Decadenza della vita spirituale

Critica sociale

Decadenza della vita spirituale

Scultore in legno di Schio (Vicenza)

Scultore in legno di Schio (Vicenza)

Oggi molti lamentano una decadenza della vita spirituale e del sentimento religioso. Persino gli agnostici e i materialisti stigmatizzano il decadere delle arti e delle professioni, la scomparsa del buon artigianato e la sempre maggiore disaffezione al lavoro. Quasi nessuno si rende conto però che le continue influenze dell’economia e la sempre maggiore presenza del potere pubblico (macroscopica nei paesi socialisti, piú subdola nei regimi democratici) rendono piú difficile il fiorire di una libera spiritualità in grado di animare l’arte, la cultura, le capacità creative. Infatti solo dal libero confronto le idee migliori e le forze piú vive possono emergere e prosperare.

Ceramista di Vietri (Salerno)

Ceramista di Vietri (Salerno)

Siamo talmente abituati alla confusione di cultura, economia, politica, che riesce difficile comprendere come, senza una autonoma vita spirituale, l’uomo moderno aumenti le difficoltà che gli impediscono di realizzarsi coscientemente. Rinunciando alla libertà in favore della tutela dello Stato o del prevalere degli interessi economici, egli si comporta come colui il quale pretende di far crescere una pianta senza averle procurato un minimo di terreno fertile.

Le forze che vogliono impedire la nascita dell’uomo libero, sanno molto bene quale sia l’importanza della presenza nella società di una libera vita spirituale; per questo cercano di asservirla mediante la ingerenza dello Stato e la mercificazione dell’arte e della cultura. Siamo convinti che la luce, potenzialmente presente in ogni uomo, sarà aiutata ad accendersi quando coloro i quali esercitano attività culturali, religiose, artistiche, professionali saranno capaci di riunirsi, nel rispetto reciproco delle diverse concezioni, per difendere la loro autonomia dalle lusinghe dei vantaggi economici e dalle suggestioni della comoda tutela statale.

Redazione editoriale (Roma)

Redazione editoriale (Roma)

Va considerato però che non si può invocare la libertà dell’arte e della cultura se chi esercita queste attività non rappresenta egli stesso un esempio di autonomia e di disinteresse. In fondo gli interessi economici e le influenze politiche hanno sinora prevalso perché hanno trovato una rispondenza nella debolezza di coloro i quali avrebbero dovuto essere i migliori, giustificando cosí, in una certa misura, il disprezzo oggi diffuso per tutto ciò che è religione e cultura.

Malgrado lo scontro delle diverse ideologie e la lotta dei diversi interessi economici, siamo certi che il primo e piú importante passo, per giungere alla soluzione del problema sociale, può essere compiuto mediante la presenza, nella società, di una vita spirituale e culturale assolutamente libera.

Argo Villella


Da: A. Villella, Una Via sociale. Società Editrice Il Falco, Milano 1978.