La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaIn questi ultimi tempi, il tema della Bellezza sta tornando ad imporsi con una certa forza. Rispetto a questo determinante elemento devo dire che non ho mai vissuto esperienze che me l’abbiano fatta avvicinare o conoscere, anzi, l’opposto; la mia anima non è mai stata educata a sviluppare un senso per la Bellezza e mi riesce estremamente difficile individuarla. Ho sempre trovato difficile elaborare il concetto della Bellezza, quale il Dottor Steiner lo intende. Certo, se mi venisse chiesto di parlarne potrei citare i colori dei fiori, la perfezione di certe loro forme, la bellezza della saggezza in natura; potrei parlare delle stelle che brillano, del sole che splende, di una musica che affonda nel cuore, ma so di non averla effettivamente individuata: da quello che il Dottor Steiner dice in proposito sento di non averla ancora trovata. Ma che cos’è la Bellezza? Viene veicolata solo attraverso la creazione artistica o anche: la creazione artistica può manifestarsi solo attraverso un’opera? Se l’Arte è un creare e il creare è un vivere nel sentire, come può rimediare chi non possiede il dono di questa sensibilità? Mi chiedo se il senso della Bellezza possa viverlo solo chi lo eredita dal passato e se la Bellezza debba necessariamente essere espressa in modo visibile; mi chiedo anche se il tormento della sua privazione si trasformerà in conforto in chi, nel presente, ne apprezza il valore ma non è assolutamente in grado di animarla di vita.

 

Luciana B.

 

 

La bellezza è la forma esteriore della poesia. Tutto il bello è poetico. Incontrare il bello, in ogni sua forma, fa vibrare in noi un’emozione che ci fa sentire bene. Guardare un bel paesaggio, vedere un bel viso, gli occhi di un bambino, lucenti e puri, una stupenda opera d’arte, ascoltare un’armoniosa musica, veder volteggiare dei mirabili danzatori classici, tutto questo bello ci arricchisce, ci entusiasma, ci nutre. I nostri antenati si sono nutriti del bello, per questo hanno potuto compiere opere d’arte altissime, ognuna di esse piena di armonia e di poesia. Poi c’è stato un capovolgimento. Non riuscendo gli attuali artisti – ovvero quelli che si è deciso siano gli artisti in ogni campo creativo – arrivare al bello, a capirlo e a riprodurlo, si è concluso che il bello non dovesse piú essere considerato giusto da raggiungere e neppure da godere. Cosí l’arte è diventata brutta, in certi casi perfino orrorifica. E anche nella considerazione delle fattezze fisiche, persone poco gradevoli, o decisamente brutte, sono spesso innalzate a paradigma di nuova bellezza da imitare. Allo stesso modo, danze di tipo sgraziato o scatenato o persino orgiastico hanno sostituito quelle piene di grazia e leggiadria. Tele di sacco tagliate o sbruciacchiate sono state acquistate da importanti gallerie d’arte ed esposte come capolavori. In ogni campo il brutto impera e cerca di sostituirsi al bello. Massimo Scaligero però diceva che l’uomo non può vivere a lungo senza il bello, senza la poesia, e prefigurava un tempo in cui si sarebbe ricercata l’armonia in ogni campo come un bisogno primario, come si ricerca l’acqua da bere quando si ha sete. Non siamo ancora arrivati a quel punto, o per lo meno non se ne vedono ancora esempi paradigmatici, ma non mancheranno in un futuro non lontano. E dunque, se anche la Bellezza oggi è disattesa e ostacolata, con il tempo sappiamo che vincerà. E potremo nuovamente goderne.

 


 

letterinaSono stato stimolato dalla mail sull’Archetipo di questo mese, di quella signora con problemi di salute. Anch’io sono stato colpito proprio nella sede fulcro degli esercizi, il cerebro: emorragia cerebrale 4 anni fa. Non riuscivo proprio nella concentrazione, ho smesso, concentrandomi solo su ciò che voleva da me questa malattia. Comunque la coscienza mi è stata preservata abbastanza intatta (lesione a destra, meno grave) sono tornato al lavoro di impiegato e lo svolgo meglio di prima. Mi chiedevo, e questo volevo chiedere, cosa potevo fare nella disciplina. Ma poi ho capito che questa risposta la posso avere solo da me: facendola. Ho ricominciato: concentrazione e atto puro. È un ricominciare da capo, ma cos’altro posso fare? …Dal lavoro, in questi tempi di burrasca, nascerà una cellula del nuovo mondo, il travaglio sarà doloroso e forse lungo, ma a noi il compito di navigare con coraggio e certezza.

