Scenari della Terza Guerra Mondiale

Etica

Scenari della Terza Guerra Mondiale

Ogni evento ha un senso e una direzione

 

Paura

 

Paura è la parola chiave che ci aiuta a comprendere la situazione storica che stiamo vivendo da quando è scoppiata la cosiddetta pandemia di coronavirus. La paura è il fondamento, la paura che in certi casi estremi viene definita cieca. Sorge la domanda: “Perché i lettori dell’Archetipo questa paura non la subiscono in modo cieco e travolgente?”. La risposta è abbastanza semplice: chi legge queste righe (non per la prima volta, s’intende), ha la capacità di riconoscere che dietro la paura c’è una sostanziale mancanza di pensiero, meglio sarebbe dire che c’è un buio senso di impotenza di fronte ai fatti della vita. Ecco, chi non vive questo buio senso d’impotenza si rende conto, in profondità, che vi sono leggi morali che sorreggono il cammino dell’uomo sulla terra. Non si tratta di un atto di fede (cieca) come avveniva in passato, ma si tratta di un pensiero maturato nel tempo e con una serie di esercizi e letture che hanno rafforzato l’Io e stabilito almeno un minimo d’ordine interiore. La legge morale che sorregge il cammino evolutivo dell’uomo sulla terra, per chi conosce la Scienza dello Spirito, ha un nome e si chiama Karma. In sintesi: per chi si è avvicinato alla Scienza dello Spirito ogni evento ha un senso e una direzione, mentre per la maggioranza insensibile al cambiamento, il fato, il destino, si muove in modo cieco o insensato.

 

 

La paura cieca dei governanti

 

Politico

 

Ora dobbiamo renderci conto che la paura aumenta, quanto piú si sale nella gerarchia politica contemporanea. Il perché di questo fenomeno di accrescimento della paura nelle élite che dovrebbero dare una strategia giuridica ai popoli, è un fenomeno che andrebbe osservato con grande cura. Un tempo non era cosí. La narrazione storica, e perfino la mitologia, ci insegnano che il Re o l’Impera­tore un tempo erano generalmente coraggiosi, coraggiosi erano i rivoluzionari, coraggiosi gli imprenditori, coraggiosi gli artisti e gli scienziati. La viltà vincente in politica era un’eccezione, oggi è spessissimo la regola. Un tempo le élite generalmente si formavano per una selezione che presupponeva il coraggio, oggi invece avviene il contrario: le élite dominanti si selezionano in base a scelte pavide sostenute dall’astuzia e dal tornaconto personale. I politici vivono nel terrore di essere colpiti e di perdere la celebrità, le prebende, i privilegi. Dai Capi degli Stati a scendere, tutti coloro che ci governano hanno una fifa aberrante, e quindi dispongono gli atti legislativi secondo criteri contrari al bene comune. La mancanza di una visione escatologica capace di riconoscere e interpretare i destini ultimi del proprio popolo, dell’uomo e dell’universo è la causa del degrado politico del secolo ventunesimo. Ma se siamo arrivati a questo punto di degrado è perché il potere legislativo è stato sottratto da qualcuno che sta al di sopra dei rappresentanti del popolo. Chi sono costoro?

 

 

Pecore al macello

 

gregge

 

Gli uomini politici di tutto l’Impero d’Occi­dente (e i loro innocenti seguaci ovvero numericamente l’80% della popolazione) sono come un gregge di ovini sospinti verso gli stalli obbligati della fine di un mondo antico. Timorose come pecore, le classi politiche occidentali obbediscono ai padroni del gregge dell’aristocrazia finanziaria. Ma quelle pecore stanno andando non al pascolo ma al macello o, se vogliamo, in bocca al lupo. Guardiamo le misure liberticide prese negli ultimi mesi con il pretesto sanitario: che la cosiddetta pandemia sia un modo furbesco per ridurre le libertà individuali è ormai acclarato. Soltanto coloro che soggiacciono al terrore mediatico (senza peraltro aver il coraggio di ascoltare le tante voci libere che si elevano in rete), possono ancora credere alla favola della salute pubblica. In realtà, il problema è sostanzialmente legato all’avidità di pochi padroni della finanza mondiale.

 

 

La grande finanza si prepara a divorare la proprietà pubblica e privata

 

Tartassato

 

La crisi finanziaria del 1929 e quella del 2008 sono semplici avvisaglie di ciò che si sta preparando, in quanto futures, derivati ed altre “amenità” truffaldine sono giunti al capolinea. Il debito contratto da tutti gli stati occidentali è tanto e tale, che potrà essere pagato in un solo modo: convertendo la ricchezza immateriale in beni materiali che verranno ceduti obbligatoriamente come indennizzo. Sembra una narrazione complottista ma è la realtà: non è un caso se alcune famose ditte farmaceutiche hanno preteso in garanzia beni immobiliari degli Stati dell’Unione Europea: beni pubblici in caso di richieste di risarcimento per le reazioni avverse dei vaccini. Clausole segrete che anticipano gli intenti predatori in atto. A pagare il conto del default saranno i cittadini comuni con la perdita delle loro proprietà e soprattutto dei loro diritti acquisiti con le pensioni e le prestazioni assistenziali e sanitarie.

