/91)

 

Anche se il primo è la descrizione del soffitto della Grande Sala del Secondo Goetheanum, mentre il secondo descrive le pitture del Primo Goetheanum, essendo il tema equivalente, abbiamo preferito unirli per avere una visione piú ampia e da diversi punti vista.

 

Segue poi il tema delle pitture della Piccola Sala del Primo Goetheanum. Ci siamo basati in questo caso su una traduzione di testi della pittrice Margarita Woloschin. Il materiale a nostra disposizione si è dimostrato però molto sintetico e frammentario, abbiamo perciò aggiunto un brano scelto da Nuovo avvicinamento al colore di Daniel van Bemmelen.

 

Successivamente le ricerche ci hanno portato a tradurre dal francese una conferenza di Rudolf Steiner tenuta Berlino il 29 giugno 1921, O.O N° 290, riportata nel libro Il Goetheanum – un linguaggio di forme, Rudolf Steiner – La concezione del Goetheanum, Editions Anthroposophiques Romandes.

 

Visto il contenuto trattato in questo studio, i collegamenti a temi della Scienza dello Spirito sono innumerevoli, a piú livelli, e come spesso accade diversi secondo il tragitto di studi che ognuno percorre.

 

Riteniamo indispensabile che si conoscano almeno i testi base e in particolar modo: Teosofia – Una introduzione alla conoscenza soprasensibile, Rudolf Steiner, O.O. N° 9, Editrice Antroposofica; La scienza occulta nelle sue linee generali, Rudolf Steiner, O.O. N° 13, Editrice Antroposofica.

 

Per approfondire l’aspetto artistico consigliamo: Essenza dei Colori, Rudolf Steiner, O.O. N° 291, Editrice Antroposofica; Nuovo Avvicinamento al Colore della Cupola del Primo Goetheanum (da noi tradotto e disponibile su richiesta alla Società Antroposofica di Milano) di Daniel van Bemmelen.

 

Indichiamo inoltre di accompagnare la lettura con l’opera cristologia di Rudolf Steiner».

 




 

Siamo lieti di comunicare che l’amico Andrea Giuliani mette gratuitamente a disposizione degli interessati il PDF del libro, che potrà, per chi lo desidera, essere stampato individualmente dai richiedenti. L’indirizzo email cui rivolgersi è: andrea.giuliani.71@gmail.com.