 

Francesco V.

 

 

Ricominciare da capo è stata senz’altro la cosa giusta. Aggiungerei la meditazione della Rosacroce: ha un effetto restauratore ed equilibrante, del fisico oltre che dell’astrale. Quanto al periodo attuale, è vero che dopo quello doloroso, inevitabile, ci sarà il risveglio per l’umanità. Adesso ci sono già alcuni risvegliati, ma sono troppo pochi per incidere sulla società. Noi, per quanto è nelle nostre possibilità, dobbiamo fare di tutto per aiutare chi ha ancora gli occhi chiusi o socchiusi. La luce può infastidire, ma ci si deve abituare a guardarla, e senza occhiali da sole!

 


 

letterinaMio figlio di quattordici anni ha rivelato in famiglia che pur avendo un fisico maschile si sente femmina e vuole d’ora in poi che noi accettiamo questa sua nuova personalità. Invece del suo vero nome se n’è scelto uno femminile, con il quale dovremo chiamarlo, anzi chiamarla… Sono piuttosto disorientata e vi chiedo come pensate che io e mio marito dobbiamo comportarci riguardo a questa situazione per noi sconvolgente: reprimere, combattere o accettare?

 

Concetta F.

 

 

La cosa importante da capire, riguardo a questo problema che oggi molti genitori si trovano ad affrontare (dato anche il battage che il mainstream ha fatto addirittura con apposite lezioni nelle scuole) è che ogni ragazzo ha la sua controparte eterica femminile, ma l’educazione e la mentalità del mondo per molti secoli ha fatto sí che la parte femminile interiore venisse nascosta e soffocata. Questa è l’epoca in cui molte anime sensibili possono scoprire la propria controparte eterica, femminile per il ragazzo e maschile per la ragazza, senza la censura del passato. È importante che ciò avvenga, ma come al solito l’Ostacolatore ci mette lo zampino. Infatti sentire la propria controparte sul piano eterico deve necessariamente accompagnarsi ad una maggiore consapevolezza, e di conseguenza si deve in ogni caso far risplendere il proprio Io attraverso la valorizzazione della propria identità sul piano fisico e visibile. Questo vuol dire che la scoperta della parte femminile nel ragazzo deve rendere migliore e piú fulgida la sua figura maschile, che non deve essere assolutamente oscurata né sacrificata, come invece gli emissari degli Ostacolatori spingono a fare. Manipolano i giovani, approfittando della maggiore sensibilità di coloro che spesso sono piú avanti degli altri nell’evo­luzione. Fanno sí che una scoperta cosí grandiosa diventi lo strumento per la negazione della propria identità data da Madre Natura. Nostro compito è agire a livello spirituale per comunicare interiormente con le figure eteriche dei giovani, affinché agiscano per aggiungere, alla loro controparte sul piano fisico, valore, forza e gentilezza. L’immagine da evocare è quella del glicine, che rappresenta la quintessenza della femminilità racchiusa nella pianta piú forte e virile che esista: infatti le radici e i rami del glicine possono distruggere la pietra e persino il ferro. Praticamente ogni cavaliere deve trovare e onorare la sua dama e viceversa ogni dama deve trovare e onorare il proprio cavaliere. La cosa peggiore che si possa fare è portare questa scoperta a livello piú basso, quello fisico, ed è ciò che la propaganda sta oggi cercando di fare con prepotenza, plagiando i giovani e soprattutto i giovanissimi, per impedire l’evoluzione prevista dal Mondo spirituale. Possiamo aiutare il giovane spiegandogli con parole semplici la profonda verità del corpo vitale, che rappresenta l’altra metà dell’indi­viduo fisico, senza la quale non avremmo la giusta interezza. E potremmo anche aggiungere che venendo sulla terra ci è stata data una veste fisica da comprendere, accettare e far vivere, senza negarla, umiliandola e nascondendola. Entrambe le parti della nostra personalità devono vivere, ciascuna con un compito preciso: quella fisica deve agire nella società, lavorare, esprimersi nella professione, creare una famiglia, avere de figli ecc., l’altra rappresenta la parte artistica, creativa, che c’è in ognuno, alla quale attingere come Musa ispiratrice (“Cantami, o Diva…”).