Trascendenza ed immanenza secondo Massimo Scaligero

Esoterismo

Trascendenza ed immanenza secondo Massimo Scaligero

Trascendenza

 

La Trascendenza secondo Scaligero è un concetto legato all’intima natura del pensiero e dell’Io, un pensiero libero dai sensi che si manifesta come una forza sovrasensibile e spirituale presente nell’individuo. Scaligero descrive la trascendenza come un dono o una “trasmissione” che si deve meritare attraverso un percorso interiore di ascesi e meditazione secondo il canone della Scienza dello Spirito. In tale ascesi un pensiero vivente si eleva oltre la dialettica e la cerebralità ordinaria, riconnettendosi con la sua origine spirituale e con l’Io superiore. Questo processo implica la liberazione del pensiero dalla sua condizione alienata e la ricostituzione del rapporto gerarchico tra Spirito, anima e corpo, che è alla base della guarigione e della vera libertà interiore (vedi Le tre Vie interiori della guarigione).

 

Immanenza

 

L’Immanenza secondo Scaligero è riferita ad una dimensione in cui il pensiero generato dalla concentrazione si trasforma in una Forza (shakti) che ha come veicolo il sentire e come supporto la certezza volitiva di una relazione diretta e privilegiata con il divino, ovvero con la realtà ultima dell’Universo che concede immanentemente questa Forza. In questo senso, l’Immanenza è sperimentazione sensibile, reale e con­creta vissuta come un atto di coscienza che si manifesta nell’interiorità dell’uomo, dove il pensiero che ne scaturisce diviene forza di correlazione con l’essenza del mondo, con tutti gli enti del Cosmo: essa si esprime come esperienza della presenza del Logos.

 

L’immanenza della Forza alla base del Corpo Eterico, quindi, è generata da un atto del pensiero che si manifesta come potenza di vita ed immaginazione creatrice (L’imaginazione creatrice), un’autoaffermazione che può raggiungere la massima trascendenza interiore, espressa nel concetto: «Non Io, ma il Cristo in me».

 

In sintesi l’immanenza è un’esperienza interiore spirituale in cui il pensiero dello sperimentatore si libera dalla sua alienazione e si riconnette con la realtà originaria degli Enti, superando la dualità tra pensiero e materia, e realizzando cosí una forma di conoscenza e presenza diretta del divino nell’uomo stesso.

 

Va evidenziato che secondo Massimo la Trascendenza e l’Immanenza si manifestano congiuntamente quando si opera sotto il segno del “Sacro Amore” (Il concetto di Sacro Amore di Massimo Scaligero).

 

Forza di volontà

 

Il ricercatore spirituale che pratica l’ascesi senza conoscere il senso ultimo di essa risulta precluso al proprio Archetipo cosmico. La restituzione della memoria delle cose divine (La memoria astrale come Via ascetica moderna) è connessa allo sviluppo della Volontà cosciente dello sperimentatore, il quale dovrà scoprire che la Volontà, allo stato puro, è la Forza della Consacrazione. Questa Forza lo congiunge immanentemente con il Logos. Egli può suscitarla mediante il pensiero, ma simultaneamente è essa stessa che muove il Pensiero. Pensiero e Volontà uniti attuano l’intento profondo dal quale l’uomo superiore dovrà muovere. La via della conoscenza può dar modo allo sperimentatore di avvertire quanto questo intento, malgrado la presunta vocazione spirituale, sia debole e quanto lavoro si dovrà compiere. L’assolutezza dell’intento è una conquista che passa per l’autoconoscenza. Senza risveglio della Memoria dello Spirito, non v’è disciplina che possa congiungere l’umano con il Superumano, disincantare la dualità, condurre il discepolo alla Soglia dei Nuovi Misteri.

 

L’uomo volitivo, libero edificatore della propria coscienza, può dimostrare a se stesso, non dialetticamente, ma sperimentalmente, la realtà del Logos: la sua trascendenza, nella immanenza; il potere assoluto del Fondamento, che non può non essere intimo all’Io. L’Io ha in sé tutta la Forza, deve soltanto essere se medesimo, per attuare secondo Essa la comunione con il mondo. Certo, si tratta di uno sperimentare capace di aprirsi all’ignoto, all’illimitato, all’ina­spettato: ma è il vero sperimentare, il vero rinnovare, o rivoluzionare. Rivoluzione che non sia processo di Conoscenza, non può non essere retorica esagitazione, scatenamento dell’uomo non libero. Lo scoprire, l’inventare, l’intuire, è sempre il superamento del limite di ciò che è noto. L’ascesi superiore è la via per realizzare questa dimensione trascendente ed immanente, salendo dalla dimensione dell’astrale inferiore a quello dell’astrale superiore (La Volontà Solare).

 

I due alberi

 

L’immagine piú consona è quella di passare dall’Albero del­la Conoscenza del Bene e del Male all’Albero della Vita in un movimento di purificazione e perfezionamento dell’essere.

 

In sintesi, per Massimo Scaligero la Trascendenza è la dimensione spirituale nella quale si genera come immanente una Forza Eterica superiore che agisce a livello dell’Io e che si rivela dopo aver liberato il pensiero dai sensi e dall’elemento di brama attraverso i noti esercizi. Questo è il vero percorso di ascesi, che rivela la connessione profonda dell’uomo con il divino e con le potenze sovrasensibili.

 

 

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