Tritati dal Trattato, ma non solo...

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

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Andrea di Furia

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Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf




 

Tritati dal Trattato, ma non solo...

 

Rissa

 

Carissima Vermilingua,

dispiace che in contemporanea al tuo giornalistico “giorno di corta” tutti noi, ex-colleghi al master in damnatio administration, siamo stati coinvolti da Ringhiotenebroso in una trovata delle sue: la sperimentazione diretta delle misure anti-epidemiche pro-scuola contro il Sars-cov-2. Già avevamo provato nella sua palestra l’ebbrezza dei rissa-party con bombardamento di flaconi igienizzanti e persino l’entusiasmo di sederci nei banchi con rotelle inscatolati nel plexiglass, o circondati da hula hoop verde vomito per dare un tocco di finto-green alle nuove libidinosissime carceri educative portatili per i bambini (dagli asili nido alle elementari) e per i giovani (dalle medie inferiori alle Università) dei nostri passivi e zuccherosi marshmallow emotivi.

 

Tuttavia il palestratissimo Ringhio ci aveva persuasi a sperimentare il sottile piacere sadomaso delle forme innovative di “Didattica A Distanza” (DAD) introdotte dai vari Governi per dimostrare quanto si preoccupino del problema sociale Scuola.

 

Persuasione che per i meno convinti, come ad esempio Farfarello, o i piú stupidamente riottosi potrei dire (stavamo dialogando con il palestratissimo Ringhio!), era stata irrobustita dalla riduzione dei malcapitati in nuove forme, anch’esse innovative, di origami-fiore. Stupefacenti, come sempre.

 

Videoconferenza Dabliu

 

Isolati nei nostri banchi-provetta, come fossimo tutti virus inerti, al posto del microscopio ci era stato fornito un PC astrale ed eravamo tutti collegati a una piattaforma informatica che avrebbe per­messo – come ci aveva già illustrato quell’in­tegralista tecnoscientifico di Ruttartiglio, per il quale se lo dice la Scienza è come se lo avesse detto l’Arconte delle Tenebre – di assaporare le magnifiche sorti e progressive della “DAD”.

 

Ognuno di noi doveva collegarsi alla piattaforma con un link trovato nella propria mail e… subito è stato un meraviglioso chaos! «Non si sente!», «Dov’è l’audio?», «Chi è che non accende il video?», «Come si fa ad accendere il video?», «Dove si trova l’icona dell’audio?», «Ma se voglio interloquire come faccio?», «Non vedi l’icona della chat?», «E se vogliamo fare domande o condividere impressioni con gli altri e siamo in troppi a voler parlare?», «C’è l’icona della zampina in basso a sinistra. Il primo che la preme parla ed esclude automaticamente gli altri», «Ehi, ci sei anche tu Sbranatutto?», «Sei nel banco-gabbietta al mio fianco, Farfarello! Non mi vedi al di là del plexiglass?», «Veramente in questa forma di origami-fiore l’unico occhio che posso aprire all’esterno vede solo un decimo della location», «Basta fare casino! Spegnete tutti l’audio!», «Appunto, dove clicco per eliminare l’audio?», «E il video? Come s’accende?», «Aiuto!!!».

 

Insomma, Vermilingua, un delirio! Neppure se incappi per disgrazia in uno sciame di infuocate piattole astrali in calore devi subire un piú intenso e terrificante martirio. Per fortuna Ringhiotenebroso s’è ricordato, con il solito ritardo del nostro bradipo-mentale, di avere a disposizione sotto l’artiglio un comando che silenziava tutti di autorità. Cosí abbiamo potuto metterci in grado di sistemare i collegamenti audio e video.

 

E qui è iniziata la vera e propria esperienza sadomaso: «Non si sente», «Sí, non sento», «Neppure uno, sente?», «Non sentite tutti o qualcuno sente?», «? ? ?», «È il mio PC?», «No, dev’essere la piattaforma, un problema alla piattaforma: provo a resettare la piattaforma, aspettate!», «Aiuto!!!».

 

E intanto che Ringhiotenebroso e un povero diavolo di tecnico informatico s’impegnavano a risolvere il problema della piattaforma, i vari partecipanti tiravano moccoli reali, non virtuali, maledicendosi per essersi prestati a questa che è un rovesciamento, un’inversione del nostro ruolo.

