Locus Coeruleus

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Locus Coeruleus

Locus coeruleusNon cercatelo in giro per il mondo, questo luogo celeste. Nessuna agenzia di viaggio sarà in grado di mandarvici, né via terra, né per mare, e neppure con uno di quei mastodonti dell’aria che in poche ore vi fanno percorrere tante miglia in cielo quante Colombo e Magellano ne fecero per il vasto oceano. Qui si fa riferimento a un luogo magico, una sorta di “isola che non c’è”, non fuori, ma dentro di noi. Fa parte della nostra anatomia piú segreta, intima, gelosamente protetta, quasi un organo del mistero.

Ma al contrario della glandula pinealis di Cartesio, che il filosofo francese collocava nell’unica parte del cervello non appaiata, ritenendola, in forma organica, la sede dell’anima, quindi motrice degli spiriti animali, cui obbediva la vitalità muscolare dell’individuo, il locus coeruleus è un vacuum in cui si verifica un immateriale processo euforizzante. Secondo gli studiosi, rilascia noradrenalina, attivando l’innesco dei neuroni. Da qui, attraverso le connessioni con i piú importanti centri nervosi tra cui il talamo, l’amigdala e il midollo spinale, il locus coeruleus partecipa alla regolazione del­la destità, del ciclo sonno-veglia, dell’apprendimento, della percezione del dolore, della genesi dell’ansia, della tenuta dell’umore e dei maggiori istinti vitali, come l’assunzione del cibo e la sua metabolizzazione.

SuperlogosNell’agire del locus viene esaltata la pigmentazione celestina delle sue cellule, da cui deriva la definizione che lo connota. Quanto agli stimoli che lo attivano, la scienza parla di sostanze psi­chdeliche, di recettori oppioidi, e attribuisce a un meccanismo psichico sovraeccitato le sensazioni derivate dall’intervento del locus attraverso le quali l’individuo supera le normali modalità percettive, entrando in regime di sinestesia.

La Scienza dello Spirito affronta e approfondisce il tema con parole ben comprensibili. Scrive Rudolf Steiner (La mia vita, O.O. N° 28): «Nella forma organica dell’uomo agiscono forze creative spirituali che operano in essa una suprema metamorfosi della conformazione animale, queste forze sono attive nello sviluppo dell’organi­smo umano, e si esplicano infine quale Spirito umano, dopo aver fatto del corpo sostrato naturale, un recipiente capace di accoglierle nel­lo stato di esistenza libero dalle forze della natura ch’è loro proprio». E ancora: «Ciò che nell’uomo vive come Spirito, opera nella forma animale a un gradino precedente di sviluppo, e nell’uomo modifica questa forma sino al punto di manifestarsi non solo quale Spirito operante, ma quale Spirito che sperimenta se stesso».

Un superlogos che tinge di ceruleo il cosmo intero, scambia sostanze eteriche con l’uomo.

Che una luce blu cielo si accenda infine sul mondo oscurato dalle tenebre delle nostre avidità e paure.

 

Elideo Tolliani