Superior stabat lupus, longeque inferior agnus

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

Dabliu

 

Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

 

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

 

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Andrea di Furia

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Vedi “Premessa” 

 

www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf

 




 

Superior stabat lupus, longeque inferior agnus

 

Lupus in fabula

 

Carissima Vermilingua,

 

nell’ultima mail mi hai rivelato di soffrire di una fastidiosa forma di stress lavorativo, di burnout. Mi scrivi che, nel tuo ruolo di top manager della tentazione, la cosa piú appassionante della tua specializzazione nel malaffare mediatico è poter “presentare in forma razionale le tesi piú irrazionali” alle nostre caramellate caviucce… ma che ora un deprimente senso di esaurimento emotivo, irrequietezza, apatia, depersonalizzazione e frustrazione ti assale… non appena entri in redazione al Daily Horror.

 

Ti sembra che il tuo operato maligno sia inutile, perché ormai “l’irrazionale lupo istintivo e selvaggio in veste di razionale agnello civilizzato” è diventato un automatismo inosservato nel pensiero umano e sociale delle nostre brioscine animiche. E lo hai visto con chiarezza su entrambi i fronti mediatici dell’attuale guerra Ucraina-Russia: l’apparente ragione che ricerca un dialogo copre l’ir­razionale presupposto istintuale bellico non verificato dalla stessa, ma assunto come dogma, senza quasi nessuno sforzo da parte tua.

 

In una parola, lo sforzo di far perdere loro il filo della ragione, che hai sempre mantenuto alto con demoniaca tigna e professionalità elitaria, ora ti sembra un banale e massificato seguire un flusso automatico. Hai perso il gusto della tentazione di fronte allo spontaneo “fai da te” delle nostre colazioncine emotive. Temi perciò che il processo sia irreversibile, mi chiedi come ciò sia stato possibile, e se devi trovare un altro impiego piú sfidante.

 

Bella domanda: che può avere un minimo sindacale di risposta ove si separino Uomo e Società umana – diversamente da come si fa ora sul paludoso fronte terrestre, e ciò grazie (slap, slap) all’impegno di noi Bramosi pastori della Furbonia University – e si veda quest’ultima al servizio e non… al sevizio del primo.

 

Dai miei ultimi tour abusivi risulta dominante l’orientamento materialistico del pensiero pensato dalle nostre pastasciuttine animiche: sfuggendo loro l’essenza dell’Uomo terrestre come palestra per l’evoluzione delle Entità spirituali, sfugge loro l’essenza della Società umana come palestra per l’evoluzione spirituale dell’Uomo.

 

Se la Società umana è una palestra, diventa essenziale domandarsi: “Che attività vi si pratica? Come si è configurata e come si configura ora? Chi l’ha diretta e chi la dirige ora?”. Cosa che al master in damnatio administration i nostri Tutor lo hanno spiegato da tutti i punti di vista, a suon di nerbate sul groppone. Ma tu eri nelle Malebolge, con Ruttartiglio come primo tamburo, per i tuoi arítmici tour musicali e ti mancano queste nozioni essenziali.

 

Non basta avere un’idea generale di come funzionano o dovrebbero funzionare le cose: senza approfondire, si può cadere facilmente nello stato depressivo che lamenti. Quindi la prima cosa è osservare ciò che accade e comprendere non ciò che, in prima battuta, appare ma ciò che sta sottotraccia.

 

Cultura, politica ed Economia

 

Procediamo dunque con ordine, passando prima dalla Società umana (dal sistema sociale umano) e poi dall’Uomo. L’attività che vi si pratica – cosí come era stato predisposto da quel dilettante allo sbaraglio del Demiurgo, secondo il parere autorevole di nonno Berlicche – è palestra perché l’uomo possa vedere fuori di sé il riflesso della propria interiorità pensante, senziente e volente rispettivamente nelle tre dimensioni Cultura, Politica ed Economia.

 

Questo al fine di prendere coscienza che ciascuna ha una sede specifica (con propri soggetti, oggetti e scopi specifici esclusivi) in cui deve operare senza debordare: sia la singola sostanza dimensionale, sia la singola attività animica.