 

Dannazione, Vermilingua! Siamo noi Bramosi pastori che torturiamo quotidianamente le nostre vittimucce aulenti, le nostre belle addormentate nel sottobosco delle meraviglie informatiche, specialmente ora che la Società gassosa a traino finanziario-economico è dilagata sul paludoso fronte terrestre. Friggevamo tutti, soprattutto pensando che là questa situazione, di essere tutti nella stessa location, non si verifica.

 

A casa loro, gli studenti possono benissimo alzarsi dalla gabbietta-banco e andare a giocare in un’altra sala, oppure aprire una finestra video con un cartone animato, o addirittura impegnarsi tramite la chat dello smartphone in una serie di questioni che vanno dal gossip televisivo o scolastico ai grandi temi filosofici che le nostre riforme scolastiche, politiche ed economiche (tutte tese a rendere la loro vita sociale un accidentato programma a ostacoli di addestramento coatto alla sopravvivenza) hanno di fatto limitato all’epoca adolescenziale. Tiè!

 

Archeopterix

 

Vorrei tacere il resto, ma visto che sei curiosa come un’Archeopterix astrale in assetto di caccia, debbo anche dirti che il peggio doveva ancora venire. Perché non basta che il software sia a posto, deve esserlo anche l’hardware. Cosa che di solito si pensa impossibile, non si considera o si sottovaluta.

 

«Hei! È caduta la linea!», «Il PC che mi hai dato è giurassico», «Lo schermo è a strisce», «Nel mio l’immagine è sfocata», «Puoi aumentare l’audio?», «Non ci avevi promesso un filmato introduttivo? Perché vedo solo un fotogram­ma che tremula?», «Aiuto!!!»…

 

Ti risparmio il resto, Vermilingua. Comprendi da sola che invece di pochi attimi per connetterci a quella infernale piattaforma, e moltissimi attimi di DAD, è successo l’esatto contrario. E i pochissimi attimi di collegamento sono stati subito esauriti, ovviamente all’insaputa del megalitico Ringhio, o perché molti si sono collegati al sito di Frantumasquame per iscriversi online alla sua Scuola di macello-marketing post-master; o come noi, perché quello smanettone di Ruttartiglio ci ha connesso su un’altra piattaforma.

 

Non che lo facesse per pietà o per favorire una via di fuga ai torturati. No, lo faceva per puro interesse: voleva chiedere se, sia per le merendine animiche curate da lui ma anche per le nostre, la loro vita sociale poteva tradursi in termini di software e di hardware. E qui estraggo per te, dalle scaglie ventrali, il mio immancabile moleskine astrale su cui ho registrato ciò che ora ti copincollo.

 

 

Farfarello: «Per le mie ossessionate merendine emotive, direi che il concetto di hardware è poco recepito. Di norma riflettono sulla sostanza delle cose, in particolare di ciò che può consistere nell’educazione, nella formazione dei loro discendenti. E hanno piú interesse alla Scienza in sé che ai prodotti tecnologici in quanto tali, cui spesso fanno resistenza pur essendone affascinati. Di loro stessi direi che pensano di essere piú un software (a seconda delle tifoserie piú “sostanza divina” o “sostanza materiale”) che un hardware (piú forma/struttura divina o forma/struttura materiale, a seconda sempre delle tifoserie)».

 

Dalì orologio molle

 

Sbranatutto: «Anche per gli snackini animici ossessionati da me il concetto di hardware è meno recepito. Le loro rappresentazioni della realtà sono incentrate su tutto ciò che deve esserci per la vita della Comunità, sempre vista come “sostanza sociale” ineludibile. E hanno cosí grande interesse alla Politica che persino per le loro istituzioni ne fanno una questione di “sostanza sociale”, di software piú che di hardware di forma/struttura. Direi che per loro il concetto di hardware viene in subordine, tanto che la loro democrazia mi sembra molle come sarebbe un uomo senza scheletro o un orologio molle del mio Dalí».

