Digressioni sul vero rapporto tra Lucifero e Cristo

Esoterismo

Digressioni sul vero rapporto tra Lucifero e Cristo

Nozze alchemiche

Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz

La scelta di quanto è stato presentato del­l’opera di Steiner è un arbitrio dello scrivente, ma poco o nulla dovrebbe essere risultato ple­torico o addirittura superfluo, anzi, molte do­mande dovrebbero essere sorte nell’anima del lettore, specialmente se poco esperto di Antro­posofia. Per esempio, la fusione della luce di conoscenza della stella di Lucifero con il ca­lore sacrificale che effonde la croce di Cristo, è un traguardo che si è realizzato, per la prima volta, entro la sfera della Rosacroce; ciò si­gnifica, inequivocabilmente, in Christian Ro­senkreutz! Come mai egli è cosí connesso, non solo con il Cristo, ma anche con i regni da cui emana il principio luciferico? E se ricor­diamo che questa altissima individualità è il tredicesimo che guida i dodici della Loggia dei Bodhisattva, quale espressione dell’Essere del­la Saggezza universale, o Spirito Santo, ed è la reincarnazione di quel Lazzaro che, unitosi con l’entelechia di Giovanni Battista, sotto la croce del Golgotha ha ricevuto la Divina Sofia quale espressione dell’Essere della Saggezza planetaria, se quindi ricordiamo tutto ciò, potremo tentare di dare una risposta all’ultima domanda.

Christian Rosenkreutz, al tempo delle sue iniziazioni nel Medio Evo, fu pervaso, ancor piú che in Palestina, della sostanza animica del Cristo e la sperimentò con il massimo dell’entusiasmo e del calore conoscitivo per il divino Essere, perciò poté purificare il suo corpo astrale e maturarlo al massimo grado in sé spirituale o Manas, in Divina Sofia. La massima quantità di saggezza, fluita in lui dai dodici saggi e dalla partecipazione all’essere della Sofia, aveva pervaso il suo corpo astrale e, attraverso questo, anche il suo corpo eterico; ciò gli permise anche un’avanzata maturazione del Buddhi o spirito vitale. Ma se tutta questa saggezza non avesse avuto la possibilità di unirsi con la luce della “stella del principio luciferico, egli non avrebbe mai potuto ridarla, in forma del tutto nuova, ai dodici riuniti intorno a lui. In realtà ognuno dei dodici era portatore parziale della Saggezza una, essi non avevano ancora avuto la possibilità di far sintesi, ognuno per se stesso, di quanto gli altri undici sapevano singolarmente; solo riavendola in forma unitaria da Christian Rosenkreutz, final­mente compresero il vero Cristianesimo come sintesi di tutte le dodici correnti di saggezza primigenia che, eternamente, si riversa nel mondo dalle dodici fonti zodiacali. Infatti, abbiamo inteso dire da Steiner: «Descrivere e comprendere il Cristo come gli altri fenomeni ed esperienze del mondo, e riconoscerne solo in tal modo la grandezza e l’importanza per il mondo, il suo valore causale non solo per il divenire universale, tutto questo riesce possibile solo se l’Iniziato alla mistica cristiana ascende piú in alto, fino a raggiungere i regni luciferici. Soltanto Lucifero dunque ci consente di descrivere, di comprendere il Cristo entro la sfera della Rosacroce».

