Quaderni di Medicina e Scienza dello Spirito

Medicina

Quaderni di Medicina e Scienza dello Spirito

 

 

L’osso dunque obbedisce in pieno all’attività dell’Io per quello che è connesso alle fasi intrinsecamente inerenti al suo processo formativo. Ma una volta formatosi, l’osso gradualmente tenderà ad una condizione nella quale la compenetrazione da parte dell’Io sarà venuta meno. Non piú permeato dall’operante forza dell’organizzazione dell’Io, l’osso è una struttura sulla quale possono divenire determinanti gli influssi eventualmente espressi dall’ambiente esterno.

 

Amleto 1

 

Tale momento ha inizio al­l’incirca proprio dopo che si siano compiuti integralmente quei processi di sviluppo e di accrescimento cosí tipici del sistema osseo. Quindi: l’osso perviene ad acquisire la sua compiuta morfologia, per opera dell’organizzazione dell’Io, dopodiché viene quasi estromesso da questa stessa attività. Esso (l’osso) servirà sempre all’Io; poiché questo, dal mo­mento nel quale cessa di dar luogo alla formazione dell’osso, se ne approprierà al fine di potere eseguire i movimenti volontari. Non si vuole dire che il bambino ed il ragazzo non possono compiere il moto volontario, tenuto conto dell’incompleto sviluppo del loro sistema scheletrico. Ciò che si vuole porre in rilievo è il fatto che l’attività dell’Io si ritrae dall’osso, una volta che abbia condotto questo al suo definitivo processo formativo. V’è tuttavia da dire come una certa continuità di rapporto tra l’organiz­zazione dell’Io e l’osso persista praticamente nel corso del­l’intera esistenza biologica dell’organismo umano. Essendo necessario infatti, che l’osso permanga come una struttura tessutale integrata nell’insieme dell’organismo permeato di vita, ciò implica da un lato che in esso non venga meno l’attività eterica (in definitiva sempre sotto la guida dell’Io) e dall’altro implica che all’interno di esso si mantenga una certa forma di compenetrazione da parte dell’or­ganizzazione dell’Io, anche se alquanto diversificata rispetto a quella propria alla fase osteoformativa. L’attività dell’Io infatti continua a livello del tessuto midollare osseo. Questo è preposto alla formazione emopoietica, la quale, se necessita di intensa compenetrazione eterico-vitale, sarebbe praticamente impossibile se non si manifestasse con preminente energia la forza stessa dell’Io.

 

Il Battesimo di Gesú nel Giordano

Il Battesimo di Gesú nel Giordano

 

[Viene qui toccato dal medico-asceta Amleto Scabellone un tasto cruciale relativo allo sviluppo spirituale dell’essere umano attraverso la disciplina del Pensiero, e vengono forniti ulteriori spunti meditativi sul mistero, accennato nella precedente puntata dei “Quaderni”, relativamente al fatto che al Christo “non vennero spezzate le ossa”. Il lettore attento potrà confrontare questo brano di Amleto e la presente nota con quello precedente in cui si accennò a tale fondamentale mistero. Va da sé che nessun “influsso eventualmente espresso dall’ambiente esterno” può minimamente inficiare la direzionalità dell’Io nel sistema osseo laddove, come Rudolf Steiner ci spiega compiutamente, il Logos Solare si incarni in un essere umano alla cui formazione dei relativi arti costitutivi, corpo eterico e corpo astrale avevano peraltro cooperato quelle alte individualità enumerate dal Dottore quando egli ci descrive l’evento accaduto con il battesimo del Giordano! Per quanto riguarda il ruolo occulto del midollo osseo si confronti ciò che Steiner spiega in Indicazioni per una Scuola Esoterica unitamente alle chiare indicazioni operative fornite da Massimo Scaligero nel paragrafo intitolato “Concentrazione Profonda” nel Manuale Pratico della Meditazione nonché in Kundalini d’Occidente. Il lettore che con attenzione approfondisca tali opere, davvero fondamentali per chi intenda seguire un cammino operativo-ascetico, si renderà facilmente conto che di là da eventuali “interpretazioni soggettive” o “equazioni personali” uno ed uno solo è il cammino interiore indicato dalla Scienza dello Spirito in vista della Re-Integrazione dell’essere umano. Il “Canone della Concentrazione” nelle sue ben delineate tre fasi (Concentrazione sull’oggetto-Concentrazione Profonda-Silenzio Mentale) si compie proprio attraverso la riattivazione delle correnti eteriche midollari, come è facilmente desumibile dalle opere dei nostri Maestri, Rudolf Steiner e Massimo Scaligero in precedenza citate].