 

Per capirci: osservando nel sistema sociale il debordare della Cultura nella sede delle altre due (debordare dimensionale che è l’obiettivo H24 sia della Furbonia sia della Fanatic University), dai disastri sociali provocati le nostre polpettine emotive a partire dal pensare si possono rendere conto di come anche le attività animiche interiori devono essere colte e mantenute consapevolmente nelle loro specifiche sedi senza fuoriuscire: il pensare nell’ambito del capo (sistema neurosensoriale), il sentire nell’ambito del torace (sistema cardio-respiratorio) e il volere nell’ambito dell’addome e delle membra (sistema metabolico-motorio).

 

Anche ogni istintivo debordare di un’attività animica nell’ambito dell’altra crea disastri, ma questo è piú difficile da cogliere all’uomo del presente tempo terrestre che, di norma, usa le sue tre attività interiori come se fossero una sola: di volta in volta cogliendone solo la dominante, a seconda della situazione, credendo di pensare quando invece sente-vuole-pensa, o di sentire quando invece vuole-pensa-sente, oppure di volere quando invece pensa-sente-vuole.

 

E qui ci avviciniamo alla ragione di ciò che ti angustia, Vermilingua, ma procediamo sempre con ordine passando alla seconda domanda.

 

Per far comprendere meglio i benefici di uno svolgimento equilibrato e i disastri di quello squilibrato di ogni dimensione sociale nella Società umana (nel sistema sociale, dunque, come palestra) inopportunamente il Demiurgo ha previsto due fasi:

 

a) Nella prima, ogni dimensione sociale doveva svolgere compiutamente il circuito chaos-ordine-chaos per dimostrare, senza se e senza ma, come l’unilateralità e il predominio di ognuna di esse sulle altre due (ad esempio della Politica su Cultura ed Economia) dopo un iniziale beneficio terminasse in un chaos peggiore di quello da cui era partito. Per ottenere ciò il sistema sociale doveva perciò inizialmente assumere delle sue tre possibili forme strutturali (UNIdimensionale, BIdimensionale e TRIdimensionale) la struttura UNIdimensionale: antisociale perché squilibrata dalla dimensione dominante che parassitava, vampirizzava le forze delle altre due dimensioni sociali.

 

Con la strutturazione del sistema sociale a predominio culturale, o Società umana solida, ogni Popolo che avrebbe assunto la guida dell’Umanità privilegiandola… sarebbe ricaduto sempre nello stesso disastro antisociale, fino rendersi conto dell’inutilità di porre la Cultura come dimensione dominante sulle altre due e passare ad un altro dominio dimensionale. Tuttavia – e qui sta la sadica perfidia del Demiurgo che quasi ce lo rende simpatico – per ottenere lo stesso risultato di consapevolezza dell’antisocialità anche del dominio unilaterale delle altre due dimensioni sociali (Politica ed Economia) le nostre patatine animiche dovevano sperimentarlo nella stessa UNIdimensionalità strutturale di sistema sociale: a seconda del predominio parassitario dell’una (Società liquida politica) o dell’altra (Società gassosa economica).

 

b) Nella seconda fase, acquisita per esperienza diretta la cognizione che qualsiasi UNIdimensionalità strutturale di sistema sociale è deleteria (slap, slap), le nostre fragoline emotive di stagione, a storico chilometro zero, avrebbero colto che la struttura BIdimensionale del sistema era solo un passaggio alla successiva UNIdimensionalità dimensionale dominante e che, per ottenere l’armonia sociale desiderata, solo nella contemporanea TRIdimensionalità strutturale del sistema sociale potevano trovarsi risposte coerenti.

 

Tripartizione

 

Non una Chiesa centralizzata e unitaria, dunque; non uno Stato centralizzato e unitario né un Mercato centralizzato e unitario possono dare risposte “sociali”, bensí soltanto un Mercato autonomo (differenziato da Stato e Scuola) attivo contemporaneamente a uno Stato autonomo (differenziato da Scuola e Mercato) e a una Scuola autonoma (differenziata da Mercato e Stato) potevano creare quella “sinergia sociale” capace di realizzare quell’equilibrio dinamico tra chaos e ordine che, di tempo in tempo, serve all’evoluzione del singolo uomo.

 

Naturalmente, Vermilingua, frasi come “ottenere l’armonia desiderata” e “realizzare quell’equi­librio sociale tra chaos e ordine che, di tempo in tempo, serve all’evoluzione del singolo uomo” sono del Demiurgo, non mie! E appartengono solo alla seconda fase. Cosa che chiarisce l’ossessione di noi Bramosi pastori a mantenere inamovibile la barra del timone strutturale del sistema sull’anti­sociale e caotica UNIdimensionalità: per non uscire mai dalla prima fase. Tiè!

