Il Logos solare e la ricerca del San Graal

Spiritualismo

Il Logos solare e la ricerca del San Graal

La realizzazione del Corpo Spirituale si ottiene scendendo nel cuore, e questo avviene con la concentrazione diretta verso la Luce di Coscienza dell’Io Interiore che porta a individuare la Via del Cuore. Senza di essa la strada è irriconoscibile ed interrotta, è impossibile scendere realisticamente nel centro del cuore senza la sua mediazione. Tale Via centrale è il collega­mento diretto con le Gerarchie che va dai piani superiori al cuore. Per entrare in tale flusso di collegamento spirituale è necessario seguire l’Io Interiore e appoggiarvisi totalmente, poiché esso è in definitiva il Piccolo Guardiano della Soglia, la guida, il Maestro interiore che conduce alla zona ritmica, e che consente di divenire coscienti dell’Io Superiore, il Grande Guardiano, il Maestro dei Maestri.

Donarsi all’Io Interiore è consentire alla coscienza pura di collocarsi al centro del mentale per divenire continua nel tempo; è permettere alla forza solare del volere puro, la forza-pensiero, di manifestare la luce eterica e di creare il ponte di collegamento tra la materia e l’anima universale, tra il mentale inferiore e il mentale superiore, tra il pensiero razionale e il pensiero astratto, tra l’ego e l’Io, tra l’uomo e le Gerarchie Spirituali; è liberare i canali ed energizzare i centri superiori provocando l’eterizzazione del sistema nervoso centrale e periferico per principiare la redenzione e trasformazione del corpo lunare; è iniziare la progressiva trasformazione del corpo spirituale o causale, per renderlo adatto a sostenere il cambiamento del corpo astrale in Sé Spirituale o Manas, del corpo eterico in Spirito Vitale o Buddhi e del corpo fisico in Uomo Spirito o Atman.

Luce della CoscienzaContemplare la Luce di Coscienza dell’Io Interiore nel centro della testa, significa sciogliere il blocco frontale permettendo all’Io di eterizzare l’intero sistema nervoso, di compenetrare il corpo astrale e di scendere al cuore. Da tale centro l’Io prepara la discesa del Fuoco dello Spirito Santo, sprigionando la forza eterica che libera i canali che vanno al centro della fontanella, al centro delle sopracciglia, alla parte alta della nuca ricono­scibile percependone l’aureola e al corrispondente centro della fronte, permettendo l’attivazione di tutti i centri sottili della testa. Dall’attivazione ed energizzazione del centro tra le so­pracciglia, riconoscibile avvertendo il formarsi nella mente del suono OM, e l’accumularsi dell’energia della forza eterica del pensiero con la sua leggera rotazione a vortice, si formano due correnti eteriche che da tale centro scendono, passando per le tempie fino al centro della gola, dove si ricongiungono e provocano un movimento rotatorio molto ampio. Poi s’inizia ad avvertire una sensazione par­ticolare al torace accompagnata da calore, che si concentra in un punto centrale presso il cuore che inizia a vibrare ritmicamente con sempre maggiore intensità, accompagnata da una dolce rotazione. Infine si avverte l’intera struttura dell’aura avvolgente completamente il corpo fisico, espandersi e contrarsi come se respirasse.

È importante in questa fase, per accelerare i tempi della conversione del corpo astrale in Sé Spirituale, affiancare alla concentrazione oltre ai cinque esercizi complementari, l’esercizio dell’“Io sono” e dell’“Aum”, oggi reperibili in Indicazioni per una scuola esoterica di Rudolf Steiner, nel secondo e quarto capitolo. Per accelerare la purificazione dell’anima e del corpo astrale dalle forze telluriche legate all’istinto e al desiderio, è bene eseguire l’esercizio della

RosacroceRosacroce, particolarmente importante anche per il profondo significato iniziatico del simbolo della croce nera e delle sette rose rosse. Tale sim­bolo, fatto penetrare nell’anima, può divenire meditazione cosmica collegante l’uomo alle Gerarchie e ai piani spirituali, preparandolo cosí all’Iniziazione.

Mantenere la concentrazione profonda sulla Luce dell’Io Inte­riore con la sua forza pensiero e la sua luce eterica, curando nel contemplarla il massimo riposo interiore quale preludio del silenzio mentale, porta lo sperimentatore, attraverso progressivi silenzi mentali e i corrispettivi vuoti, a far scendere la coscienza pura al nucleo centrale dell’Io stesso e ad immergersi nel suo pulsare di vita.

