La Porta Aurea che chiude tutte le porte dell’inferno

BioEtica

 

La Porta Aurea che chiude tutte le porte dell’inferno

LA NUOVA ERA CHE SPAZZA VIA I LUCIFUGHI

E TUTTI I LORO ORPELLI

 

Irraggiare

 

«Mi è dato sentire rianimate nell’intimo

le ampiezze del mio proprio essere

e piene di forza largire raggi di pensiero

dalla solare potenza animica,

alla soluzione degli enigmi della vita

concedere appagamento in talun desiderio,

cui già la speranza tarpava le ali».

 

Rudolf Steiner, Il Calendario dell’Anima

Traduzione di Giovanni Colazza

(13-19 ottobre) 28a settimana

 

 

Avevamo perso quasi del tutto la speranza di veder svelati gli enigmi della vita, ciò che si nasconde sotto il velo dell’apparenza; proviamo da tempo sofferenza interiore, confusione, e siamo attanagliati da una crudele morsa della Maya mefistofelica sempre piú brutale e aggressiva; ecco però, che sta per avvenire il miracolo, il riaccendersi delle nostre forze interiori, e tutti i diabolici piani e gli orpelli demoniaci tanto potenti e apparentemente invincibili, verranno disturbati da una Luce cristica, quella che genera la Creazione e la rinnova, quella stessa che splende in noi un attimo prima che il pensiero vivente cada nel suo riflesso. Quella che dona vitalità e forza a tutti coloro che sono figli di Dio, della Madre Divina, e soldati di Michele, e riescono finalmente a ricordarlo.

 

Nel profondo del nostro essere, subito dopo i giorni della Festa di San Michele e degli Arcangeli, sentiamo rianimarsi in noi e fuori di noi quella forza solare cristica e divina che come un Sole irraggia pensiero vivo e creativo, foriero di una nuova realtà. Queste ritrovate energia e consapevolezza, risultano oltremodo preziose in una fase cosí cruciale della Storia del nostro Popolo e della Civiltà tutta.

 

Oggi l’Italia di Dante Alighieri e dei Padri della Nazione è sotto attacco vile e rabbioso da parte delle Forze dell’Ostacolo, in parte per il ruolo cruciale che abbiamo avuto a livello occulto, nella sconfitta degli Spiriti delle Tenebre, grazie alla presenza tra noi, in un recente passato, di Iniziati come Giovanni Colazza e Massimo Scaligero, eredi aurei del Maestro dei Nuovi Tempi, Rudolf Steiner.

 

Linea di San Michele

 

Un altro motivo strettamente correlato al primo è la presenza sul nostro territorio di molteplici luoghi sacri sulla celebre linea del Drago, due dei quali sono ben noti, in Val di Susa e sul Gargano, e altri minori meno conosciuti ma che rivestono anch’essi un compito importante in questo frangente storico (Dall’archivio dell’Archetipo: Kether,

https://www.larchetipo.com/…/la-linea-del-drago…/).

 

«Una Linea Sacra costituita da 7 punti energetici unisce 7 santuari consacrati a San Michele Arcangelo, dall’Irlanda alla Palestina passando per Inghilterra, Francia, Italia e Grecia» (Kether, op.cit.). Ciascuno di questi luoghi sacri posti sulla linea o “vena” del Drago, esercita un potere di apertura dei nostri centri energetici, al fine di liberare una forza atta a fronteggiare il lato oscuro.

 

L’Italia è dunque sotto attacco oggi piú di altre nazioni, anche perché è l’unica ad avere sul proprio territorio ben due luoghi sacri della linea energetica micaelita: l’abbazia di San Michele in Val di Susa e il santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano. «Tutti i sette luoghi toccati da questa linea immaginaria sono carichi di potenti energie ristoratrici che si oppongono a quelle negative o del male. Ricordiamo che nei testi biblici San Michele risulta il vero vincitore nella lotta contro il Drago, l’antico serpente biblico» (Kether, Ibidem).

 

«Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago» [e oggi di Draghi ne abbiamo tutt’intorno].«Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu piú posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e Satana, e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli» (Apocalisse 12/7-9).

