Till Eulenspiegel - La scienza e la civetta

Riflessità

Till Eulenspiegel

Till EulenspiegelRiguardo a Till Eulenspiegel, si dice che egli sia nato nel 1300 e che sia stato poi portato in Polonia, che in seguito si sia recato persino a Roma, e che proprio a Roma abbia avuto una contesa con un buffone in materia di saggezza; da allora ebbero origine tutte le varie imprese a lui attribuite che si possono ricavare dagli aneddoti scritti su Till Eulenspiegel.

I sapienti – e gli uomini sapienti sono oggi cosí sapienti da prendere tutto in maniera estremamente seriosa e approfondita – hanno trovato, ad esempio, che non è mai esistito alcun Omero. Allo stesso modo, tali sapienti ritengono che non sia mai esistito alcun Till Eulenspiegel. Uno dei motivi per cui si dovrebbe ritenere che sotto la pietra tombale nel Lauenburgo, sulla quale è raffigurata una civetta con lo specchio, non siano sepolte le vere spoglie di Till Eulenspiegel – il quale sarebbe quindi solo un simbolo della sua epoca – uno dei motivi fondamentali risiede nel fatto che è stata rinvenuta in Belgio un’altra lapide con la raffigurazione di una civetta con lo specchio. Ora, com’è ovvio, i sapienti hanno detto – perché ciò è logico, non vero, e logici sono loro tutti, come è detto in Shakespeare: «Gli uomini d’onore sono tutti, sí proprio tutti, logici” – cosí, si sono detti che poiché si trovano le stesse raffigurazioni sia nel Lauenburgo sia in Belgio, questo naturalmente significa che non può essere esistito alcun Till Eulenspiegel. E mentre nella vita il trovare una seconda volta ciò che era stato già trovato una prima dovrebbe servire a rafforzare un convincimento, accade spesso che, agendo in maniera logica, non vera, si prendano al contrario le cose in modo da dire cosí: «Dunque, se io ho un franco, ho certamente un franco. Ci credo. Fintanto che so di avere solo un franco ci credo! Ma ecco che ne ricevo un altro, e quindi ne ho due. Allora credo di non averne piú neanche uno!». È la stessa logica. Questa è la logica tipica della nostra scienza. Se vi dicessi in quali e quante cose essa è spesso riscontrabile!

Ma in che cosa consiste l’essenza degli scherzi di Eulenspiegel? Scopritelo leggendo il libro. L’essenza delle trovate di Till Eulenspiegel risiede per lo piú nel fatto che Eulenspiegel viene sempre incaricato di fare qualcosa. Egli allora prende la cosa proprio alla lettera e la esegue naturalmente in modo errato. Facciamo un esempio, prendendolo ovviamente in senso alquanto traslato: se chiedessimo a Eulenspiegel, considerato qui come figura emblematica: «Vai a chiamare un dottore», egli prenderebbe la cosa talmente alla lettera da portare qui una persona sí laureata, come “dottore” presso una qualche università, ma magari– perdonatemi l’impertinenza – persino un po’ svitata… E questo perché egli si è attenuto alle testuali parole. Le varie topiche di Till Eulenspiegel derivano dal prendere tutto alla lettera. È proprio per questo che Till Eulenspiegel può essere considerato il rappresentante dell’epoca attuale. Il modo di agire di Eulenspiegel è una costante di questa nostra epoca. Le parole sono oggi molto distanti dal loro significato originale, i concetti lo sono spesso ancora di piú, e gli uomini non se ne accorgono perché si comportano come Eulenspiegel, secondo quello che hanno pedissequamente appreso dalla cultura. È per questo che può accadere che Fritz Mautner, inseriti in un dizionario filosofico quanti piú concetti filosofici gli sia riuscito di mettere insieme, consideri poi tutti questi concetti filosofici alla stregua di semplici parole, senza piú rapporto con una qualche realtà. L’umanità ignora del tutto come essa sia lontana dalla realtà con quanto oggi definisce idee e spesso persino ideali. In altre parole, l’umanità non sa fino a che punto essa abbia eletto a proprio patrono Eulenspiegel, e come Eulenspiegel tuttora vada in giro per il mondo.

Uno dei difetti del nostro tempo consiste dunque nel fatto che l’attuale umanità rifugga la Pallade Atena, che è la dea della saggezza, e si attenga al suo simbolo: la civetta. Vale a dire, anche se l’umanità non lo immagina, pure è proprio vero: ciò che ci appare come fondamento della realtà esteriore è solo un’immagine riflessa – questo l’abbiamo spiegato piú volte – ma in uno specchio si vede ciò che si è! E cosí la civetta – diciamo la scienza moderna – vede nello specchio, nella maya del mondo, esclusivamente la propria immagine di civetta.

 

Rudolf Steiner


Selezione dalla conferenza “Il nuovo mito di Iside” ‒ Dornach, 6 gennaio 1918, O.O. N° 180.