Sintetizzando, si può dire che la pace e il riposo interiore rivolto verso la Luce dell’Io Interiore conduce al silenzio mentale; il silenzio mentale porta al vuoto mentale; il vuoto mentale manifesta il vuoto pieno; il vuoto pieno accompagna il pen­siero puro alla piegatura cosmica della Vera Luce in cui non si contempla il pensiero dell’Io, ma l’Io che si fa Pensiero Vivente, permettendo cosí di percepire il Logos centrale nel proprio cuore: si scopre la relazione profonda del Cristo con la fonte di vita pulsante nel proprio centro e fluente nel proprio sangue. La discesa della Coscienza nel cuore si ottiene quando i due centri testa e cuore vengono allineati.

Si deve tuttavia tener presente che la Luce della Pura Coscienza si pone nella zona ritmica o in altre parti dei vari corpi in modo diverso da come siamo abituati normalmente a sentirla nella testa, salvo che non vi siano in atto forme particolari di percezione; perciò non è sentire pressioni, rotazioni, luci o altre manifestazioni eteriche, ma presenza di sé che partendo dalla testa pervade prima i centri superiori al diaframma e poi i centri inferiori e gli interi corpi con sede elettiva nel cuore o centro dell’Io Superiore.

La contemplazione della Luce di Coscienza Pura nel centro del cuore permette di percepire la vita nell’Io Superiore, di sciogliere il blocco del cuore e purificare l’anima portandola a per­correre il cammino inverso che l’ha condotta nella manifestazione attraverso le Costellazioni, accompagnata in ciò dalla trasformazione del pensiero puro in pensiero vivente.Luce di Coscienza Pura In realtà con la Luce di Coscienza Pura nel centro del cuore si contempla il Cristo e s’inizia a percepire il Soffio Vitale che pervade il sangue e che si trasmette attraverso la circolazione dell’infinito in ogni particella dei corpi, essendo esso Luce dello Spirito nel microcosmo. L’eterizzazione del sangue e del cuore attraverso la Luce dell’Io produce come conseguenza la trasformazione del corpo eterico in Spirito Vitale. Si scoprono cosí l’intelligenza del cuore, l’Arcangelo Michele e la soglia di coscienza dei mondi superiori, ingresso che attraverso l’intuire conduce alla conoscenza metafisica e alla partecipazione nella vita del Mondo spirituale come im­mersione nell’Essenza della Divinità; cosí si entra nella realtà trascendentale in cui si trova la fonte di vita che dona valore agli archetipi di tutte le cose e di tutti gli esseri con il loro passato, presente e futuro in un’unità di eterna presenza ed esistenza negli stati dell’Essere, quale dissolvimento di memoria nel divenire.

Polarizzando il proprio essere verso il Logos con il pensare, il sentire e il volere, sviluppati con gli esercizi appropriati, si creano le condizioni adatte affinché la grazia porti a ricevere la prima Illuminazione. Il segnale di questa Illuminazione si ha quando la coscienza pura, di­scendendo dalla testa al cuore, produce la sensazione di dilatazione della zona ritmica, mentre dai mondi spirituali si manifesta nel cuore la Luce Divina.

Concretamente, potranno avere quest’importante esperienza gli sperimentatori che sono stati capaci di immergersi nell’Io Interiore al centro della testa, avviare l’eterizzazione del sistema nervoso con la conseguente trasformazione del corpo astrale, percepire il vibrare rit­mico del centro presso il cuore e scoprire con il silenzio e con i vuoti il centro dell’Io Interiore, cioè l’Io Superiore, accettandone la conseguente trasformazione. Essa è causata da un grande slancio di compassione sia verso l’intera umanità sia verso tutti gli esseri del creato, che per­mette di provocare il collegamento di due correnti spirituali: la prima è la Forza di Vita, pro­veniente dai mondi superiori, che dalla fontanella si dirige verso il cuore spirituale e lo accende con il calore della Luce d’Amore dell’Io Superiore; la seconda è la corrente della forza-pensiero dell’Io Interiore, che dal centro tra le sopracciglia si dirige alla nuca, e da lí, passando per la colonna vertebrale, attraversa il cuore. L’incontro nel cuore di queste due correnti provoca allo sperimentatore una gioia travolgente e un enorme allargamento di coscienza spirituale, capace di dissolvere tutto ciò che la materialità e l’egoità coinvolgono e producono, essendo questa Illuminazione la presenza dell’Io Superiore.

