L’Alfa e l’Omega e il suono vibrante del Sacro Amore

Sacralità

L’Alfa e l’Omega e il suono vibrante del Sacro Amore

alfa-omega

 

Vivere insieme il suono dell’Alfa e del­l’Omega, è come vivere in dimensioni fuori del tempo. Quel fremito che nasce dal fuoco dei cuori, libera le nostre anime in un volo etereo. E noi appagati del nostro Sacro Amore torniamo sacerdoti e guerrieri a dispensare gioia e purezza in eterno.

 

Kether



Vi è un passaggio fondamentale del libro di Massimo Scaligero, GRAAL Saggio sul Mistero del Sacro Amore, che io considero di grandissima utilità per i tempi attuali e per comprendere altresí il nostro passato, e che ricordiamo fu scritto dall’autore in soli tre mesi dal giugno al settembre del 1969; passaggio fondamentale che offre una sintesi di grande potenza iniziatica da attuare con estrema urgenza: «Secondo un insegnamento del Maestro dei Nuovi Tempi, quel che l’uomo ha veramente smarrito, non è il Logos ma l’Iside-Sophia, la donna interiore, ovvero il segreto ineffabile della devozione. Iside è stata rapita da Lucifero, perciò occorre penetrare nel regno di Lucifero, se si vuole ritrovare la portatrice dell’Amore Divino. Ogni forma di amore, o di affettività, o di bhakti, può essere l’inganno di Lucifero.

 

Coronata di stelle

 

L’uomo invero non ha perduto il Logos, perché l’auto­coscienza è la forma oscuramente nascente del Logos, la polarità virile dell’elemento androginico: che rimane sterile capacità di auto-affermazione, se non viene avvivato dal principio della sonorità primordiale o della musica delle sfere, di cui il simbolo è la Vergine coronata di stelle, l’Iside-Sophia. L’uomo invero ha perduto la donna interiore, o la sacralità della devozione, il fuoco del sacro amore, la reale Kundalini. Il ritrovamento della Iside-Sophia è perciò la lotta decisiva dell’uomo contro Lucifero. Lucifero, vinto nei cieli da Michael e vinto sulla Terra dal Christo, deve essere vinto entro l’anima dell’uomo».

 

Un filone di conoscenze iniziatiche muove da sempre attraverso il tempo e lo spazio, ed in epoche e tradizioni differenti restituendo l’aureo e solenne insegnamento del Sacro Amore a tutti coloro che ebbero ed hanno attualmente orecchie per intendere, a tutti coloro che, dotati di “intelletti sani”, riusciranno a cogliere ciò che si cela dietro il velo dell’illusione creato dagli Ostacolatori.

 

Dai tempi piú remoti della caduta di Lucifero per opera di Michael, e sino alla preistoria paleolitica e neolitica, molte anime di Iniziati, dei quali l’Altissimo determinò con precisione i nomi, lasciarono la scala di Giacobbe immersi nella Luce divina, per compiere le loro missioni sulla Terra, rendendo testimonianza di quelle forze latenti nell’uomo in grado di contrastare e vincere Lucifero. Questi insegnamenti si adattavano, di volta in volta, alle differenti epoche storiche e al corrispondente “Spirito del Tempo” cui ricordiamo afferiva sempre uno specifico tipo umano con caratteristiche pneumo-cardiache e fisiologiche ben precise e con esigenze speculative ed ascetiche univoche per ciascuna epoca.

 

Grotta dei Cervi, età paleolitica. – L’uomo preistorico combatte contro gli Ostacolatori sia con archi convenzionali sia con armi ascetiche (energie dei chakra a spirale e tecniche della merkavah biblica cruciforme con i quattro animali sacri biblici: Uomo, Leone, Toro, Aquila)

Grotta dei Cervi, età paleolitica. – L’uomo preistorico combatte contro gli Ostacolatori sia con archi convenzionali sia con armi ascetiche (energie dei chakra a spirale e tecniche della merkavah biblica cruciforme con i quattro animali sacri biblici: Uomo, Leone, Toro, Aquila)

 

L’avvento del Christo in un’epoca di profonda crisi sociale, economica e morale, segnò la seconda sconfitta di Lucifero. «Non io ma il Christo in me» ripeteva Massimo Scaligero riprendendo la famosa lettera ai Galati 2:20 del Nuovo Testamento. Sottolineando la necessità di trasformare l’Io egoico nella luce di Christo attraverso l’autocoscienza. Avendo l’uomo perso, nei secoli, l’istintiva armonia cosmica, smarrito la sonorità delle sfere con la conseguente incapacità di connettersi con il Verbo-Logos, anche le simbologie di riferimento perdevano i loro significati piú reconditi e solo a pochi Iniziati fu concesso di portare all’umanità i giusti insegnamenti di Luce.

