Caronte travolto dalle mascherine monouso

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

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Andrea di Furia

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Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf

 



Caronte travolto dalle mascherine monouso

 

Carissima Vermilingua,

 

tu che sei tutta “antro e lavoro” ti stai perdendo l’effetto boomerang del nostro diabolico successo in Tontolandia. A tutti gli ex-colleghi al master in damnatio administration è dispiaciuto che tu non potessi partecipare alla gita organizzata da Ruttartiglio all’approdo di Caronte.

 

Barca di Caronte

 

Ti sei persa una spettacolare coda serpentiforme di milioni di defunti, tutti con mascherina e guanti, tanto si sono assuefatti a portarli in vita. E nonostante Caronte tirasse dei moccoli da far vergognare anche uno scaricatore di porto, mentre guardava lo Stige inquinato da guanti e mascherine, il colossale Righiotenebroso non si è persa l’occasione di raccomandare al Traghettatore infernale di dotarsi di termometro a pistola e di destinare alcuni tratti paludosi limitrofi a centri di quarantena, per parcheggiare i dannati con temperature animiche fuori parametro astrale.

 

E poi devi proprio vederlo all’opera nel bar della sua palestra. Professionale, ma severissimo. Intanto non accetta avventori che non presentino un tampone negativo fatto entro le 48 ore: c’è stato il caso di un povero diavolo rifiutato perché il termine di 48 ore era scaduto da un quarto d’ora. Alle sue proteste che però era in coda lí da mezzora, il nostro palestratissimo Ringhio si è dimostrato inflessibile.

 

Qui puoi vedere, Vermilingua, che molto dobbiamo alla manipolazione H24 dei nostri infernali media deviati: tutti ormai autoreferenzialmente certificati no fake. E il nostro Daily Horror Cronicle.inf è in prima fila per ridurre a impatto zero il pensiero critico delle nostre caramellate caviucce: che proprio in questo momento stanno prendendo una brutta piega, a causa delle efferate manipolazioni degli Agenti del Nemico, in tutte e tre le dimensioni sociali.

 

Neutralità carbonica

 

Culturalmente c’è una criminale attenzione al tema ecologico, mai vista nelle precedenti generazioni con cui abbiamo spensieratamente devastato quel sassolino orbitante. Politicamente persino i Politici registrati sul libro paga animico della Furbonia University stanno tentando di rifarsi una verginità green, e i centri sociali brillano per una nuova coscienza piú ecologica che politica. Economicamente il mondo delle aziende sta iniziando a farsi carico della propria impronta climatica: col rendere le proprie attività non impattanti verso il clima attraverso un primo timido processo di carbon neutrality, il cui risultato è il bilanciamento tra emissioni di gas serra generate ed emissioni riassorbite.

 

Fortuna che le nostre brioscine animiche ancora belle addormentate nel sottobosco della raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale non si accorgono che il loro èmpito culturale non ha futuro… finché non passano alla raccolta differenziata del sociale tridimensionale. Serve infatti separare i rifiuti culturali nell’apposito bidone dedicato Scuola, libero da tutoraggi indebiti di Stato e Mercato: i cui rispettivi rifiuti specifici vanno altrettanto separati in contenitori dedicati appositamente.

 

Nessuna ecologia è possibile nel bidone dell’indifferenziata sociale Stato (e meno che meno nel bidone dell’indifferenziata sociale Mercato). E in tale bidone della spazzatura sociale, nonostante questo clima funesto ed emotivamente indigesto per noi Bramosi pastori della Furbonia, è stata fondamentale la sinergia tridimensionale inversa dei nostri arroganti Virologi pro-vax con gli untuosi Governi nazionali e con gli astuti Lobbisti delle Società produttrici di miracolistici vaccini.

 

Grazie alla collaborazione di questi gustosissimi antipastini emotivi, con la scusa di salvare il 2,9% della popolazione mondiale dal virus, abbiamo terrorizzato, condannato ai domiciliari, sottoposto a misure sanitarie illusorie il 97,1% della stessa e le sue future generazioni (cioè loro stessi: ignari di voler poi fare veloce ritorno in prossime vite terrene per rimediare a questi danni), le abbiamo obbligate ad ammalarsi e morire per l’inquinamento planetario provocato dalla salvifiche mascherine e dai guanti protettivi, tiè!

 

Per farti partecipe, ti copincollo dal mio immancabile moleskine astrale la discussione di ritorno dalla gita con gli ex colleghi del Black Team, prima del rituale ferocissimo rissa-party.

 

Ruttartiglio: «Visto, che spettacolo! Capite, da questo balbettante inizio, dove ci porterà l’utilizzo di una bio-nano-geno-cyber-laser-andro-giga-meccatronico-tecnologia ‘altamente disumanizzante’?».