 

Mefistofele è già sconfitto in Cielo, ora dobbiamo liberare anche la Terra: «Come in Cielo, cosí in Terra».

 

In Terra in realtà, le entità demoniache si sentono già mancare il terreno sotto i piedi, letteralmente, e devono usare i loro succubi umani posseduti per poter tentare disperatamente di portare a termine il piano di asservimento e conquista delle anime, che non sta andando affatto come volevano gli oscuri. E pertanto, le provano davvero tutte.

 

Moloch

 

Al Colosseo due anni fa, poche settimane prima dell’inizio dell’emer­genza perenne e della grottesca dittatura tecnosanitaria che se ne nutre, hanno installato la statua del Dio (o meglio del Demone) caldeo Moloch, cui notoriamente si sacrificavano vittima umane in olocausto. A Roma si dice che a porte chiuse abbiano celebrato riti oscuri di fronte a tale statua. E non è un caso che abbiano scelto proprio il Colosseo. Ecco alcuni stral­ci di un articolo tratto dalla rete davvero illuminante:

 

gladiatori morti

La Porta Libitinaria

«Secondo alcune dicerie del Medioevo, esistevano sette porte per raggiungere quel tremendo spazio (l’Inferno) ed una di esse era al centro di Roma, incastonata tra le mura di uno dei monumenti piú simbolici della capitale …l’Anfiteatro Flavio, meglio noto con il nome di Colosseo. …Quella particolare arena accoglieva, tra i suoi archi e i suoi sotterranei, le anime dei gladiatori che, morti brutalmente, non riuscivano a trovare il riposo eterno, vagandovi incessantemente e in piena notte, nelle vesti di spaventosi fantasmi.

 

…Stando alle testimonianze storiche, il Colosseo era infatti formato da due porte principali. Una era la Triumphalis, a Nord-Est, porta d’accesso all’arena per gladiatori e animali; l’altra era la Libitinensis, porta consacrata alla dea Libitina, madre del passaggio verso l’Aldilà. Ora, subito dopo quest’ultima, si apriva un terribile spazio, il cosiddetto Spoliarium, in cui solitamente i gladiatori moribondi venivano trascinati e spogliati delle loro armature. Una pratica, questa, assolta principalmente da tre schiavi che, un po’ come Caronte, si facevano traghettatori di quelle anime verso l’Aldilà. …Ad aumentare, poi, la percezione del Colosseo, come porta dell’inferno, si aggiunsero piú tardi le orde dei briganti, di cui si fece covo prediletto. Le loro vittime, senza alcuna distinzione (uomini, donne, viandanti, monaci, pellegrini e chi piú ne ha piú ne metta), vi trovavano sepoltura…. Come se non bastasse, non molto tempo dopo il Colosseo si trasformò in un punto di ritrovo, per streghe e cartomanti. …Proprio da una faccenda di stregoneria nacque (sembrerebbe) il nome Colosseo. Secondo una leggenda, il nome cominciò a circolare in virtú di una domanda che gli stregoni erano soliti rivolgere agli eventuali adepti: “colis eum?”, ovvero “lo adori?”, in riferimento al diavolo e alla magia nera» (Cfr. La porta infera del Colosseo).

 

Nei nostri tempi, ci viene chiesto nuovamente, con molta insistenza, tra lusinghe straordinarie e minacce inaudite, di manifestare la nostra adorazione verso il Maligno: arduo ma indispensabile ricordare che siamo nati per adorare solo il Divino, la Trinità di Padre, Figlio e Madre, che come Spirito Santo chiude il cerchio della Divinità. E tutte le schiere angeliche in cui il Divino si declina e si manifesta.

 

L’opportunità di scegliere senza tentennamenti il Bene, è alla nostra portata, ma comporta, nell’imme­diato, sacrificio e rinuncia ad ogni bene materiale e ad ogni certezza.

 

Auguste Rodin «Porta dell’Inferno»

Auguste Rodin «Porta dell’Inferno»

 

D’altronde sappiamo di dover passare per la Porta Stretta, di dover cambiare la nostra pelle come un serpente per rinascere fortificati e puri.