Se ne può dedurre che in questa sfera, grazie a Christian Rosenkreutz, la forza della luce, del­l’impulso di Lucifero, cosí come magistralmente descritto da Rudolf Steiner, si è riunita al massimo grado con l’amore spiritualizzato datoci dal Cristo. Da questa sfera, da allora, ci sono state date le forze, le qualità spirituali atte a compiere lo stesso cammino. Riempire il nostro corpo astrale di conoscenze esoteriche, divenire anche piú morali e meno egoisti, non ci basterà per comprendere l’oggetto di conoscenza piú alto, piú degno di questa impresa, il Cristo. Potremo percepirlo, nella nostra anima divenuta chiaroveggente, con “l’esperienza di Damasco”, grazie all’azione, nel nostro tempo non piú solo esoterica ma anche essoterica, del corpo eterico di Christian Rosenkreutz (conferenza del 27 settembre 1911, O.O. N° 130): «…Il secolo ventesimo ha la missione di potenziare quel corpo eterico [di Christian Rosenkreutz] affinché possa operare anche exoterica­mente. …Finora quel corpo eterico ha operato solo entro la scuola rosicruciana; nel secolo ventesimo saranno sempre piú numerosi quelli che ne potranno provare l’effetto e potranno quindi sperimentare l’apparizione del Cristo nel corpo eterico. È il lavoro dei Rosacroce che rende possibile l’apparizione eterica del Cristo, e diventerà sempre piú grande il numero di coloro che saranno capaci di scorgerla».

Ma per comprendere e descrivere il Cristo, e non solo percepirlo, dovremo aprirci, con libertà di giudizio ed entusiasmo conoscitivo, all’impulso di Lucifero. Cosí si redime Lucifero! A sancire ciò, voglio citare la nota che lo stesso Steiner ha sentito necessario dare, in merito, all’ascoltatore e al futuro lettore: «È facile immaginare quanto i concetti ora esposti saranno calunniati dalla cattiva volontà e dall’incomprensione dovuta all’uso comune della parola Lucifero; ciò non può dissuadere dal fare l’esposizione che qui viene fatta. Chi col nome di Lucifero intenda quello che qui s’intende, è costretto a pensare in modo nuovo».