Per tutto il periodo in cui si vive questo stato di coscienza, si è consapevoli della realtà ultima e cosa vive dietro l’esperienza della propria manifestazione sulla Terra, si conosce se stessi e attraverso il Pensiero Vivente si vive della Luce dello Spirito come unica realtà esistente.

Questo stato di coscienza con il tempo tende ad affievolirsi, perché da un lato si è portati per necessità a rimmergersi nella vita mondana, dall’altro si tende, per mancanza di stabilizza­zione, a riportare la coscienza nella testa. Solo con l’insistenza nella disciplina interiore si riesce a stabilizzare la coscienza pura nel cuore, ripercorrendo ogni volta l’iter della Via del Pensiero trasformata in Via del Logos Solare.

Consolidata la coscienza dell’Io Superiore nel cuore, producente stabilmente la sua aper­tura, si può produrre secondo necessità il collegamento con i mondi spirituali. È in realtà un’evoluzione dell’esperienza appena descritta, in cui s’instaura il collegamento con i piani piú profondi dello Spirito attraverso la Colonna di Fuoco di energia pulsante e formicolante della Volontà del Logos Solare che, passando per la fontanella, scende fino al cuore. Tuttavia l’esperienza della Colonna di Fuoco che si ha in questa fase non è ancora totale, poiché non sono ancora coinvolte le forze di profondità del proprio essere.

Mentre nei centri della testa la Volontà del Logos Solare si manifesta come Fuoco dello Spirito Santo, o Pensiero Folgore, nel cuore essa si accumula come luce-calore, che poi s’irrag­gia come Luce d’Amore Cristico nell’anima dello sperimentatore e su tutto ciò che lo circonda, permettendo ad altre persone di sperimentare con lui la gioia e l’amore nello Spirito, armo­nizzandone i corpi sottili.

Si comprende, cosí, che dietro il simbolo della coppa del Graal è celata l’esperienza eterica del cuore spirituale contenente in sé il Logos Centrale e la percezione del Cristo Eterico. Questo comporta che, poiché dagli occhi traspare la presenza e la forza dello Spirito nell’anima, è bene che lo sperimentatore impari il modo di tener sotto controllo lo sguardo al fine di nascondere tale presenza e non suscitare timore e difficoltà nelle persone che lo circondano. Per la stessa ragione, il ricercatore deve evitare di richiamare la discesa della Volontà del Logos Solare quando si trova insieme con altre persone se non in casi e situazioni particolari, e anche in questi casi è necessario che tenga nascosto che proviene dal proprio collegamento con i piani dell’Essere.

Comprendere l’identicità del cuore spirituale con il Graal significa essere in grado di far con­vergere il macrocosmo nel centro del microcosmo: azione esperienziale segreta, causa scate­nante dell’inverarsi della rotazione dell’infinito, e tramite essa la produzione dell’inversione del respiro, fino a respirare Luce quale alimento spirituale. Questa rotazione produce estasi e allargamento di coscienza legata al sottilizzarsi della percezione pura, e consente cosí di per­cepire gli Enti nel loro aspetto sostanziale di vita; ma quello che è piú importante, è la crea­zione della pietra filosofale, ossia l’operazione che trasforma progressivamente, attraverso le rotazioni, il corpo spirituale in Corpo di Gloria, e che terminerà con il verificarsi della mani­festazione completa della luminosa Colonna di Fuoco.

Per permettere alla Colonna di Fuoco di manifestarsi nella sua interezza, è necessario risolvere il blocco del centro del volere situato nell’addome e legato al pancreas, cioè al centro del plesso solare nella zona ombelicale o Hara. Tale blocco si scioglie con l’allargamento di coscienza incentrato nel cuore, capace di inglobare sia i centri inferiori sia i centri superiori in un allineamento dinamico di diretta unità. Con la coscienza dell’Io Superiore si scende cosí nelle forze telluriche legate alla sessualità e all’istintività, trasformandole e riconducendole catarticamente alla loro funzione originaria nello Spirito. Allora si produce l’elemento scatenante di unione mistica dell’Io con l’anima e l’energia, o piú esattamente la potenza creatrice inizia a salire e convergere nel cuore non piú in modo tellurico ma armonioso, pur mantenendo il fuoco del volere creatore, ora assunto dal pensiero vivente quale pensiero creatore.

