Judith von Halle e Adriano Olivetti

Pubblicazioni

I Misteri della Via Crucis del Cristo e del sangue del Graal

Il Mistero della metamorfosi

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I Misteri della Via Crucis

Con la pubblicazione di questo contributo di Judith von Halle viene offerto da un nuovo punto di vista, e non solo a chi si è avvicinato alla Scienza dello Spirito di Rudolf Steiner, un ulteriore approfondimento del massimo tra i Misteri umani: quello avvenuto alla “svolta dei tempi” duemila anni fa in Palestina, e che ha dato il senso a tutta l’Evoluzione della Terra e dell’Uomo.

Judith von Halle, interessante esponente dell’Antroposofia berlinese, dopo una prefazione sulla questione del Cristo eterico approfondisce tre temi essenziali collegati al Mistero del Golgotha: la Via Crucis e il Corpo di Resurrezione; il colpo di lancia e il Sangue del Graal; le cadute sulla via e le Parole del Redentore sulla croce.

Nell’epoca in cui l’individuale coscienza di essere un “Io” si va sempre piú rafforzando, antiche modalità del conoscere umano (basate in particolare sulla forza della fede) non sono piú in grado di trasferire i propri contenuti ad un’Umanità che si è “scientificamente” emancipata dalle tradizioni religiose preesistenti, d’Oriente e d’Occidente.

Secondo l’Autrice: «Quando però si è deciso d’interiorizzare e coltivare la Scienza dello Spirito, come mezzo adeguato per acquisire una coscienza spirituale moderna, ci si è anche votati direttamente a una attività di conoscenza verso il Mistero del Golgota. …Le considerazioni della Scienza spirituale sul mistero del Cristo sono il lavoro piú adatto nell’epoca nostra, perché quando ci sforziamo di esplorare l’essere del Rappresentante dell’Umanità, è noi stessi che esploriamo. L’uomo apprende cosí a conoscere se stesso, incontra la sua natura sensibile e sovrasensibile quando si orienta nell’ottica della Scienza spirituale antroposofica verso il Mistero del Cristo».

La fonte delle sue considerazioni è duplice. Da una parte, attraverso la stigmatizzazione avvenuta il Venerdí Santo del 2004, Judith von Halle è stata messa in grado di assistere agli eventi sul Golgotha come fosse presente di persona. Lei stessa lo sottolinea: «Non si tratta dunque di visioni o di pure apparizioni, non si tratta neppure d’immaginazioni, ma dell’esperienza vivente di quanto accadde effettivamente sulla Terra. …Ogni senso ‒ cosí come è a nostra disposizione allo stato di veglia ‒ partecipava a queste percezioni. Cosí, è stato anche possibile, ad esempio, avvertire il freddo o il calore o il suolo sotto i piedi».

D’altra parte, al lettore sarà facile riconoscere in quale senso la descrizione degli avvenimenti storici lasci il posto ad un’ottica specifica alla Scienza dello Spirito. L’ulteriore fonte dei contenuti delle descrizioni, infatti, è del tutto differente ma non di meno autentica, come osserva la von Halle: «Questa seconda forma di percezione spirituale non è affatto un effetto dell’avvenimento della stigmatizzazione. Essa esisteva già precedentemente. Si è tutt’al piú rafforzata progredendo nel tempo. …Cosí la forza di conoscenza sovrasensibile ha potuto essere, in questo caso, l’utensile adeguato per illuminare gli sfondi spirituali degli avvenimenti storici che si sono svolti nel mondo sensibile. …E quando nell’esposizione sono le conoscenze di Rudolf Steiner e non le mie ad essere riportate, questo è chiaramente indicato nel testo».

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Andrea di Furia



L’Autrice

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Judith von HalleJudith von Halle, nata a Berlino nel 1972, vive parte della sua giovinezza in Israele e negli Stati Uniti, riceve una rigorosa formazione tecnico-scientifica, si impegna nella vita professionale come Ingegnere e Architetto, per alcuni anni è stata Segretario della Società antroposofica di Berlino.

Oltre alle sue anteriori doti di veggenza e alle sue conoscenze scientifico-spirituali, è conosciuta per aver ricevuto nel Venerdí Santo del 2004, a 33 anni, le stigmate.

