Una confusione sulla Pasqua

Cosmologia

Una confusione sulla Pasqua

Ciclo pasqualeRecenti domande e confusione riguardo alle date in conflitto astronomico ed ecclesiastico-culturale della Pasqua 2019, ci inducono a guardare piú da vicino a questo enigma. Ci sono già stati degli articoli eccellenti all’interno di circoli antroposofici su questo, grazie ad Hazel Archer Ginsberg, Mary Stewart Adams, Ernst Terpstra, un sacerdote della Comunità dei cristiani nei Paesi Bassi, e all’Istituto Kolisko per la loro ricerca e, naturalmente, a varie risorse Internet per informazioni storiche. A partire dalla pubblicazione di questo articolo, la mia ricerca mi lascia ancora irrisolta una risposta, in parte dovuto questo alla necessità di fare piú ricerche sui fenomeni astronomici reali. Piú oltre approfondirò la ricerca, ma data la fase attuale volevo pubblicare questo articolo in occasione del­l’Equinozio. Esiste la possibilità che vivremo tale domanda durante questa stagione pasquale come un appello alla necessità di sviluppare le capacità spirituali necessarie per percepire la Pasqua, piuttosto che fare pieno affidamento su entrambe le scienze astronomi che e la storia ecclesiastica.

In America abbiamo il detto “il diavolo è nei dettagli”. Dalla comprensione dell’Antroposofia delle due forze antagoniste, possiamo guardare a questo in due modi. Se non prestiamo molta attenzione ai dettagli, ai fatti precisi di una situazione, rischiamo di agire per illusione, opinioni personali soggettive o ipotesi che ignorano i fatti specifici. Quando trascuriamo o ignoriamo i dettagli, possiamo soccombere al polo luciferico. Oppure possiamo diventare solo legati ai dati calcolabili e alla precisione esatta, tanto da non essere in grado di vedere la verità spirituale vivente di una situazione. Diveniamo quindi legati solo alla precisione matematica o ai dettagli legalistici, soccombendo al polo arimanico. È con questo in mente che valutiamo quale data osserviamo come quella di Pasqua nel 2019. Il fatto che quest’anno possiamo vedere un’apparente divisione tra il calendario della Chiesa e il calendario astronomico, può essere un incentivo per noi ad essere desti rispetto a una comprensione consapevole della Pasqua e alla sua connessione cosmica con il mondo stellare: l’unica festività nel calendario basata sull’energia solare ancora legata direttamente al mondo cosmico, di cui siamo cosí spesso ignari.

La datazione della Pasqua si basa sulla seguente regola: Pasqua cade la prima domenica dopo la prima Luna piena che segue l’Equinozio di primavera. Parlando del tutto astronomicamente, ciò significa che la Pasqua quest’anno sarebbe il 24 marzo. Tuttavia ci sono altre considerazioni attenuanti. Una domanda che dobbiamo affrontare è se l’attuale calendario ecclesiastico segua ancora veramente la realtà astronomica. In secondo luogo, solo la Luna piena in relazione all’Equinozio risponde pienamente alla domanda. Quest’anno ci sono diversi fattori che ci permetteranno la risposta. L’astronomia calcolabile è leggermente diversa da quella osservabile, a causa del fatto che l’Equinozio calcolato astronomicamente si verifica di notte, e quindi la posizione del Sole in quel momento non è osservabile. Anche le posizioni di Sole e Luna, calcolate dalle effemeridi, sono leggermente diverse dalle posizioni che usano la sfera celeste e applicano l’ascensione retta e la declinazione come fattori determinanti. Per essere astronomicamente esatti, la sequenza della Luna piena e dell’Equinozio di quest’anno è alle 17:58 edt (ora legale orientale per gli Stati Uniti) del 20 marzo. La Luna piena è alle 21:43 edt del 20 marzo. Questa è la coincidenza piú vicina di una Luna piena con l’Equinozio di marzo, dal marzo 2000, 19 anni fa. La Luna Piena e l’Equinozio di marzo non accadranno a meno di un giorno di distanza per altri 11 anni, fino al marzo del 2030.

