Sembrerebbe il titolo di una poesia, o di una filastrocca per bambini, tratteremo invece la cosa sotto il profilo scientifico spirituale.
Col nome di Lepidotteri, che deriva da due parole greche significanti ali a squame, si distingue un ordine di insetti comunemente conosciuti come “farfalle”; l’ordine dei Lepidotteri è uno dei piú ricchi di specie, poiché comprende circa 100mila specie descritte, almeno 4.000 facenti parte della fauna italiana; solo ad esempio sul Monte Subasio, sopra Assisi nell’area del Parco, un amico entomologo ne ha classificate circa 400 specie.
La Scienza afferma che i colori delle farfalle risultano da fenomeni fisici e da pigmenti, in colorazioni combinate, e sono essi che producono le splendide tinte per cui questi animali gareggiano con i fiori; i colori possono variare nelle stagioni, o nei sessi differenti, o per mimetismo.
La vita della farfalla passa per lo stadio di uovo, bruco e di pupa o crisalide, fino a quando finalmente la farfalla prende il volo, per una vita che spesso dura pochi giorni o settimane; solo nello stadio di bruco o larva questo insetto può causare seri danni a colture ortocerealicole o ai fiori.
Se vogliamo vedere la cosa sotto l’aspetto occulto dopotutto l’essere umano è in qualche modo simile alla farfalla, e questo lo hanno rimarcato nel tempo gli Iniziati.
Leggiamo ciò che Rudolf Steiner dice delle farfalle nella conferenza tenuta a Dornach il 26 ottobre 1923 (O.O. N° 230): «Ciò che brilla rilucente nell’aria come ali di farfalla è stato abbozzato durante l’antico Saturno e si è poi sviluppato durante l’antico periodo solare. Si è formato allora ciò che rende possibile alla farfalla di essere una creatura di luce e d’aria. …Chi cerca l’essere della farfalla sulla Terra non riuscirà ad afferrarne la vera natura; le forze che agiscono nella natura della farfalla vanno ricercate nel Sole, in Marte, Giove e Saturno». Il Dottore, dopo aver dato spiegazioni ulteriori sulla deposizione dell’uovo e le fasi successive della vita della farfalla, afferma che è Saturno a donare loro il colore, il Sole dà loro invece la forza di volare originata dalla forza portante della luce; continua nella stessa conferenza e ci dice: «Possiamo porre davanti a noi due strofe che esprimono il segreto della farfalla:
Guarda la pianta!
Essa è la farfalla
imprigionata dalla Terra.
Guarda la farfalla!
Essa è la pianta
liberata dal Cosmo.
In definitiva le farfalle sono esseri di Luce che volano nel Cosmo, ricevendo da questo e dalle Gerarchie i loro colori».
E torniamo ora a ciò che dice il titolo dell’articolo; in Natura ogni farfalla ha una particolare pianta nutrice, o piú d’una, dove queste depositano le loro uova e che permetteranno cosí al bruco di nutrirsi.
La Papilio Macaone predilige ad esempio ombrellifere come l’aneto, l’apio montano, l’angelica, mentre la Podalirio si posa sulle rosacee quali il prugnolo, il biancospino, il susino e il pesco, la Cavolaia (Pieris brassicae), il cavolo, appunto, la rapa, il rafano e altre crocifere. Altre, come la Vanessa dell’ortica, già dal nome ci indica la pianta che predilige, come la Vanessa del cardo la possiamo trovare sul cardo asinino. L’Argynnis Paphia, o Vanessa del rovo, la troveremo numerosa sui rovi fioriti e infine la Tecla della betulla sulle foglie di questo albero, pur se non disdegna il susino e il prugnolo.

La Sfinge dell’euforbia
Fino ad ora si è scritto di farfalle con abitudini diurne, non va però dimenticato che molte specie hanno abitudini di vita notturne e qui si ritrova il Bombice della quercia, la Tiatira del rovo, la Sfinge dell’euforbia, l’Esperia della malva o la Sfinge della vite, farfalle notturne che già nel loro nome esprimono la specie floreale prediletta.

La Galatea
Prima di arrivare alla conclusione mi preme far notare come a tante di queste specie di farfalle sia stato dato un nome preso dalla Mitologia, per lo piú della Grecia antica; ad esempio la Podalirio, dal nome della Ninfa, la Parnassio Apollo, la Nymphalis Antiopa, la Vanessa Atalanta, la Galatea (Melanargia galathea), l’Erebia Medusa, la Brintesia Circe, Brenthis Dafne e infine la Icaro, di un colore blu celeste che affascina.

La Icaro
Tanto, tanto di piú ci sarebbe da scrivere. Il mondo delle farfalle come ci insegna il Dottore, ha occultamente molto in comune con l’uomo, perfino gli stessi Pianeti che sovrintendono lo sviluppo dell’essere umano sono in parallelo con quelli del mondo delle farfalle… Ad ognuno quindi approfondire e ricercare, e quando vi troverete davanti al volo della farfalla, siatene riconoscenti e cercate ciò che dietro questo si cela.
Davirita
Alleghiamo due link a due video che l’autore ha girato sul Monte Subasio inerenti alla flora e alla fauna di lassú, e dove si parla anche delle farfalle, che sono l’argomento di questo scritto: