Il ritorno di re Artú

Cosmologia

Il ritorno di re Artú

Re ArtùNelle leggende arturiane si dice che un giorno, in caso di grande emergenza, re Artú tornerà a guidare il suo popolo. Queste leggende non sono storie fantastiche di tempi lontani, ma fatti spirituali inscritti nei miti che riguardano il presente, il futuro e il passato.

Parliamo prima di Tintagel, il leggendario luogo di nascita di Artú. È un’isola in senso spirituale, poiché la sua forma è particolare, come potete vedere dalla sua planimetria, che può essere consultata sulle guide ufficiali. I miti descrivono fatti spirituali in una forma in qualche modo comprensibile per riuscire a penetrare nella forma leggendaria di questa verità spirituale. L’isola ha approssimativamente la forma di un pentagono, ed essendo un pentagono, ha alla base un pentagramma a stella. Questo è un modello cosmico, poiché la base è pura cosmologia, un’immagine della configurazione del pianeta che viene chiamato Venere. Ci riferiremo a questo in futuro come Mercurio occulto, poiché è cosí che era conosciuto nei tempi antichi. Per ragioni che adesso non spiegherò, occorre dire che ha le qualità di Mercurio, che sono di vera guarigione.

Mercurio occulto, come sappiamo, si muove attraverso l’eclittica, e lo vedremo dal punto di vista della concezione del mondo tolemaico. Secondo questa visione, si muove attorno alla nostra Terra in determinati ritmi. Come esempio, diciamo che durante il solstizio d’estate esso si trova nella costellazione del Cancro, molto indietro rispetto al Sole, trattandosi di una congiunzione superiore, e la sua luce è sopraffatta dalla luce del Sole, che si trova tra esso e la Terra. Poi, muovendosi intorno alla Terra, fa un anello in Bilancia e si pone tra la Terra e il Sole. PentagrammaQuesta è una congiunzione inferiore. Cosí si muove, alternandosi in anelli davanti al Sole e passando dietro di esso, fino a quando non ritorna al punto di partenza dopo otto anni. In quel periodo di otto anni traccia con la sua configurazione una bellissima stella a cinque punte nei cieli; e la Terra “nuota” o è incorporata in essa. Questo transito, dalla congiunzione superiore all’anello, richiede nove mesi e forma una tale configurazione cinque volte in diversi punti dello Zodiaco.

Tutto questo era conosciuto nei tempi antichi. È anche nei calendari di pietra messicani. Esiste realmente una sorta di doppio pentagramma, uno per gli anelli e uno per le congiunzioni superiori. È simile alla base del castello di Tintagel, quell’isola a forma di pentagramma che lo mostra geograficamente.

Vi sembra inverosimile? Ci sono molti monumenti antichi in Gran Bretagna che riflettono significativamente tali eventi cosmici.

Stonehenge era usata nell’antichità come calendario celeste, mentre l’isola di Avalon, a Glaston­bury, secondo una recente indagine aerea, rivela le caratteristiche dello Zodiaco. Queste sono inscritte sul terreno da siepi, strade antiche, fiumi, ruscelli ecc.

Mercurio occulto è l’essere cosmico dietro Re Artú. Nell’universo celtico c’era una grande divinità chiamata Gwydion, che rappresenta anche Mercurio occulto. Il suo castello era chiamato Caerleon, che significa la Via Lattea. Questa Via Lattea è il cielo mentre si muove tra le stelle gemelle Castore e Polluce. Gwydion aveva due figli gemelli, uno scuro e uno brillante, un giovane splendente. Questa grande personalità divina è l’equivalente del Mercurio occulto, poiché combatte le tenebre e porta l’armonia nel mondo. I suoi avversari sono gli abitanti delle tenebre piú profonde, una regione chiamata Annwn nella mitologia celtica. Quegli avversari sono chiamati Pwyll e Pryderi, e costruiscono una fortezza ossea in quel luogo buio, che potrebbe essere intesa come lo scheletro, mentre Annwn rappresenta l’abisso o l’inferno. Il quale è una specie di imbuto, aperto in alto e discendente in una base buia e stretta. È chiamato Calderone, e la sua ampia forma ricorda in piccolo la forma della nostra Terra.

