La fonte di questo insegnamento

Attività spirituale

La fonte di questo insegnamento

Rudolf Steiner 2

Rudolf Steiner

Quanto è stato detto [nel libro Dell’Amore Immortale] non è assunzione di un insegnamento, bensí ciò che come ramo novello nasce da un ceppo imperituro: da un insegnamento la cui perennità esige che il suo darsi sia sempre il fluire della vita.

Esso non trasmette un sapere, pur esigendo la mediazione del sapere: il suo tessuto di pensiero essendo quello stesso che possa destarsi nel discepolo o nel lettore: acceso, per riaccendersi.

Donatore di questo insegnamento, della sua virtú di vita, prima che della sua forma dialettica, è Rudolf Steiner.

Che il ricercatore possa essere stimolato a studiare l’opera di lui sino a che da essa splenda la luce di cui si sostanzia, è la ragione della nostra opera. Colui che noi chiamiamo il Maestro dei nuovi tempi è il Maestro che non è semplice accostare: l’accostamento non essendo lo studio dell’opera, né la appartenenza all’associazione spirituale da lui avviata, ma anzitutto il movimento interiore al cui destarsi nell’anima umana egli ha donato il suo essere sulla Terra.

La sua opera, dettata dallo spirito, esiste soltanto per ritornare quel movimento interiore, a cui il mondo spirituale risponde: esiste per un collegamento con l’ordine invisibile degli esseri e delle forze, non per divenire un sapere. L’errore, o la tentazione, è credere che l’opera debba essere esposta o volgarizzata o sistemata, perché possa andare incontro a un maggior numero di uomini: quasi che l’efficienza numerica elevasse il livello qualitativo. In realtà sarebbe l’esposizione o il riassunto delle parole, non dei contenuti che non possono vivere se non come forze interiori, esigenti di incontrarsi essi nell’anima, secondo il loro proprio ritmo.

La sintesi o la sistemazione dialettica non è necessaria né utile ad alcuno, non potendo essere altro che precipitazione nella cultura astratta, riduzione al mondo senza vita, della veste espressiva dell’opera: dell’opera in cui si è eliminato l’ineffabile che giustifica la veste espressiva. La quale, cosí astratta, non può aver senso, proprio perché neppure dialetticamente può significare qualcosa. La privazione, verificatasi nell’anima dell’espositore, viene trasmessa agli altri: cosí verificandosi il gioco degli Avversari dell’uomo.

Un’opera esoterica non chiede né propaganda né volgarizzazione: solo chi sia mosso dal subconscio intento di ucciderla, può pretendere diffonderla mediante manifestazioni culturali, o sistemarla secondo quel moderno “sistemare”, valido unicamente per la molteplicità astratta: che chiede essere sistemata dal pensiero, ossia dall’attività interiore che può sistemare, non essere sistemata.

Solo chi inconsciamente è avverso allo spirito può compiacersi che l’opera si diffonda come un sapere, alla stregua dell’ordinario sapere, che invale unicamente perché privo di spirito, e ne è privo soprattutto quando riguarda lo spirito. È la deficienza di pensiero che non concepisce come l’attuarsi dello spirito nel mondo esiga accendersi nell’anima individuale, e come tale accensione non possa essere sostituita da un tradurre in nuove parole ciò che si è afferrato soltanto in parole.

Che un sempre maggior numero di uomini si apra allo spirito, dipende dalla possibilità che pochi non tradiscano il compito soltanto da essi attuabile.

 

Massimo Scaligero

 


Appendice N° 1 al libro Dell’Amore Immortale