Il canone della concentrazione - Uno spunto per l’indagine

Esercizi
Il canone della concentrazione - Uno spunto per l’indagine

Quasi un testamento spirituale

Renzo Arcon 3

 

Dopo una vita dedicata alla ricerca spirituale e prossimi, probabilmente, al termine di essa su questa Terra, desideriamo offrire come lascito del nostro lavoro, quasi fosse un testamento spirituale, il presente spunto per indagare secondo il metodo scientifico-spirituale, nella speranza che altri possano proseguire, approfondire, sviluppare e perfezionare l’opera.

 

 

* * *

 

La concentrazione, che Massimo Scaligero pone sem­pre al centro dell’attenzione del lettore nei Suoi libri, è l’esercizio-chiave della disciplina interiore. Ma essa non è solo un esercizio, è anche un “canone”. Ovvero un modello quale regola di un’arte. L’esercizio è un mezzo non il fine: deve portare a una trasformazione di sé, ma poi deve conseguentemente sfociare in qualcosa d’altro, necessita di trovare la sua applicazione. L’esercizio è cosa fondamentale, ma non esaustiva. Altrimenti sarebbe come lo stare eternamente in una palestra a rafforzare dei muscoli, senza poi utilizzarli per qualche fruttifera attività della vita e con il rischio di rimanere paralizzati in quella che Pio Filippani Ronconi definí una specie di autoipnosi orientale. In pratica la concentrazione non si esaurisce solo nello specifico esercizio, nel corso del quale è sicuramente bene che l’attenzione sia dedicata esclusivamente all’oggetto che si è prefissati quale tema della concentrazione stessa; bensí da essa può essere ricavata una modalità per fronteggiare la realtà e che – messa in opera al di fuori dell’esercizio, in un tempo successivo – può costituire un nuovo modo di conoscenza. Se, per esempio, si volesse indagare o studiare un fatto o un avvenimento – non necessariamente spirituale – si potrebbe attenersi al canone della concentrazione operando secondo le fasi della medesima, ossia:

 

 

1. Raccolta di tutti i dati disponibili (senza porsi il problema che siano veri o falsi in quanto comunque sintomi di qualcosa).

 

2. Sintesi dei dati e formazione di un’immagine riassuntiva.

 

3. Contemplazione dell’immagine cosí ottenuta senza impegnare ulteriore pensiero, la quale immagine dovrà “parlare” da sé, goethianamente, e rivelare qualcosa.

 

 

Il procedimento indicato potrà essere ripetuto e arricchito nella fase della ricerca da nuovi dati che potranno anche modificarne l’esito finale. Tale indagine o studio potrà protrarsi a lungo prima di addivenire a risultati di una certa affidabilità, i quali potranno essere confrontati con quelli ottenuti da altri ricercatori.

 

 

Renzo Arcon (e Y)