Basandoci quindi strettamente sulla calcolabile realtà astronomica, domenica 24 marzo è la prima domenica, dopo la prima Luna piena che segue l’Equinozio di primavera. Tuttavia quest’anno, a causa dei tempi molto ravvicinati tra questi eventi e altri fattori, ci sono dubbi sul fatto che questo sia veramente il plenilunio che definisce gli appuntamenti pasquali, o se la data del calendario del 21 aprile, dopo la prossima Luna piena del 19 aprile, sia la corretta data di Pasqua. Esploriamo quindi un po’ queste alternative.

 

Prospettive storiche ecclesiastiche

 

Sappiamo, da uno studio sull’evoluzione della coscienza, che c’è stato un tempo, che Rudolf Steiner chiama “Storia Celeste” e che Owen Barfield definisce “Partecipazione originale”, nel quale il calcolo e l’osservazione non facevano parte della coscienza del divino. Questa storia celeste si è evoluta in storia mitologica quando la coscienza dell’immagine ha portato la relazione tra il Divino e gli umani. Solo intorno al 3100 a.C. la prima umanità iniziò a calcolare e a scrivere, usando l’astronomia osservativa come mezzo per capire la propria relazione con il Sole e la Luna nel guidare la vita terrena, in particolare riguardo alle feste religiose e ai processi della natura che guidavano la vita agricola. La percezione spirituale dei sacerdoti era la base per un orientamento astronomico.

La Pasqua cristiana romana

La Pasqua cristiana romana

Ad esempio, le grandi pietre erette di Stonehenge erano orientate all’osservazione del solstizio d’inverno. Lo stesso vale per il grande Tempio di Karnak a Luxor in Egitto, cosí come per Angkor Wat in Cambogia e Machu Pichu in Perú. Il ruolo dei Misteri e della visione spirituale degli Iniziati e dei sacerdoti si è trasformato in una sorta di astronomia spirituale, che alla fine si è basata sempre piú sulla percezione e sullo sviluppo di strumenti per calcolare questi momenti di transizione del Sole ai solstizi e agli equinozi, senza tuttavia perdere una consapevolezza delle realtà spirituali contenute in queste osservazioni astronomiche. Al tempo dei Greci, con individui come Ipparco e Tolomeo, questa astronomia osservativa fu ulteriormente raffinata con strumenti di calcolo, il piú primitivo dei quali era un tipo di meridiana con la quale il momento dell’Equinozio poteva essere determinato, se il cielo era chiaro, in base alla posizione dell’ombra sul quadrante. Ad esempio, Tolomeo descrive il seguente dispositivo utilizzato per determinare l’Equi­nozio: un anello di metallo piatto era installato permanentemente ad Alessandria nel piano parallelo all’equa­tore. Questo includeva un processo per determinare prima la latitudine e la declinazione e quindi l’inclinazione dell’eclittica. Al momento dell’Equinozio, entrambe le superfici dell’anello sarebbero state illuminate dal Sole.

Questo e altri tipi di strumenti meridiani, anche portatili che potevano essere tenuti in mano, venivano usati per determinare il giorno dell’Equinozio, il momento in cui il Sole si trovava all’equatore. I Solstizi si sarebbero verificati quando il Sole toccava il cerchio del tropico (tropico del Cancro a Nord e tropico del Capricorno a Sud). Questo metodo, comprovato negli anni in cui il Sole non era coperto di nuvole, poteva presentare lievi variazioni, ma dimostrava che l’Equinozio si verifica tra il 19 e il 21 marzo: l’annuncio di un nuovo anno solare. Tutte queste osservazioni erano direttamente collegate all’esperienza dei movimenti celesti in relazione al luogo sulla Terra di quelle persone. Un simile modello di osservazione solare faceva parte anche della tradizione ebraica. La parola ebraica “Tekufa” significava “Circuito del sole” e indicava la loro conoscenza di un preciso punto astronomico nel tempo in cui il Sole nel suo ciclo attraversa l’equatore della Terra, segnando la transizione dalla stagione agricola dall’in­verno alla primavera (ascendente) o da estate ad autunno (discendente). Tuttavia il calendario religioso ebraico è un calendario lunare, quindi le loro feste religiose e il calendario sono basati su eventi lunari, non solari, come vedremo nella datazione della Pasqua ebraica. Il significato di questa supremazia della Luna è profondamente radicato nell’evoluzione della coscienza umana come saggezza “riflessa” fornita dalla Luna, che ha preso il sopravvento sulla capacità di una visione spirituale diretta della saggezza del Sole. È parte integrante della nostra discesa nella conoscenza umana, come riflessa nel cervello e lontana dalla visione chiaroveggente.