 

 

Ruttartiglio: «Che strano. Con i miei ossessionati apericena emotivi avviene il contrario. Per meglio esprimermi, è sempre una questione sostanziale che li attizza, e tuttavia mirano piú a realizzare l’hardware istituzionale, piú la forma o struttura-sostegno che il software: sul quale spesso “tirano via”. Uno di loro è un Oligarca dell’Unione Europea, che si è speso fino in fondo per costituire il suo hardware istituzionale pseudo-federale con il Trattato di Maastricht, in cui tutto fosse sottratto agli Stati membri e alle loro popolazioni, e subdolamente incamerato dagli Oligarchi della Commissione Europea e degli altri cinque organi non elettivi che ne dominano quasi tutte le funzioni. Hardware-struttura-forma in cui di elettivo ci fosse solo un Parlamento disabilitato… pardon, abilitato ad esprimere solo “pareri”: come “collaterale” o “bugiardino” delle iniziative di quei cinque organi di controllo. E soprattutto in modo che gli fosse difficilissimo incidere su quelle iniziative. Quando poi s’è trattato di passare alla “sostanza politica”, al software-testo giustificativo da condividere con le Popolazioni su quanto escogitato per “disciplinarle a immagine e somiglianza della volontà degli Oligarchi”… è venuto fuori un risibile pastrocchio».

 

 

Trattato di Maastricht

 

Farfarello: «Fortuna che diamo solo a pochissimi Citta­dini europei il tempo di leggere i trattati dell’Unione! Altrimenti verrebbe loro l’infarto a scoprire l’amara realtà dell’articolo 10 del Trattato di Maastricht cui ti riferisci. Al comma 1 recita: “Il funzionamento dell’Unio­ne si fonda sulla democrazia rappresentativa”. Menzogna spudorata, visto che fanno il bello e il cattivo temposolo le cinque istituzioni controllate dagli Oligarchi al potere. Si poteva meglio declinare tutto ciò… in termini piú sfumati, dico!».

 

 

Sbranatutto: «Già. Non basta – come fa il Daily Horror e tutta la serie dei media e dei social mainstrem, al soldo e nelle grinfie degli Oligarchi economici, politici e culturali registrati sul libro paga della Furbonia University – accusare i pochissimi che leggono davvero, di fascismo, terrorismo, complottismo, negazionismo. Perché se vai a vedere l’effettivo potere del Parlamento – e beffardamente lo sottolinea il secondo comma dell’articolo 10 del Trattato: “I cittadini sono direttamente rappresentati, a livello dell’Unione, nel Parlamento europeo” – sulle 5 Istituzioni che contano davvero e decidono tutto… anche con il microscopio molecolare dei Virologi non ne vedi neppure un frammento».

 

 

Parlamento europeo

 

Giunior Dabliu: «Proprio cosí. Il Parlamento europeo non ha nessun potere effettivo nel contrapporsi alle 5 Istituzioni che davvero guidano l’Unione Europea: a cominciare dall’onnipotente Commissione Europea (CE) mai eletta da nessun europeo. È rappresentativa esclusivamente dell’Oligarchia finanziario-economica che si è eletta da sé alle massime cariche del potere nella UE. Come mi ha confessato Fàucidaschiaffi – su precise disposizioni date agli estensori dal Master Truffator perché non desse mai fastidio ai manovratori degli altri 5 organismi non elettivi (CE, Consiglio Europeo, Consiglio dell’Unione Europea, BCE, Corte di giustizia europea) ossessivamente guidati dai suoi financial pitbull – il Parlamento può solo dare “pareri” sulle loro intoccabili disposizioni necessarie per disciplinare le masse inermi degli Europei: per “formattarli” alla nuova malsana e antisociale Società gassosa economica di cui sono gli Adepti piú integralisti. E certo non aiuta il suo lavoro il fatto che il Parlamento europeo abbia tre sedi: Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo! Piú viste come sedi di tre business unit aziendali che un unico emiciclo come politica comanda. Detto fuori dalle zanne del politically correct (slap, slap) recitato nel doppio senso del termine dal comma 3: “Ogni cittadino ha il diritto di partecipare alla vita democratica dell’Unione. Le decisioni sono prese nella maniera il piú possibile aperta e vicina ai cittadini” – e che nella realtà dei fatti serve solo come foglia di fico all’oligarchico financially scorrect – il Parlamento europeo può produrre solo carta straccia di recupero per rifornire ecologicamente le toilette di Bruxelles».