 

Se ora riprendiamo in considerazione i processi attivati dall’Io come principio di calore e di livellazione energetica di questo calore medesimo, vediamo come all’Io competa integralmente il processo endoorganico che si sviluppa lungo una direzione bipolare. Abbiamo detto in precedenza che alla riduzione di livello termico concomitano processi di inserimento di sostanza inorganica nell’ambito di quella organica con conseguenti fenomeni indurativi. All’opposto, la crescita di livello termico, è il presupposto di un generale movimento di disintegrazione e di dissoluzione a carico della sostanza organica, con susseguente trasformazione (e formazione) di questa in aggregati semifluidi, fluidi o aeriformi.

 

Amleto 2

 

Il Dottore cosí esprime le eventuali ed ulteriori implicazioni in senso abnorme dell’azione omeostatica svolta dall’Io nei processi calorici: «Si supponga che l’organizzazione dell’Io sia in vario modo impedita ad attivare un determinato accrescimento di livello termico – ovvero che ad essa sia insufficiente il “quantum” calorico adatto ad elevarne il livello (per esempio da inadeguato apporto, da difettoso assorbimento, o da eccesso di consumo di sostanze idonee) – in tal caso alcuni organi strutturalmente e funzionalmente predisposti alla dissoluzione della sostanza organica (arterie, sopra tutto quelle dei parenchimi nobili: cervello, cuore e reni) saranno indotti a configurare processi degenerativi in senso indurativo e sclerotico. Cioè, assumono come tendenza del tutto patologica, quella che nell’ambito del tessuto osseo, è una direzione normale. Allorché s’instaurano fenomeni degenerativi sclero-calcifici, si può anche dire, in un certo senso, che tali organi sede dei suddetti processi subiscono un certo grado di ossificazione legato, in qualche modo ad una ridotta attività dell’Io entro gli organi medesimi. Da qui la necessità di usare in formulazione omeopatica il piombo, metallo correlato a Saturno, il pianeta che influisce sulla disincarnazione dell’Io, nonché il miele per le sue proprietà di rafforzamento dell’organizzazione dell’Io medesima».

 

Medicina antroposofica

Medicina antroposofica

 

Come si può comprendere da questo illuminante brano del Dottore la medicina ad orientamento scientifico-spirituale deve sempre tenere bene a mente il gioco di equilibrio (o di conseguente squilibrio) degli arti costitutivi che formano, nel loro insieme e con i loro reciproci rapporti, l’essere umano. La riduzione al solo piano fisico della medicina odierna, e la perdita di ogni visuale di tipo spirituale che ne consegue, rappresentano una delle peggiori, se non la peggiore in senso assoluto, sciagure del genere umano, e se i princípi della Scienza dello Spirito (e di conseguenza della medicina ad orientamento scientifico-spirituale) non si faranno strada nel genere umano nei prossimi decenni, la situazione assumerà delle connotazioni tragiche e si finirà per curare gli ammalati soltanto con mezzi meccanici o con rimedi resi univoci ed universali a prescindere dalla tipologia del malato e della sua malattia!