Proseguiamo dalla stessa conferenza di Steiner con altre parole che illuminano, sempre piú, questo problema centrale per il ricercatore dello Spirito attuale: «Oggi ci troviamo davanti a una svolta dell’evoluzione che non può piú accontentarsi di ricevere tradizionalmente i Vangeli al modo antico: oggi l’umanità chiede qualcosa d’altro. Coloro che non vogliono questo qualcosa di nuovo dovranno sopportare il karma di essersi opposti all’introduzione del principio luciferico nell’interpretazione dei Vangeli. …I veri cristiani sanno che oggi l’umanità ha bisogno di qualcos’altro dal Cristianesimo degli egoisti, sanno che il mondo non può piú sussistere con l’antica tradizione dei Vangeli, che è diventato necessario illuminarli con la luce proveniente dalla sfera di Lucifero. Questi ascoltano gli insegnamenti che provengono dalle sedi d’iniziazione della Rosacroce, dove si sono rafforzate le facoltà spirituali mediante il principio luciferico al fine di penetrare sempre piú a fondo nei Vangeli. …Oggi però è già venuto il tempo in cui i Rosacroce debbono far circolare nel mondo il loro insegnamento. I Misteri della Rosacroce sono chiamati a illuminare i Vangeli grazie alle forze spirituali rafforzate dal mondo luciferico. Questa è conoscenza occidentale dello Spirito: la luce che s’irradia dalla sfera di Lucifero deve essere proiettata sui Van­geli. La Scienza dello Spirito deve divenire uno strumento di interpretazione dei Vangeli. …È dunque compito del lavoro scientifico-spirituale introdurre gli uomini alla “buona novella” dell’essenziale sostanza cristiana che si effonde nel mondo: il proiettare sui Vangeli la luce della sfera di Lucifero, passata attraverso l’Iniziazione rosicruciana. Il Cristo, divenuto Cristo mi­stico da Dio esteriore qual era, grazie alla nobilita­zione dell’anima umana la riconduce nella sfera che per un certo tempo era stata preclusa: la sfera luciferica, chiamata dionisiaca nell’antichità, e che sarà riconquistata nei tempi ai quali l’umanità va incontro. Il nucleo centrale della cor­rente spirituale che deve ormai fluire nell’Occidente è costituito dalla comprensione del Cristo mediante le facoltà dello Spirito, potenziate e illuminate da Lucifero. Stella e RosacroceTutto questo rappresenta la missione della Rosacroce per il futuro. Che cosa avviene dunque in sostanza nell’evoluzione dell’umanità? Avviene questo: Cristo e Lucifero procedevano in tempi antichi l’uno a fianco dell’altro, l’uno come Dio cosmico, l’altro come divinità interiore all’uomo; si poteva trovare il primo per cosí dire nelle regioni superne, l’altro in quelle infere. In seguito poi il mondo progredí, consapevole che Dioniso [cioè Lucifero] si teneva per un certo tempo lontano dalla Terra, mentre si aveva l’esperienza della progressiva penetrazione del Cristo nella Terra e nell’anima umana; piú tardi infine Lucifero ri­divenne visibile, ridivenne conoscibile. Le vie percorse da queste due entità divino-spirituali sono queste: esse si avvicinano alla Terra da due parti diverse; Lucifero diviene invisibile e in certo qual modo incrocia la via del Cristo, rimanendo offuscata la sua luce dalla luce del Cristo. In passato il Cristo era trovato come entità cosmica, Lucifero come entità presente nell’interiorità umana. Le loro vie s’incrociarono; il Cristo compie il suo ingresso nell’anima umana, diviene lo Spirito planetario della Terra, e sempre piú assume la funzione di Cristo mistico nelle anime umane, si fa conoscere attraverso l’approfondimento delle esperienze interiori. Cosí l’anima accresce sempre piú la sua capacità di scorgere l’altra entità che ha percorso la via inversa, dall’interno all’esterno. Da entità interiore all’uomo e puramente terrestre, qual era stato cercato nei Misteri dei mondi inferi, Lucifero va diventando sempre di piú un dio cosmico; sempre piú risplenderà fuori nel mondo che si rivela a chi penetri oltre il velo dei sensi. …Dobbiamo dunque registrare un totale capovolgimento della situazione conoscitiva umana nel corso dell’evoluzione: da dio cosmico, Cristo si è fatto dio terrestre che diventa l’anima della Terra. Lucifero da dio terrestre si è fatto dio cosmico. Se in avvenire l’uomo vorrà riascendere al Mondo spirituale esteriore, nascosto dietro al velo del mondo sensibile, se non vorrà limitarsi a ciò che è grossolanamente materiale, egli dovrà penetrare nel Mondo spirituale attraverso le cose del mondo sensibile, dovrà lasciarsi portare verso la luce dal “portatore di luce”. Né si potranno trovare le forze per penetrarvi, se non traendole dalle forze che all’uomo affluiscono dal regno di Lucifero. L’umanità potrebbe affondare nel materialismo, rimanere fissata nella credenza che tutto non è altro che mondo materiale, se non si sollevasse all’ispirazione proveniente dal principio luciferico. …Lucifero ci renderà sempre piú forti per comprendere e conoscere il mondo, Cristo ci rafforzerà sempre piú nella nostra interiorità».