Noli me tangereQuindi veniamo ora all’evento storico del punto di svolta nel tempo. Il Mistero del Golgota, la prima Pasqua, avvenuta la prima domenica mattina, come indicato da Giovanni nel suo Vangelo: «All’inizio del primo giorno della settimana, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò alla tomba e vide che la pietra era stata rimossa dall’ingresso». Fu allora che il Risorto le apparve. Questa prima mattina si è verificata dopo l’inizio della Pasqua ebraica, che ricorda la prima Pasqua degli Israeliti durante la loro ultima notte in Egitto, quando fu loro detto dal Signore di uccidere un agnello e mettere il suo sangue sui loro stipiti, in modo che l’angelo della morte sarebbe passato oltre la loro casa. Il tempo della Pasqua è cosí stabilito nel libro del Levitico dell’Antico Testa­mento: «La Pasqua del Signore inizia al tramonto del quattordicesimo giorno del primo mese». Questo quattordicesimo giorno si basa sul calendario lunare, come menziona il Levitico, e inizia al tramonto come il sabato ebraico. La vita religiosa è guidata dalla Luna e dall’inizio della notte. I “mesi” rappresentano cicli completi delle fasi lunari, il che significa che ogni data del mese rappresenta una certa fase della Luna, in modo che le stesse fasi cadano nella stessa data di mese in mese. La Luna nuova segna l’inizio del mese. Quindi il quattordicesimo giorno cade due settimane (14 giorni) dopo l’avvistamento della Luna nuova, intendendo la notte della Luna piena del primo mese. Si chiama Pesach in ebraico (Pash in greco). Quindi la Luna piena della Pasqua è chiamata “Luna pasquale”. Questa “Luna pasquale” cade sempre dopo l’Equinozio di primavera nel calendario ebraico, in quanto è la Luna piena di primavera. La Torà comandò agli Ebrei di «custodire il mese di primavera per fare l’offerta di Pasqua» (Deuteronomio). Quindi il mese di Nissan, il mese di Pasqua, veniva sempre adattato, nel calendario, per venire dopo l’Equinozio. La Pasqua richiedeva anche che le condizioni primaverili fossero osservate in natura, e la festa di Nissan doveva essere spostata se la natura non avesse rappresentato la primavera.

Il calendario ecclesiastico cristiano era originariamente collegato a tale determinazione della Pasqua ebraica. I primi cristiani, sia ebrei che gentili, seguirono la tradizione del calendario ebraico e calcolarono la Pasqua in modo che fosse in relazione alla Pesach ebraica. La prova diretta di questo, riguardo alla festività cristiana della Pasqua, comincia ad apparire nella metà del II secolo. Una prima fonte riferita alla Pasqua è un’omelia pasquale della metà del II secolo attribuita a Melito di Sardi, che caratterizza la celebrazione come ben consolidata.

Tuttavia la storia ecclesiastica è sempre stata legata alla politica, alla religione e al potere. Con l’evoluzione della Chiesa era importante continuare questa tradizione e celebrare la Pasqua dopo la Pesach ebraica, per preservare la sequenza degli eventi che portano alla crocifissione e alla Resurrezione. Infatti, celebrare la Pasqua prima della Pesach ebraica avrebbe interrotto la sequenza originaria degli eventi. Nel 325 d.C. la Chiesa tenne il primo Concilio ecumenico, noto come il Concilio di Nicea. Questo Concilio è stato un tentativo di portare unità tra tutte le Chiese, cosí i membri del Consiglio crearono una formula per calcolare la data delle celebrazioni pasquali in tutto il mondo. Stabilirono che la Pasqua si tenesse la prima domenica dopo la prima Luna piena che segue l’Equinozio di primavera, ma sempre dopo la Pesach ebraica. La Chiesa si è poi allontanata da una stretta osservazione dei fatti astronomici e ha scelto di fissare la data dell’Equinozio per il 21 marzo e di non prendere in considerazione l’esatto giorno dell’Equi­nozio astronomico, che potrebbe estendersi tra il 19 marzo e il 21 marzo, in quanto questo complicherebbe il già difficile sforzo per creare una formula per l’intera Chiesa. Questo sistema garantisce che tutte le chiese celebrino la Pasqua insieme nello stesso giorno.

