Madrigale

Poesia

Madrigale

Bouganville

Notti stellate, voli alle grondaie,

le tortore in amore, il rampicante

rosso che scala l’ultimo bastione

del condominio. Sarà presto in cima,

riscattando il grigiore di cemento

col suo fuoco vibrante. Il cielo è là

che attende il forte abbraccio nel viluppo

di foglie rosso vivo, la materia

formato bunker di una strenua guerra

tra la natura e i guasti dell’umano.

Sindrome da capanna viene detta

la smania di tornare alla bontà

di una dimora fatta con le frasche

e poca paglia, e un palo di sostegno,

e un uccello che venga a curiosare

per accasarsi, se la gente è buona

e non nasconde roccoli nei campi.

L’afra controra popola i meriggi

di spettri ridanciani, disponibili

a svelare segreti che alla fine

poco importano. Basta ricordare

che l’estate è regina, il tempo è mite

e il grano lascia rocchi dove ardeva

alto nel sole il rosso dei papaveri.

Tu facevi ghirlande con quei fiori,

semi d’oblio, rútila esultanza.

Ché le sere hanno lucciole nei campi,

e nottiluche in mare, se la mano

tua ne divide l’onda alla polena,

maschera sorridente, simulacro

di una sirena catturata in estasi,

come una donna del buon tempo antico

cui bastava un pensiero per sorridere,

per fare sogni di felicità.

 

Fulvio Di Lieto