Ci sembra utile far notare un nesso tra quanto appena letto e quanto Steiner espresse, peraltro quasi improvvisamente, nel contesto della conferenza del 19 dicembre 1912, svolta a San Gallo, in Svizzera (O.O. N° 130), dove figurano le piú approfondite rivelazioni su Christian Rosenkreutz, il Bodhisattva Maitreya e il loro legame col Cristianesimo. Mentre Steiner sta spiegando il cammino dell’uomo nel post-mortem, d’improvviso pronuncia queste parole: «Dal tempo del Mistero del Golgotha il Cristo si è congiunto con la Terra. Se gli uomini non si sono appropriati dell’impulso del Cristo sulla Terra, essi non possono trovare il Cristo tra la morte e una nuova nascita. …Se sulla Terra abbiamo accolto il Mistero del Golgotha con calore di cuore, allora noi impariamo a leggere sul Sole ciò che il Cristo ha operato sul Sole da milioni di anni. …Siamo abbastanza forti per poter diventare abitanti del Sole. …Fino al periodo solare noi ci troviamo sotto la guida del Cristo. Da allora, però, abbiamo bisogno di una guida che dal Sole deve condurci piú innanzi nel cosmo. Ora ci cammina al fianco Lucifero. Se diveniamo sua preda sul piano fisico, allora ciò è male; ma se sulla Terra abbiamo avuto la giusta comprensione per l’impulso del Cristo, allora siamo sul Sole abbastanza forti da seguire anche Lucifero senza pericolo. Egli provvede da allora all’intima evoluzione dell’anima cosí come il Cristo, sulla parte al di qua del Sole, ha provveduto fin qui alla nostra ascesa. Se noi ci siamo appropriati sulla Terra dell’impulso-Cristo, allora Cristo è il Custode dell’anima sulla via verso il Sole. [S’intende la via spirituale che l’anima percorre dalla Terra verso la Luna, Mercurio, Venere e Sole]. Al di fuori della sfera solare [verso Marte, Giove, Saturno], Lucifero è la Guida nel mondo cosmico; dentro la sfera solare egli è il Tentatore. …Noi dobbiamo appropriarci sulla Terra, attraverso la Scienza dello Spirito, di una comprensione per il Cristo e Lucifero, altrimenti non ci immergiamo coscienti nello spazio cosmico. Ora incomincia sulla Terra l’epoca in cui gli uomini devono diventare coscienti di ciò, se sarà Cristo o Lucifero che dopo la morte ci ispira la sua parola nell’anima».

Che, dopo il Mistero del Golgotha, Lucifero abbia assunto una funzione non piú interiore, animica, ma esteriore, cosmica, spiega come ciò possa esprimersi con un’azione di questo tipo anche nel post-mortem, e come anche qui tutto dipenda dal fatto che l’uomo abbia sviluppato sulla Terra il giusto rapporto con Cristo e con Lucifero. Che attraverso l’uomo Lucifero diventi un fratello di Cristo, è un pensiero che si espande in concetti cosmici, che contribuisce a renderci cosmopoliti secondo i desideri di Michele, ma grande è la responsabilità che ce ne deriva. Continuiamo a meditare sulle ulteriori parole che ci vengono da questa conferenza: «Se noi ci siamo conquistati l’impulso-Cristo per il periodo solare, allora Cristo e Lucifero ci guidano come fratelli. Come sono tuttavia differenti a interpretarsi le medesime parole di Cristo e di Lucifero! Come prodigiosa espressione d’accompagna­mento è da intendersi la parola del Cristo: “In voi vive la scintilla divina, voi siete Dei” [Giov. 10,34]. E come grande tentazione la parola di Lucifero: “Voi diventerete come Dio” [I. Mosè 3,22]. Queste sono due espressioni identiche, ma rappresentano la piú spaventosa antitesi! Tutto dipende da ciò, da quale parte l’uomo si trova quaggiú: se dalla parte di Cristo o di Lucifero».