Il calendario gregoriano

Calendario gregoriano

Però le cose non continuarono cosí coerentemente, a causa della spaccatura nella Chiesa avvenuta nel 1054. Il Grande Scisma del 1054 divenne il punto di divisione per la Chiesa. L’impero romano si era già diviso tra l’impero orientale (bizantino) e quello occidentale (romano), e anche se la Chiesa cercò di mantenere il suo ruolo universale, presto si divise anche lei. Non solo la metà orientale e quella occidentale formavano i loro imperi separati, ma sceglievano anche i loro imperatori e infine il proprio capo della Chiesa. La lotta per il governo della Chiesa culminò nella divisione in Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa.

Anche se le Chiese erano divise secondo una diversa visione dottrinale, entrambe credevano ancora che la Pasqua dovesse essere celebrata la prima domenica dopo la prima Luna piena che segue l’Equinozio di primavera. La Chiesa cattolica romana, tuttavia, non decise piú di farla cadere dopo la Pesach. Un ulteriore fattore di complicazione fu il passaggio della Chiesa cattolica romana dal calendario giuliano a quello gregoriano, che fu presentato nel 1582 da papa Gregorio.

Celebrazioni della Pasqua ortodossa

Celebrazioni della Pasqua ortodossa

La Chiesa ortodossa non accettò un calendario stabilito da un papa della Chiesa cattolica romana, quindi si attenne al calendario giuliano e alla formula originaria del Concilio di Nicea riguardo alla Pasqua. Cosí abbiamo due diversi sistemi di calendario, che hanno fatto cadere l’Equinozio di primavera il 21 marzo sotto il calendario gregoriano e il 3 aprile sotto il calendario giuliano. Le due Chiese celebrano quindi ora la stessa festa di Pasqua in due giorni diversi.

La Pasqua ortodossa cade attualmente in ogni caso tra il 4 aprile e l’8 maggio, e la Pasqua cattolica cade tra il 22 marzo e il 25 aprile. In rari casi le date si allineano, e la Pasqua viene celebrata simultaneamente. Ad esempio, tanto la Pasqua ortodossa quanto quella cattolica sono cadute lo stesso giorno nel 2010, nel 2011, nel 2014 e nel 2017. Non cadranno lo stesso giorno fino al 2034.

Veglia pasquale di Benedetto XVI

Veglia pasquale di Benedetto XVI

Nel 2019 la Pesach ebraica è dal 19 al 27 aprile, la Pasqua cattolica è il 21 aprile e la Pasqua ortodossa orientale è il 28 aprile. La Chiesa cattolica occidentale ha abbandonato la necessità che la Pasqua se­gua la Pesach. La Chiesa ortodossa orientale non ha abbandonato questa relazione con la Pesach ebraica, quindi la loro Pasqua segue sempre la Pesach.