Gwydion combatte l’oscurità, ma è imprigionato nella sua fortezza ossea, lo scheletro cristallizzato minerale, e nella grande battaglia celtica degli “alberi” supera le forze dell’oscurità; poiché il Mercurio occulto è la forza di guarigione e armonizzazione che porta luce nell’oscurità. Persino alcuni astrologi moderni conoscono questo grande segreto e chiamano l’astro di Venere “l’armonizzatore”, dando cosí a Venere le qualità mercuriali del vero Mercurio occulto. Artú è il successore di Gwydion. Gli esseri umani arrivarono a riconoscere la divinità espressa nella natura umana dopo aver perso l’esperienza della spiritualità diretta.

Il bardo gallese Taliesin

Il bardo gallese Taliesin

Artú non è tanto un nome quanto un titolo; è un grado di Iniziazione. Artú ha rappresentato le forze occulte di Mercurio, ed era nato sull’isola di Tintagel, che si presenta come una stella a forma di pentagramma. Gwydion era un combattente per la luce, e la storia di Artú è simile, dato che anche lui discende dal cielo fino nelle profondità oscure della Terra, ma scende da una scala di stelle piuttosto che attraverso un imbuto. Il grande bardo gallese, Taliesin, descrive la discesa di Gwydion ad Annwn e come egli, lungo la strada, abbia dovuto conquistare sette castelli. Ciò è illuminante, poiché i castelli rappresentano le sette sfere planetarie, mentre questo Messaggero di Luce e Armonia scendeva per armonizzare il Calderone della Saggezza e dell’Illuminazione.

Tanti sono i misteri e i segreti che vi sono contenuti, ma non posso trattarli ora. Tintagel fu però il luogo di nascita di quelle forze di guarigione che richiamarono sulla nostra Terra le forze occulte di Mercurio. Voi sapete che la prima parte della nostra evoluzione della Terra è sotto l’influenza piú oscura di Marte, ma che ora si sta spostando verso la metà piú chiara, che è il Mercurio occulto.

Sia re Artú che il flusso celtico pre-cristiano si prepararono a questo (vedi Cristianesimo cosmico e l’impulso di Michele – conferenza tenuta da Rudolf Steiner a Torquay il 21 agosto 1924, riportata in Nessi Karmici VI, O.O. N° 240).

Gli eventi della Palestina furono quindi sperimentati sotto forma di visioni piú alte. Ciò getta nuova luce sulla storia della Tavola Rotonda, e voglio rendere questo il fondamento del nostro lavoro nelle prossime conferenze, ovvero l’immagine dello Zodiaco umano, come una monarchia piú democratica.

Re Artú siede nel posto piú importante, ma non a capotavola: è solo uno dei tredici. Tutti sono uguali e tutti servono. Portano a quella Tavola il cibo servito all’umanità, e questo è il motivo delle forze di guarigione del Mercurio occulto. L’intera isola rappresenta la Tavola Rotonda. In un luogo vicino a Tintagel c’è la leggenda che sull’antico monte, a metà estate, la Tavola appare, ma solo alcune persone possono vederla.

Ora dobbiamo fare una digressione. Vi avevo già detto che penso che l’altopiano di Tintagel abbia la forma di un orso. Questo non è inverosimile, perché assomiglia alla costellazione dell’Orsa nel cielo, l’Orsa Maggiore, l’Ursa Major, che riguarda anche re Artú. C’è una leggenda, raccontata da Fiona McCleod, intitolata “Oltre il blu”, sulle sette stelle che compongono questa costellazione, e ciò riguarda la discesa di re Artú dai cieli. La sua anima vi aveva incontrato suo padre, Pendragon (la testa del drago), il quale l’aveva indirizzato verso la costellazione del­l’Orsa Maggiore. Questa è anche nota come l’Aratro, oppure, dai contadini, come il Carro di Artú. È composto da sette stelle, e queste rappresentano i sette re che siedono alla Tavola, di cui uno è Artú. Essi decidono che è giunto il momento in cui “il grande diventerà piccolo”, e il macrocosmo scenderà nel microcosmo. Questo rappresenta l’incarnazione.