 

Alfa Omega

 

L’Alfa e l’Omega, che in epoca paleocristiana erano letti come unico simbolo espressione della sonorità del Verbo, ovvero nella vibrazione primordiale della OM induista, espressione del Bindu vibrante della luce cosmica (l’occhio in cima alle due componenti maschile Alfa-Lingam e femminile Yoni-Omega), nei secoli successivi perdevano via via la componente vibrazionale cosmica per poi separarsi come singole lettere distinte da riunificare e successivamente, per via iniziatico-ascetica, da far vibrare novellamente. Platone, con le sue opere e il suo concetto d’amore platonico, fu uno dei primi Iniziati solari ad insegnarci come riunificare le due componenti separate. Componenti che, ricordiamo, costituivano de facto le note lettere dell’alfabeto greco e di altri alfabeti sacri.

 

Templari

 

Tutto il Cristianesimo primitivo poggerà, in modo predominante, sulle simbologie dell’Alfa e dell’Omega all’interno di comunità religiose e cenobi monastici, laddove la componente vibrazionale riunificante sarà fornita da un’esperienza ascetica nota a pochissimi eletti in grado di ristabilire l’elemento edenico primordiale. In epoca medievale furono i Rosacroce, i Fedeli d’Amore ed i monaci Templari a detenere questo livello di conoscenza iniziatica e fornire traccia evidente del metodo con cui recuperare la sonorità del Verbo-Logos attraverso l’immagine della coppa del Graal.

 

Fu questa l’epoca di imponenti mosaici simbolici realizzati da monaci dotti come quelli irlandesi di Bobbio (1153) e greco-ortodossi di Otranto (1165), che aprirono la strada al Dolce Stil Novo e a nuove metriche linguistiche come il Volgare, e che vennero poi a consolidarsi nel Rinascimento italico ed europeo.

 

Coppa del Graal

 

Fu inoltre l’epoca dei celebri romanzi cavallereschi del Graal, come quello di Chrétien de Troyes, Le Roman de Perceval ou le conte du Graal (1175), che accompagnarono l’Europa del XIII secolo per arrivare infine ai temi del Sacro Amore contenuti nella Divina Commedia dantesca (1321). Eroi solari come Parsifal domina­vano le scene di questi romanzi cavallereschi, insegnando virtú ai nobili signori e alla costante ricerca della Sacra Coppa con il supporto interiore di una eterea figura femminile simbolo di purezza animica.

 

Nella Divina Commedia dantesca, ad esempio, l’Eden è un luogo fuori dai confini spazio-temporali, oltre il limite dello zodiaco, dove secondo Dante «Libero è qui da ogne alterazione» (Pur. XXI, 43; 46-53). Una volta entrati non ci si deve voltare piú indietro. All’Eden si accede dopo essersi purificati. Non a tutti la giustizia lo concede, ma solo a coloro che abbiano bruciato, sminuzzato e poi sparso nell’acqua il vitello d’oro, l’idolo degli Egizi: il corpo. Quando Dante ha il secondo sogno, che potremmo definire espressione onirica dei poteri del serpente, gli appare una donna balbuziente difforme che si trasforma in una splendida donna con parlare sciolto.

 

L’Iniziato può portarsi finalmente dietro il velo dell’illusione, della Maya induista, e comprendere come solo il Sacro Amore e l’androginia della riunificazione degli opposti può condurre all’Eden. Quindi l’esaltazione di una donna ideale sconfina in una misoginia propria dei Fedeli d’Amore e di Dante stesso. Possiamo a pieno titolo parlare di parsifalismo. Tra l’altro, il tema della donna interiore o dell’amore celeste, della sposa originaria ritrovata, dell’Iside-Sofia, è fondamentale per l’eroe solare, poiché portatore del contenuto ineffabile del Graal.

 

La chiave di questo accordo è la connessione occulta con un sistema di equilibri cosmici di cui la Luna è supporto e simbolo. La donna sulla terra continua a mantenere un antico rapporto con la Luna, poiché detentrice del principio che compenetra e domina la materia inferiore, e che rappresenta un elemento costitutivo della sua anima. Tale struttura è sensibilmente illusoria, ma è parimenti simbolo di restituzione di un mondo superiore perduto di cui l’unione dei corpi terreni è pura parvenza. Ecco perché Parsifal, l’eroe solare, il cavaliere senza macchia, nel guardare la propria donna in sua complementazione lunare, sente affiorare la speranza della resurrezione di un grado di beatitudine e di purità superiori di cui l’esistenza attuale è privazione. Siamo in pieno riconoscimento dei princípi del Sacro Amore.

 

Giova tuttavia sottolineare che il primo barlume prolungato di beatitudine edenica percepito dalla coppia (sia dalla Donna-Yoni-Omega sia dall’Uomo-Lingam-Alfa) crea per entrambi la scaturigine stessa dell’incessante ricerca del Graal, che a meno di una caduta luciferica per via di corruzione eterica, non potrà mai dissolversi. I corpi fisici, allineati dal corretto livello eterico che li circonda, risulteranno essere di sesso opposto al loro eterico. Potenziati dalle corrette tecniche meditative dei Nuovi Tempi, diverranno incorruttibili nella loro essenza adamantina: Lucifero verrà pertanto sconfitto per sempre.

 

 

Kether