 

 

Ringhiotenebroso: «Una realtà totofinanziaria, Giunior, se pensiamo agli strumenti “derivati” con cui questa Oligarchia europea, ma anche americana, registrata sul libro paga della Furbonia University ha preventivamente impestato quel cosmico bruscolino orbitante per giustificare il proprio suprematista attacco alla Società liquida politica che l’ha preceduta e che l’ha, senza che i piú se ne accorgessero, sotterraneamente coltivata».

 

 

Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Non sai quanto mi dà fastidio che mi chiamino Giunior, di solito faccio una strage… ma c’è sempre l’eccezione alla regola. E le colossali zampacce di Ringhiotenebroso sono quell’eccezione! S’era stufato di osservare gli inutili tentativi del tecnico di ripristinare la piattaforma per la nostra DAD e si era collegato con noi. Come al solito arriva piú tardi di tutti, ma fa sempre centro!

 

Uno dei pròdromi piú recenti che ha portato dal 2010, tempo terrestre, a determinare “a livello continentale centrale”, regno del nostro Strèpitofragoroso, il decisivo passaggio strutturale dalle Società liquide statali post-rivoluzionarie alla modernissima Società gassosa economica rappresentata dal­l’Unione Europea, è proprio dato dalla pluridecennale pandemia di titoli finanziari “derivati”: prodotti e compravenduti (tra loro) dalle banche dell’Euramerica.

 

Pensa Vermilingua che al 99% sono “nudi”. Ovvero sono privi di contatto con la realtà economica sottostante che ancora avevano nell’800, quando sono nati come contratti che fornivano una razionale assicurazione contro il rischio di impreviste variazioni nel tempo di un prodotto agricolo. Si prevedeva che uno dei soggetti vendesse dopo un certo tempo, ad esempio, 100 quintali di pere e che la controparte acquistasse quei 100 quintali al prezzo convenuto alla firma.

 

Questo contatto con la realtà, questo loro esser “pieni”, negli anni ‘80 del secolo scorso viene eliminata: si può acquistare un “derivato”, ovvero un titolo che deriva la sua nascita da un “sottostante” o “collaterale” riferimento solo formale a mille tonnellate di acciaio, ad esempio. Ossia, con una sagace innovazione viene eliminato il dover compravendere realmente tali quantità. Non il Re, in questo caso, ma il derivato è “nudo”. Doppio Tiè!

 

Scommesse ippiche

 

Maledizione, Vermilingua! Pensa che di questi derivati nel 2008 ce n’erano in circolo 3.000 tipi diversi, ma ne basta solo 1 tipo (i Cdo = obbligazioni aventi per collaterale un debito, spesso conosciuto fin dall’origine inesigibile come i “subprime” immobiliari americani) per mandare in crisi l’intero sistema finanziario mondiale in un battibaleno. I numeri, come vedrai di séguito, non sono proprio piccoli: specialmente se riguardano i derivati commercializzati al di fuori di qualsiasi controllo e che in sostanza sono nella maggioranza solo “scommesse”: né piú né meno di quelle ai cavalli o nei vari casinò di Tontolandia. Ma facciamo parlare il mio moleskine astrale.

 

 

Agente del Nemico: «…Sempre nel 2008 si stimava che l’ammontare dei derivati in circolazione negli USA e nella UE oltrepassasse i 760 trilioni di dollari, di cui 680 trilioni scambiati “al banco”, cioè al di fuori delle borse regolamentate. A fine anno il loro valore di mercato superava i 32 trilioni, corrispondenti a oltre la metà del PIL mondiale. …Si può dire che mai una tale massa di denaro era stata creata “dal nulla” dal sistema finanziario».

 

 

Denaro finanziario “nudo”, Vermilingua, assolutamente instabile rispetto al denaro finanziario “pieno” (ovvero legato alla realtà dell’atto commerciale raffigurato nel titolo). Tutte operazioni concepibili e percorribili solo a causa dello sviluppo dell’hardware e della potenza di calcolo dei supercomputer, come ci ha spiegato il nostro integralista scientifico.