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Judith von Halle – I Misteri della Via Crucis del Cristo e del Sangue del Graal. Il mistero della Metamorfosi

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Editrice CambiaMenti – 120 pagine, 4 immagini a colori e 16 disegni illustrativi   € 20

 



 

Un Adriano Olivetti inedito e da riapprofondire

 

Adriano Olivetti - Città dell'uomoCon la riedizione di Città dell’Uomo, arricchita di testi inediti a cura di Alberto Saibene, possiamo avvicinare, lontano dagli stereotipi, la figura di Adriano Olivetti: tuttora incompreso dai portatori sani (e non) dei vari dualismi economici, politici e culturali che ammorbano la nostra civiltà occidentale di inizio terzo millennio.

È un’antologia dei suoi scritti e discorsi dell’ultimo periodo della sua vita, per la prima volta pubblicata il mese prima della sua morte, nel 1960, e attualissima ancor oggi.

Due cicli di Saturno sono trascorsi, ma non sono stati sufficienti a rivelarne la statura di statista insigne: forse Olivetti è il piú concreto interprete “dell’arte della politica” dalla Rivoluzione Francese ad oggi.

Il suo difetto piú grande? Essere un Uomo concreto. Arduo comprenderlo, dunque, in un mondo dove spadroneggiano “i teorici delle idee che si credono pratici” e “i pratici che rimangono teorici delle cose”: coloro i quali ci hanno portato al disastro odierno.

Una concretezza di livello mondiale, quella di Adriano Olivetti, dimostrata in tutte e tre le dimensioni sociali: in quella culturale, per l’Urbanistica e il Design industriale, in quella politica, con il suo Ordine politico delle Comunità, in quella economica non soltanto perché fu leader mondiale delle macchine da calcolo e da scrivere negli anni ’50/’60 del secolo scorso, ma per il suo concetto di Responsabilità sociale d’Impresa.

Adriano Olivetti

Adriano Olivetti

Quello dell’ingegner Adriano Olivetti era un concetto concretissimo, non legato al vaporoso marketing del consenso, come quello attualmente in voga, bensí palpabilmente al “territorio” in cui l’Impresa viene a incardinarsi, ad operare e a rapportarsi.

Piú che imbarazzante, dunque, fu Olivetti per i teorico-pratici di un’Impresa il cui unico fine era quello di remunerare gli azionisti, ma anche per quei pratico-teorici che ideologicamente si opponevano a questo dall’altra sponda.

Confindustria lo considerava un sovversivo comunista e giunse persino a boicottarlo, perché Olivetti dichiarava apertamente i limiti e gli eccessi di un alto capitalismo che non si assumeva la sua responsabilità sociale, sclerotizzandosi come elemento di perdurante divisione di classe; i sindacati lo bollarono astiosamente come “paternal-nazista”, risentiti di trovarsi sempre tre passi indietro, rispetto a lui, nell’ideazione e realizzazione concreta dei servizi all’operaio e nella tutela della sua dignità di persona.

Nei relativi ambienti queste due etichette si perpetuarono e perdurano tuttora, specie in chi non si è preso la briga di andare a controllare quanto ci fosse di vero in queste opinioni.

Adriano Olivetti, nel panorama italiano, è stato una mosca bianca e pochi conoscono quella che può definirsi la sua missione di Uomo concreto, che va ben al di là delle sue qualità imprenditoriali o delle simpatie socialiste ereditate dal padre Camillo, ma presto deluse dagli autoreferenziali partiti dell’epoca – e che esprime lui stesso con queste parole: «Servire la pace e la civiltà cristiana con la stessa volontà, la stessa intensità, la stessa audacia che furono usate a scopo di sopraffazione, distruzione e terrore».

Stabilimento Olivetti di Pozzuoli

Lo stabilimento Olivetti di Pozzuoli

Quello che spiazzava i suoi interlocutori era trovarsi di fronte ad un uomo ad un tempo di scienza e di cultura, idealisticamente pratico e spiritualmente concreto, come si può evincere da quanto disse rivolto ai lavoratori dello stabilimento (capolavoro di architettura urbanistico-industriale) di Pozzuoli: «Noi tutti crediamo nel potere illimitato delle forze spirituali e crediamo che la sola soluzione alla presente crisi politica e sociale del mondo occidentale consista nel dare alle forze spirituali la possibilità di sviluppare il loro genio creativo. Parlando di forze spirituali, cerco di essere chiaro con me stesso e di riassumere con una semplice formula le quattro forze essenziali dello spirito: Verità, Giustizia, Bellezza e, soprattutto, Amore!».