Mezzanotte cosmica

Mezzanotte cosmica

Che l’uomo si trovi dalla parte giusta, “quaggiú”, già dipende, in fondo, dalla libertà di ogni uomo, ma la saggia Direzione spirituale, e tutti gli esseri con essa collegati, ci danno tutto ciò di cui abbi­sogniamo per riempirci di sostanza cristica e conoscerla grazie all’impulso luciferico giustamente usato. Tutto è rimesso, sempre di piú e grazie al Cristo, nelle nostre mani, anche che Lucifero, come un fratello, ci faccia da guida. Ma lo sconcerto generatoci da queste rivelazioni può ancora crescere quando, nello studio dell’Antroposofia, veniamo a conoscere qualcosa di totalmente contraddittorio: allorché nel cammino del post-mortem arriviamo oltre la sfera spirituale del Sole, ove sopraggiunge, per l’offuscarsi della coscienza, la cosiddetta “mezzanotte cosmica”, la guida del nostro essere passa dal Cristo allo Spirito Santo (conferenza del 14 aprile 1914, O.O. N° 153). Questi pen­sieri, uniti a tutto quanto si è riferito fin qui, ci permettono una piú chiara comprensione e accettazione di quest’altra affermazione di Rudolf Steiner: «Lo Spirito Santo è Lucifero redento» (conferenza del 12 marzo 1909, O.O. N° 57). Lucifero sarà redento dall’uomo, nell’uomo, grazie all’im­pulso del Cristo e alla “buona volontà” umana, sorretta da un pensare libero dai sensi e infiammato dall’amore per la conoscenza, in grado di iniziare a comprendere ciò che il semplice intelletto legato ai sensi, mai potrà fare.

Dopo questa sconcertante affermazione di Steiner, affin­ché essa divenga realtà nell’anima nostra, faccio seguire ancora molto di quanto egli disse nella conferenza del 22 marzo 1909 (O.O. N°107): «Che cosa dunque deve ricon­quistare l’uomo? Deve riconquistare la piena comprensione per il Mondo spirituale. E l’azione del Cristo potrà essere compresa dall’uomo, quale essere autocosciente, solo in quanto egli giunga alla piena comprensione del suo significato. Certo, la forza del Cristo esiste; non e stato l’uomo a portarla sulla terra. La forza del Cristo è venuta sulla terra appunto grazie al Cristo. Grazie al Cristo è stata data all’umanità la possibilità del karma. Ora però l’uomo, quale essere autocosciente, deve riconoscere la natura del Cristo e il rapporto del Cristo con il mondo intero. Solo in tal modo potrà operare realmente come un Io. Se ora, dopo che il Cristo è vissuto sulla terra, l’uomo non si limita a riceverne dentro di sé in­coscientemente la forza, se non si limita ad essere soddisfatto che il Cristo sia venuto e a credere che egli si curerà del suo progresso e lo redimerà, se l’uomo non si limita a ciò, ma dice: io voglio cono­scere che cosa sia il Cristo, come egli sia disceso qui, voglio con il mio Spirito aver parte all’opera del Cristo, cosí dicendo che cosa fa l’uomo? Ricordiamoci che, essendosi gli spiriti luciferici insinuati nel corpo astrale dell’uomo, questi è disceso nel mondo sensibile; e che appunto perciò, da un lato ha potuto soggiacere al male, dall’altro ha anche conseguito la possibilità della libertà autocosciente. Lucifero sta immerso profondamente nella natura dell’uomo, lo ha per cosí dire tratto giú sulla terra, lo ha impigliato nell’esistenza della terra. E avendo Lucifero per primo portato sulla terra le passioni e le brame che risiedono nel corpo astrale, anche Arimane poi ha potuto aver presa sul corpo astrale e sull’anima razionale. Ma in terra è venuto il Cristo, e con lui quella forza che può di nuovo ricondurre su l’uomo al Mondo spirituale. E ora l’uomo, se vuole, può conoscere il Cristo. Ora può accumulare in sé tutta la saggezza che occorre per conoscere il Cristo. E cosí facendo che cosa produce l’uomo? Qualcosa di prodigioso! Se l’uomo riconosce il Cristo, se veramente accoglie in sé tutta la saggezza necessaria per comprendere che cosa il Cristo sia, allora, mercé la conoscenza del Cristo, egli redime se stesso e insieme redime le entità luciferiche. Se l’uomo dicesse solo: io mi accontento che il Cristo sia venuto, mi lascio redimere inconsapevolmente, allora egli non contribuirebbe affatto alla reden­zione delle entità luciferiche. Queste entità che hanno donato all’uomo la libertà, ora gli offrono anche la possibilità di usare questa libertà in modo libero, per comprendere il Cristo. Cosí gli spiriti luciferici vengono purificati e purgati nel fuoco del Cristianesimo; e quanto di male dagli spiriti luciferici è stato arrecato alla terra, ora viene trasformato da maleficio in beneficio. La libertà è stata conseguita, verrà però assunta nella sfera spirituale come un beneficio. Che l’uomo sia in grado di far ciò, che egli possa riconoscere il Cristo, che Lucifero risorga in nuova figura e possa ricongiungersi, quale Spirito di bellezza, con il Cristo, questo lo disse il Cristo stesso, an­cora come una profezia, a coloro che gli sta­vano intorno: “Voi potete essere illuminati dallo Spirito nuovo, dallo Spirito Santo!”.