Dunque, poiché la Chiesa del 325 d.C. scelse di fissare l’Equino­zio il 21 marzo, la Pasqua cadrebbe prima, il 22 marzo. Quest’anno l’Equinozio astronomico si verifica nella notte del 20 marzo. Per complicare ulteriormente le cose, la Chiesa Cattolica Romana non fa affidamento sulla data della Luna piena astronomica, ma piuttosto ha stabilito una tabella della Luna piena ecclesiastica, che è decisa nel 14° giorno del mese Lunare ecclesiastico. La data della Luna piena ecclesiastica può cadere uno o due giorni prima della Luna piena astronomica. Pertanto, poiché la prima Luna piena ecclesiastica dopo il 21 marzo non si verifica fino al 19 aprile di quest’anno, la domenica di Pasqua 2019 cade domenica 21 aprile. Per riassumere quindi il sistema ecclesiastico per la datazione della Pasqua: la data della Pasqua è impostata come prima Domenica dopo la “Luna piena pasquale”, che cade a partire dal 21 marzo (data fissa ecclesiastica per l’Equi­nozio di primavera, mentre l’effettivo Equinozio può cadere il 19, 20 o 21 marzo). Tuttavia questa “Luna piena” non corrisponde in effetti direttamente alla Luna astronomica, ma è invece il 14° giorno di un mese lunare, determinato dalle tabelle ecclesiastiche. L’uso delle tabelle invece che le osservazioni effettive della Luna piena è stato stabilito per l’unità mondiale, poiché la Luna piena può verificarsi un giorno prima o dopo, a seconda di dove si è nel mondo.

Coesistono dunque diversi fattori: l’evoluzione della storia ecclesiastica, frutto di una lotta exoterica tra le Chiese orientali e occidentali, e il cambiamento dei sistemi del calendario.

 

Prospettiva astronomica

 

Se ora ci avviciniamo all’astronomia reale della Pasqua, arriviamo a una situazione ancora piú complessa. Viviamo attualmente in un’epoca in cui abbiamo la capacità scientifica di calcolare matematicamente i momenti esatti degli eventi celesti indipendentemente dall’osservazione. Vogliamo forse ignorare questa moderna capacità scientifica e fare affidamento sull’astronomia osservativa? O dobbiamo invece aggiungerla alle nostre considerazioni per avere l’intero spettro di conoscenze di cui siamo capaci oggi… e solo allora tentare di arrivare a una percezione piú spirituale della data di Pasqua?

Luna piena di primaveraDiamo dunque un’occhiata a ciò che l’astronomia moderna mostra in base a calcoli matematici. Come accennato in precedenza, nell’antichità, quando gli eventi astronomici dipendevano dal­l’osservazione, gli equinozi, i solstizi, la Luna piena o la Luna nuova, tutto doveva essere preso in considerazione. Inoltre gli eventi lunari possono essere determinati solo di notte e gli eventi del Sole solo nei giorni dall’ascesa del Sole: il primo giorno di Sole, segnato dall’alba della mattina di Pasqua; seguendo l’Equinozio di Primavera, il primo giorno solare dell’anno solare in cui il Sole inizia ad ascendere nei cieli. Ora questo evento pasquale deve essere portato in relazione con la Luna per completare la formula. Questi eventi del Sole devono seguire la prima Luna piena di primavera, la Luna della Pesach. Ma cosa significa questo? Se la Luna è piena dopo tale punto dell’Equinozio, quando il Sole ascende, splende completamente verso la Luna, la quale ha ora attraversato l’equatore e passa sotto il Sole, in opposizione. Quindi il sentiero della Luna si sposta ora passando sotto al Sole. La Luna piena da questa notte entra nello zodiaco oscuro dei segni, riflettendo pienamente la luce del Sole.

Quest’anno, questa transizione è cosí vicina nel tempo, a meno di quattro ore di distanza, che pone il dubbio se questa Luna piena sia quella appropriata per il calcolo della festività pasquale. Alcuni pensano che dovrebbe essere considerato in modo qualitativamente diverso il fatto che la Luna piena dovrebbe essere quella del “giorno” che segue l’Equinozio, intendendo quindi la Luna piena in aprile, non la Luna piena dello stesso giorno poche ore dopo. E neppure la Luna piena di Pesach, sarebbe quella che molti pensano che dovrebbe essere presa in considerazione.

