Quaderni di Medicina e Scienza dello Spirito

Medicina

Quaderni di Medicina e Scienza dello Spirito

Amleto settembre

 

In questo quaderno si riprendono temi la cui trattazione si è ispirata al testo del libro di R. Steiner Antroposofia, Psicosofia, Pneumatosofia.

 

Amleto settembre 2

 

Secondo precise espres­sioni di R. Steiner ciò che attualmente è stato acquisito dalla ricerca nell’am­bito della medicina, tanto in senso teorico quanto in senso sperimentale, è senza dubbio qualificabile come meritorio e ragguardevole. Egli sottolinea che le idee elaborate dalla Scienza dello Spirito nel medesimo ambito, non possono né devono essere tali da esprimere in qualche modo un’opposizione a quanto di sano e di efficace viene compiuto dalla medicina. In quanto della medicina attuale il Dottore riconosce il necessario fondamento empirico-materialistico e tecnologico, che tutto sommato costituisce il male minore di esso, esorta i medici seguaci della Scienza dello Spirito, affinché non perdano contatto con il terreno della medicina accademica. A tal riguardo ecco come Egli si esprime:

 

Antroposofia psicosofia pneumatosofia

 

«La Scienza dello Spirito non può accompagnarsi alle tendenze, in conseguenza alle quali, da veri incompetenti, si afferma che è troppo ciò che si deve studiare, e si vorrebbero ottenere facilmente delle conoscenze arraffazzonate. La Scienza dello Spirito infatti, riconosce che la realtà, ove la si comprenda spiritualmente, si manifesta molto piú complessa di quanto sia dato di supporre secondo i criteri della scienza comune. La Scienza dello Spirito non può davvero consentire il risparmio della completa conoscenza della medicina; al contrario essa vuole aggiungervi ancora molto altro. Certamente una dose piú o meno grande di risparmio riuscirebbe senza dubbio gradita ad alcuni ambienti per i quali non vi è necessità alcuna di sforzo di studio, perché si divenga guaritori o si creda di essere considerati tali».

 

Sono parole chiare, ma altrettanto severe e ammonitrici, con le quali il Dottore ci mette in guardia da ogni leggerezza e da ogni dilettantismo. Come altre volte, interponiamo al testo riferentesi ai temi di medicina alcune considerazioni generali del Dottore, sulle quali ci siamo sforzati non solamente in direzione meditativa, ma sul significato delle quali abbiamo diretto il pensiero, cosí da averne avuto anche un indirizzo ed un orientamento, secondo precisi punti di vista pratici. È opportuno che tale specie di richiamo sia operata periodicamente, tanto da trarne stimolo ed acume per una visione d’assieme di cui si può giovare il nostro pensiero. D’altra parte, questo appello rivolto al pensiero ed alla memoria vuole essere anche una immaginazione risvegliata e ricreata nel cuore di ciascuno, di modo che ciascuno, con la propria interiorità e dalla propria interiorità effettui, piú che una semplice osservazione, un’autentica esperienza dell’Io nello studio di tale materia.

 

[Le parole del Fondatore dell’Antroposofia ed il relativo commento di uno dei massimi medici antroposofi italiani di tutti i tempi, Amleto Scabellone, devono essere attentamente meditate da tutti coloro che si riconoscono nel movimento antroposofico e che considerano la Scienza dello Spirito la loro via. Mai come in questo momento c’è bisogno di competenza scientifica, rigorosità e profondità di analisi. Leggerezza e dilettantismo dovrebbero essere messi al bando nell’affrontare certe tematiche che soltanto chi pratica la medicina ad orientamento scientifico-spirituale può comprendere pienamente, ma a quanto pare, in conformità perfetta rispetto a quanto sta accadendo nella società civile, molti antroposofi pensano di essere, come per incanto, diventati medici, immunologi, epidemiologi e virologi. Ancora una volta ci vediamo costretti a rammentare a tutti le chiare parole di Steiner: «di medicina devono parlare esclusivamente i medici»!].

 

Proliferazione cellulare

 

Dobbiamo ora affrontare il delicato ed importante argomento delle neoplasie e delle cause che sono alla base di tali manifestazioni patologiche. Dalle comunicazioni che il Dottore ci ha dato, ad esempio nei vari cicli di conferenze riservate ai medici, risulta chiaramente intellegibile come un processo neoplastico derivi o da una azione esuberante del corpo eterico a livello cellulare (cosí che ne sia sti­molata la crescita proliferativa) ovvero che esso derivi da una riduzione di attività del corpo eterico per cui a livello cellulare si vie­ne a creare un prevalere della direzione verso lo sviluppo e la proliferazione.

 

cancro psicosomatico

 

A dire il vero sarebbe assai piú sensato il quesito concernente le cause che provocano il primitivo squilibrio del corpo eterico e quindi il disarmonico legame di esso con il corpo fisico, processo questo nel quale sono ravvisabili praticamente tutti, o quasi, i momenti dinamici lungo i quali si sviluppa la cancerogenesi. Tali cause, in senso alquanto schematico, utile ai fini esclusivi di queste considerazioni, sono riconducibili ad una duplice serie. La prima comprende le cause per cosí dire “nascoste”, o quanto meno tali da non avere carattere di evidenza immediata. Tali sono ad esempio quelle connesse al destino individuale, ovvero quelle riconducibili ad azioni in qualche modo lesive e scompaginatrici dell’unione armonica tra corpo, anima e Spirito, cosí come lo sono gli effetti di gravi traumi psichici subiti dal malato durante la prima vita infantile. Nello stesso senso agiscono le conseguenze di certe sofferenze dovute al fatto che l’individuo sia stato costretto a dover seguire una vita diretta in senso contrario a quello rispondente ai doni ed alle facoltà del suo essere.