La Divina Sofia

La Divina Sofia

Lo Spirito Santo altro non è che la Sapienza grazie alla quale si comprende che cosa in so­stanza il Cristo abbia compiuto. Cristo non ha voluto soltanto agire; ha voluto anche essere conosciuto, ha voluto anche essere compreso. Perciò fa parte della realtà cristiana che agli uomini venga inviato lo Spirito ispiratore, lo Spirito Santo. …La Pentecoste fa parte spiri­tualmente della Pasqua, non è da separarsi dalla Pasqua. Lo Spirito Santo non è altro che lo Spirito luciferico risuscitato ed ora assurto a piú pura e maggior gloria, lo Spirito della sapienza autonoma, della conoscenza piena di saggezza. Il Cristo stesso profetizzò per gli uomini questo Spirito, profetizzò che sarebbe apparso dopo di lui; e noi ora dobbiamo proseguire in questo senso la sua azione. E che cos’è proseguire la sua azione? Cerchiamo di comprenderlo: è proprio la corrente universale della Scienza dello Spirito a proseguire la sua azione! Che cos’è la corrente universale della Scienza dello Spirito? La saggezza dello Spirito è quella saggezza che solleva a piena coscienza ciò che, altrimenti, nel Cristianesimo resterebbe incosciente. …Il Cristo è preceduto dalla fiaccola di Lucifero risuscitato, di Lucifero convertito al bene, che porta il Cristo stesso. Egli è il portatore della luce; il Cristo è la luce. Come dice il suo nome, Lucifero è il portatore della luce. Ma appunto questo ha da essere il movimento scientifico-spirituale, appunto questo è da intendersi come movimento scientifico-spirituale. E quei Maestri che hanno compreso che il progresso dell’umanità dipende dalla comprensione dell’evento del Golgota, sono uniti insieme entro la direzione dell’umanità, come “Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti”. E come un tempo le lingue di fuoco discesero aleggiando sulla comunità, quasi in un vivo simbolo universale, cosí quello che il Cristo stesso denominò lo Spirito Santo domina come luce sulla Loggia dei Dodici Maestri, il tredicesimo è la guida della Loggia dei Dodici. Lo Spirito Santo è il grande Maestro di quelli che chiamiamo i “Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti”. Sono essi dunque coloro attraverso cui la voce e i contenuti di saggezza dello Spirito Santo fluiscono giú sulla terra per l’umanità, in questa o quella corrente. I contenuti di saggezza trasmessi dal mo­vimento scientifico-spirituale al fine di comprendere il mondo ed entro il mondo gli spiriti, flui­scono ad opera dello Spirito Santo entro la Loggia dei Dodici; ed in sostanza è questo che a poco a poco condurrà l’umanità alla libera, autocosciente comprensione del Cristo e dell’evento del Golgota. Coltivare la Scienza dello Spirito significa dunque comprendere che il Cristo ha inviato nel mondo lo Spirito Santo; per cui al vero Cristianesimo spetta coltivare la Scienza dello Spirito. Ciò apparirà agli uomini sempre piú evidente. Ed allora essi si accorgeranno di avere, nella Scienza dello Spirito, qualcosa che è un patrimonio reale per la vita. Ecco quanto gli uomini posseggono grazie alla Scienza dello Spirito: a poco a poco diverranno coscienti che il Cristo è lo Spirito che illumina il mondo. E ne risulterà come conseguenza che qui su questo nostro globo terrestre, nel mondo fisico, gli uomini progrediranno nel campo morale, nel campo dell’intelletto e nel