 

E qui possiamo rispondere alla terza domanda, su chi ha diretto e dirige la palestra-Società umana rispetto all’Uomo che la frequenta per la propria evoluzione. Come sai, in principio era il Nemico, con le sue coorti. Poi subentrò il Master Illusionis della Fanatic University con i suoi Malèfici custodi e – specialmente da quando il principio cosciente dell’IO SONO in loro ha consolidato le sue forze, con l’avvento del Nemico su questo bruscolino orbitante duemila anni fa, tempo terrestre – è finalmente giunta l’epoca del Master Truffator della Furbonia University, con tutti noi Bramosi pastori.

 

Nel tempo tuttavia – essendosi concentrato il Nemico sull’evoluzione dell’Individuo singolo come superamento del gruppo e dell’appartenenza etnica al sangue comune degli antenati – le tre forme unidimensionali di sistema sono state dominate solo dalle nostre due Università infernali: la Società umana solida dalla Fanatic; la Società umana liquida dalla loro litigiosa alleanza; la Società umana gassosa dalla Furbonia.

 

E se l’UNIdimensionalità strutturale, la prima forma di palestra del sistema sociale, era perfettamente adeguata e favorevole all’epoca dell’evoluzione dell’Umanità delle tribú, delle razze e delle stirpi, quali “gruppi” eterodiretti dall’Autorità divina, ora essa è perfettamente inadeguata e disastrosa per l’Umanità dell’Individuo “singolo” autocosciente… che deve dirigersi da sé. Ecco, ancora una volta spiegata la necessità di mantenergli pedissequi l’ostacolo insormontabile della struttura UNIdimensionale di sistema, indipendentemente da chi dirige la palestra-Società umana.

 

Per il singolo Individuo, infatti, si è nel frattempo verificato il passaggio dal pensare religioso eterodiretto al pensare scientifico autodiretto. La Scienza, identificando il concetto con l’oggetto percepito nel pensare, sempre nel malevolo intento del Demiurgo nasce per tagliare temporaneamente il cordone ombelicale con l’autorità divina, da una parte; dall’altra, con ciò, il nostro futuro olocàusto ha però compiuto il primo pericolosissimo passo verso un pensare finalmente capace di autodeterminazione senza dover essere per forza vincolato ad un oggetto percepito, esteriore o interiore che sia, per stimolare il proprio movimento, la propria immaginazione creatrice.

 

Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Qui interveniamo a gamba tesa noi Bramosi pastori, per impedire questo pericolosissimo passo verso il risveglio del principio autocosciente del nostro dessert animico nell’unica attività umana in cui è sperimentabile: il pensare… come trascendenza imma­nente. Il pensare che abbia superato la fase infantile di pensiero cerebrale pensato, riflesso, dialettico e che perciò possa tener conto della struttura ideale di ogni fenomeno osservato.

 

Un pensare che non ha piú bisogno della riflessità, della mediazione cerebrale dialettica: cosa che permetterebbe di cogliere il sentire e il volere nelle proprie sedi corporee e, conseguentemente, di impedire il loro debordare nelle sedi altrui causando quell’automatismo del “presentare in forma razionale le tesi piú irrazionali” che è alla base della tua specialistica passione professionale: far irrompere la caotica irrazionalità istintiva nel loro pensiero razionale riflesso, ancora bisognoso del temporaneo ancoraggio allo strumento cerebrale per essere cosciente.

 

A questo proposito ti copincollo un frammento top secret, abusivamente registrato nel mio immancabile moleskine astrale, tratto dagli archivi purpurei del Daily Horror.

 

 

Agente del Nemico: «Il non tener conto della struttura ideale del fenomeno e trattarlo come entità puramente fisica, simultaneamente attribuendo a tale fisicità un valore che viene solo dall’attività ideale, non soltanto è incongruenza conoscitiva, ma produzione mitica di cui non si suppone la trascendenza: la piú potente, perché necessariamente coincidente con impulsi della natura fisica. Oggi, la scienza è sostanzialmente in regresso perché manca sempre piú di linfa intuitiva: si lascia abbondantemente compensare dalla tecnologia, che non esige intuizione, o pensiero originario. Analogamente l’ideologia muove secondo persuasioni di cui nessuno pensa piú di verificare i presupposti, onde le si esprimono non come dogmi della cui metafisicità si abbia il sospetto, bensí come dogmi la cui forza è il loro essere penetrati nel sangue. Si tratta delle vie razionali all’Irrazionale.

