Liriche e arti figurative

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Carmelo Nino Trovato - Cristalli silenti - La porta della rosa

Carmelo Nino Trovato  «Cristalli silenti – La porta della rosa»

Luna al crepuscoloBianca luna,

la tua pienezza velata

traspare nel cielo

che il chiaro giorno

non abbandona ancora.

Come immagine di sogno

appari eterea, lontana.

Delicata una nube

adombra

il tuo bianco splendore.

Sfumata è la tua luce,

ma intensa nel crepuscolo diviene

di un cielo che un divino pittore

di chiaroceleste ha dipinto.

 

 

Sul fare del giorno

ho salutato la notte.

Come tenera madre

nel silenzio mi culla

e dal silenzio

parole eterne affiorano

sulla soglia dell’anima:

auree parole

dalle stelle fluite.

Sulla Terra si effondono

sulla scia della luce lunare.

 

Alda Gallerano



 

Forse

 

Forse non ho

visto la luce,

ma ho visto cos’è

la luce.

E quella luce,

se vuoi,

puoi dimenticare.

 

Certo,

non ho passato la soglia,

ma mi hanno portato

un poco oltre la soglia,

a sapere

la luce,

a sapere

me.

 

Ora sto

sulla soglia,

guardo il mondo

oltre la soglia

guardo la vita di prima.

Guardo il mondo

che ignora la luce,

che ignora la soglia.

E posso dimenticare

me, la luce, la soglia.

 

Stelvio



 

Liliana Macera - RicercaRicerca

 

Cerco la semplicità

nel complesso

e intricato cosmo

che ci circonda,

in questo giocoso

cromatismo

del canto della natura

e nella devota

fratellanza universale.

Visione di paesaggi

da sogno,

sagome di città

sommerse,

dolcissimi approdi

misteriosi,

golfi struggenti

e intriganti,

pause necessarie

al nostro Io:

armonia dell’essere.

Un aprirsi improvviso

di finestre

su mondi paralleli,

con apparizioni

fiabesche e sensuali.

Sono un navigatore

placido, in acque

dove il tempo

scorre lento, e forse

non passa mai.

Dove tutto parla

di un’antica pace

ritrovata,

di una eternità

dove tutto muta

restando

soggettivamente

immutata.

 

Dipinto e lirica di Liliana Macera

 



Solstizio

 

Come ogni anno, al solstizio d’estate, i fiorentini per uso antico, i turisti per curiosità, si raccolgono nel Duomo per assistere al fenomeno del disco solare, la cui immagine, passando attraverso l’occhio della cupola del Brunelleschi, il piú grande del mondo, viene a combaciare esattamente con quella riprodotta sul pavimento del Duomo. Un evento scontato, una scadenza priva di incognite e contrattempi. Eppure, la favola, l’incanto sono sempre nuovi e diversi. Cosí le attese e le speranze.

 

SolstizioNel Duomo fiorentino

ligio all’appuntamento,

ha eseguito a puntino

il cosmico portento

il gran disco solare

che, perforando il tetto,

è sceso a combaciare

in un modo perfetto

con il bel tondo uguale

dell’astro disegnato

in modo magistrale

sul marmo colorato.

Nel luogo di preghiera

passa la primavera

al tempo dell’estate

tra persona attirate

dal gioco del solstizio

che propone l’inizio

della bella stagione,

la profonda emozione

di una favola antica.

È la natura amica

dell’uomo ritornato

nel giardino incantato.

 

Egidio Salimbeni