campo della volontà. Mediante la vita sul piano fisico il mondo si spiritualizzerà sempre piú. Gli uomini diventeranno migliori, piú forti e piú saggi, e vorranno guardare sempre piú a fondo e penetrare nei profondi sostrati e nelle sorgenti dell’esistenza. Essi porteranno nella vita sovrasensibile i frutti conseguiti in questa vita sensibile; e sempre di nuovo, ad ogni nuova incarnazione, dalla vita sovrasensibile li riporteranno qui. Cosí sempre piú la Terra diventerà espressione del suo Spirito, espressione dello Spirito del Cristo. E a poco a poco la Scienza dello Spirito verrà compresa in base ai fondamenti del mondo. Verrà compreso che essa è una potenza reale e concreta. Oggi, sotto molti aspetti, l’umanità è prossima a perdere del tutto lo Spirito. Già è stato detto recentemente in una conferenza pubblica che oggi gli uomini sono afflitti dalla paura del carico ereditario. La paura delle tare ereditarie è quanto mai un frutto del nostro tempo materialistico. Ma è forse sufficiente per l’uomo illudersi che si tratta di una paura assolutamente superflua? No, non è affatto suf­ficiente. L’uomo che non si cura del Mondo spirituale, che non accoglie nell’anima ciò che può fluirgli dal movimento scientifico-spirituale, è soggetto alle tare che gli provengono dalla linea ereditaria fisica. Solo compenetrandosi di ciò che può provenirgli dalla corrente spirituale della Scienza dello Spirito, egli potrà rendersi padrone di quanto gli fluisce dalla linea ereditaria, riconoscendolo come non importante, e potrà riportare vittoria su tutto quanto nel mondo esterno gli si va accostando ad opera delle potenze ostacolatrici. L’uomo giunge a dominare la sfera del sensibile non con le disquisizioni filosofiche, non con le discussioni, non con il dire che lo Spirito esiste: bensí compenetrandosi con lo Spirito, accogliendolo realmente in sé e volendo realmente imparare a conoscerlo in tutti i particolari. Allora, grazie alla Scienza dello Spirito, gli uomini nel mondo fisico diverranno sempre piú sani. Perché la stessa Scienza dello Spirito diventerà il rimedio che renderà gli uomini, nel mondo fisico, belli e sani. E la forza vera della Scienza dello Spirito ci risulterà anche piú evidente, se considereremo la sfera in cui l’uomo entra quando varca la porta della morte. Questo però è qualcosa che l’uomo oggi può scorgere solo con grande difficoltà. …L’uomo pensa: perché mai devo preoccuparmi di quanto avviene nel Mondo spirituale? Quando morirò, entrerò senz’altro in quel mondo; e allora vedrò e udirò bene ciò che vi si trova! Questo atteggiamento di comodità potrete riscontrarlo in innumerevoli varianti: perché mai mi dovrei preoccupare dello spirituale, prima di morire? Lo vedrò bene, a suo tempo; perché del mio rapporto con il Mondo spirituale io nulla posso cambiare, sia che me ne occupi sia che non me ne occupi! Cosí però non è. Chi pensa cosi, imparerà a conoscere un mondo fosco e oscuro. Sarà per lui come se non possa distinguere molto di quello che sui mondi spirituali si trova descritto nel mio libro Teosofia Infatti, che qui nel mondo fisico l’uomo possa congiungere con il Mondo spirituale anima e Spirito, è proprio questo a ren­derlo capace di vedere, perché a questo già oggi si è preparato qui. Il Mondo spirituale esiste: ma la facoltà di vedere in esso, dobbiamo acquistarcela