OuroborosIn verità è risolvere androginicamente l’elemento del principio femminile e del principio maschile na­scosto in ogni essere nell’armonia interiore dell’ani­ma e dello Spirito che, dissolvendo l’ouroboros, per­mette l’eterizzazione dello scheletro e conduce alla trasformazione del corpo eterico, rendendolo indi­pendente dalla forma fisica, nell’unione feconda dell’Io Superiore con l’Iside Sophia. Anzi l’unione della coscienza e della potenza in sé è la causa della redenzione dell’eterico nella castità dell’anima, pro­ducente vita nell’anima e nello Spirito, che conduce all’intuizione del cuore e permette la trasmutazione della materia e la trasfigurazione del corpo fisico nel corpo spirituale dell’Uomo Spirito.

Questa è la potenza creatrice del cuore che con­sentirà, nell’epoca di Giove, di procreare corpi adatti per l’evoluzione umana tramite la condensazione dell’immagine con il suono cosmico creatore pro­dotto dalla laringe.

La realizzazione di questa parte dell’ascesi conduce, se già non è avvenuto per cause karmiche, all’incontro dell’anima gemella e all’instaurazione della coppia iniziatica in cui ogni membro vede rispecchiato nell’altro la propria anima redenta, e quindi la castità del corpo astrale nell’atto sessuale. La conoscenza della propria anima gemella è un evento straordinario concesso dalle Gerarchie Spirituali quando la coppia è in grado di incarnare allegoricamente la purezza della Vergine Sophia e la luce del Logos nell’abbraccio trascendentale del sacro amore. Cioè è l’in­staurarsi di un’atmosfera magica in cui i corpi eterici, astrali e spirituali si elettrizzano, si magnetizzano e si compenetrano animicamente e spiritualmente, donando amore e gioia nella completezza assoluta e nell’armonia profonda dell’essere.

Questo porta a vedere il proprio Io nell’altro, anzi è riconoscere realmente l’Io Superiore in sé e fuori di sé quale reintegrazione nel Cristo Cosmico attraverso l’azione della Vergine, che schiacciando la testa del serpente distrugge l’illusione. GraalAllora il Fuoco Mistico della Vera Luce dell’Io Universale accende il Sole microcosmico al centro del cuore che, manifestando il Graal nel­l’anima, riscalda e illumina la zona ritmica, ed espandendosi nel macrocosmo accompagna l’anima e la Luce della Pura Coscienza nella vastità del­l’Essere. È questa l’esperienza individuale del rito del Graal che ogni volta si perpetua nel cenacolo del­l’anima come discesa del fuoco dello Spirito Santo che, pervadendo la mente e il cuore, accende l’anima d’amore verso Dio e il prossimo.

Scendere negli stati piú profondi dell’Essere si­gnifica salire nei piani piú elevati dello Spirito, dove risplende il Cristo e dove si possono incontrare una infinità di esseri spirituali nella loro essenzialità. Enti spirituali non piú rivestiti d’immagini oniriche, come avviene nel basso e alto astrale, ma mostranti senza veli il pulsare della loro vita nell’Essere Asso­luto, identificabile come Io Universale. Si compren­de, cosí, che tutto ciò che ci circonda è pervaso da Enti, anche se non visibili o confondentisi con la materia, ed è solo l’incapacità di percezione pura che porta l’uomo alla necessità di tradurre in forme e immagini fisico-materiali gli Enti come ogni aspetto del sentire animico-spirituale.

Per lo sperimentatore significa percepire l’intima vita di ogni Ente rispecchiante il palpitare amore dell’Essere Universale, senza bisogno di identificarla con immagini, forme o altro, ma come presenza di vita profonda del singolo essere, eternamente riconoscibile nel Logos cosmico, e per questo iniziaticamente richiamabile in un’immagine che lo rispecchia quale vera Immaginazione Creatrice. Possibilità data dalla contemplazione e dalla meditazione in cui s’impara a percepire la Vita oltre la forma, sviluppare l’Immaginazione Creatrice e rapportarsi animicamente con la Luce dello Spirito che ci circonda nella sua incommensurabilità. Questo si realizza quando il ri­cercatore riesce a trasportare il contenuto della contemplazione e della meditazione al centro del proprio cuore spirituale, compiendo con esso la risalita dal riflesso, permettendo cosí la percezione pura dell’Ente, e scoprendo in sé il punto e il modo in cui la Luce dell’Io Divino si fa Immagine e Vita nel Cosmo: il sorgere dell’Immagine Creatrice e della Percezione Pura.