Basandomi sui miei calcoli delle effemeridi, alle 21.43 edt la Luna piena è a 0 gradi 9 minuti del segno della Bilancia, di fronte al Sole a 0 gradi 9 minuti del segno dell’Ariete. Quindi la Luna sarebbe appena sotto l’equatore celeste e il Sole sopra l’equatore celeste. Tuttavia, ora dobbiamo considerare un’altra prospettiva, che utilizza i calcoli basati sull’ascensione retta e la declinazione della Luna in relazione al punto primaverile, o 0 gradi in Ariete. Per questo entriamo di piú nel­l’astronomia moderna, che prende questo equatore e lo espande sull’apparente globo delle stelle, in modo che la sua prospettiva sia orientata verso la volta stellata, non verso la Terra come lo sono la longitudine e la latitudine. Longitudine e latitudine sono usate per localizzare i luoghi sulla Terra. Ascensione rettaLa longitudine inizia a Greenwich, in Inghilterra, a 0 gradi. La latitudine inizia all’equatore e aumenta al Nord e al Sud. L’ascensione retta è una sorta di longitudine celeste che indica quanto lontano una stella o un pianeta sia sopra o sotto e ad Est di 0 gradi dal­l’Ariete, o il punto di Equinozio. È usata per identificare la posizione di queste varie stelle e pianeti fissi sulla superficie dell’am­pia volta stellare con l’equatore celeste ancora come base per la misurazione. Nella sua ricerca su questa datazione astronomica della Pasqua, Mary Stewart Adams, una sti­mata compagna e collega, ha contattato tre esperti di scienze astronomiche con le sue domande: l’esperto della Luna, della NASA; l’editore del calendario stellare della Michigan State University; e uno dei principali scrittori di astronomia del Workshop universale, di cui seguo anche il lavoro astronomico.

Ognuno di loro le ha comunicato che la Luna Piena del 20 Marzo, mentre tecnicamente è la prima della Primavera, che viene dopo l’Equinozio, non è la prima Luna piena della stagione primaverile, che si verificherà al di sotto dell’equatore celeste. Secondo l’ascensione retta e la declinazione, la Luna piena del 20 Marzo è di circa 3,8-4 gradi sopra l’equatore celeste. Questo metodo utilizza algoritmi e trigonometria che vanno oltre le mie stesse capacità astronomiche e sono piú osservazionali. Quindi non sono in grado di valutare questa affermazione, ma considero che sia matematicamente e astronomicamente accurata. Questo mi lascia con una domanda senza risposta riguardo alla Pasqua. Questa Luna piena di Primavera ha attraversato al di sotto del punto di intersezione dell’equatore all’eclittica, nel senso che questa Luna piena primaverile è passata nel segno della Bilancia o è ancora alla fine del segno della Vergine. Questo posizionamento del percorso del Sole ascendente e del percorso discendente della Luna in relazione all’Equinozio e all’equatore celeste è per me il problema principale della datazione della Pasqua, a causa del cambiamento spirituale che si verifica in questa transizione del Sole in relazione alla Luna a questo punto di incrocio. Un’altra domanda riguarda questo: se il cambiamento a Pasqua è un cambiamento nell’aura eterica attorno alla Terra, ciò significa forse che è piú correlato alle immediate vicinanze del nostro pianeta, all’aria sulla Terra, o il cambiamento di Pasqua include anche la volta celeste delle stelle e dei pianeti oltre il nostro regno terrestre?

Il punto di riferimento, o intersezione dell’equatore e dell’eclittica, è il fondamento per i cosiddetti segni tropicali dello zodiaco. All’Equinozio il Sole entra nel segno dell’Ariete, dell’Agnello di Dio. È il primo segno, l’inizio. All’Equinozio d’autunno il Sole entra nella Bilancia, quindi alla Luna piena dopo l’Equinozio la Luna sarà nel segno della Bilancia. Perché questo è spiritualmente significativo oltre allo spostamento nell’ascesa del sentiero del Sole su quello del sentiero della Luna? Si potrebbe scrivere molto in merito e sull’aspetto spirituale della Bilancia e dell’Ariete, ma sposterebbe l’attenzione di questo articolo sulla questione degli appuntamenti pasquali. Ma in breve, la Bilancia è una soglia, un segno di transizione. Ha molte immagini ad esso associate, in primo luogo il simbolo della Bilancia, dell’equilibrio. Tuttavia è stato anche rappresentato, nella saggezza stellare accadica, come una tavola, un altare e un sepolcro, una tomba. Questa è una potente immaginazione da contemplare a Pasqua: la tomba diventa altare, mentre la Luna attraversa dall’alto verso il basso l’equatore celeste in questo segno. La Bilancia è anche collegata a quella parte della forma umana che è la transizione all’essere umano inferiore, contrassegnata dall’articolazione dell’anca e dal corrispettivo “cervello” dell’uomo inferiore, il plesso solare. La Bilancia è l’entrata nell’umano inferiore cosí come nel cosiddetto zodiaco oscuro. È l’entrata, secondo la ricerca di Willi Sucher, alla porzione dello zodiaco che ricorda e reca l’evoluzione dell’Antica Luna che attraversa i Pesci.