qui sulla terra; altrimenti nel Mondo spirituale saremo ciechi. Cosí la Scienza dello Spirito è la forza che sola, in genere, dia la possibilità di penetrare coscientemente nel Mondo spirituale. Se il Cristo non fosse apparso sulla terra, l’uomo sprofonderebbe entro il mondo fisico e non potrebbe entrare nel Mondo spirituale. Invece, grazie al Cristo, egli viene innalzato nel Mondo spirituale diventando in esso cosciente, riuscendo in esso a vedere. Ciò dipende dal fatto che egli possa anche congiungersi con colui che il Cristo ha mandato, con lo Spirito Santo; altrimenti dovrebbe restare incosciente. L’uomo deve conseguire l’immor­talità: e un’immortalità inconsapevole non è ancora immortalità. Già il Maestro Eckhart scrisse in proposito le belle parole: “Se io stesso fossi un re, ma lo ignorassi, non sarei un re!”. Egli però in­tendeva dire: che cosa servono all’uomo tutti i mondi spirituali, se egli ignora che cosa essi sono! Solo nel mondo fisico noi possiamo conseguire la facoltà di percepire il Mondo spirituale. Ciò dovrebbe essere preso seriamente in considerazione da coloro che chiedono: perché in genere l’uomo è disceso entro il mondo fisico? L’uomo è disceso qui per poter diventare veggente nel Mondo spirituale. Nel Mondo spirituale egli resterebbe cieco, se non fosse disceso sulla terra e non vi avesse conseguito l’autocoscienza con cui poter tornare nel Mondo spirituale, in modo che ora questo gli si presenti all’anima luminoso. La Scienza dello Spirito non è dunque soltanto una concezione, bensí è qualcosa senza cui l’uomo non potrebbe, nella sua parte immortale, saper nulla dei mondi immortali. La Scienza dello Spirito è una forza reale, è qualcosa che fluisce nell’anima come una realtà. E mentre siamo qui seduti a coltivare la Scienza dello Spirito, noi non solo apprendiamo qualcosa, ma cominciamo a svilupparci, a diventare tali quali altrimenti non diven­teremmo. Questa è la differenza fra la Scienza dello Spirito e le altre concezioni. Tutte le altre concezioni si riferiscono al sapere umano: la Scienza dello Spirito si riferisce all’esistenza umana. …Prendendo lo spunto da tutto ciò, potrà essere reso evidente il nesso fra la Scienza dello Spirito e l’evento del Golgota; il compito e la missione del movimento scientifico-spirituale potranno cosí sollevarsi ad una sfera superiore, in quanto questo movimento è la realizzazione di quella ispirazione, di quella potenza, che il Cristo ha designato come Spirito Santo».

 

Croce e stellaCon quanto precede, ho la speranza di aver dato sufficienti elementi affinché, su questo tema-problema, come l’ho definito all’inizio, ci si possano togliere i dubbi che esso può far sorgere.
Siamo alla conclusione, e cosí concludo: dovremo saper coniugare la forza della luce-saggezza della stella perduta da Lucifero, con il calore dell’amore cristico; dovremo riuscire ad illuminare quest’amore sacrificale con la stella di Luci­fero, affinché cosí, in noi e da noi, irradi la Vera Luce di Cristo. Cosí, Lucifero redento ci apparirà come Spirito Santo, come Verus Lucifer, se avremo unito la “Stella” alla “Croce”, la Luce al Calore Amante, portando a redenzione la luce egoi­stica di Lucifero, metamorfosandola nella Luce altruistica del Cristo Amore.

 

 Mario Iannarelli (8. Fine)

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