 

Farfarello: «Quello che mi domando è: qui, tra le fiamme infernali, lo smaltimento di questi DPI (dispositivi di protezione individuale) è scontato, ma su quel buffo sassolino cerúleo? Come faranno?».

 

Sbranatutto: «Non faranno nulla! L’obiettivo era quello di riuscire ad inquinare talmente tanto che non ci sarà Greta Thunberg o movimenti ecologisti e climatici che tengano. Se penso a tutte le volte che ci hanno fatto girare vorticosamente le corna con le loro assurde pretese di un Pianeta pulito…».

 

Ringhiotenebroso: «Calmati e bevi questo cocktail: assapora questo Brown volcano, una mia variante arricchita al rancore di rapper. Quindi, per tornare in tema, secondo te l’obiettivo retrostante che si è approfittato dell’emergenza Covid-19 era quello di inquinare in modo irreversibile».

 

Inquinamento da mascherine

 

Sbranatutto: «La solita banalità del male, tanto scoperta da passare inosservata. Un anno fa l’idea che mascherine, guanti e salviette usa e getta potessero diventare masse estese e tonnellate di rifiuti inquinanti per l’ambiente terrestre e marino a livello globale non era una preoccupazione urgente neppure per quei politici che ogni 3×2 si dicono paladini del risanamento ecologico, esprimendo il loro disgusto per le continentali isole di plastica sull’Oceano pacifico».

 

Ruttartiglio: «Oggi, con nostro scorno, ci sono già 40 studi che dimostrano essere stata criminale la mano dei Governi ossessionati dalle misure sanitarie. Tutto si è fatto con un pressapochismo di scuola e adesso fioccano le autogiustificazioni di ingenuità e impreparazione a causa del­l’emergenza. Nessuno immaginava quanti guanti, mascherine e salviette sarebbero stati necessari e per quanto tempo. Poi la produzione è esplosa e adesso si trovano a fronteggiare un’enorme quantità di rifiuti, con tempi di smaltimento vicini al mezzo millennio, senza che i Governiquinanti se ne assumano la responsabilità».

 

Farfarello: «Uno di questi studi che ho trovato nella sala di aspetto del Daily Horror afferma che a livello globale vengono utilizzati 65 miliardi di guanti ogni mese. Il numero delle mascherine è quasi il doppio: 129 miliardi al mese. Questo significa che ogni minuto vengono utilizzate 3 milioni di mascherine e ogni giorno vengono gettate 3,4 miliardi di mascherine o schermi facciali. Un altro stima che solo in Asia vengano buttate 1,8 miliardi di mascherine al giorno, la quantità piú alta tra i continenti: la Cina, che ha la piú grande popolazione mondiale (1,4 miliardi di persone) ne getta via quasi 702 milioni».

 

Sbranatutto: «Numeri risibili, rispetto a quelli attesi nel prossimo biennio, viste le varianti potenziate dai vaccini stessi che quasi ogni trimestre, tempo terrestre, emergono a rallegrare i produttori degli stessi. Si prevede che la quantità di rifiuti di plastica che va accumulandosi negli oceani triplicherà nei prossimi 20 anni: e non c’è nessuna reale soluzione all’orizzonte. Ma non è che, censendoli, scompaiano».

 

Giunior Dabliu: «Compaiono (slap, slap), compaiono dappertutto! Mascherine e guanti abbandonati vengono trasportati dai venti e finiscono in fiumi e torrenti che li portano in mare. Hanno rilevato la loro presenza sulle spiagge del Sud America, negli sbocchi fluviali della baia di Giacarta, in Bangladesh, sulla costa del Kenya e sulle disabitate Soko Islands di Hong Kong. I DPI usati hanno intasato gli scarichi delle strade da New York City a Nairobi e ostruito i macchinari della rete fognaria municipale di Vancouver, nella Columbia Britannica».

 

Farfarello: «Ehi, Ringhio! Quando arriva il mio bibitone analcolico alle erbe palustri con julienne di funghi velenosi? Volevi dire, Ruttartiglio?».

 

Guanti di plastica

 

Ruttartiglio: «Che questi materiali hanno invaso anche il mondo animale. La scaltra folaga eurasiatica, un uccello alto 30 centimetri dal becco bianco, è stata vista nei Paesi Bassi raccogliere mascherine per costruirci il nido; speriamo che le sue larghe ed esili zampe non rimangano impigliate negli elastici, come è successo, diventando spesso fatale, a cigni, gabbiani, falchi pellegrini e passeri. I guanti possono essere scambiati per meduse dai delfini o dalle tartarughe marine. Se li ingeriscono, questi animali sono condannati a morte certa. Rischiano anche di impigliarsi negli elastici delle maschere ed essere cosí ostacolati nei movimenti, con conseguenze che vanno dall’impossibilità a nutrirsi al soffocamento».