 

Io di gruppo

 

Ma una volta che il dogma è penetrato nel sangue del soggetto umano, questi cessa di essere soggetto: la persuasione agisce al posto dell’Io. Se tale persuasione prende molti, essi sono unificati da un io a loro trascendente, da un io di gruppo».

 

Avendo gli Scienziati (e i Filosofi) mancato di cogliere la possibilità di andare oltre il comodo pensiero scientifico quotidiano – fissando l’apparente assenza del soggetto conoscente (nell’identità immediata tra concetto e oggetto percepito) come necessario per l’oggettività della realtà osservata – hanno perso il contatto con la realtà, e assieme alle élite dominanti (economiche, politiche e culturali) hanno attirato sulle masse meno evolute del nostro ammazzacaffé emotivo un karma deleterio: il materialismo scientifico, perdurante oltre il suo tempo massimo (il XVIII-XIX secolo, tempo terrestre) come ancor piú forte barriera da superare per l’evoluzione spirituale dell’individuo autocosciente.

 

Materialismo che, per ingenuità e insufficiente consapevolezza del principio cosciente che lo determina come primo passo per determinarsi, da presupposto metafisico assoluto di cui occorrerebbe sospettare diventa (slap, slap, slap) dogma incapace di cogliere lo spirito proprio là dove si esprime: come pensiero scientifico sulla materia stessa. Materia che diventa matrigna avvelenatrice di Uomo e Società. Il che comporta un colpo di coda nel sistema sociale-palestra, comprensibile se disponi della nozione chiave che ho illustrato nella mia antítesi di laurea (Fr-égali-tè) al master: la legge di Gravità sociale.

 

Secondo questa dinamica, caratteristica dell’UNIdimensionalità strutturale antisociale di sistema, un impulso valido per una dimensione sociale si degrada, si corrompe e diventa perfino il suo contrario se deborda dalla dimensione in cui è un temporaneo bene sociale per finire come permanente male sociale in un’altra dimensione.

 

Prendi ad esempio il fatto che all’origine l’Umanità, non ancora consapevole di sé, era diretta dalla Divinità attraverso l’istituzione religiosa del momento (Oracoli, Misteri, Templi ecc.) nell’UNI­dimensionale Società solida culturale. Questa direzione dall’esterno, di fatto, passa immutata nel­l’essenza (nonostante siano diventati altri i Gruppi dominanti) attraverso l’istituzione statale del momento: nell’UNIdimensionale Società liquida politica.

 

E cosa determinerà questo passaggio, nel momento in cui il pensiero scientifico si afferma come pensiero quotidiano materialistico? Pensiero che vuole determinare l’uomo dall’esterno, cosí come faceva la Divinità?

 

Senza accorgersene, si determina la divinizzazione del sistema sociale attraverso l’idolatria del­l’istituzione dominante (o Chiesa o Stato o Mercato), sicché nella Società umana l’etica culturale degrada prima in ideologia politica e poi degenera nell’utilitarismo economico; mentre nell’uomo la fede religiosa (ora anche scientifica) degrada in superstizione politica (rivoluzione continua e giustizialismo democratico) e degenera nell’ossessione economica (crescita continua e libero mercato).

 

Anima di gruppo

 

Cosí ciò che è irrazionale istintivo, e che andrebbe coscientemente dominato per non fare danni sociali e umani, diventa dogma razionale incontestabile, indipendentemente che il gruppo dominante sia quello sacerdotale o quello politico o quello economico: indipendentemente dall’elitaria “anima di gruppo” dominante.

 

Se in tal senso, ad esempio, lo Stato diventa lui l’intera Società (pur rappresentandone solo una terza parte) e si rovescia (per legge sociale di Gravità) il rapporto Uomo-Società… è l’Individuo che diviene palestra per l’anima di gruppo dominante.

 

Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Cosí la classe dominante, come una divinità mitica, in ogni am­bito politico economico culturale esercita allora contro l’individuo il proprio potenziale sociologico irrazionale istintivo, ma razionalmente giustificando a se stessa di operare a suo favore. Doppio-tiè!

 

E l’intellettuale tipo che è il tuo target? Regredendo a membro inconsapevole dell’anima di gruppo, per aver obliato il senso della propria funzione sociale, finisce per toglierti il piacere della tentazione. Lo puoi rilevare da quest’altro fastidioso spiattellamento che ti copincollo.

