La voce

Poesia

La voce

Nefud

Nuvole grigie all’orizzonte fingono

montagne e wadi in cui tranquille oasi

fervono d’ali e larve in chiusi bozzoli

pronte ad aprirsi, appena quella Voce

darà il segnale, e piume tenteranno,

distese al vento, vastità marine

per animare nuove primavere.

L’anno s’è chiuso, cuore, coi bilanci

del tempo andato, fuga dalle piaghe

d’Egitto: vizi, droghe e pestilenze,

e il futuro che viene è un gran deserto

da attraversare senza manna e pendolo

che cavi acqua dalle rocce. Nulla

a smorzare l’arsura, non un velo

d’ombra, un Nefud con orride voragini

e inganni di morgane. Ma tu, cuore,

prendi il tuo rischio, tenta l’avventura.

Affronta il magma delle sabbie, vola

alto e leggero sulla febbre che

divora i corpi e li calcina al sole

dell’odio, al fuoco dell’intemperanza.

Apriti all’altro, stringi in un abbraccio

chi ti accompagna nella traversata,

sii rabdomante nel trovare l’acqua

della Parola che conforta, bussola

per chi smarrisce il punto cardinale

sulla strada maestra. Sii l’ascolto

della Voce che vibra e scuote il mondo,

luce sonora, lascia che il suo raggio

ti illumini, rischiari il tuo cammino.

Cogline il segno, fa’ che il suo messaggio

ti aiuti a realizzare il tuo destino.

 

                                Fulvio Di Lieto