Quindi questa configurazione cosmica che determina la Pasqua è una potente immaginazione dell’attività spirituale di là dagli eventi puramente astronomici, che sono semplici portali o rappresentazioni fisiche di una realtà spirituale.

La prima domenica è il nuovo sabbath. Non l’antico sabbath del popolo ebraico basato sul calendario della Luna, che inizia al tramonto, quando la Luna governa i cieli come il riflesso del Sole e conduce gli umani al giorno di Saturno, il giorno della legge del passato. Piuttosto è il giorno della settimana che appartiene al Sole, che inizia all’alba del giorno, non al tramonto.

La prima Luna piena dopo l’Equinozio, è quando la Luna si trova di fronte al Sole con un riflesso completo del Sole, ma sta scendendo nella Bilancia, nello zodiaco oscuro nel segno del­l’entrata nell’essere umano inferiore.

L’Equinozio di primavera è quando il Sole lascia lo zodiaco oscuro, passando dal segno dei Pesci al segno dell’Ariete, il capo dello zodiaco, il segno dell’Agnello mistico di Dio. È l’alba del nuovo anno.

Tuttavia è estremamente importante non confondere i segni con le effettive costellazioni stellari dello zodiaco. Anche se la Luna piena del 20 marzo dai miei calcoli è entrata nel segno della Bilancia, in realtà è nelle stelle del Leone, nella coda, e il Sole è nelle stelle dei Pesci. Il vero segno zodiacale delle costellazioni attraverso cui il Sole e i pianeti passano lungo il piano dell’eclittica non sono gli stessi segni tropicali dello zodiaco usati nell’astrologia, a cui la maggior parte delle persone si riferisce tutti i giorni quando dice: «Sono un Leone». Ciò è dovuto al fatto che i segni tropicali partono dall’Equinozio di primavera, che è un punto fisso di intersezione tra l’equatore e l’eclittica. Non hanno piú una connessione con le stelle effettive. Tuttavia, quel punto dell’Equinozio non è stazionario rispetto alle stelle reali. Se ricade indietro lungo lo zodiaco, passa dalle stelle di Ariete alle stelle dei Pesci, muovendosi di 1 grado ogni 72 anni. Quindi, anche se l’Equinozio di primavera si verifica a 0 gradi del segno dell’Ariete, se l’equatore celeste è proiettato verso le stelle, il Punto Vernale è attualmente a circa 5 gradi delle stelle dei Pesci. Si sta muovendo verso l’Acquario a circa 1 grado ogni 72 anni.

Il cielo di aprile, la Vergine

Il cielo di aprile, la Vergine

Questa è la base per le età culturali e l’avvicinamento all’età dell’Acquario. Una volta potevo dire che, proprio come abbiamo questi due piani dell’orizzonte diurno/notturno e dell’orizzonte di primavera/autunno (annuale giorno/notte), abbiamo anche un terzo piano segnato in relazione a questo punto primaverile rispetto alle effettive stelle fisse in Pesci e alle stelle della Vergine. Quindi dobbiamo anche guar­dare a questo piano per una comprensione piú profonda della nostra relazione con il mondo cosmico del regno astrale, o stellare, di pianeti e zodiaco. Questa è una domanda piú complessa per un articolo futuro, ma si riferisce profondamen­te a una nuova saggezza stellare che deve considerare la vera relazione dell’es­sere umano con le stelle in tutta la sua complessità.  

