L'Unicorno Aureo

BioEtica

L'Unicorno Aureo

LA NASCITA DELLE COMUNITÀ DI LUCE

Pasidonia

 

«Quella notte Andrea sognò di trovarsi in prossimità di una antica città: Pasidonia sembrava, o poteva trattarsi di qualunque altro luogo del passato. O era il regno futuro promesso a tutti gli uomini. Con lui camminava, spedita e sorridente, una moltitudine nella quale scorgeva volti cari e altri sconosciuti, ma tutti nell’identica esultanza. Dalle torri di un castello che dominava il paese, li osservava benigno un re splendente, in attesa, la mano aperta sul cuore».

 

 

Questo brano è tratto da Ritorno a Pasidonia, di Fulvio Di Lieto, un romanzo ambientato in una Terra immaginaria che ricorda molto quella natía del compianto direttore dell’Ar­chetipo, la Costiera Amalfitana. Il sogno che aveva l’autore era che venisse liberato dalle speculazioni e dal saccheggio questo territorio tanto bello ed erede di antiche tradizioni di accoglienza e condivisione pacifica delle risorse naturali.

 

L’intera Italia è a vocazione paradisiaca in un certo senso: per secoli tutte le nazioni europee hanno cercato di conquistarsi un posto al sole nella Penisola. Tutti gli artisti sognavano di poter compiere un viaggio in Italia che fosse fonte di saggezza e di ispirazione. E trovavano molto di piú: qualcosa che toccava profondamente l’anima e il cuore. La sostanza aurea celata in bella vista sotto la bellezza e la purezza delle forme. E diventavano individui nuovi una volta tornati nelle brume mitteleuropee.

 

«Dall’Italia, il regno della forma, fui ricacciato nell’informe Germania; da un cielo sereno a un cielo torbido. …La privazione era troppo forte perché il senso esterno vi si adattasse. Ma infine lo spirito si ridestò, cercando di mantenersi illeso» è lo sfogo di Goethe che troviamo nel suo celebre libro La metamorfosi delle piante.

 

Il periodo che stiamo vivendo è particolarmente difficile per la nostra Nazione: siamo sotto attacco da parte di Poteri molto oscuri che vogliono impedire che la naturale devozione al bello e al sacro del Popolo di San Francesco si rivolga verso il Dio della Luce: il Christo, loro nemesi abbagliante: «Da tempi immemorabili le Divinità inferiori Lucifero e Ahrimane, che provvedono in gran parte alla necessità terrestre dell’uomo e ai suoi vincoli, sentono una radicale avversione al culto rivolto dall’uomo alle Divinità superiori e lo ostacolano con ogni mezzo, tendendo a distruggerlo» scrive Massimo Scaligero in Kundalini d’Occidente.

 

Ecco che dunque è stato creato un falso culto cristiano con un falso San Francesco; e questo culto diviene un tutt’uno con quello onnipotente della Scienzah: vera religione di Stato.

 

La Tripartizione Inversa fornisce a questo terribile complotto un potere immenso sull’esistenza dei cittadini a chiunque si impossessi delle istituzioni.

 

La chiave per scardinare questo perverso meccanismo è applicare la Tripartizione dell’Orga­nismo Sociale secondo gli insegnamenti di Rudolf Steiner: il settore culturale-spirituale indipendente e diviso da quello giuridico e da quello economico. In un mondo soffocato dalla globalizzazione, l’unica via per mettere in pratica la Tripartizione è proprio la creazione di piccole comunità locali che facciano da apripista e siano da esempio alle altre. 

 

Nel mio articolo “Il Ponte” anni fa parlai di questo argomento. E nell’articolo “Il cuore dell’Italia ci libererà” ho evidenziato come il territorio italiano sia già perfettamente predisposto per la nascita di una rete di piccole comunità indipendenti, tra borghi, monti e vallate.