 

Giunior Dabliu: «Inoltre, degradandosi, i DPI rilasciano microparticelle di plastica. In mare, sono inghiottite dai pesci che poi le nostre fritturine emotive si ritrovano nel piatto. Sulla terraferma vengono trascinate dall’acqua, si infiltrano nelle falde freatiche e finiscono nella loro acqua potabile».

 

Farfarello: «Ah, questa sí che è plastica cacofonia per le mie orecchie a punta!».

 

Contenitori da asporto

 

Sbranatutto: «Ma va là! Ti accontenti con poco. Non è che ci siamo fermati qui. Grazie al terrorismo psicologico finanziato dai Governi, i Comitati tecnici hanno approfittato per consigliare l’incre­mento nella produzione di imballaggi monouso in plastica, cosicché i consumatori hanno acquistato piú cibo da asporto. Inoltre, è stato sospeso il divieto delle plastiche usa e getta giustificandolo astutamente con la risibile paura che i materiali riutilizzabili potessero diffondere il virus. Tutto opportunamente pensato come se nessuno fosse dotato di un sistema immunitario».

 

Ringhiotenebroso: «E nello stesso tempo, mi ha anticipato Fàucidaschiaffi reduce dalla visita a Ràntolobiforcuto – illegittimo spirito guida in Estremoccidente e vicedirettore politico del Daily Horror – che a causa dei tagli al budget dei comuni in difficoltà economica un terzo delle aziende che si occupavano di riciclaggio negli Stati Uniti sono state parzialmente o completamente chiuse».

 

 

Ego

 

Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Quasi quasi c’è da provare pena per quanto ci approfittiamo di come usano male il neonato pensiero scientifico applicandolo al sociale. Le nostre vittimucce aulenti sono nella fase di evoluzione egoistica e se li immetti in un sistema sociale altrettanto egoistico (i tre tipi unidimensionali di Società solida a predominio culturale, Società liquida a predominio politico e Società gassosa a predominio economico) che cosa ottieni? Lo sviluppo di un egoismo al quadrato!

 

E per ottenere questo risultato i nostri colleghi-avversari, i Malèfici custodi della Fanatic University, li hanno convinti che per ottenere un buon sistema sociale occorre prima rendere buoni gli uomini: rimandando la soluzione del problema al mese del poi e all’anno del mai.

 

Disturba moltissimo, invece, che gli odiatissimi Agenti del Nemico ritengano si debba comprendere il senso di questa temporanea fase evolutiva dell’uomo e che la si debba moderare immettendolo in un sistema sociale tridimensionale: la Società calorica sinergica in cui ognuna delle tre dimensioni sociali possa gestire il proprio terreno specifico (Scuola, Stato, Mercato) in relativa discrezionalità e autonomia funzionale.

 

Che illusi, Vermilingua! Nel bidone della spazzatura sociale indifferenziata anche il migliore ideale degrada, si inquina e si corrompe fino a diventare rifiuto sociale tossico sempre piú difficile da smaltire. E non è poi solo la distruzione del territorio e del clima a colpi di plastica il nostro sfidante obiettivo. C’è anche il debito immortale causa tassazione fuori luogo, il denaro immortale che dà potere su tutti, il mercato del lavoro che rende schiavi, le guerre classiche, quelle commerciali, le operazioni di peace keeping, i boicottaggi, il terrorismo, le guerre di religione, il razzismo, il nazionalismo eccetera eccetera.

 

Intervenire sul genoma

 

E restano però altrettanto valide (slap, slap) in quest’emergenza sanitaria anche le altre cause di malaffare sponsorizzate dalla Furbonia e dalla Fanatic University: l’amorale imposizione dell’abuso vaccinico per scopi economici, lo stress test politico per controllare il livello di manipolazione raggiungibile sulle popolazioni mondiali, l’invadenza delle tecnologie informatiche nelle Comunità e nei loro corpi fisici, le prime prove per la futura dogmaticissima Società solida culturale-scientifica che sostituirà l’attuale Società gassosa economico-finanziaria che a sua volta ha sostituito la precedente Società liquida politico-giuridica: in un loop infernale, incontrollabile e disumano, in cui buono, giusto e utile non possono che annullarsi nella reciproca conflittualità perenne.

Rimboccarsi le maniche

 

 

Insomma, c’è tanto da fare per noi top manager della tentazione: non dobbiamo cedere a distrazioni ma rimboccarci, sulle zampe, le maniche.

 

 

Il tuo plasticissimo                  Giunior Dabliu