Liriche e arti figurative

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Liriche e arti figurative

Carmelo Nino Trovato «Le porte regali – Il mare e i monti»

Carmelo Nino Trovato «Le porte regali – Il mare e i monti»

 




 

Sol Invictus

 

Compendio

 

C’è chi segue il Maestro,

c’è chi segue il Ministro,

e c’è chi segue il Mostro:

 

uomo smembrato,

ammasso di ossa,

muscoli e cervello,

sconnesso da se stesso,

reso innocuo;

oramai morto.

 

In tuo soccorso

è venuto Lui,

il Dio del Sole,

sacrificando se stesso,

affinché il Figlio dell’uomo

possa nascere in te.

 

Svegliati, o Uomo!

Affinché la vita divina

non ti sfugga per sempre!

 

Rosanna Giacomin Florit

 




 

Difficile rotta

 

Vela e burrasca

Innalza la tua vela

o marinaio

e cogli il vento.

Lontano è il porto

e tempestoso il mare,

solo alla forza

della salda mano

la vita della barca

resta appesa.

 

Giordana Canti

 




 

Notturno con tigli in fiore

 

O tigli,

che alla luna

il profumo innalzate,

cosí dolce,

cosí delicato!

Si espande il sentore

e la notte avvolge,

come manto fatato.

È un canto d’amore

quel profumo gentile

che la terra

alla bellezza

del firmamento invia.

E la luna accoglie

quel soave incanto

che dalla terra sale:

come se il mondo

già fosse un paradiso.

 

 

Alda Gallerano

 




 

Posso

 

Pani del cielo

 

Nelle spelonche

dei minotauri

si divorano mondi

ingoiando

le speranze

degli ultimi

o tentano

dove abitiamo

uomini

tutto è diviso,

apparenti,

falsi giganti

marionettano,

gusci galleggiano

sguazzano

nei liquami

dell’oblio.

Si fa festa

dentro nuove

signorie.

Non eravamo

figli di Dio?

Non avevamo

le Sue fattezze?

Poche briciole

di cielo restano

croste di pochi

avanzi

dei pani dorati

che gli Angeli

portavano giú

dalle fornaci

del Paradiso

ogni notte aperta

ad ogni novilunio.

Aggrappato

a una stella buia

stanotte immagino,

posso!

Immaginare posso:

dolcissima luce

oltreriflessa

e linfa ardente

di premure, vita

di bellezza inaudita

prossima,

prossima sfera

all’umano

il piú grande

dei doni

aprirsi dentro

queste piccole stanze

vuote della terra

al sole che risorge.

 

Enrico Savelli

 




 

Armonia 

 

La musica di Mosart

 

Trascinata da violini

e pianoforte

si riempie l’aria di casa,

e dei dintorni,

in armonia

col canto di uccelli

a smorzar lo stridore

di altri suoni.

Lungo il filo

della schiena

si arrotola la prima

fatica del giorno,

ma incontrando

ogni vertebra,

restituisco vitalità

alla colonna di luce

che porta i miei giorni

lontano,

molto piú in là

di questo modesto

paesino, collocato

nel quotidiano fare

in mezzo ad un’altra

spina dorsale

di ben piú ampio corpo.

Nel riprendere

il verso musicale,

Mozart cura

le traballanti ore

del santo divenire,

mentre tutt’intorno

si fa sempre piú giorno.

E ancora una volta,

rinnovata da splendore

e speranza, guardo avanti

con tentata equanimità,

confidando

nelle potenze celesti

che avvolgono i miei passi,

plasmano ogni pensiero,

e sempre,

con imperitura tenacia,

mi prendono per mano,

faticando negli inciampi

del mio fragile

cuore umano.

 

 

Marina Coli