La conquista della fraternità

Economia

La conquista della fraternità

 

Fraternità

 

Il fondamento essenziale dell’economia in tutto il mondo e in tutte le epoche è la specializzazione del lavoro. Cioè, lo abbiamo già accennato, ognuno si è specializzato in un’attività produttiva, per scambiare i propri manufatti o prestazioni con altri che producono altre cose. In estrema sintesi ognuno lavora per gli altri, senza rendersene conto, senza averne coscienza.

 

È un enorme atto di fratellanza non riconosciuta, perché ognuno pensa alle esigenze degli altri; contando sul fatto che gli altri pensino alle sue. Spesso in economia, per spiegare la nascita e la crescita di questo sistema, si è pensato, non a torto, che ci sia stato un periodo di baratto delle merci, che poi è stato sostituito da un piú efficiente sistema monetario. Denaro che nei millenni ha confuso parecchio le carte. O meglio nei millenni gli uomini hanno attribuito al denaro un significato molto diverso da quello che aveva in origine: diventando valore in se stesso, acquistabile con la produzione di beni o servizi e non viceversa, come sarebbe piú sano fosse considerato.

 

In questi millenni quindi, il rapporto di forza tra merci (nel suo significato piú largo possibile) e denaro, ha cambiato direzione. Come se fosse stato fatto il dono enorme all’umanità di un atto di fraternità, ma siccome non lo sta comprendendo, gli si sta rivoltando contro.

 

gold-trading

 

La decisione economica presa per impulso egoistico, quale ad esempio vendere per investire in azioni sognando di non dover piú lavorare, oppure spostare la produzione su mercati piú economici, genera povertà e degrado. La verità è che solo le decisioni economiche che vengono prese in un’ot­tica di lavoro e di sostegno alla comunità, per costruire attività economiche efficienti per chi ci lavora, creano prosperità.

 

Ma decisioni del genere non possono nascere dalla natura degli uomini cosí pervasa di istintività. Occorrono menti libere dai legacci senzienti; uomini evoluti, coscienti nella loro interazione del mondo, per generare decisioni che siano in grado di muoversi per il bene di tutti, restituendo prosperità economica.

 

Queste forze non sono date in natura, perché sono oltre l’ego degli uomini. Nascono dopo aver ucciso i propri demoni; dopo aver rinunciato alle proprie debolezze. Non c’è bisogno di essere degli Iniziati: già un livello che si sappia aprire alle possenti forze di creazione dell’universo, da cui farsi pervadere per essere ispirati, sarebbe risolutivo.

 

collaborazione

 

Quindi in economia sarebbe importante farsi guidare dallo spirito di collaborazione: dalla Fraternità. Se cerchiamo di spie­garla possiamo arrivare ad una spiegazione sommaria rispetto alla fratellanza del sangue, e allargandone i concetti, illuder­ci di averla capita.

 

Ma la Fraternità non è una regola o un sentimento, quindi razionalmente sfugge nella sua essenza, risplendendo in ciò in cui si esplica. È una forza universale, un archetipo che sostiene un pensiero giusto che si attua in accordo con la volontà.

 

Trattando di Tripartizione sociale, nel libro Il pensiero come antimateria, Massimo Scaligero scrive: «C’è una socialità da conquistare, una sofferenza da lenire e trasformare, una fraternità da realizzare, la mèta dell’uomo. La fraternità per ora si dovrebbe cominciare ad attuare sul piano economico, per via puramente logica, ossia mediante un sistema razionale di convivenza, in quanto l’organismo economico, autonomo, provveda alla base economica degli altri organismi, non condizionando il lavoro che viene da questi, ma occupandosi solo del loro prodotto, traducendolo in bene economico».

 

Marco Rupik «Fraternità»

Marco Rupik «Fraternità»

 

Capire ciò che è giusto realizzare per gli altri, applicare la volontà per farlo, apre la strada a quell’adamantino potere creativo universale, vera essenza dell’universo, che è l’Amore creante primordiale, l’Iside Sofia, che ci inonda del suo afflato che è la vera Fraternità, atto libero e puro in quanto potrebbe non essere, ed invece essendo crea.

 

 

Massimo Danza