Un discorso semplice in apparenza, ma la cui profondità “concreta” possiamo avvicinare attraversando la Fiaba del serpente verde e della Bella Lilia di Goethe, I punti essenziali della questione sociale di Rudolf Steiner – libro, questo, presente nella biblioteca personale di Adriano Olivetti assieme ad un’altra trentina del Dottore – e Rivoluzione: discorso ai giovani di Massimo Scaligero.

Adriano Olivetti - L'ordine politico delle ComunitàQuello che non si è a lungo notato, di Olivetti, è che l’Adriano “politico” supera di molto l’Adriano “imprenditore”. Solo la lettura meditata del suo L’ordine politico delle Comunità può dare un’idea piú precisa di questo vero Artista della politica, nel senso piú alto del suo significato.

Nel 1945 lo diede ai Padri fondatori della nostra Costituzione repubblicana, i quali, da pratico-teorici e snobbandolo come teorico e poco pratico, affondarono di fatto la neonata Repubblica italiana nel caos sociale che invischia tutti noi oggi.

Alla base del suo pensiero politico concreto, secondo le parole dello Stesso Olivetti: «…vi è la concezione di una nuova Società che per il suo orientamento sarà essenzialmente socialista, ma che non dovrà mai ignorare i due fondamenti della società che l’ha preceduta: democrazia politica e libertà individuale».

Tesi assolutamente in linea con la Tripartizione di Rudolf Steiner, ma per fare questo in concreto nella dimensione politica “considerata a sé stante”, ci si deve accorgere innanzitutto che il suo reale soggetto è la Comunità, e non può piú esserlo né il Cittadino (ora oggetto, fine), né la Pubblica Amministrazione (ora solo mezzo). Quella Comunità concreta che per Olivetti nasce sulle rovine della Società individualistica ed egoista distrutta dalla Seconda guerra mondiale.

Perciò la Pubblica Amministrazione – che oggi difatti è espressione totale dei Partiti ‒ non può piú essere il punto di riferimento per lo Stato, e se di Stato italiano si deve parlare, allora per Olivetti si può solo parlare, in senso nuovo e organico, di Stato federale delle Comunità d’Italia.

Città dell’Uomo e L’Ordine politico delle Comunità sono libri di grande ispirazione e interesse, che non possono mancare sul comodino di chi giornalmente si interroga su come risanare il sistema sociale italiano, europeo e mondiale, perché in essi gli spunti per la soluzione, concreta, ci sono: istituzione per istituzione, parola per parola.

E potremmo definire Olivetti proprio un “testimone della parola”, che partendo da un chiaro pensiero oggettivo si trasforma in caldo sentimento e risoluta azione personale: secondo quel triplice processo per cui la parola è coscienza nel pensare, vita nel sentire e forma nell’agire concreto.

Processo dominato da Olivetti e che spiega la sua sorprendente poliedricità e la capacità di promuovere contemporaneamente e in tempi brevissimi ‒ se pensiamo a quello che è riuscito a fare negli ultimi 13 anni di vita ‒ iniziative concrete ed efficaci nelle tre dimensioni sociali: come Uomo di cultura, di Politica e di Economia. Uomo tridimensionale nel sociale, Olivetti: come dovrebbe essere l’Uomo concreto del presente.

 

Andrea di Furia


CITTÀ DELL’UOMO

 

Indice: Saggi comunitari, Discorsi agli Urbanisti, Discorsi ai lavoratori, Saggio preliminare intorno al salto dalla dittatura alla libertà, Chi sceglie i Ministri?, L’industrializzazione nell’Italia meridionale, Altri scritti, Cronologia olivettiana.

 

Edizioni di Comunità Pagine 308€ 16,00.


L’ORDINE POLITICO DELLE COMUNITÀ

 

Indice: Di una Società fondata sull’idea di una Comunità concreta, Decentramento e autonomia, Di taluni princípi che reggono l’ordinamento delle Comunità, l’Ordinamento politico e amministrativo della Comunità, Regionalismo nel sistema delle Comunità, L’ordinamento politico regionale, Dell’Istituto politico fondamentale, Introduzione allo studio delle funzioni politiche, Comunità territoriale e Ordini politici come elementi di un nuovo federalismo, Della Camera delle Comunità, Considerazioni sulla natura e sul valore di un sistema bicamerale, Di un Senato come espressione degli Ordini politici, Degli Organi di cooperazione e di collegamento tra il legislativo e l’esecutivo, Le garanzie della libertà, Degli Organi del potere esecutivo e del potere giudiziario nello Stato federale (delle Comunità).

 

Edizioni di Comunità Pagine 366€ 18,00.