 

La Riserva Aurea

 

Negli ultimi anni, in un piccolo borgo sui monti dell’Appennino, ho creato, insieme ad un gruppo di amici, un Ecovillaggio, “La Riserva Aurea”, per coltivare insieme orti elementari e ospitare eventi culturali e spirituali. Alla Riserva Aurea hanno vissuto e sono venuti, per periodi piú o meno brevi, centinaia di anime in cammino. E negli ultimi mesi ho viaggiato e visitato molte realtà già esistenti o nascenti di comunità intenzionali, anche con l’intento di fare rete.

 

Partecipanti alla Riserva aurea

 

Le comunità possono essere molto diverse tra loro: alcune hanno piú comodità moderne, altre sono un po’ piú spartane. Ognuno può scegliere che tipo di esistenza vuole condurre e quanto vuole distaccarsi dalla civiltà dei consumi. In ogni posto dove ho dormito ho avuto comunque letti comodi, riscaldamento e tutti i comfort necessari per chi non è piú giovanissimo.

 

In molti casi piú che di Ecovillaggi si deve parlare di comunità di vicinato, in cui ogni famiglia ha la sua casetta indipendente e ci si riunisce per gli eventi e per condividere il lavoro degli orti o dell’autoprodu­zione. La differenza rispetto ad un semplice rapporto di buon vicinato, sta nella consapevolezza che noi siamo un tutt’uno con gli altri che condividono il nostro territorio: umani, animali e piante. E naturalmente ci sono gli esseri elementari, nostri preziosi amici.

 

Le difficoltà che si possono riscontrare nel creare nuove comunità sono molteplici però, e spesso hanno la meglio anche su progetti che hanno potenzialità eccellenti.

 

Questa è l’epoca dell’uno contro tutti, ci metteva in guardia il Dottore. Molti tra coloro che seguono la Scienza dello Spirito parlano, in questo periodo funestato da restrizioni e persecuzione degli spiriti liberi, di creare comunità di ispirazione antroposofica. Come del resto avrebbe dovuto essere quella dei primi antroposofi a Dornach secondo gli intenti di Rudolf Steiner e di sua moglie Marie.

 

Già allora, ancor prima che il Dottore lasciasse la dimensione terrena, rivalità, gelosie e debolezze misero duramente alla prova la nascente comunità steineriana.

 

Un secolo dopo, noi non siamo granché migliori di coloro che circondavano Steiner: orgoglio, pigrizia e paura del cambiamento ci impediscono di essere veramente liberi; e gli Ostacolatori ci mettono un notevole impegno, tra tentazioni e bastonate, per evitare che nascano luoghi in cui si parli con devozione del Mondo Spirituale, del Christo, della sua Divina Madre Iside Sophia e di Michele, arcinemico di Mefistofele dalla notte dei tempi.

 

Orti della Riserva Aurea

 

I nostri limiti e le nostre debolezza sono tante. Rinunciare a ciò che abbiamo avuto finora nella civiltà ahrimanica è una prova di grande coraggio; e cosí lo è condividere il proprio sapere e le risorse economiche (la famosa cruna è sempre molto stretta). Una Comunità o una rete di Comunità in cui la Navicella Aurea della Chiesa di Giovanni trovi porti sicuri, appare come un Unicorno, mitico e irraggiungibile. Eppure esiste quell’Unicorno Aureo, e sta a noi mostrare al Mondo che non è una chimera. Piú degli altri abbiamo ricevuto un dono di conoscenza dai nostri Maestri, da Massimo Scaligero e da Rudolf Steiner, il Maestro dei Nuovi Tempi. E per questi Nuovi Tempi adesso dobbiamo mostrarci pronti. Perché tutto ciò che ci lega ai Vecchi Tempi, ormai quasi del tutto consumati – ricchezza materiale, titoli di studio, posizione nella società, certezze, tecnologia avveniristica – può rappresentare una zavorra che ci impedirebbe di salire a vedere la Luce Aurea che rischiarerà un Mondo di Comunità fondate sulla Filosofia della Libertà!

 

Shanti Di Lieto Uchiyama