 

[Nella mia lunga esperienza di medico ho potuto notare che, analizzando quella che in medicina antroposofica si definisce “biopatografia” è frequentemente riscontrabile nei pazienti affetti da neoplasie, una evidente discrasia tra facoltà e tendenze dell’individuo e le attività di vita che tali individui hanno invece intrapreso.

 

Ciò spiega l’attenzione che la pedagogia steineriana riserva alla precoce individuazione dei temperamenti e delle tendenze dei bambini, affinché essi possano essere orientati nella giusta maniera negli studi successivi e nella professione. È abbastanza intuibile, ad esempio, che un bambino melanconico e particolarmente sensibile non troverebbe confacente a sé, nel futuro, lo studio della medicina e la sua successiva pratica.

 

Primo Levi, medico scrittore

Primo Levi, medico scrittore

 

Il caso di Primo Levi è in tal senso emblematico: estremamente sensibile e dotato di grandi qualità artistiche, egli venne avviato agli studi di medicina, disciplina nella quale si laureò brillantemente ma che non volle poi esercitare (tranne che durante il proprio confino in Lucania) preferendo svolgere l’attività di scrittore.

 

Casi analoghi furono quelli di Bulgakov e di Céline: entrambi medici, preferirono dedicarsi alla scrittura diventando due grandi romanzieri].

 

La seconda serie di cause contiene in realtà quelle che si esprimono dal mondo esteriore come agenti lesivi diretti sull’uomo: sostanze artificiali inalate, elementi tossici del lavoro in ambiente industriale, adulterazione alimentare, fumo, iatrogenicità ecc.

 

Anche per tali cause c’è da chiedersi quanto e come esse possano divenire operanti ed efficienti, se prive di quella connessione con particolari momenti del destino del paziente.

 

Osteoporosi

 

In ogni caso alla proliferazione neoplastica è dunque presupposta un’alterata funzionalità del corpo eterico, la quale tenderà o alla esaltazione esuberante ora all’inerzia riduttiva, oppure ad entrambe. L’esito è però identico. Certamente l’aspetto della dinamica tessutale e di organo specifica ha la sua importanza indicativa. Il tessuto osseo è molto istruttivo in tal senso. La citobiologia ossea ci insegna che la massima permeazione eterico-vitale si sviluppa nei primi due decenni di vita. In seguito l’osso è sempre piú soggetto alla mineralizzazione. Addirittura tra il 60°/65° ed il 75° anno  si verifica a carico dell’osso una serie di fenomeni piú o meno vistosamente regressivi e depauperanti, che comunque, in assenza di malattia, denotano come in tali periodi si verifica quella che bene può definirsi la minima permeazione vitale attiva del corpo eterico a livello osseo.

 

Osteosarcoma nell’infanzia

Osteosarcoma nell’infanzia

 

Stabilite queste due condizioni, ci si domandi quali sono le età durante le quali si ha la piú vistosa incidenza di tumori ossei maligni primitivi. È facile rispondere. Come è noto, infatti, i tumori maligni primitivi del­l’osso si verificano con la massima frequenza proprio nei due primi decenni di vita e successivamente tra il 65° ed il 75° anno di età.

 

Cosa significa ciò? Proprio quanto si affermava in precedenza circa l’esuberanza vitale e circa l’inerzia riduttiva dell’attività del corpo eterico. In età giovanile l’osso fortemente permeato dall’eterico può svilupparsi in eccesso proprio in conseguenza di una esaltata funzionalità eterica; ma può, di contro, svilupparsi un tumore perché la eventuale riduzione di azione dell’eterico non potrà frenare l’accrescimento già promosso lungo le linee di un certo sviluppo proliferativo iniziale.

 

Tumore delle ossa nell’anziano

Tumore delle ossa nell’anziano

Lo stesso criterio, o se si vuole l’opposto criterio, riproponibile in tarda età non altera il significato di ciò che affermiamo. La scarsa permeazione può subire la forza della cellularità tessutale dell’osso; ma ancora meglio possiamo affermare che il tumore sviluppantesi a tarda età può anche esprimere una riaccensione di attività eterica a livello di un tessuto che, come è quello osseo del­l’uomo anziano, risentirà particolarmente dell’urto abnorme dell’aumentata vitalità eterica. Ecco come vanno intese e comprese queste connotazioni che sono antitetiche soltanto in apparenza, ovvero lo sono se pensate in funzione di quella modulazione meccanica e rigida alla quale si obbedisce e si impara ad obbedire nell’ambito dell’esperienza sensoriale. Ai fini di un autentico atto terapeutico, lo ripetiamo, talune distinzioni classificatorie, quando non dispersive, si riveleranno ben poco utili. Veramente e sensatamente utile è la diagnosi di neoplasia, quanto piú tempestivamente e sicuramente configurata.

 

Amleto Scabellone (17. continua)

 


 

La trascrizione dell’articolo e le note esplicative tra parentesi quadre sono a cura di Fabrizio Fiorini.