 

Le porte e i portali, non a caso, sono oggi al centro della cronaca e dell’attenzione mediatica. Grande risonanza ha avuto la notizia che il modello di fusione in gesso 1:1 della Porta dell’Inferno di Rodin, da cui sono state forgiate le otto opere omonime sparse per i musei di tutto il Mondo, verrà esposta al pubblico nel Palazzo del Quirinale, centro simbolico del Potere dello Stato Italiano.

 

La data scelta non è casuale: il 15 Ottobre, lo stesso giorno in cui in Italia entrerà in vigore il famigerato Super Green pass, restrizione unica in Europa e nel mondo, grazie alla quale nessuno nel nostro Paese potrà lavorare o accedere ai servizi essenziali senza aver ceduto al ricatto del trattamento sanitario obbligatorio, chiamasi siero genico sperimentale frutto di magia nera, oppure l’alternativa temporanea e ugualmente insidiosa, i cosiddetti tamponi, da alcuni ribattezzati tam-proni, ossia “stare proni”, con il significato di cedere la sovranità sul proprio corpo.

 

Ovviamente solo i fortunati possessori della famigerata super tessera verde potranno avere il privilegio di accedere alla ricca mostra, piú di duecento opere a tema infernale, pomposamente intitolata: “Inferno”.

 

Questa ostentazione di potenza e di arroganza, cela in realtà il nervosismo e la paura di coloro che rischiano di non riuscire ad accontentare i loro inferi padroni.

 

Ghiberti «Porta del Paradiso»

Ghiberti «Porta del Paradiso»

 

Ugualmente occorre la tessera verde, per ammirare la magnifica opera “La Porta del Paradiso”, i cui pannelli restaurati sono custoditi a Firenze nel Museo del­l’Opera del Duomo, mentre nella locazione originaria, il lato Est del Battistero di fronte al Duomo del capoluogo toscano, troviamo una pregevole riproduzione mo­derna, fusa dalla celebre Fonderia Marinelli di Agnone e finanziata da generosi mecenati giapponesi. Che oggi, dato l’ac­canimento unico al mondo con cui si continua a prolungare con ogni espediente l’emergenza sanitaria, non hanno la possibilità di visitare, ed è cosí da quasi due anni, il Belpaese che tanto hanno amato e sostenuto.

 

Rudolf Steiner e Massimo Scaligero hanno parlato piú volte del popolo giapponese, e si può dire che in buona parte coloro che sono oggi incarnati in Giappone, erano presenti in Italia nel tardo Medioevo e nel primo Rinascimento. Un nesso karmico cruciale, che viene sapientemente spezzato dall’at­tuale governance, con regole asfissianti, che rendono il turismo straniero nel territorio italiano quasi del tutto impossibile, anche perché i cittadini del Sol Levante si sono ben guardati dall’accorrere in massa nelle “camere ad Hub”, e la stragrande maggioranza della popolazione nipponica si è fortunatamente, almeno per ora, salvata dall’inoculazione. Ma la presenza in Italia oggi di quelle anime, che furono cosí vicine al Divino nei decenni aurei dell’arte rinascimentale, e ora trasmigrate in Estremo Oriente, sarebbe di certo preziosa come contributo per la lotta durissima che stiamo vivendo, il Bene contro il Male. Per questo i servi dell’Ostacolatore, che qualche dritta la ricevono dal loro padrone, fanno di tutto per tenerli lontani.

 

La Porta del Paradiso nel Battistero di Firenze, occupa proprio la parete Est, quella rivolta ad Oriente, al Sole che sorge. Oggi, come detto sopra, in loco ne ammiriamo la copia. Questo capolavoro del Rinascimento fu realizzato da Lorenzo Ghiberti tra il 1425 e il 1452, con la collaborazione del figlio Vittore e di altre illustri maestranze. Un lavoro mirabile che ha richiesto tutta una vita, portato avanti fino a tarda età, e ricco di immagini di straordinaria bellezza, frutto decenni di studi esoterici neoplatonici ed orfici: l’opera somma di un vero discepolo della Via Aurea. Anche rinchiusa in una sede museale, continua ad esercitare il suo Potere salvifico cristiano e ad esorcizzare gli influssi malefici. Anche perché la copia delle Fonderie Marinelli che riflette i primi raggi solari ogni giorno presso il lato orientale del Battistero di Firenze, ha saputo incorporare in qualche modo l’Archetipo Aureo intuito dal Maestro Ghiberti, dal quale il capolavoro originale aveva preso forma, e ne ritrasmette gli influssi aurei.