E cosí Artú scende a Tintagel, e l’Orsa Maggiore nei cieli ha la stessa forma dell’altopiano dove è nato Artú. Il nome Artú si suppone derivi dal gallese Uthyr, che significa Orso, l’Orsa Maggiore. L’Orsa si muove continuamente attorno alla stella polare “che non tramonta mai”, ma la stella polare tre a quattromila anni fa si trovava in un luogo diverso: si trovava nella coda del drago. L’Orsa Maggiore era quindi piú vicina alla stella polare e girava intorno ad essa con un’orbita molto stretta. Gli antichi avrebbero guardato la cosa con grande rispetto e con una devozione che ci è estranea, vedendovi una somiglianza con la scala a spirale discendente con la quale Artú scese sulla Terra.

Tintagel è un posto eccellente per l’osservazione delle stelle, sia all’alba che al tramonto, e meraviglioso per osservare il calendario dell’anno. Era compito di Artú quello di vedere che la vita economica della comunità fosse sostenuta dall’osservazione delle stagioni e dei movimenti delle stelle, e come fossero in rapporto con l’agricoltura, in modo che si mantenessero in armonia con i cicli cosmici. Tintagel probabilmente era un luogo che faceva da ponte tra la scomparsa Atlantide e il mondo europeo, ed era certamente di origine molto antica. Era perfettamente adatta per coordinare i fatti dell’umanità con i ritmi cosmici. Tintagel e Artú prendono in considerazione, sotto questo aspetto, fatti pratici, esenti da misticismo. Per rendersene conto, occorre comprendere bene il funzionamento del Sole, della Luna e dei pianeti. È essenziale che si capiscano gli eventi attuali secondo gli astri come una continuazione, in senso antroposofico moderno, di quelle antiche tradizioni britanniche. C’è un mondo di segreti profondi nella mitologia e nella cosmologia celtica.

Questo ci dà la grande responsabilità di non considerare gli eventi solo come interessanti, ma come importanti dal punto di vista pratico. Non è saggio prendere in maniera sensazionale il fine ultimo della nostra ricerca spirituale, perché noi sulla Terra dovremmo pienamente conseguire la conoscenza di ciò che ci parla ancora dal cosmo, e quelle domande che ora sono rivolte a noi, dobbiamo ricrearle come uno spirituale Tintagel e, quindi, all’altezza delle reali aspettative di Rudolf Steiner.

 

 

 

 

Saturno-1

 

Nella nostra precedente conferenza abbiamo parlato della Tavola Rotonda, che è un’imma­gine dei tempi antichi. Vorrei iniziare con un esperimento, che è in qualche modo un racconto. Nell’antichità le persone osservavano i corsi delle stelle con l’uso di cerchi costruiti con manufatti di pietra e utilizzati come calendari. Prima di tutto disegnerò i movimenti dei pianeti tra la Festa di Michele e il Natale del 1954.

A San Michele il Sole era nella costellazione della Vergine. Tra San Michele e Natale i pianeti Venere e Mercurio hanno eseguito dei transiti attraverso i quali entrambi sono entrati nella costellazione della Vergine. Urano, Nettuno e Plutone sono stati scoperti nel passato piú recente e hanno una connessione con “fattori di inciampo”, o rivoluzioni. Saturno e Nettuno erano vicini l’uno all’altro e in quadratura con Giove e Urano, anch’essi vicini l’uno all’altro. Questo è un aspetto significativo nel cielo.

