In principio era il Verbo

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In principio era il Verbo

In principio era il VerboI nove intensi racconti di  In principio era il Verbo… ritraggono e descrivono personaggi dell’Antico e del Nuovo Testamento, connessi al Cristo Gesú, vero protagonista di questo libro.

Il primo, “Abram e Melchisedek”, narra del viaggio compiuto dal patriarca Abramo da Ur di Caldea (in Mesopotamia) a Canaan, l’antica Palestina, che Jahvè aveva promesso di donare ai suoi discendenti.

E in Canaan, dopo una battaglia vittoriosa, gli va incontro Melchisedek, un personaggio di somma importanza, che Rudolf Steiner, nel suo Vangelo di Matteo (Conf. IV) svela essere il capo di tutti gli oracoli atlantidei, il Grande Iniziato dei Misteri solari, che aveva trasferito dall’Atlantide verso Oriente tutta la sapienza di quel continente sommerso e l’aveva comunicata a coloro che sarebbero divenuti i portatori delle civiltà postatlantidee.

Melchisedek era in verità Manu, che benedí Abramo e fece bere al patriarca succo d’uva da un antico, misterioso calice, che poi gli affidò.

Secondo la Emmerick, il Cristo Gesú avrebbe usato quel calice nell’Ultima Cena.

Davide, il re poeta, fu il fondatore della linea genetica dalla quale nacquero i due Bambini Gesú. Ebbe mogli e concubine, ma il grande amore della sua vita fu Betsabea.

Secondo la mistica ebraica, Davide e Betsabea erano una coppia iniziatica, e fu Salomone, nato da questo amore, a succedere al padre sul trono d’Israele.

La vita di Davide fu segnata da guerre e tradimenti dei figli maggiori, che volevano il suo trono, ma la fede in lui non fu mai scossa da questi drammi e rimase salda fino alla vecchiaia, fino alla morte.

Simeone, il giusto, il pio israelita, era stato in una vita precedente il veggente Asita – come rivela Rudolf Steiner – che aveva riconosciuto nel piccolo Siddhartha il futuro Buddha Shakyamuni, e pianse, perché, vecchio com’era, non avrebbe potuto onorarlo in tutta la sua gloria di Risvegliato.

Ora invece, con la profetessa Anna, ebbe la gioia di tenere fra le braccia il piccolo Gesú, il futuro Messia.

Infine, il “discepolo che Gesú amava”: colui che scrisse il Quarto Vangelo, il piú alto, che nel Cristo Gesú amò l’Amico perfetto. E questo amore Giovanni manifestò nel suo Vangelo con il verbo greco agapào, espressione del sentimento che unisce il Maestro ai discepoli.

Corredato di note esplicative, il testo è una buona lettura per gli adulti e per i ragazzi del ciclo V-VIII, nella pedagogia steineriana, che corrisponde alle classi V elementare-III media nelle scuole statali.

 

Alda Gallerano

 



 

Alda Gallerano  In principio era il Verbo… 

Editrice CambiaMenti – Bologna 2019 

www.cambiamenti.com

63 pagine – 14,00 euro