 

Agente del Nemico: «Il potenziale ideologico dell’anima di gruppo fa presa non tanto sul mentale razionale, quanto sull’ente istintivo, o primitivo, che fa suo l’elemento razionale. L’intellettuale contemporaneo, che oggi non riconosca come senso ultimo della propria funzione la relazione delle individualità libere, capaci di formare autentiche comunità, l’intellettuale asservito alla necessità dell’“anima di gruppo”, si spiega con il fenomeno della razionalità istintuale, nella quale le leggi interiori della razionalità sono sovvertite, pur rivestendo la forma della regolarità logica. La forma logica risponde ad una necessità fisica, non razionale. In tal senso le dottrine sociali necessiterebbero essere radicalmente rivedute: per ora esse sono una risposta della ragione agli istinti, non alla richiesta della ragione riguardo alle esigenze sociali».

 

Dannazione Vermilingua! Questi insopportabili Agenti del Nemico pretendono che la Sociologia nasca da un bisogno della ragione e non da un presupposto sociale istintivo, assunto come idolo da perseguire senza se e senza ma. Se lo possono scordare: la nostra Sociologia nasce da necessità della psiche, del temperamento o del sentimento del Sociologo di turno registrato sul libro paga animico della Furbonia… e che solo dopo, senza verifiche, se ne fa una ragione. Triplo-tiè!

 

Situazione che si aggrava, sempre per legge di Gravità sociale inosservata, con l’avvento dell’at­tuale Società gassosa economica: in cui il Mercato si sostituisce, come divinità idolatrata, allo Stato. Qui il contraccolpo nei confronti della Scienza è definitivo: nata anch’essa al servizio dell’uomo, sempre per legge di Gravità sociale ora mette l’Uomo al proprio servizio trasformandosi in Tecnoscienza per compensare la propria carenza di creatività ideale.

 

Tecnoscienza che non vede nell’uomo un essere spirituale in divenire, bensí una cavia o un ingranaggio o, piú precisamente ancora, un membro anonimo dell’io di gruppo trascendente di cui servirsi, seguendo le proprie illusioni o allucinazioni: non avvertendole come tali, poiché non si è piú capaci di cogliere, nella Materia, lo Spirito che l’ha determinata.

 

Illusioni e allucinazioni che sono una forma di follia non osservata, perché lo Scienziato, l’Econo­mista, il Politico e il Professore sono capaci, come dici tu, di “presentare in forma razionale le tesi piú irrazionali”.

 

E, per spiegartelo, ecco dal mio piú che informatissimo moleskine astrale un altro frammento molesto.

 

 

Agente del Nemico: «Sarebbe utile spiegarsi perché un tale fenomeno [l’Io di gruppo trascendente] si verifichi non soltanto presso quei popoli in cui scarseggia il senso dell’Io, ossia la consapevolezza dell’individualità, o l’autocoscienza, ma parimenti presso quelli caratterizzati da un intensivo sviluppo della razionalità. Proprio questa razionalità sembra aprire i varchi piú pericolosi all’Irrazionale. L’Irrazionale ha indubbiamente i suoi diritti nell’economia dell’esistere umano, ma, è chiaro, a patto che non sia esso a manovrare il Razionale: se ciò si verifica, si è dinanzi a una condizione di follia. E se diviene evento generale, coinvolgendo la classe intellettuale o quella politica [e ora anche quella economica] cessa di essere identificabile».

 

Terme laviche

 

Cosí su due zampe, Vermilingua, ti consiglio di non essere precipitosa. Ti serve uno stacco: qualche rilassante sessione nelle terme laviche sotto il Daily Horror, o frequentare un corso per decorare gli artigli, al fine di capire esattamente come stanno le cose.

 

Certo, era molto piú facile spiegarlo prima: quando l’Umanità era ancora eterodiretta e l’immagine sapiente di una favola di Fedro conteneva migliaia di concetti astratti. Bastava raccontare per immagini che “Superior stabat lupus, longeque inferior agnus” per capire súbito dal posizionamento dei due lungo il fiume che il pretesto – “Perché stai inquinando la mia acqua da bere?” – del Lupo intellettuale moderno è solo la veste razionale del suo irrazionale bramoso e inosservato istinto antisociale.

Dabliu

 

Il tuo istintivissimo    

Giunior Dabliu