L’Apocalisse di Giovanni

L’Apocalisse di Giovanni

Stiamo tentando di recuperare l’antica saggezza stellare, e cosí facendo dobbiamo guardare a ciò che viene detto nel Libro dell’Apocalisse di San Giovanni. La Chiesa di Sardi, la quinta Chiesa, è intesa come un quadro della nostra epoca attuale: «E all’Angelo della chiesa di Sardi scrivi: “Queste cose dice chi ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle; conosco le tue opere, so che hai un nome, che vivi e che muori. Sii vigile e rafforza le cose che rimangono, perché moriranno presto …Colui che vince, sarà vestito di vesti bianche”». L’angelo che porta le sette stelle in una mano, rappresenta le incarnazioni della Terra: Saturno, Sole, Luna , Terra, Giove, Venere e Vulcano. L’umanità deve leggere di nuovo nelle stelle [Nota Ed.: I sette Spiriti di Dio rappresentano i sette princípi umani: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale – trasformato rispettivamente in Sé spirituale, Spirito vitale, Uomo Spirito – con il principio “Io” al centro; cfr. L’Apocalisse di Rudolf Steiner – O.O. N° 104].

Saturno entra nella costellazione della Bilancia a San Michele, e voi sapete che all’equinozio d’autunno il Sole entra nel segno della Bilancia. Definiamo le stagioni osservando la posizione del Sole, e ogni anno il Sole entra in Bilancia in autunno, a San Michele. Saturno ha bisogno di 29-30 anni per attraversare tutte le costellazioni dello zodiaco. È una misura del tempo per rendere un anno di Saturno uguale a circa 30 anni della Terra. L’anno di Saturno non si inserisce nella stagioni attuali. È un indicatore di stagioni in un modo diverso. È il pianeta piú estremo, che può essere percepito a occhio nudo e riguarda il nostro sistema solare. È lo scheletro di tutto il sistema solare e mostra le stagioni nel senso dell’evoluzione dell’anima.

Dopo la morte, l’anima attraversa le sfere celesti dei pianeti. Nelle sfere della Luna, di Mercurio e di Venere, l’anima sperimenta il Kamaloca e la purificazione; poi entra nella sfera del Sole, di Marte, di Giove e di Saturno. Nella sfera di Marte, l’anima sperimenta, o si confronta con gli archetipi del mondo fisico materiale; nella sfera di Giove, essa sperimenta gli archetipi della vita; e nella sfera di Saturno ha un’esperienza diretta degli archetipi della formazione del­l’anima, delle emozioni ecc.

Saturno, muovendosi attraverso 12 costellazioni, è un indicatore delle stagioni dell’attività del­l’anima. Ci sono quattro stagioni e circa 29 anni interi per un solo anno di Saturno, piú 1 mese; perciò, ogni stagione di Saturno dovrebbe durare approssimativamente sette anni. Saturno in Bilancia è un tempo di risveglio potente, e annuncia l’autunno dell’attività animica. Dobbiamo realmente lavorare per guardare a Saturno come a un orologio. È il piú vecchio e il piú remoto pianeta del nostro sistema solare, ed è l’organo della memoria cosmica. 

«Cristo eterico» di Mara Maccari

«Cristo eterico» di Mara Maccari

Non è solo la memoria che sta al suo interno, ma è anche il germe del futuro. Saturno viene descritto nelle antiche immagini come un uomo vecchio, in ricordo dell’antico Saturno. Gli anelli che circondano Saturno sono il ricordo dell’attività dell’antico Saturno, delle Gerarchie degli esseri spirituali che lavorarono alla sua formazione.

 

All’inizio, non si poteva osservare nulla nelle regioni dove sono ora le costellazioni. Con gli organi interni, si potevano vedere le Gerarchie. Le costellazioni che vediamo ora sono le vesti delle Gerarchie; sono la memoria cosmica dell’Antico Saturno.