 

 

Il supercomputer

Il supercomputer

 

Ruttartiglio: «Questa invasione dei “derivati” è possibile grazie ai supercomputer, la cui velocità di calcolo s’avvicina o supera 1 petaflop (1 milione di miliardi al secondo): il piú veloce opera in Estremoccidente, nel Paese di cui Ràntolobiforcuto è illegittimo spirito guida, e riesce a calcolare in un secondo quello che un normale computer fa in dieci ore, in un minuto quello che fa in venticinque giorni e in un giorno quello che fa in circa cent’anni. Tuttavia Síbiloserpentino, il suo principale competitor in Estremoriente, che dispone del secondo supercomputer in classifica, ne sta allestendo un altro capace di superare quello a stelle e strisce in velocità».

 

 

Giunior Dabliu: «Va bene, ma restiamo in tema. Nei miei tour autorizzati e abusivi sul paludoso fronte terrestre ho riscontrato che pochissime delle nostre caramellate caviucce riconoscono la differenza tra “sostanza” e “forma” del sistema sociale. La maggioranza neppure fa questa distinzione: per essa il sistema è solo una giustificazione, un “arto fantasma” cui attribuire tutto ciò che non va nella Società umana in cui vivono, o i continui insuccessi delle loro iniziative sociali. Una minoranza s’occupa solo della “sostanza” (spicciola e istituzionale) economica, politica e culturale. E (slap, slap) incantata in essa dai Malèfici custodi della Fanatic University, nostri alleati-avversari, ignora totalmente la “forma” (monodimensionale, bidimensionale, tridimensionale) del sistema sociale in cui vivono».

 

 

Ruttartiglio: «Possibile Giunior? Allora quel terrorismo degli odiatissimi Agenti del Nemico è solo una bufala dei nostri media deviati?».

 

Tripartizione

 

Giunior Dabliu: «Non ti scaldare, Ringhio. Operano, sí, questi terroristi degli Agenti del Nemico, ma grazie a noi non vengono compresi. Una minoranza ancor piú minima delle nostre fritturine emotive, della sinergica Tripartizione sociale comprende la realtà (strutturale-formale) tridimensionale sistemica solo in modo teorico. Fortunatamente, per noi Bramosi pastori, ritenendola chi utopistica, chi inattuale, chi (come i loro Tecnici pseudo-pratici) realizzabile solamente dopo aver affrontato i gravi problemi sociali che infestano il sistema. Mentre dovrebbero correttamente pensare di concretizzare questa tridimensionalità del sistema assolutamente prima di poter affrontare con possibilità di successo quei gravi problemi. E infine un minuscolissimo residuo comprende la tridimensionalità dell’Organismo sociale in modo concreto: “funzionale”. Ossia “funzionale” alla raccolta differenziata/tripartita (impossibile nelle altre due “forme”: monodimensionale e bidimensionale) del sociale economico, politico, culturale nei tre cassonetti istituzionali specificamente dedicati: Mercato, Stato, Scuola. Il cui dna sociale “diversamente funzionale” è rispettivamente indicato dal motto rivoluzionario francese: Fraternité, Égalité, Liberté».

 

 

Ruttartiglio: «Non capisco. Riescono a fare la concreta raccolta differenziata dei rifiuti urbani e non concepiscono l’altrettanto concreta raccolta differenziata dei rifiuti sociali economici, politici e culturali che si sono accumulati indifferenziati (in millenni, secoli, decenni di loro vita sociale) nel cassonetto unico istituzionale del loro giurassico sistema “monodimensionale”?».

 

 

Qui in realtà, Vermilingua, mentre Ringhiotenebroso si concentrava per cercare di comprendere questa impossibilità (che però è evolutivamente ínsita nel loro attuale pensiero scientifico concettuale astratto, privo di immagini-sintesi capaci di concretizzarlo dal punto di vista sociale), abbiamo tutti approfittato per scollegarci e filar via alla chetichella. Quando il megalitico Ringhio pronuncia o sente parlare di Agenti del Nemico… è sempre meglio squagliarsela precauzionalmente per non finire preda delle sue artistiche, ma altrettanto megalitiche, zampacce. Certo eravamo tutti, come puoi immaginare, molto irritati da questa prima esperienza di “Didattica A Distanza”. Ma chi ha il coraggio di lamentarsi?

 

 

Il tuo inDADatissimo

 

Giunior Dabliu