Il Maestro dei nuovi tempi, Rudolf Steiner, rimarca spesso come il discepolo della Scienza dello Spirito debba tralasciare le “opinioni personali”.
Lo stesso Massimo Scaligero esortava spesso a perdere ogni personalismo ideologico. Il suo libro La logica contro l’uomo è l’esauriente insegnamento al superamento delle posizioni personali.
L’errore comune è ritenere un’opinione su un qualsiasi argomento giusta ed esatta, addirittura un ideale da imporre agli altri. Eppure qualunque opinione non si basa su una reale percezione dei fatti, ma, come Massimo ci spiega, su una interpretazione interpolata da sentimenti e istinti di un fatto percepito: quindi su una “falsificazione” elaborata dalla nostra natura senziente.
La via del Pensiero è, in realtà, nella sua estrema sintesi, proprio il rafforzamento di un Pensiero che non si lasci condizionare dalla propria emotività, e quindi possa avere una percezione concreta della realtà.
L’evento può essere drammatico o anche bellissimo: comunque gli uomini tendono ad accoglierlo mediato e accordato con il proprio sentire emotivo ed istintivo. Quindi rinunciano a capirlo, per vivere soggiogati dai sentimenti che l’evento provoca. Rinunciano alla comprensione vera. Entrano in uno stato di falsità, e lí preferiscono restare.
Se per il genere umano è normale e giusto accompagnare la realtà dei fatti con sentimenti ed istinti, e giudicarla tramiti questi, un piccolo nucleo di persone è chiamato ad altro. Questo manipolo di ricercatori spirituali sono coloro che hanno riconosciuto per primi l’archetipo della Scienza dello Spirito.
Per questi il compito è completamente diverso. Essi sono un elemento essenziale nell’economia evolutiva, perché senza un’avanguardia spirituale non ci si evolve, mentre parte dell’umanità regredisce nel suo complesso verso un mondo “sub animale”. Cosa di cui i nostri Maestri ci hanno avvertito.
Noi sappiamo che dietro ad ogni evento c’è sempre il Christo, che non trova altro modo per farsi comprendere: e piú è drammatico l’evento, piú urgente è il messaggio che deve essere recepito. Il percorso è estremamente lungo e abbiamo l’insegnamento dell’antroposofia per comprenderlo.
La strada, però, ha un inizio: rinunciare alla propria opinione personale. Capire che qualunque comprensione si possa costruire attorno ad un evento può essere errata, perché alimentata, inconsciamente, dal proprio istinto, e quindi “sognata”.
Di fronte ad un evento bisogna esclusivamente desiderare che la verità emerga, e rinunciare a qualunque “ragione” dialettica nella sua interpretazione. Per i discepoli della Scienza dello Spirito l’interpretazione dei fatti accaduti può essere acquisita in maniera positiva o negativa, ma l’importante è che sia il vero ad emergere.
Il senso di questa operazione è proprio di permettere alle giuste forze spirituali di fecondare gli uomini, mentre l’opinione personale ha la funzione esattamente opposta.
Essenzialmente occorre vivere l’idea del Karma fino alle sue profonde radici.
Un evento si svolge per una necessità karmica; può essere un Karma riguardante il futuro oppure un pareggio del passato: il suo svolgimento ha la sua essenziale necessità nel fluire di rapporti tra gli individui coinvolti. La partecipazione emotiva, per lo sperimentatore, può pesare sulla propria e altrui evoluzione, perché non permette di portare a frutto l’insegnamento evolutivo che il fatto stesso cerca di provocare.
Il rischio di questa operazione è quello dell’egoistica indifferenza, mentre il senso vero è di aiutare gli altri con maggiore efficacia, in accordo con il loro Karma.
Quindi non chiudersi in se stessi ma aprirsi con forza al mondo.
Una cosa spesso colpisce, la prima volta che si ascoltano le istruzioni di volo ai passeggeri, in caso di emergenza: si raccomanda alle madri, in caso di necessità, prima di pensare a se stesse, poi ai figli. Questo perché solo una mamma efficiente è in grado di salvare il figlio in pericolo.
Il ricercatore spirituale è proprio come le mamme sugli aerei: deve prima indossare la mascherina per la respirazione dell’ossigeno, per poi aiutare il bambino a farlo: cioè rinunciare alla propria posizione personale e poi trovare la strada per aiutare gli altri a fare altrettanto.
Credo che la Scienza dello Spirito sia un po’ come la mascherina degli aerei: gli uomini devono imparare ad usarla, e questo compito inizia da pochissimi che ne riconoscono l’importanza nel cosmo.
L’operazione di svincolamento del pensiero, può e deve iniziare subito. Appena ci si comincia a cimentare con gli esercizi, già si può cercare nella vita di tutti i giorni, nelle notizie che travolgono quotidianamente, una posizione di neutralità, di rinuncia di giudizio, affinché la zona emotiva ed istintiva taccia. Già concepire pensieri equilibrati verso la parte politica opposta, oppure verso la squadra di calcio “odiata”, è un’ottima palestra per lo svincolamento del pensiero che deve diventare operativo rispetto allo svolgersi dell’esistere.
Il primo svincolamento inizia con la prima autocoscienza. E se inizialmente, su cento stati d’animo se ne travolgono cento e uno, non di meno il rendersene conto è già l’inizio della realizzazione del pensiero vivente. Che è la Scienza dello Spirito stessa, la nuova Cristianità.
Seguire la Scienza dello Spirito è imparare a vivere gli eventi; non partecipando con chi ha ragione oppure torto; ma vivendone l’essenza della Verità che è nella Volontà di realizzazione del Logos attraverso il Karma di cui è Signore.
Massimo Danza