Vergine, Bilancia, Scorpione: se torniamo indietro, arriviamo in regioni di esseri spirituali. Il segno della Vergine indica il simbolo tre volte velato “C”. Se vediamo attraverso i veli, giungiamo al Padre. Iside dice: «Io sono Colei che è stata, che è, e che sarà». La Bilancia è l’equilibrio “D”, e al di là di queste stelle, si trova la regione del Figlio. È il modo in cui viene trasmesso il potere del Padre al Figlio. Si tratta di un risveglio negli esseri umani di quel potere che si verifica quando c’è il passaggio di potere dal Padre Divino al Figlio Divino [cfr. Rudolf Steiner Da Gesú a Cristo, O.O. N° 131). Da quel secolo in poi, sperimentiamo il karma.

Quando alla morte si entrava nel Mondo spirituale, riceveva un libro di vita chiamato “Incontro con Mosè”, secondo il principio del Padre. Ora questo è cambiato, e il Cristo è diventato il Signore del Karma: il Figlio ha preso in consegna ciò che gli è stato dato. Ora che il Cristo è diventato il Signore del Karma, siamo noi a dover fare qualcosa. Otteniamo una sorta di visione di ciò che abbiamo fatto. Questo significa veramente che “sentiremo” il nostro Karma dall’esterno, ma dovremo correggerlo da soli. L’Io Sono, attraverso il quale possiamo collegarci all’Io divino, è nella regione della Bilancia, nella quale possiamo diventare padroni del nostro Karma. È la sfera del potere del Padre ora consegnata al Figlio.

In un certo senso è un autunno cosmico. È un declino della Terra, che un giorno scomparirà. Proprio come la natura in autunno scompare, cosí la Terra scomparirà. Dobbiamo anche risvegliare le capacità, proprio come il Cristo, di assumere il Karma della Terra. Saturno in Bilancia è una premonizione di quel tempo futuro.

 

 

 

 

Risposte alle domande

 

Rivoluzione siciliana del 1848

Rivoluzione siciliana del 1848

Nel 1848 ci furono rivoluzioni in tutta Europa.

La Bilancia è una piccola costellazione; è un breve intervallo nello Zodiaco ma tanto piú importante.

La Terra sta declinando, spostan­dosi verso l’autunno. Si può chiedere, a cosa serve la Rivoluzione Francese?

Qual era il senso di affrontare i problemi sociali in un mondo in de­clino?

(Indicando i fiori sul tavolo) Queste piante spariranno, appassiranno e moriranno, ma la nostra esperienza della pianta non appassirà.

Il pensiero e la coltivazione del pensiero sono importanti.

Il pensiero è un essere spirituale che non morirà.

Un essere spirituale ci ha toccato nel pensiero.

Stiamo costantemente recuperando il pensiero.

Quando la Terra scomparirà, un nuovo cosmo sorgerà e sarà formato dalle sostanze dei nostri pensieri attuali.

Il futuro Giove consisterà in strati di pensiero dell’umanità presente.

Gli archetipi sono la creazione del Dio Padre.

Attraverso il pensiero, che è anche coinvolto nei nostri sentimenti, siamo elevati al mondo del Figlio.

È una conclusione errata che gli archetipi del Dio Padre rimarranno.

L’intera creazione deve risorgere nel regno dell’Io Sono. È compito nostro farlo.

 

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Willi Sucher 

(1.2. continua)

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Willi Sucher, Corso di Cosmologia.

Prima conferenza ai Membri, “Il ritorno di re Artú” – 1° ottobre 1954.

Seconda conferenza ai Membri, “Saturno – 1” e Risposte alle domande – 15 ottobre 1954.

Londra, Inghilterra, Rudolf Steiner House.

Lo scritto non è stato revisionato né corretto dall’Autore.

 

Collaborazione redazionale di Mara Maccari


Traduzione e pubblicazione per gentile concessione dell’Astrosophy Research Center, USA.

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