Epifania della regalità aurea

BioEtica
Epifania della regalità aurea

La fine rovinosa e ingloriosa del lungo regno sanguinario dell’Aristocrazia Nera

Magi

 

La Festa dell’Epifania è celebrata in tutto il mon­do cristiano e non solo, in modo sempre sontuoso e gioioso, con un pizzico di mistero legato alla magia della Befana, che unisce il cristianesimo a retaggi ancestrali. I tre preziosi doni dei Magi, oro, incenso e mirra, simboli della regalità, del sacerdozio e dei poteri taumaturgici che la tradizione ha poi attribuito ad ogni sovrano cristiano, sono al centro della im­maginazione collettiva dai tempi dei tempi.

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Bimbi tre magi

 

Per il primo anno, ahimè, nel 2021 mancherà la meravigliosa tradizione che in ogni angolo del Belpaese, nello spirito di San Francesco d’Assisi, dava vita a rievocazioni curate e spettacolari, o rustiche ma sincere, della Natività e dell’arrivo dei mitici Re Magi con i loro doni presso la culla del Redentore. Nelle scuole, nelle chiese e per i vicoli dei borghi medievali, si assisteva di frequente a dei veri e propri miracoli: maestre che divenivano sarte rifinite, bambini timidi che si trasformavano in grandi attori nei loro costumi principeschi da Re Mago, idraulici che stupivano tutti i concittadini nei panni dei perfetti pastori zampognari, dopo aver recuperato e restaurato per settimane l’antica zampogna del bisnonno.

 

Dato che le famiglie italiane celebreranno nell’intimità domestica le festività natalizie 2020/2021, e con relativa discrezione non rinunceranno alle riunioni di famiglia e ai pranzi con parenti e amici, sarebbe bello nel giorno dell’Epifania rinnovare la tradizione in casa, coinvolgendo i piú piccoli nella recita della scena dell’arrivo dei Magi presso il Bimbo divino: cosí si benedice la famiglia intera e si alimenta devozione e benessere nelle anime dei piú giovani. E non facciamo mancare i canti sacri, che già hanno allietato la notte di Natale, anche in occasione di questa festività tanto amata dai bambini.

 

Al Bano Nel perdono

 

Diversi anni fa, la Canzone “Nel perdono” che il celebre cantante Al Bano Carrisi, reduce da una serie di lutti e tragedie familiari, ebbe il coraggio di portare a San Remo, celebrava con enfasi e sofferta devozione cristiana l’arrivo del Re del Cielo fra noi: quello che solo può farci rialzare mentre siamo in ginocchio nel dolore, nell’errore, nel contrasto a tutto ciò che è sacro; Colui che può donarci la vera Luce, accordarci quel Perdono che non riusciamo a dare né agli altri né a noi stessi. La canzone (https://www.youtube.com/watch?v=zkE_TJlGO0o), bella, profonda e molto originale anche dal punto di vista musicale, grazie all’apporto del giovane Yari Carrisi, ebbe un grande successo mondiale nei mesi successivi, ma fu accolta con una valanga di critiche particolarmente astiose e velenose, non soltanto dai critici e dai giornalisti laici e non credenti, soprattutto per la frase: «In piedi, coraggio, salutiamo il Re!». Proprio coloro che sembravano vicini al mondo “cattolico”, si rivoltarono con una stizza e un disprezzo apparentemente incomprensibili, contro la visione “oscurantista e medievale” di quel testo. Il Concilio Vaticano II, anni prima, aveva assolto egregiamente il suo compito, e la futura vena bergogliana si affacciava già nell’intellighenzia vaticana di allora. Milioni di persone, solo cantando quella canzone, avrebbero invocato il Christo, e dichiarato devozione e sottomissione al Verbo Divino e all’unico Re di fronte cui tutti i Re della nostra civiltà si sono sempre inginocchiati.

 

I Re Magi e tutti i Grandi Re Sacerdoti, per secoli si sono prostrati di fronte all’Epifania del Re dei Re, nelle cui vene scorreva vero sangue reale di una stirpe di Luce: il segreto del San Graal (Sang Real); e per secoli ogni Re non era tale se non veniva consacrato nel Suo Nome. Già allora, però, la stirpe di Erode il Grande, la famigerata Aristocrazia Nera, tramava per impossessarsi di ogni regno, di tutto il potere politico e religioso, e da duemila anni continua a spargere il sangue degli innocenti, e non solo sul sacro suolo della Palestina.

 

Tutta la Storia d’Europa verrà riscritta e sapremo la verità, di come hanno tramato nell’ombra in tutte le nazioni e nella Chiesa, sostituendo, spazzando via o infiltrando le dinastie dell’Aristocrazia Bianca e i legittimi eredi del Graal. Il cui Castello, posto sotto la protezione di Parsifal, il senza macchia, è stato messo al sicuro dagli emissari dell’Aristocrazia Nera che stava infettando e dominando sempre piú il continente europeo e la Chiesa.

 

«Terra Cava: il regno del mitico Prete Gianni»

«Terra Cava: il regno del mitico Prete Gianni»

 

Intanto, nel tardo medioevo, il leggendario discendente dei Re Magi, il mitico Prete Gianni, dal suo misterioso Regno che la Tradizione situa nella Terra Cava, scriveva lettere a tutti i sovrani cristiani, come monito per pentirsi della loro blasfema sete di potere. Li invitava a convertirsi e ad unire gli sforzi per creare una Civiltà Cristiana degna del Re cui tutti loro dovevano sottomissione.

 

Il ritorno del Prete Gianni è alle porte, e il Potere degli smidollati eredi delle dinastie dell’Aristocrazia Nera è agli sgoccioli.

 

Stanno giocando tutte le carte che hanno in mano, ma hanno già perso la partita contro il Re che ritorna in tutta la sua Gloria, e contro il quale non hanno speranza di vittoria.

 

Il Graal è stato preservato dai loro attacchi. Tutte le profezie sono concordi sul fatto che, dopo che giustizia sui traditori e sugli empi sarà stata fatta pienamente, da parte del Kyrios, il Christo del­l’Apocalisse, e tutta l’Umanità sarà purificata, nascerà una Civiltà completamente nuova, in cui non vi sarà posto per le perversioni, le menzogne e i veleni che oggi vengono imposti con rabbia sempre piú impregnata di terrore, da parte di coloro che vivono di inganni, complotti e stragi di innocenti.

 

Ogni Nazione avrà i suoi Re Sacerdoti e Regine Sacerdotesse devoti alla Madre Divina e al suo Sacro Figlio, che attraverso dei Sovrani consacrati governerà i popoli. Tutte le Nazioni saranno guidate con leggi allineate con gli insegnamenti divini e rispettose della Terra Madre, che è la Casa di noi umani come lo è di tutti gli altri suoi figli: animali, vegetali e ed elementari, e deve essere accogliente, sicura, prospera, pulita e salubre per tutti.

 

I tentativi aggressivi e scomposti di evitare l’inevitabile da parte degli attuali Signori del Nuovo Ordine Mondiale, sono il preludio alla fine ingloriosa dell’Aristocrazia Nera, che dovrà arrendersi alla luce splendente del suo luminoso Nemico vincente.

 

Sarà nostro privilegio a breve, di assistere all’Epifania della vera sorgente della Regalità e del Potere consacrato. E lo sarà altrettanto per tutti coloro che oggi non sono incarnati in veste fisica, ma hanno scelto come noi il Bene, e dunque saranno in prima fila allo spettacolo piú grandioso della Storia!

 

 

Shanti Di Lieto Uchiyama