In ogni caso, c’è stato un tempo in cui le stelle e i segni secondo cui sono stati nominati si sono allineati. Questo è accaduto al tempo di Cristo, durante l’era greco-romana. Ciò solleva una questione complessa che va oltre lo scopo di questo articolo, ma si può dire che i segni, che sono basati sulla relazione stagionale della vita del Sole e della Terra, o si potrebbe dire il regno eterico della Terra, portano le festività cristiane, che sono in realtà espressioni delle azioni viventi del Cristo, nella sfera eterica della Terra, cosa che si è verificata storicamente durante quel periodo di allineamento. Quindi, quando partecipiamo alle festività cristiane della Terra, siamo uniti a questi processi cosmici del Sole, della Terra e della Luna in modo vivente, in quanto segnano il ciclo cristico di una nuova vita spirituale nella Terra. Questo momento, dunque, della transizione del Sole all’Equi­nozio e la sua relazione con la Luna piena, sono un linguaggio del ciclo di questa vita.

Dal punto di vista storico-ecclesiastico dobbiamo fare affidamento sui giudizi della Chiesa basati su fattori che non corrispondono piú ai fatti astronomici. Infatti, nel 1962 il Concilio Vaticano II propose, a condizione che le Chiese cattoliche potessero raggiungere un consenso, di cambiare la Pasqua in una festa fissa piuttosto che in una festa mobile, con la possibilità di verificarsi, principalmente, la seconda domenica di aprile. Ma il Vaticano non ha preso provvedimenti in merito. Possiamo fare riferimento ad articoli della Pasqua del 1924 che ebbe la stessa dinamica di questa Pasqua, e in cui Rudolf Steiner tenne lezioni pasquali sulla data ecclesiastica della Pasqua, del 20 aprile, piuttosto che sulle date di marzo dell’Equinozio e della Luna piena del 20 e 21. Tuttavia, sebbene abbia tenuto le Lezioni sul calendario di Pasqua, la sua conferenza ha parlato dei misteri della relazione tra Sole e Luna, con particolare attenzione alla Luna. Quindi ci si potrebbe chiedere se, un anno dopo l’incendio del Goetheanum, in tempi molto difficili per la Società, Steiner abbia forse scelto consapevolmente di non oltraggiare ulteriormente la cultura esterna e creare ulteriore separazione, impostando una contro-data per la Pasqua a quella che era completamente accettata in Europa, sebbene nel contenuto di questa conferenza abbia parlato in modo specifico di questo mistero del Sole e della Luna come fondamento per il mistero pasquale.

Al momento di postare questo articolo, rimane per me la domanda se questa Luna piena sia la Luna piena dopo l’Equinozio, ma è la Luna piena che ha attraversato l’equatore celeste e quindi l’indicatore per la Pasqua. E questa differenza osservata dall’astronomia influisce sulla natura della Pasqua per il regno della vita della Terra. La mia ricerca continua e attendo anche le percezioni di amici che sono in grado di percepire i cambiamenti nel mondo elementare durante l’anno. Hanno intenzione di osservare questo mondo elementare sia su questa Luna piena e sulla Domenica di Pasqua che sulla seguente Luna Piena e il 21 aprile di Pasqua. Ciò potrebbe far emergere alcune prospettive aggiuntive. C’è forse un cambiamento nel regno della vita eterica della Terra a Pasqua, che dobbiamo arrivare a percepire mentre perseguiamo un percorso di sviluppo? È forse ora l’evento pasquale profondamente connesso con il corpo eterico della Terra e quindi l’attività del Cristo nel regno eterico? Può darsi che questa Pasqua serva da opportunità, vivendo nel “non sapere”, per divenire una sfida di risveglio per noi. Forse siamo tutti tenuti a tentare il nostro lavoro meditativo intorno a queste due date per un’esperienza piú profonda. Viviamo in un periodo di transizione in molti aspetti della vita. È un momento in cui riconosciamo il bisogno di risvegliare le nostre facoltà spirituali per andare avanti nel futuro e unirci al Cristo nel mondo eterico. Dal Mistero del Golgota la Terra ha iniziato a diventare Sole. Dobbiamo partecipare a questo divenire.

 

Jonathan Hilton


Traduzione e pubblicazione per gentile concessione dell’Astrosophy Research Center, USA.

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