 

A Roma dunque è in arrivo la Porta dell’Inferno di Rodin, un altro capolavoro portato avanti per molti lustri, che però distrusse in qualche modo l’anima del suo celebre e talentuoso creatore. Tanto che morí senza poterla portare a compimento, dopo ben quarant’anni di tentativi.

 

L’intento era quello di rendere omaggio a Dante Alighieri e al suo celeberrimo “Inferno”. Ben altro è invece lo scopo che si prefiggono, coloro che hanno pensato bene di portare non una delle otto porte del­l’Inferno in giro per il mondo, ma proprio il calco originale in gesso 1:1, su cui il geniale scultore per quattro decenni grondò lacrime, sudore e pezzi d’ani­ma, senza riuscire a placare i suoi demoni e il suo tormento interiore. Ogni strada per rimarcare il loro Potere e la loro vittoria (di Pirro), ogni simbolo in grado di affascinare ed atterrire nel contempo le vittime già prese al laccio e quelle che ancora non hanno svenduto la propria anima, verrà messo in campo con tracotanza e risonanza mediatica dai succubi degli Oscuri Signori.

 

Joseph A. Koch «Inferno»

Joseph A. Koch «Inferno»

 

Gli ultimi strascichi della info-pandemia possono durare mesi o pochi anni, ma difficilmente avranno la meglio su chi ha intuito il loro gioco: chi ha scelto il Bene e di conseguenza la salvezza, non cederà nemmeno con le minacce. I patetici stratagemmi di questi coloro che hanno capito di esser stati smascherati e di aver già perduto la guerra contro il Figlio dell’Uomo, nonostante le battaglie odierne li vedano per ora vincenti sul piano esteriore. Noi sappiamo però, che i figli del Diavolo finiranno nella fornace ardente, e nulla potrà salvarli! Il Christo lo dice con la massima chiarezza, dunque tutti sono stati avvertiti duemila anni fa! «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del diavolo, e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, cosí avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda! » (Matteo 13, 37-42).

 

Essere tra i giusti oggi può costare lavoro, amicizie, sicurezza economica e status sociale, ma la scelta opposta non lascia scampo alcuno! Le strategie del Diavolo sono sempre le stesse, in questo ultimo periodo ha sfoderato ogni suo trucco, le sue corna sono sempre piú visibili, e le sue pentole, in questo caso il Grande Reset, restano, come sempre, senza coperchio!

 

Sta a noi agire di conseguenza. Un anno fa, per i disumani protocolli imposti in ambito scolastico, scrissi l’articolo “La magia aurea del pifferaio variopinto”. Dodici mesi dopo, l’attacco all’infanzia è addirittura piú pesante che mai, e noi dotati di coscienza del Bene e del Male dobbiamo proteggere gli innocenti.

 

La nostra armatura sarà come sempre la Fede nel Divinità e nella vittoria finale delle sue schiere, perché sappiamo, come il Maestro dei Nuovi Tempi ci ha insegnato, che il Logos fornisce sempre l’aiuto necessario a coloro che lo servono con animo puro, e che ogni prova, ogni patimento di questo periodo è un elemento essenziale al Divino per operare creativamente e positivamente nel Karma dei singoli e dei Popoli.

 

Avanti senza paura: la Porta Aurea della Nuova Civiltà sta per spalancarsi, e tutte le porte dell’Inferno verranno richiuse, appena saranno stati ricacciati all’interno i legittimi abitanti di quei luoghi oscuri.

 

“Non praevalebunt”!

 

Shanti Di Lieto Uchiyama