La Stiftsbibliotek di San Gallo

Siti e miti
La Stiftsbibliotek di San Gallo

IL MISTERO DEL VOLTO ISTORIATO

Stiftsbibliotek 1Uno dei gioielli piú preziosi tra tutte le biblioteche del mondo è la Stiftsbibliotek di San Gallo, cittadina svizzera patria di cultura (oltre che di un’organizzazione clericale poco edificante che non vogliamo qui ricordare).

 

Si tratta di una grande sala barocca inserita nel complesso abbaziale benedettino risalente all’VIII secolo, ricostruita nel ‘700 e dichiarata dall’Unesco patrimonio culturale mondiale. Vi sono conservati ben 170.000 volumi, tra cui 2.100 inestimabili manoscritti.

 

Ad aggirarsi fra quei tomi, tutti rilegati con cura, dai dorsi lucenti, con scritte in oro, tra stucchi e colonne in legno, sotto la volta magistralmente affrescata, sembrava di trovarsi fuori del mondo contemporaneo, ancora immersi nel silenzioso “Ora et labora” degli amanuensi.

 

Stiftsbibliotek 2È qui, e nell’intera abbazia, che Umberto Eco ha tratto ispirazione per il suo Il nome della rosa.

 

Nel 1959 mi aggiravo anch’io per quelle sale con un nutrito gruppo di studenti, tra cui Fulvio Di Lieto, stupita per la magnificenza e interessata a tutto quello che ci veniva mostrato. La guida ci documentava sull’intera la storia della biblioteca abbaziale, dalla sua fondazione ai rifacimenti seguenti nel tempo, fino al fiorito barocco che ci attorniava. Ci mostrò alcune miniature, protette da teche, perfettamente conservate. Poi si arrivò al tesoro piú prezioso, davanti al quale restammo tutti sbalorditi: un dipinto miniato del Redentore la cui folta barba era in realtà formata da minuscoli segni grafici con calligrafia ben leggibile, in cui era inscritto l’intero Nuovo Testamento! Restammo a lungo ad ammirare una tale opera d’arte e di pazienza certosina, increduli che la perizia umana potesse giungere a tali vette.

 

Diverse volte, negli anni passati, Elideo Tolliani, alias Fulvio Di Lieto, avrebbe voluto trattare, in questa sede, oltre che della Biblioteca anche del dipinto istoriato che tanto ci aveva colpiti ed era rimasto vivo nella nostra memoria. Ma dell’immagine non si trovava traccia né in internet né in alcuno scritto consultabile. Cosí veniva ogni volta rimandata l’idea della trattazione. Eppure ricordavamo entrambi con grande precisione quello che avevamo visto ed ascoltato. Quale mistero si cela dietro quella scomparsa? Furto, vendita segreta? La risposta a chi è in grado di trovarne una…

 

 

Gemma Rosaria Arlana