 

Elementi fondamentali

 

È del resto evidente che se il Dottore ha definito con il termine di “Arte medica” la medicina ad orientamento scientifico-spirituale, è proprio nell’ottica di voler contrapporre una visione d’insieme, approfondita ed ariosa dell’essere umano e delle sue malattie, alla ristretta visione materialistica moderna fatta solo di calcolo, pesi, misure, aridità di concetti e ristrettezza di visioni. In tale ottica è certamente utile, non solo al medico ma, piú in generale, a tutti coloro che aderiscono ai princípi della Scienza dello Spirito orientata antroposoficamente, tenere bene a mente il seguente brano tratto dall’opera che il Dottore scrisse in collaborazione con Ita Wegman e intitolata Elementi Fondamentali per un Ampliamento dell’Arte Medica: «Si deve vedere l’essenza della malattia in una congiunzione troppo intensa del corpo astrale o della organizzazione dell’Io con l’organismo fisico. Ma tale congiunzione è dovuta unicamente al rafforzarsi di un’unione che sussiste piú labile anche nello stato di salute. Anche il normale inserimento del corpo astrale e dell’organizzazione dell’Io nel corpo umano, infatti, non sono affini ai processi vitali sani ma a quelli malati. Quando lo Spirito e l’anima entrano in azione, essi sopprimono la normale orga­nizzazione del corpo e la trasformano in una contraria. Con ciò portano l’organismo in una via in cui sta per instaurarsi la malattia. Nella vita normale questa viene subito neutralizzata al suo sorgere da un processo di auto-risana­mento. Un determinato genere di malattia si ha quando lo spirituale e l’animico penetrano troppo addentro nell’organismo, in modo che il processo di auto-risanamento non può avvenire, o può svolgersi solo lentamente. Nelle facoltà spirituali ed animiche vanno dunque ricercate le cause delle malattie. E la terapia deve consistere in un distacco dell’elemento spirituale animico dall’organizzazione fisica. Questa è una specie di malattia. Ne esiste ancora un’altra. L’organizzazione dell’Io e il corpo astrale possono essere impediti dallo stabilire quel rapporto labile con la corporeità che nella vita normale permette la esplicazione di un sentire, di un pensare e di un volere autonomi. Allora, negli organi o nei processi a cui lo Spirito e l’anima non possono accostarsi, si verifica una prosecuzione dei processi risanatori oltre la misura che è adeguata per l’organismo. Corpo eterico

 

Alla percezione spirituale si rivela pure che in questo caso l’organismo fisico non compie soltanto i processi inanimati della natura esterna. L’organismo fisico è compenetrato da un organismo eterico. Il semplice organismo fisico non potrebbe mai suscitare un processo di risanamento. Questo viene suscitato nell’organismo eterico. La salute viene cosí riconosciuta come uno stato che ha la sua origine nell’organismo eterico. La terapia deve quindi consistere in un trattamento dell’organismo eterico».

 

Ne consegue dunque che tutte le cause di malattia devono sempre essere ricercate nell’anomala attività (in eccesso o in difetto) del corpo astrale e/o del­l’organizzazione dell’Io rispetto all’organizzazione corporea fisica, e che in molti casi di malattia il processo di guarigione passa per un’azione terapeutica sul corpo eterico. Ciò è alla base della inavvicinabile bravura che Giovanni Colazza aveva come medico, poiché egli univa l’abilità clinica e la sagacia diagnostica con la capacità penetrativa che soltanto un autentico discepolo occulto può possedere; se si intendono applicare i princípi della medicina antroposofica nella propria professione medica, non è assolutamente possibile esimersi dal seguire quel rigoroso cammino ascetico che il Dottore e Colazza ci hanno indicato, e del quale Massimo è stato un interprete cosí straordinario da donarci ulteriori elementi di riflessione e spunti meditativi ulteriori, rispetto a quelli che Rudolf Steiner aveva indicato. L’esempio di Massimo non deve mai abbandonarci, e la sua dedizione e amorevolezza devono rappresentare un modello per tutti coloro che desiderano seguire gli insegnamenti del Dottore!

 

Amleto Scabellone (16. continua)

 


La trascrizione dell’articolo e le note esplicative tra parentesi quadre sono a cura di Fabrizio Fiorini.