In definitiva è lasciare che l’anima si incanti nel canto d’amore per il creato e si immerga nel flusso vivente di Luce divina, rapportandosi con la vita del Cosmo e con la struttura sottile di tutti gli esseri. Cosí l’Io dell’uomo può vivere eternamente l’Amore e lo splendore della Luce di Vita, donati in ogni istante di coscienza dalla perenne presenza del Cristo in sé, in un riposo trascendentale coinvolgente gli infiniti stati di pura coscienza dell’Essere Assoluto.

Il Regno dei Cieli è l’eredità spirituale dell’uomo che la Scienza Iniziatica persegue e che la Scienza dello Spirito ricorda.

Seguire la Scienza dello Spirito, significa partecipare alla vita Iniziatica Occidentale; seguire la Via del Pensiero, significa immettersi nella corrente Rosicruciana. Di tale corrente si può dire che faceva parte il Maestro iniziatore Massimo Scaligero, cosí come il suo Maestro, Giovanni Colazza, e colui che da Scaligero è chiamato “il Maestro dei Nuovi Tempi”, Rudolf Steiner, e altri ancora ai quali accenna lo stesso Steiner nel testo autobiografico La Mia Vita.

Tuttora è possibile incontrare, tra i veri seguaci di Massimo Scaligero, iniziatori che aiutano apertamente, ma piú spesso segretamente, gli iniziandi nella loro crescita interiore e spirituale. In genere seguono gruppi di meditazione in comune per favorire ai partecipanti, secondo l’im­pulso delle Gerarchie Spirituali, la scoperta cosciente della forza-pensiero o la piú difficile luce eterica conducente al primo contatto con la Luce dell’Io Interiore. Altri invece operano a distanza, senza far parte di alcun gruppo meditativo.

Gli iniziatori, oltre a favorire la scoperta cosciente della forza eterica e della luce eterica (già queste piú che sufficienti per iniziare la crescita individuale nella via iniziatica), possono aprire, se le Gerarchie lo concedono e se l’iniziando è pronto, il centro della visione, e a volte altri centri, e sciogliere, ma raramente, i blocchi sopra illustrati.

Spirito SantoCiò porta l’iniziatore a responsabilità crescenti verso l’iniziando, perché è chiamato a seguirlo spiritualmente, ad assumerne parte del karma e a mitigarne il terrore che può sopraggiungere di fronte alla soglia di coscienza dei mondi sovrasensibili. Infatti il panico che l’ingresso produce ad alcuni iniziandi è talmente intenso che può far fuggire e interrompere l’ascesi, poiché è percepito animicamente come un abisso sconvolgente. Per questo alcuni iniziatori preferiscono rimanere nascosti, salvo che non sia direttamente richiesto dai mondi superiori o veramente necessario.

Chiaramente, non essendo un’Iniziazione ritualistica né adoprando simboli o nomi e suoni di potere, non esiste un manuale per iniziatori, né è svelato da un iniziatore a un altro il metodo su come impartire l’Iniziazione, essendo essa tra­smissione diretta di stati di coscienza. Tale cono­scenza è data per rivelazione intuitiva dal Maestro Interiore, che coinvolgendo lo Spirito Santo indica lo stato di coscienza spirituale da richiamare, e co­me o quando utilizzarlo secondo le necessità del­l’iniziando.

Comunque, il fine ultimo è il Cristo e la realiz­zazione spirituale, e l’iniziando non deve avere ti­more, né scoraggiarsi delle avversità o di dover com­battere contro entità ostacolatrici, e neppure di non giungere immediatamente all’individuale visione spirituale.

Deve sapere che chi segue la Scienza dello Spi­rito e la Via del Pensiero con purità di mente e di cuore, ha come Nume tutelare che lo segue e lo pro­tegge l’Antico degli Antichi, ossia l’eccelsa potenza celeste che è l’Arcangelo Michele.

 

Giotto Pierrogi (2. Fine)