 

 

 

Non riconoscere i debiti per legge

 

art 1 costituzione

 

L’unica alternativa sarebbe sviluppare un pensiero logico e coerente, quello della Tripartizione indicata da Rudolf Steiner. Non riconoscere legislativamente il debito contratto nei confronti di organizzazioni acefale che hanno accumulato risorse inimmaginabili. Questa è una soluzione del problema che presuppone la sovranità e l’indi­pendenza degli Stati. Ma questo pensiero dettato dal buon­senso è inaccettabile dal punto di vista dell’aristocrazia finanziaria. Per questo motivo l’intero impero d’Occidente è stato indotto a potenziare le misure liberticide affinché non nascano rivolte, sommosse, rivoluzioni. Parliamoci chiaro: se domani, come accadrà, il sistema pensionistico, quello sanitario e quello dell’istruzione andassero in default, ovvero in bancarotta, negli Stati un tempo liberaldemocratici si solleverebbero ondate di dissenso contrarie al pagamento di questo debito. Onde evitare questa possibilità, il capitalismo finanziario imperante in Occidente si sta convertendo in una dittatura digitale, capace di controllare ogni dissenso con un sistema poliziesco che raggiunge il corpo fisico del singolo individuo. Le carte costituzionali non sono piú funzionali nel mondo anglofono e negli Stati satelliti, poiché ci avviciniamo alla bancarotta.

 

 

Centodieci proconsoli a rapporto dall’imperatore

 

Invito ai 110 Paesi esclusa la Cina

 

La perdita della libertà è quindi necessaria alla sopravvivenza dell’Occidente capitalistico-fi­nanziario riconoscibile nei 110 Stati convocati in videoconferenza dal presidente statunitense con il pretesto della difesa della libertà. Primi esclusi Russia e Cina. Si noti a margine che la Cina, potenza mondiale nascente, non dispone culturalmente di quelle libertà di cui disponiamo noi occidentali. Non giudichiamo il percorso evolutivo di questo popolo: le idee liberali non sono mai penetrate da loro, sono storicamente estranee alla Cina. Nel Celeste Impero ci sono un imperatore e un mandarinato comunista che non si pongono minimamente il problema dei diritti individuali. Tutto ciò rende la Cina militarmente e culturalmente temibile per le potenze anglofone. La debolezza dell’Impero d’Occidente sta facendo rinserrare i ranghi e la cosiddetta difesa democrazia, dopo le misure “vaccinali” è solo un pretesto.

 

 

Le linee del fronte

 

Italia ombelico del mondo

 

Si pensi all’accanimento liberticida in Australia, terra di prima linea geopolitica nello scontro con il Celeste Impero, ma si valuti ciò che sta accadendo in Italia, vero ombelico del mondo a cavallo tra Occidente-Oriente-Nord-Sud. L’Italia è nell’occhio del ciclone, qui da noi si gioca la partita per la sopravvivenza dell’Occi­dente, perché la linea militare del fronte di guerra belligerante possono essere Taiwan, Singapore, il Vietnam filoamericano, la Nuova Zelanda e l’Australia, ma il cuore culturale dell’Europa è il nostro paese ri­volto al Mediterraneo, accanto al ceppo slavo e a quello tedesco. Per questo motivo nella nostra amata terra, non a caso, le misure liberticide sono impressionanti. Noi siamo decisivi perché l’Europa è decisiva.

 

 

Il coraggio prenatale

 

Manifestazione

 

Ma proprio qui e ora, nell’epo­ca di Michele, confortata dalla lu­minosa presenza di Massimo Scaligero, si sono incarnati anche tante donne e tanti uomini coraggiosi e pensanti. Naturalmente tra questi coraggiosi non tutti si occupano di antroposofia, sono pochi quelli che praticano una disciplina interiore o hanno conosciuto il pensiero di Ru­dolf Steiner. La maggioranza dei co­raggiosi sono donne e uomini che hanno afferrato idealmente la giusta direzione da intraprendere nella ricostruzione di un modello sociale ormai giunta al declino. La straordinaria forza dell’Italia sta nella quantità e nella qualità di persone moralmente oneste, capaci di sopportare vessazioni senza cercare soluzioni violente e controproducenti. Diciamocelo in modo chiaro, visto che su queste pagine si può comprendere la vastità di un tale assunto: il coraggio dei dissenzienti è determinato da forze maturate ben prima della nascita. Si noti che moltissimi dei partecipanti alle manifestazioni contro i vaccini obbligatori e il lasciapassare sanitario, percepiscono l’avvento di un’epoca diversa e meno materialistica. In essi si delinea la volontà di costruire un argine al dilagare del predominio tecnologico, arimanico e transumanista nella sfera pubblica, ma soprattutto si manifesta un fenomeno “miracoloso”: c’è la consapevolezza diffusa che i fenomeni avversi siano capaci di generare la salvezza futura.

 

 

Natale

 

La scuola parentale

La scuola parentale

 

Nel discorrere con i resistenti sentiamo ripetere un concetto: tutto il male che ci stanno facendo, le persecuzioni, la miseria futura, tutto ciò ci sta aiutando a costruire un mondo migliore! Ci sono ovunque tantissimi coraggiosi che ringraziano perfino il governo in quanto, dicono, grazie alle vessazioni ci stiamo riconoscendo, ci stiamo ritrovando, stiamo perdendo amicizie superficiali ma scopriamo volti e valori nuovi. Si accendono cerchi di fuoco nei boschi, si parla nelle case, si riscoprono dei ritmi lenti meno con­vulsi, si identificano i venditori di menzogna, crollano gli ascolti televisivi, intere comunità procedono sulla via dell’autosufficienza, nascono scuole familiari lontane dalla com­petitività e dall’istruzione fatta di test a cro­cette, ci si cura in modo piú sano, si rinuncia al superfluo, si riscoprono i negozi di vicinato rinunciando, quando è possibile, alle vendite dei colossi online. Sarà lunga, sarà dura, ma noi sappiamo che il cambiamento è in atto su di un piano non visibile ai piú. Questa consapevolezza è un dono spirituale e sociale che ci sta portando questo Natale di guerra. Un dono immenso per l’evoluzione dell’uomo che vive nei Tempi Nuovi.

 

 

Salvino Ruoli